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Una
donna e polvere da sparo; gli occhi di uno Yankee.
Il
fuoco stava per spegnersi.
L'ora
era tarda e il deserto faceva il suo lavoro, silenzioso come doveva
essere e senza un alito di vento.
Il
Texas non era terra su cui sostare, lo sapeva pure Joey McNarry che
nel Texas non c'era mai stato. Non che si lamentasse, il Kansas
ancora non gli mancava. E se qualche volta ci pensava era solo per
ricordare sua madre e suo padre: chissà se uno di loro era
morto di crepacuore, chissà se si erano arresi all'idea di non
vederlo mai con una fede al dito e un branco di marmocchi, chissà
se speravano ancora nel suo ritorno.
L'ultima
fiamma si spense nella notte e Joey pistò bene la legna da cui
usciva del fumo. Il suo cavallo aveva ancora caricati sulla sella un
po' di provviste e legna per un'altra notte, per un altro fuoco. Poi
avrebbero dovuto sbrigarsi ad attraversare il deserto.
«Ancora
sveglio tu?» chiese l'uomo che avevano catturato lui e Bet-Jack
un giorno e mezzo fa di cammino, con i polsi legati dalle
manette.
«Qualcuno
dovrà pur farti la guardia.» rispose il ragazzo
girandosi verso la sagoma dell'uomo che si era sollevata da terra.
«Come
sei ligio al dovere, amico.» sbadigliò quello, cercando
di mettersi seduto dopo aver dormito qualche ora.
«Se
devo fare una cosa la faccio fino in fondo. Saresti ligio al dovere
pure tu se ti dessero 15.000 $ per darmi la caccia.»
«E
pure tagliente..! Calma, calma volevo solo parlare. Tanto non me ne
scappo, l'ho già fatto per troppo tempo.»
«Fantastico.»
Joey si tolse il cappello e poi gli stivali, stando invece ben
attento a stringere alla vita il cinturone dove teneva la pistola.
Per
un po' nessuno fiatò, la luna si era fatta se possibile ancora
più luminosa in cielo e di tanto in tanto si sentiva il rumore
delle manette dell'uomo che sfregava le mani per il freddo.
«Sei
sveglio?» gli ripeté il prigioniero.
«Non
puoi startene zitto fino alla consegna allo Sceriffo e alla mia metà
della ricompensa?»
«Vero,
ho tutto il tempo di parlare nelle prigioni merdose del Lone Star
State!*- ridacchiò sommesso- Dimmi un po' amico, non vuoi
sapere come ci conosciamo io e Bet-Jack?»
«Non
ho chiesto la sua storia quando ho scelto di seguirlo.»
«Ma
muori dalla voglia, l'ho visto, sai! »
«Muoio
dal sonno.»
L'uomo
sorrise e strascinandosi si avvicinò a Joey: «Ci
conosciamo da tanto, troppo tempo io e Bet-Jack. E lui
sapeva che ero un brav'uomo, nonostante tutto, ecco perché non
voleva mettermi proprio lui le manette, anche se mi puntava una
pistola contro. Certo, a te sarà parso una cosa strana, perché
Bet-Jack è un uomo tutto d'un pezzo e ad un assassino non
mostra esitazione o pietà. Ma non è sempre stato così,
è stata la guerra a farci cambiare.»
«Non
me n'è fregato molto del suo tentennamento. Poteva conoscerti
e non era affare mio» Joey s'alzò prendendo due legnetti
dal suo cavallo e con le pietre del fuoco precedente riaccese una
piccola fiamma, la notte era ancora inoltrata.
«Quello
che mi ha interessato era che tu sapessi il suo nome. Intendo...
quello vero.
Non l'hai chiamato col suo solito soprannome Bet-Jack, ma con
qualcosa che iniziava per 'Har' e che lui non ti ha fatto finire.»
confessò, rendendosi conto che aveva dato via libera con le
sue perplessità alla lingua lunga di quel tipo. Si morse il
labbro e si riavvicinò a lui tenendo mano alla pistola che,
per quanto lo riguardava, un furfante dalla parlantina era il doppio
dei guai.
«Bet-Jack
aveva una donna. Una donna e due occhi così quando la
guardava. Bet-Jack faceva parte della mia stessa cerchia d'amici e
io, un anno dopo, feci parte del suo stesso reggimento. Eravamo due
ragazzi scanzonati con un mucchio di sogni sulla patria e sull'onore.
Di quelle cose che sai, ti infarciscono i genitori quando sei più
piccolo di una botte di vino. Ma lui aveva la sua donna e oh, quant'è
vero Iddio, si amavano; per quanto possa sembrare ingenuo un amore a
ventitré anni, quei due si amavano sul serio. Lei era bella: aveva la pelle chiara e gli
occhi verdi, i capelli raccolti e i suoi vestiti erano lilla. Me la
ricordo bene quella, il nome no, ma il suo viso era più pulito
di una verginella. Io ero più piccolo di tre anni di Bet-Jack,
ma fumavamo insieme i sigari quando i saloon si svuotavano e
aspettavamo le sere puntando le nostre pistole per giocare a carte e
bere Jack Daniel's. Indovina chi ne beveva di più, fra noi
due!-
-“Better-
Jack Daniel's”» lo interruppe Joey, appena appena
sorridendo e tenendo gli occhi puntati sul fuocherello, ricordando il
soprannome completo del suo compagno di ventura.
