Okay, poteva capire che Kudo si sentisse un po’ superiore a lui per avergli impartito una bella lezione sul modo di essere detective
Okay, poteva capire che Kudo si sentisse un po’ superiore a
lui per avergli impartito una bella lezione sul modo di essere
detective.
Okay, poteva capire che si sentisse estremamente manipolatore
nella sua posizione di genio nel corpo di un bambino.
Ma come si permetteva di paragonare lui, Heiji Hattori, alla
stregua di una bambinaia?!
-Cosa stai cercando di dirmi esattamente, eh Kudo?- Spazientito ed
irritato, Heiji si sentiva sfruttato ed umiliato.
Il bambino si voltò verso l’amico –che forse
stava riflettendo sullo stato attuale del loro rapporto amichevole-
con l’espressione più calma e flemmatica che avrebbe
potuto sfoggiare in una situazione di simile litigiosità.
-Hattori, sei un ragazzo molto perspicace e perciò non
avrai bisogno di un inutile ripetizione per comprendere.- La piccola
lusinga riguardo alla sagacia del detective di Osaka non bastò
a quietarlo, ma d’altronde Shinichi si sarebbe meravigliato
alquanto se fosse bastata solo quella sentenza a concludere il
discorso.
-Quindi tu vorresti farmi intendere che, oltre ad averti guardato
le spalle durante il caso della nave con tutti quei mostri, ora devo
anche fare da baby sitter a quella bambina lì?!- Il suo indice
si direzionò prontamente verso la figura di una ragazzina
adagiata sopra un letto e coperta da un paio di trapunte.
Conan osservò la faccia in preda all’isteria
dell’amico senza la più pallida mutazione d’animo.
-Non è una bambina e questo lo sai bene: te l’ho
spiegato molto esaurientemente che Ai è una ragazza con la mia
stessa problematica e qualche guaio in più con gli uomini in
nero e quindi non è un grandissimo problema quello di fargli
compagnia, visto che ha davvero un bel febbrone.- Il ragazzo si voltò
per fissare truce la bambina che stava dormendo tranquillamente,
ignara che i due stessero discutendo di lei: scrutando i movimenti
febbricitanti del suo corpo in preda a chissà quali incubi
alla fine cedette, sebbene lo facesse per la nobile causa
dell’assistenza a chiunque fosse in condizioni non ottimali.
-Quando pensate di ritornare il dottor tu ed il dottor Agasa?- Il
bimbo iniziò ad avviarsi verso la porta mentre replicava
sbrigativamente.
-Dobbiamo sia accompagnare mia mamma all’aeroporto, sia
controllare alcune cose sull’Organizzazione e perciò
credo che in un’ora dovremo riuscire a farcela. Non è
poi così grave, non pensi?- L’amico annuì
rassegnato a passare quell’ora in completa noia.
-Bene, allora vi lascio.- Concluse il piccolo detective
chiudendosi la porta alle spalle: Heiji lo notò dalla finestra
mentre saliva in macchina con l’anziano inventore e non perse
tempo per sibilare alcuni insulti sulla sua persona.
-Razza di idiota saccente e presuntuoso! Non si meriterebbe il
mio aiuto, visto il modo in cui mi tratta! Dovrebbe pensare ad una
soluzione migliore per seccature del genere: se non c’ero io
qui a Tokio come diamine faceva?!- Pensieri uno peggio dell’altro
si ammassavano creando una sorta di confusione ordinata attraverso
varie classifiche di accuse e violenti rimproveri.
-Ma cosa dico, lui non può assolutamente
permettersi di perdere tempo con simili contrattempi! In fin dei
conti quando mai potrebbe capitare ancora una cosa del genere?!- Era
talmente preso nel suo crogiolarsi che non se ne accorse subito del
risveglio di Ai: l’ex membro dell’Organizzazione si
guardava attorno stranita non rammentando più cosa diamine ci
facesse lì. Appena il ragazzo se ne accorse le sussurrò
cercando di essere il più gentile possibile.
-Ben svegliata Ai, hai dormito bene?- Sapeva che non era così
e lei forse gli avrebbe fatto notare la stupidità della
domanda, tuttavia doveva pur iniziare da qualche parte per impostare
un dialogo amichevole.
-Diamine, so così poco di lei che sarà
impossibile parlarle senza alcuna pausa imbarazzante.- Pensò
fra sé e sé sperando ardentemente che quella fase non
si sviluppasse male come credeva.
Ai alzò gli occhi verso il ragazzo, non riconoscendolo
subito.
-Tu sei…- Un bruciore improvviso alla gola le fece morire
le parole in bocca: al loro posto salì; la tosse.
-Vado a prenderti un po’ d’acqua.- Affermò
Hattori cogliendo la palla al balzo per uscire dal disagio ed anche
dalla camera da letto: tutto appariva estremamente complicato ed
arcaico.
