Student Theory - Lezioni non troppo monotone

di C l o u d
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Note: Okay, potete pure odiarmi ed uccidermi per essermi assentata per così tanto tempo. Ne sono cosciente io stessa. Ma ... chissà se riesco a farmi perdonare - soprattutto da te, cara Emma, per averti fatto aspettare un secolo - con queste tre piccole flash che racchiudono tre piccoli momenti della Emma/Shiro, il famoso pairing inventato dalla Carissima Emma Hannover - e si, sono aggiornata sul suo cambio di nickname. Tralasciando, ho voluto ambientare queste piccole flash durante il periodo scolastico. Si, la scuola che tanto odiamo, ma che fa nascere amori impossibili e possibili (?). Adesso vi lascio leggere in pace. 
Ayako

 

1# - Aphrodite.
«Voglio che, per oggi, disegniate Afrodite, la dea della bellezza, così come la immaginate voi!», esclamò la professoressa di arte, puntando un dito alla classe. Shiro ci rifletté un attimo, ma sbuffò, non avendo la minima idea di come poter rappresentare una così ‘rara’ bellezza.
La porta dell’aula di spalancò di scatto, lasciando intravedere una figura femminile intenta a riprendere fiato.
«Takishima, sempre alla buon ora!», sentenziò la prof non appena la sua alunna fece il suo ingresso.
«Mi scusi prof!» borbottò dispiaciuta, sistemandosi la gonna pieghettata della divisa scolastica.
Shiro la scrutò da capo a piedi, notando lo chignon a mo’ di spazzola e alcune ciocche color fiamma che le ricadevano sulla fronte, in disordine. E poi, quel viso imbronciato rendeva il tutto perfetto.
Disegnare una ‘rara’ bellezza non sarebbe stato poi così difficile.
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 2# - Chimica
L’odore insopportabile che vi era nell’aula di chimica fece storcere il naso alla giovane Emma, intenta a preparare una ‘pozione’ – così come la chiamava lei – mescolando un intruglio di prodotti chimici, cercando di ottenere un buon risultato.
E durante la lezione, un idea alquanto bizzarra le balenò per la mente: perché non preparare una pozione d’amore?
Sorrise, maligna, immaginando già Shiro-kun – il ragazzo per cui aveva perso la testa – ai suoi piedi quando lei gli avrebbe dato quella piccola pozione. Sospirò, sognante, non accorgendosi che il liquido blu che stava versando in quello rosso aveva superato la quantità esatta, causando così una grande esplosione.
Forse la sua fantasia viaggiava un po’ oltre la chimica.

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 3# - Biglietti
Shiro, assicuratosi che nessuno lo vedesse, aprì l'armadietto della sua amica Emma - che usava lasciare sempre socchiuso - e ne conficcò un bigliettino giallo e, con allegato, una rosa. Come un lampo, chiuse l'anta e corse a nascondersi da qualche parte, in modo che Emma non s'accorgesse di nulla.
Questa storia - dei biglietti, s'intende - andava avanti da un anno, ormai, ma lui non si era mai stancato di inviarle bigliettini anonimi e lei non si era mai stancata di riceverli.
«Urara, guarda!» Emma prese tra le mani il piccolo pezzo di carta e lesse ciò che vi era scritto all'interno. Shiro sorrise alla reazione della giovane che, in preda alla felicità e con le guance in fiamme, rigirava il figlietto tra le mani ridendo insieme alla sua cara amica.
Ne avrebbe mandati a migliaia, di biglietti, pur di vedere il viso niveo di Emma arrossire.

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