«L'anno
dopo era il 1846. -l'uomo cercò di farsi una croce sul petto,
però con le manette era alquanto comico come cercasse di non
far scivolare la sinistra sul cuore- Dannato sia quell'anno. Partimmo
per la guerra e mi ritrovai Bet-Jack a capo del reggimento solo pochi
mesi dopo l'inizio del massacro. In mezzo alla guerra di Mr. Polk non
c'era poi tanto da gioire quando venivi alzato di un grado, ma lui in
guerra ne fece di fortuna. Il pallino per l'onore e chissà
quale altra cazzata lo portò a farsi strada e “Better”
fu battezzato lì come suo soprannome. Prendeva la mira e sparava e rare
volte non uccideva qualche messicano disgraziato. Diceva che lo
faceva per la sua donna, per la sua futura famiglia, che era meglio
un uomo morto fra gli avversari che un uomo morto fra i nostri.
Potevi dargli torto? No, no, aveva senso.» l'uomo tentò
di ridacchiare, ma proprio non gli veniva più giù una
risata. Quindi si zittì un attimo e osservò Bet-Jack
dormire dall'altra parte del fuoco, con il cappotto ancora sopra di
sé e il cappello sgualcito calcato in testa.
«Però
tornò dalla sua donna, ne siete usciti tutti e due dalla
guerra...» incentivò Joey a farlo continuare.
«Ne
morirono tanti però sì, da Elaine ritor-... ah ecco
come si chiamava quella donna! Ritornò, eppure solo dopo mesi
da quando era tornato la volle rincontrare. Per un po' non voleva
altro che scrollarsi via la guerra, non sapendo che se la sarebbe
portata fino a quando non sarebbe crepato.»
«Lui
la amava ancora?»
«Penso
proprio di sì. La amava, ma non sapeva più come si
amava una donna. Sei giovane amico, non so quanto tu sappia delle
donne, ma quella era proprio la sua. I primi mesi cercò di
capirlo, e riuscendoci capì che non potevano più vivere
insieme.»
«Non
lo amava più?»
«Lo
amava, lo amava. Andava in chiesa e la vedevo piangere. Piangeva un
po' e poi tornava a casa, ad accarezzare quel ragazzo che non voleva
più guardarla. Io avevo preso la mia brutta strada, dopo la
guerra. Ognuno la sua croce. Un giorno mi fermai vicino un emporio
dove era più facile fare qualche scommessa clandestina e lì
trovai Bet-Jack comprare polvere da sparo. Gli feci: “Amico,
che ci fai con quella? Non vorrai mica sparare a Elaine?”
scherzai. Lui prese la sua pistola e c'infilò i proiettili, pagò e fumando
un sigaro mi rispose: “Lei no.” Era un uomo senza
più un ideale. La legge, lo stato, la patria lo avevano ridotto
a un bastardo che non poteva neanche più chiedere a Elaine di
sposarlo, con quale cuore.» il fuoco si spense di nuovo e Joey
McNarry vide i primi raggi dell'alba affacciarsi al nuovo giorno.
Rizzò le spalle e si mise il cappello in testa.
«Bet-Jack
aveva una donna. Una donna e non più gli occhi di un tempo. Si
lasciarono la mattina dopo che lo incontrai a comprare pallottole,
fra le chiassose scazzottate in un saloon d'un piccolo paese
dell'Indiana.
Io
ero fuori dal locale, seduto su una seggiola che dondolava, ancora
mezzo addormentato e con il vento sulla faccia che tirava forte da Ovest.
Lei
gli disse: “che il viaggio sia buono.” Lui rispose
soltanto: “lo sarà.” Non che si
potesse dire altrimenti. Bet-Jack non aveva una vera e propria
aspirazione. E gli seccava averla. L'ultima volta che aveva avuto un
ideale era quasi morto, e con lui metà del suo reggimento.
Dannati messicani, pace all'anima loro!» «Se
un ideale ti fotte, cosa ti resta? Cosa gli è restato?»
Joey era sempre stato uno di poche parole, al contrario di Bet-Jack.
Eppure era sinceramente interessato alla storia del suo compagno. «Le
pistole, ragazzo. Le pistole e una buona mira!»
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Buona
sera a tutti, stranieri!
Foto
© Google. Bet-Jack e Joey McNarry © 2013-2014 sono miei
personaggi. Questa è la SECONDA 'pezzo della loro storia' che
faccio con loro protagonisti. (la prima è una flashfic e se la volete leggere si intitola 'Brucia Yankee, il cielo s'accende'). :3 Spero si capisca l'amarezza|Sarcasmo
dell'ULTIMA FRASE, brr ><.
Se
siete arrivati fino a qui e vi è piaciuta potete lasciare un
commento se volete, yo oh.
Le
due frasi“Lei gli disse: […] Lui gli disse[...]”
(Modena City Ramblers, "Qualche splendido giorno")
sono
un prompt di 'it100.livejournal'
Lone
Star State*= altro nome con cui si può chiamare il Texas.
Better
voleva dire: il migliore nel lavoro che fa. Ovvero sparare.
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