AVVERTENZE: Spoiler Eclipse; One-Shot.
PERSONAGGI: Alice Cullen e Jasper Hale
GENERE: Romantico; Introspettivo.
DISCLAIMER: Questi personaggi non mi appartengono ma sono
proprietà della Meyer; Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di
lucro.
ALTRE AVVERTENZE: Questa shot è incentrata sulla storia di Alice
e Jasper mi hanno sempre incuriosito i due… sono troppo carini *.* Alice rivive
il primo incontro avuto con Jasper, mentre il bel vampiretto racconta la storia
a Bella. I dialoghi di Jasper e Alice in corsivo
sono presi da Eclipse capito 14…
Spero che la fanfiction
vi piaccia. Un bacio Ilenia^^
Io sapevo, sapevo
di amarlo.
Stellyna_P
-Lei era
là… ad aspettarmi, ovviamente- ridacchiò lui. Bella lo guardava affascinato
dalla storia che lui le stava raccontando.
La nostra storia.
La tormenta era implacabile, lo sapevo, come
sapevo che lui sarebbe arrivato.
Di tutte le mie visioni sapevo anche che quella fosse la più probabile.
Non sapevo il perché ma sapevo che doveva essere così. C’era qualcosa che me lo faceva credere. Un qualcosa che solo ora riesco a capire.
I Cullen sapevano dove mi trovavano, o almeno
Edward lo sapeva. Quello era il compito che il destino mi aveva assegnato molti
anni prima ed io dovevo solo accettare il gioco del fato.
Ripensai di nuovo a quel giorno, la bettola era
semideserta, sentivo i commenti poco carini degli uomini che avevo deciso di
rifugiarsi in quel luogo dalla tormenta. I loro occhi indugiavano sulla mia
figura più del dovuto. Ma non me ne preoccupai, sapevo di essere mortalmente affascinante. Era nella mia natura
esserlo.
La porta della bettola si aprii, sentii il
rumore del campanellino accennarsi per poi scomparire sostituito dai rumori
dell’ennesimo tuono.
Incrociai il suo sguardo.
-Saltò
giù dallo sgabello vicino al bancone non appena entrai nel locale-
La prima cosa che pensai quando lo vidi fu:
Finalmente l’ho trovato. I miei occhi avevano letto, guardato, tutta la sua vita. E mi sentì quasi un’intrusa. Mi ripetei per la millesima volta per quale
motivo l’avevo cercato. Per quale motivo i miei occhi avevano deciso per me. Per quale strano motivo fossi
attratta da lui e non riuscì a darmi
una risposta.
I miei occhi avevano scelto per me.
Mi alzai dalla sedia semi rotta e sentì lo
scricchiolio che provocò il mio movimento. Camminavo lentamente incurante dello
sguardo preoccupato di Jasper. Pensava che lo stessi attaccando. Sorrisi a
quell’ipotesi.
Mi avvicinai a lui, si trovava all’estremità
della porta. Gli occhi neri che evidenziavano il suo stato d’animo. Aveva sete.
-E si
diresse verso di me sorprendendomi. Sembrava che volesse attaccarmi.-
Quella sera mi
avvicinai a lui e sentì i suoi muscoli irrigidirsi.
-Mi hai fatto aspettare
parecchio- dissi sorridendo.
Era vero, avevo aspetto
lui da non so quanto tempo. I primi
squarci di visioni che avevo avuto di lui
erano immagini sbiadite e senza senso. Immagini di una guerra personale che
Jasper sembrava voler vincere. Era stato proprio questo a colpirmi di lui.
Quella strana sensazione di benessere che riusciva a dare, quello sguardo terso
di odio ma anche di speranza, quei
gesti d’affetto invisibili per tutti. Il modo in cui involontariamente riusciva a catturare, far sue, i sentimenti degli
altri. I miei occhi riuscivano a percepire il suo odio, il peso di
quella guerra. La depressione che provava e la voglia di condurre una vita quasi normale come quella di Peter e
Charlotte.
Era questo che mi aveva
colpito di lui. La sua essenza.
Il modo in cui le mie visioni, volenti o nolenti, riguardassero lui. Solo e unicamente lui.
Quasi come se fossimo
legati da un filo sottile e invisibile.
A quei ricordi mi
avvicinai a Bella interrompendo il discorso di Jasper e continuai io.
-Tu hai chinato la testa, da bravo gentiluomo del Sud, e
hai risposo”Mi dispiace signorina”- risi a quel ricordo.
Mi ricordo di aver
pensato che la sua aria cruciata era deliziosa, le sottili sopraciglia erano
piegate e i suoi occhi mi guardavano sorpresi. Quasi come se volessero leggermi
l’anima- che non avevo-.
Gli porsi la mano
sperando- e sapendo- che lui
accettasse quel tacito invito. L’invito che avrebbe cambiato la vita sia a me
sia a lui.
-Mi offristi la mano e la presi senza chiedermi il senso di
ciò che stavo facendo.- Jasper diede voce ai miei pensieri ed io gli sorrisi.
Ero felice, i miei
occhi dopo decenni riuscivano finalmente a scorgere la sua figura.
Nitida.
E già sapevo che
sarebbe stata anche incancellabile.