-Non abbiamo ancora cominciato niente, ma sono già in
ansia per quello che dovrei o potrei dire.- Con tutta la calma di
cui poteva disporre al momento, prese un bicchiere dalla credenza e
lo riempì.
-In fin dei conti lei è una ragazza molto riservata e
parecchio scontrosa con chi non conosce e non so se…- Il
corso dei suoi pensieri si interruppe quando sentì qualcosa
appoggiarsi alla sua gamba: una volta abbassati gli occhi scoprì
un piccolo fagotto di coperte che lo aveva afferrato e non pareva
intenzionato a lasciarlo.
-Ma cosa…- Il piccolo fagotto si rivelò essere Ai
che, continuando a tenere ben stretta la gamba di Heiji, sussurrò
supplichevole.
-Ti prego, non abbandonarmi.- Il suo tono di voce era lievemente
incrinato ed il ragazzo si imbarazzò da morire.
-Tranquilla Ai, perché dovrei abbandonarti?- Domandò
il detective di Osaka appoggiando il bicchiere sopra il tavolo e
prendendo la bambina in braccio per non far restare i piedi nudi a
contatto con il pavimento freddo.
Si rese conto in un baleno dello stato di salute dell’ex
membro degli uomini in nero: ansimava forte, il viso arrossato come
se avesse preso un’insolazione, le labbra spaccate per la
mancanza di acqua e madida di sudore. Heiji, istintivamente, premette
le labbra contro la fronte per sentire quanto scottava.
-Oh cielo, ma tu avrai ormai superato i quaranta! Meglio che ti
riporti subito a letto…- Stava dirigendosi verso la camera,
quando la flebile voce della ragazzina lo fermò di nuovo.
-Ti prego…Non voglio dormire…Fare altri incubi…-
L’ennesimo colpo di tosse frenò il suo farneticare
delirante ed Hattori non poté fare a meno di sentirsi molto
imbarazzato: Ai lo stava stringendo con tutta la forza che aveva in
corpo come se non volesse proprio staccarsi da lui.
-Akemi…Akemi…- Il ragazzo non riusciva proprio a
comprendere e sebbene i sintomi cercassero di rispedire la bambina al
caldo del giaciglio, egli non ce la fece a non esaudire la sua
richiesta.
-D’accordo, però ti sten= di lo stesso sul divano, va
bene?- Ella non replicò, anche perché era completamente
intontita dalla temperatura elevatissima del suo corpo.
-Lo prenderò come un sì.- Il salotto del dottor
Agasa era davvero molto spazioso e ciò impensierì
Heiji.
-Il caldo si disperde ovunque.- Appoggiò con tutta
la delicatezza possibile Ai la fece distendere, sperando che si
rilassasse, ma ella non pareva ancora intenzionato a lasciarlo.
-Non abbandonarmi Akemi.- Era sull’orlo delle lacrime ed il
suo cuore batteva all’impazzata in quel minuscolo corpo da
bambina: il detective di Osaka incominciò a preoccuparsi
davvero tanto.
-Calmati Ai, non ti abbandonerò.- Per rafforzare quella
frase si avvicinò alla bambina e la scaldò attraverso
il contatto dei loro corpi.
-Non ti abbandonerò.- In un baleno, il cuore riprese il suo
ritmo regolare mentre gli occhi si chiudevano ed un debole sorriso si
delineava sulla bocca.
-Akemi…- Fu un attimo e la piccola si addormentò
senza alcun tipo di preavviso ed Hattori, che avrebbe dovuto
felicitarsi di quella cosa, si sentì stranamente triste: in
fin dei conti quell’interesse gli aveva fatto molto piacere,
anche se non se lo aspettava minimamente.
-Pazienza, vorrà dire che mi interesserò un po’
io di te.- Con molta dolcezza si stese anche lui abbracciando l’ex
membro dell’Organizzazione e cullandolo amorevolezza.
In fondo, quell’ora non sarebbe stata così male: non
aveva ancora affermato niente che avesse fatto arrabbiare la piccola
amica del marmocchio.
-Eh Kudo, puoi anche allungare il tragitto del ritorno a
casa.- Sul serio, il contatto non era affatto niente male e ciò
non lo spaventava per niente: quell’intimità era
decisamente tranquillizzante.
Sorrise tra sé e sé, pensando che non sarebbe stato
per niente brutto passare un po’ di tempo con quella ragazzina.
Pareva anche simpatica.
The End
Ennesima sfida fra me e May_Rose.
Sembra orribile, ma potrei anche sbagliarmi e, se così
fosse, fatemelo pure sapere tramite i vostri commenti e non solo per
dirmi che vi è piaciuta, mi raccomando!
Grazie e ciao! :)
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