Heartbeat

di nuvoledifango
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Lui la guardò negli occhi, con decisione.
«Mi fai arrabbiare, e anche tanto.»
«Scusa.»
«Scusa? Non puoi chiedermi scusa e credere che tutto si risolva con una semplice parola.»
Lei l'abbracciò. Lui si tirò subito indietro nonostante avesse la voglia matta di stringerla forte; ma l'orgoglio lo accecava.
«Perché non pensi mai alle conseguenze?»
«Non lo so. Non so nemmeno quali siano i miei problemi adesso. Ma so bene come farli svanire.»
L'abbracciò di nuovo, poggiando la testa sul suo petto. Poteva sentire il suo battito cardiaco accelerare. Ma lui l'allontanò da sé, di nuovo. Lei emise un profondo respiro colmo di rassegnazione e incrociò le braccia, fissandolo attentamente.
«Voglio che chiariamo questa cosa. Non puoi comportarti così con me, non mi hai degnato di uno sguardo tutta la sera e adesso credi che potr...»
Si bloccò. Lei lo stava guardando. C'era tensione nell'aria. Lui si avvicinò un po’, e si rese conto di ciò che aveva davanti. Era bellissima. Aveva i capelli spettinati, le sopracciglia corrugate. Era buffo vederla così. Ma per lui, era la cosa più bella del mondo. Fu percorso da un leggero brivido. Si avvicinò ancora, e la strinse forte. Lei ricambiò con la stessa passione, e alzò la testa in cerca delle sue labbra; quelle stesse labbra che la portavano in paradiso. Non fu difficile trovarle, dopo tutto. Lui si staccò dopo un po’ e affondò la faccia tra i capelli di lei. Poteva sentire il suo respiro addosso. Lei prese a baciarlo dolcemente sul collo, sulle guance. Non c'era cosa migliore. «Strano che nonostante tutto...»
Lei sollevò la testa con aria interrogativa.
«Nonostante tutto cosa? Continua.»
«Sì beh,è strano che...»
«Cosa?»
«Ti amo.», disse lui. La sorpresa sul volto di lei era evidente. Non gliel'aveva mai detto a voce. Ma era piacevole. Troppo. Si baciarono ancora, e ancora. Di quei baci dolci, lenti. Potevi vedere i due quasi come scambiarsi l'anima ad ogni bacio.
«È tardi, devo andare.»
Lui annuì, si incamminarono verso casa di lei. Durante il tragitto, si tennero per mano, come al solito. Ma quella sera era diverso. Quella sera non potevano proprio farne a meno. Arrivati sotto casa, ricominciarono i baci.
«Sei uno stronzo.»
Lui la guardò sorridendo quasi.
«Che ho fatto questa volta?»
«Nulla, solo che..»
«Solo che?»
«Ti amo.»
Lui arrossì. Era felice. Quasi tremante, la baciò di nuovo. Ed entrambi sapevano che avrebbero rinunciato a tutto, pur di aversi.




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