Prologo
Remember
the time…
...
Tutte le storie
hanno un momento di svolta, almeno uno, perché gli
spettatori non perdano il filo e non si annoino. Se la mia vita fosse
stata solo quella che avevo prima, non sarei stato neanche un
personaggio, ma solo un’ombra di passaggio sul palcoscenico.
Un giovane, umilissimo operaio non avrebbe mai avuto modo di emergere
nel mondo. A quei tempi un po’ mi pesava. Ero un ragazzino
allora, pieno di sogni di gloria e onore, speranzoso di lasciare il
dietro le quinte e salire sul palco.
Con il tempo mi
ero anche abituato alla mia vita normale. Certo, la fatica, le
difficoltà, i momenti brutti non mancavano mai. A volte
sognavo ancora di andarmene, avere quel dannato colpo di fortuna che
per tutta la mia vita mi aveva evitato strenuamente.
Non sapevo che
l’impresario sarebbe giunto presto con la qualifica che tanto
aspettavo. Il prezzo di una parte da protagonista nello spettacolo era
decisamente alto. All’inizio sembrava bastare il mio sangue.
Poi ce ne volle altro, molto altro… Perché
nessuno mi aveva avvisato prima che avrei dovuto interpetare
l’antagonista…?
Ma è
arrivato il momento di parlare fuori metafora.
E’ vero,
io volevo superare la mia condizione di reietto della
società. E’ vero, con il tempo stavo
riconsiderando la mia situazione, grazie all’aiuto di alcuni
amici e di un po’ di tranquillità. E’
vero anche, però, che non ho mai scelto di diventare un
mostro. Il mio sangue aveva deciso per me.
E’ vero,
l’ho accettato senza troppi scrupoli. E’ vero, mi
divertiva avere due vite diverse insieme. E’ vero anche che
non possedevo più una coscienza capace di cogliere la
verità dietro l’esaltazione del male.
E’ vero
che non merito la possibilità concessami…
E’ vero che non merito alcun tipo di pietà e
comprensione… E’ vero che non merito il ruolo che
posseggo, che dovrebbe essere occupato da una persona migliore di
me…
E’ vero
che non merito lei e la sua grande comprensione per me…
Ma non si tratta
di una conseguenza. E’ stata lei a dare origine a tutto.
E’ stata lei a salvarmi.
Prima mia
salvatrice, poi regalata a me come un dono, poi troppo lontana per
poterla mai raggiungere davvero… Sembrava dover finire tutto
subito come era iniziato… Lei aveva scelto, ci era riuscita,
era salva… Eppure non sopportava l’idea che i miei
occhi restassero ciechi alla verità. Lei è stata
l’angelo mandato a salvarmi… Tuttora sono convinto
di questo…
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...
Ero felice.
Il mio cantuccio
era piccolo e comodo. La mia fede era più salda di qualunque
altra cosa. Vivevo per me stessa, per ciò che avevo scelto,
per la vita che avevo voluto e questo sembrava bastare…
Eppure avevo un
grave difetto. Irrilevante per l’ambiente in cui stavo, ma
gravissimo per quello che dovevo rappresentare: la carità,
la gioia, l’amore. Avevo un’enorme paura degli
altri esseri umani. Un terrore folle, ricacciato forte nel cuore grazie
alla vita solitaria che conducevo. Ma era lì, sempre in
agguato.
Proprio per questo
sono certa che, il giorno in cui aprii la porta a quel ragazzo e lo
aiutai istintivamente, qualcosa avesse operato in me… Mi
avesse guidato, mi avesse convinta, mi avesse influenzata…
Allora non capii fino a che punto la mia anima fosse stata
toccata… Ci sono cose che si possono percepire per intero
solo a posteriori e che solo dopo ci fanno comprendere come qualcuno
segni la nostra strada e ci porti a percorrerla, ignari e per questo
più deboli, ma anche più umani…
Poi, il colpo di
scena. Il risveglio del sangue. Qualcosa di insopportabile, irrazionale
e selvaggio. Tale che non poteva essere il destino scelto per me.
Cercavo di ragionare, capire. Se davvero ero nata con quella
maledizione, perché ero sempre stata tanto legata a Dio?
E poi,
lui… Io ero sua di diritto, così era stato
deciso, e io ne gioivo, come della prova che tutto ha un senso e forse
lo aveva anche la mia presenza là. Ma lui era insondabile.
Incomprensibile. A tratti contraddittorio. Volevo restare con lui, con
tutte le forze, ma dovevo anche scegliere…
Ciò che
infine avevo deciso, non riusciva a cambiare nulla… Lo amavo
tanto e ne soffrivo fino in fondo all’animo. Per questo avrei
fatto qualunque cosa per salvarlo dall’abisso del
male…
Consiglio: probabilmente se leggerete solo fin qui non vi
piacerà... Questo prologo lascia un po' troppi misteri in
effetti... Andate avanti almeno fino al secondo capitolo... Potreste
sempre cambiare idea...
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