Prom.

di onedeyes
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Prom
Parte quinta - Calum



Morta.
Ashton era stato chiaro.
Stephanie Hemmings era morta e non c'era stato modo di salvarla. Aveva riportato vari traumi e alcune contusioni gravi, e il suo cuore non ce l'aveva più fatta. Le lesioni erano troppo estese e i medici non ce l'avevano fatta.
Il sangue che aveva perso, poi, aveva contribuito all'aumentare dell'emorragia.
E quindi, il volto pallido e stravolto di Stephanie era stato coperto con un telo all'una e cinquanta, il suo corpo viola era adesso nascosto a occhi indiscreti.
Calum, invece, fortunatamente, non aveva portato gravi ferite, solo qualche graffio qua e la, infatti adesso poteva tornarsene a casa.
Ma lui, non voleva.
Voleva solo poter non aver mai bevuto, così forse Steph sarebbe stata ancora viva. Voleva non aver mai preso quell'auto, non essere mai uscito quella notte dalla sua stanza.
Voleva non aver dovuto causare la morte della sua Stephanie.
I suoi occhi si chiusero e le lacrime scesero di nuovo sulla sua faccia.
Tutta colpa mia.
“Calum Hood?”
Il ragazzo aprì gli occhi, trovandosi davanti un agente di polizia.
Annuì, ormai non aveva più paura e sapeva anche chi l'aveva chiamata la polizia.
Michael.
Era stato chiaro, prima.
Te la farò pagare, Calum. Hai portato via l'unica cosa che mai fosse stata davvero mia e me la pagherai.
Ma Calum non sapeva che, in realtà, era stato Ashton a chiamarla la polizia, dopo che la verità era venuta fuori.
Calum non sapeva che Ashton aveva lottato con se stesso per fare quello che andava fatto, che aveva chiamato la polizia mentre stava crollando.
“Sì.” confermò e l'agente si avvicinò, uno sguardo addolorato nei suoi occhi.
“E' in arresto per guida in stato di ubriachezza e per l'omicidio di Stephanie Hemmings.” recitò l'agente e Calum tremò, tirando su col naso
"Qualunque cosa deve dire, potrà farlo in presenza del suo avvocato.” continuò l'uomo, aggirando il ragazzo e ammanettandolo.
Calum sentì il ferro delle manette contro la pelle, perforargliela.
“Prego, venga.” disse l'uomo, tirandolo su dal letto e portandolo fuori.
I medici avevano dato l'ok per poterlo portare via.
Calum si fermò quando arrivò davanti la stanza dove stavano figure che lui conosceva benissimo.
I ragazzi si girarono e quello che Calum non si sarebbe mai aspettato accadesse, accadde.
Ti odio, Calum!” gridò Luke, mentre Ashton lo stringeva.
Michael fissava il ragazzo con occhi glaciali, il pensiero di Stephanie non lo mollava.
"Mi spiace, Michael. Non ce l'ha fatta."
Michael non voleva crederci, la sua Stephanie era forte, cazzo. Era sempre stata forte, no?
Perché aveva dovuto abbandonarlo in quel momento? Perché?
Strinse le mani a pugno mentre altre lacrime scendevano dai suoi occhi.
Calum cercò di aprire bocca, per poter giustificare, ma poi, come?
Come poteva giustificarsi?
“Ti odio! Hai ucciso mia sorella, hai fatto del male anche a me. Perché?” gridò Luke, nascondendo il volto nell'incavo di suo cugino e singhiozzando.
Luke si sentiva tradito, anzi no. Si sentiva spezzato in due.
Calum era stato il suo migliore amico da sempre, era la sua metà e adesso l'aveva distrutto.
Luke non si era mai sentito più solo.
Stephanie.
Calum cercò di fare un passo avanti, entrare in quella stanza e poter abbracciare il suo amico, ma glielo impedirono.
“Vattene Calum.” ripeté Luke, staccandosi e guardandolo.
In quel momento, non riusciva neanche a sopportare la sua presenza.
Calum rabbrividì davanti quello sguardo.
E quello era uno sguardo d'odio e d'addio.
Era uno sguardo che non si addiceva agli occhi chiari e sinceri di Luke, quel tipo di occhi che non avevano mai odiato ma che adesso non ne potevano fare a meno.
Il ragazzo abbassò lo testa e uscì dalla testa, alle spalle sentiva le urla di Luke e i sussurri di Michael e Ashton.
“Venga, signor Hood.” disse l'agente e Calum lo seguì, testa bassa e sguardo sulle punte.
Tutto quello che era successo era colpa sua.

 

spazio autrice:

ebbene sì.
questa è l'ultima os della raccolta e scusatemi se è finita così, se vi aspettavate finisse in un altro modo ma penso che un altro modo per concluderla non esisteva.
finisce così, con un mio enorme grazie a chi ha letto e recensito, a chi ha aggiunto ai preferiti.
finisce così, tra le lacrime mie e di luke, le mie e di ashton, le mie e di calum, e di michael.
e spero anche con le vostre, ché allora significa che qualcosa ho trasmesso.
e niente, questo è il mio modo di salutarvi.
dicendovi che non so ancora quando pubblicherò il primo capitolo di una long e che boh, non so che altro dire.
(in caso qualcuna vada il tre su a vederli, guardateli anche da parte mia, fategli sentire quanto li amiamo.)
vi mando un enorme bacio,
onedeyes.




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