-Per la prima volta in almeno un secolo sentii nascere la speranza.-
Ed ero felice di sapere
che ero io la persona che era riuscita a fargli vedere l’altro lato del
medaglione. Il modo in cui anche i vampiri possono essere umani. La sua stretta mi procurava delle sensazioni che non avevo
mai provato. Sensazioni che sicuramente mi avrebbero fatto battere il cuore- ne
ero sicura.-
Bella continuava a
guardarci, Jasper mi diede la mano ed io la strinsi forte.
-Ero davvero sollevata. Temevo che non saresti arrivato
mai.-
Quell’attesa mi aveva
davvero tormentato e il bello e che non sapevo
il perché, sapevo solo di essere sua.
Sapevo, sapevo, sapevo.
Sapevo di amarlo.
Mi avvicinai ancora a
lui, con passo felpato e lui noto subito i miei movimenti.
I suoi occhi mi
scrutavano come una belva guarda la sua preda. Peccato che fossimo entrambi
cacciatori.
-Alice mi spiegò di aver incontrato Carlisle e la sua
famiglia. Stentavo a credere che si potesse vivere così. Ma mi fece ben
sperare. E andammo a cercarli.-
Sentivo, percepivo, la
sua incredulità. Era talmente palpabile. Anche se sapevo, sapevo che lui
fosse creta nelle mie mani.
Come io nelle sue.
Era destino e i miei
occhi questo lo sapevano.
Quando andammo a
cercare Carlisle lo conobbi meglio, anche se già lo conoscevo bene. Si, sempre
a causa dei miei occhi. Conoscevo la
sua vita e tutto quello che aveva passato. Molte volte mi chiese di me, ed io
ogni volta non sapevo rispondere.
Non sapevo chi ero, io
che vedevo tutto non riuscivo a vedere, a scoprire, qualcosa su di me. Era come
se fossi cancellata dalla faccia del mondo.
Come se io non fossi
mai esistita.
Ma sapevo, sapevo che
accanto a lui sarei stata qualcuno.
Il nostro primo bacio
lo ricordo benissimo,fu strano. Non so nemmeno se fosse stato il mio primo
bacio.
Sapevo, sapevo solo che
fosse mio.
Mio e suo. Un ricordo che mi apparteneva.
Avevamo litigato,
quella fu una delle rare volte in cui alzai la voce. Ero arrabbiata con lui,
perché voleva bere sangue. Sangue umano. Dopo tutti i sacrifici che
stava facendo non volevo che rovinasse tutto. Non volevo che si allontanasse da
me.
Mi avventai su di lui,
cercando di bloccarlo. E poi tutto fu abbastanza veloce, lui mi circondo la
vita con le sue braccia e mi alzo, avvicinandosi al suo viso.
Le sue labbra gelide contro
le mie sembravano ardere. Un controsenso lo so, ma forse questo è l’unico modo
in cui riesco a spiegarlo. Non importava se fuori la pioggia cadeva fittamente,
non importava se da sfondo non c’era una raduna soleggiata ma un orso sanguinante e in fin di vita. Non importava.
Sapevo, ne ero
consapevole che se avessi potuto farlo avrei pianto.
Lacrime di gioia.
-E’ una bella storia.- La voce di Bella mi riportò alla realtà
e credo che forse fui l’unica a non guardarla male, in fondo io stavo pensando
solo al nostro incontro. E quella sì, era una bella storia.
-Intendo l’ultima parte- si difese e Bella e Jasper sorrise.
-il lieto fine con Alice.- continuò Bella.
Era lui che mi aveva
dato un lieto fine, come Emmett l’aveva dato a Rosalie e Carlisle a Esme.
Lui era il mio
lieto fine.
-Alice ha fatto la differenza.- confermò Jasper.
Sorrisi.
La nostra stanza è sempre stata spaziosa.
Avevamo appena finito di parlare con Bella. La voce di Jasper mi rimbombava
ancora nelle orecchie.
-Vinceremo
ma a quale prezzo?-
La tensione scompari velocemente e il profumo
di Jasper mi inebriò.
Amavo il suo potere, e forse, dico forse con me
funzionava ancora di più.
Forse
era lui che mi aiutava e non il potere.
-Signorina stava pensando a qualcosa?- mi
domandò lui appoggiando la sua testa sulle mie gambe. Accarezzai i capelli
biondi spettinati che amavo tanto. Era così perfetto.
-Si ,mio gentiluomo pensavo a quello che hai
detto prima a Bella.- dissi con un tono un po’ stanco.
-Non preoccuparti Alice, io sarò sempre con te.
Qualsiasi cosa succeda.-
E in fondo sapevo che era vedo.
Io
lo sapevo già, io avevo già visto.
Sapevo
anche che avremmo festeggiato il nostro prossimo anniversario insieme a quello
di Bella e Edward, sapevo che presto la tensione si sarebbe eclissata. Sapevo
che una nuova alba stava sorgendo.
Io
già lo sapevo, ma questo è solo un mio
segreto.
I miei occhi già
sapevano.
I miei occhi sapevano
di amarlo immensamente.
Ma forse non erano i
miei occhi a saperlo… Era il mio cuore.
Alice/Jasper.
Pow:Alice