Questione di gusti.

di Lady Atena
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Personaggi: Steve, Natasha.
Prompt: “E se cambiassimo lavoro?”. “E cosa potremmo fare? Siamo assassini”. “Potremmo ... rubare un pc in un Apple Store e usarlo per dirottare gli Helicarrer!”. “E io che pensavo fosse Stark quello cretino”.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

Steve strinse il braccio di Natasha, la fece sedere sulla brandina; lei strinse i denti mugolando di dolore. Sam si sporse dalla porta, bussò e alzò la mano mostrando una pila di vestiti.
“Li ho trovati in un armadietto. Possono servire?”.
Steve si voltò, accennò un sorriso e si sedette accanto a Natasha.
“Grazie. Davvero”.
Sam scrollò le spalle, li poggiò su una sedia e uscì dalla stanza chiudendo la porta. Natasha mugolò scuotendo il capo, i capelli rossi incrostato di terra le ricadevano sulle guance.
“Uno sconosciuto molto amichevole. Sicuro di non rifiutare le ragazze che ti propongo per qualcos'altro?”.
Steve grugnì, strinse le labbra, raggiunse i vestiti e sollevò una canottiera senza maniche bianca. Si sfilò la maglia che indossava, la lasciò cadere in terra e si mise sotto il braccio l'altro capo.
“C'è anche qualcosa per te. Sei sicura di non voler disinfettare il resto delle ferite?”.
Natasha ridacchiò, incrociò le gambe sulla brandina piegando il capo all'indietro; la fasciatura sul petto spiccava dalla maglia strappata.
“Credi che quando il tuo migliore amico mi ha passata da parte a parte con un proiettile avessi del disinfettante?”.
Steve s'irrigidì, socchiuse gli occhi scurendo lo sguardo e guardò i capi d'abbigliamento. Si voltò, allargò un braccio e abbassò il capo piegandosi in avanti.
“E se cambiassimo lavoro?”.
Natasha batté le palpebre, scosse il capo e si alzò. Strinse i denti sentendo delle fitte, zoppicò a piedi nudi verso il bagno attiguo alla stanza e aprì l'acqua del rubinetto.
“E cosa potremmo fare? Siamo assassini” rispose.
Steve sospirò, si morse il labbro e guardò verso il bagno intravedendo il profilo della donna. La vide infilare la testa sotto l'acqua, socchiuse gli occhi stringendo le labbra tra loro e si passò la mano tra i capelli.
“Potremmo ... rubare un pc in un Apple Store e usarlo per dirottare gli Helicarrer!”.
Natasha tolse la testa da sotto l'acqua, scrollò il capo facendo gocciolare il liquido attorno a lei e uscì dal bagno. Afferrò i vestiti puliti dalla sedia, lanciò i pantaloni a Steve stringendo al proprio petto il resto dei capi.
“E io che pensavo fosse Stark quello cretino” si lamentò.
Sorrise, si piegò in avanti e socchiuse gli occhi.
“Pensi davvero sia lui?”.
Steve strinse i pantaloni, alzò il capo aggrottando le sopracciglia.
“Stark?”.
Natasha roteò gli occhi, entrò nuovamente nel bagno e si sfilò la maglia sporca di sangue indossando quella pulita.
“Il tuo migliore amico. È davvero lui Winter Soldier?”.
Steve sospirò, si sfilò i pantaloni sentendo le gambe formicolare e annuì.
“Lui potrà non riconoscermi, ma so di non sbagliarmi”.
Lasciò in terra il capo ricoperto di terra e infilò l'altro, si alzò allacciando i pantaloni e si voltò verso il bagno. Natasha ne uscì, alzò il capo socchiudendo gli occhi. Sorrise, arricciò le sopracciglia verso l'alto sporgendosi sulle punte dei piedi nudi.
“Preferisci un incontro al buio con lui che uscire con la tua vicina?”.
Steve alzò gli occhi al cielo, mosse il braccio in avanti con il pugno chiuso e si piegò verso il basso.
“Non è quello il punto, Natasha”.
Natasha gli avvolse le braccia al collo, lo bacio e premette con la lingua contro la bocca di Steve. Steve avvampò, rimase fermo e la ragazza si scostò. Sogghignò, gli tolse le braccia dal collo e fece un passo indietro. 
“Sei imbarazzato?” chiese.
Steve aggrottò la fronte socchiudendo gli occhi, mosse il capo a destra e sinistra.
“Cosa stai cercando di fare?”.
Natasha sorrise, si sedette sulla brandina e infilò una delle sue calzature.
“Testo i tuoi gusti” rispose con tono allegro.
Steve sospirò, scosse il capo sorridendo e incrociò le braccia.
“Cerca un modo per risolvere questo casino, piuttosto” si lamentò.
Si sentì bussare alla porta, Sam si sporse e indicò con il pollice alle proprie spalle.
“Ehi, non per disturbare il vostro momento, ma i vostri due amici ci aspettano di la”.
Steve annuì, sciolse le braccia e guardò Natasha. Lei si alzò, spostò il peso da uno stivaletto all'altro e annuì.
“Si comincia”.




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