ddkkdd
Disclaimer: Oliver Queen, Roy Harper, Slade Wilson e tutti gli altri personaggi
appartengono a George Papp e Mort Weisinger, alla DC Comics e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
"Nulla sulla terra consuma un uomo più rapidamente che la passione del risentimento."
- Friedrich Nietzsche -
Ossessione
Gocciola dall'orbita vuota un rimpianto avvelenato e velenoso.
Vomita ghiaccio Starling City e racconta l'ipocrisia di una donna d'oro vestita, città sfacciata falsa traditrice.
Slade osserva il cielo asimmetrico e cieco, una metropoli che ride come
una ragazzina e uccide con l'innocenza dei bambini - che mente per
essere perfetta e non dice mai la verità.
Slade.
È cieco Wilson, assorbito dal tormento di un fantasma che non gli concede alcuna tregua.
Sono qui.
È ossessionato dai suoi occhi e dalla sua voce, una vibrazione
che gli percuote il cuore e la coscienza, unghie che scavano e scavano
e scavano...
Slade. Mio bellissimo Slade.
L'ha supplicato, Oliver.
Si è piegato l'arciere di Starling City, alle sue spalle l'odore
salmastro dell'oceano e tra le dita ancora la sabbia di quella
maledetta isola.
La morte non è sufficiente.
Non c'è alcuna allegria nel suo sorriso, solo una piega plastica
che Isabel accompagna con una contrazione nervosa della mandibola.
"Scienze Applicate sta già lavorando sul siero prelevato dal tuo sangue."
Deve soffrire.
"A breve avremo i primi campioni."
Deve espiare.
"E la città che mi avevi promesso? Moira Queen sta salendo di
punteggio nelle graduatorie e se va avanti così vincerà."
"Ti avevo promesso un esercito ed è quello che avrai." l'orbita
vuota brilla d'una furia assassina, assente come il nero di quella
carne cicatrizzata "I patti erano questi, nulla di più, nulla di
meno."
"Ma... "
Deve cadere.
"Nessun ma, Sebastian." e
ringhia Slade - ruggisce per un amore che non ha mai saputo esprimere,
non in vita, non con il sole in faccia "Tutto sta andando secondo i piani;
Moira Queen non sarà un problema."
Tutti devono cadere.
È serena Starling City, drappeggiata nell'illusione di una festa
eterna, così diversa da chi la notte la porta sulla pelle e
nelle membra, così lontana da una sorella di luci e acciaio.
Va tutto bene, amore mio: va tutto bene.
Oliver lo cerca ancora tra i ricordi di un tempo passato, un ragazzino dallo sguardo limpido e sperduto.
"Ci sai fare, ragazzo."
Oliver lo fronteggia con la disperazione di chi vede portarsi via
tutto, affetti che si mutano in cancrene insanabili e verità che
si arrotolano attorno alla lingua come filo spinato.
"Slade... io non volevo."
Piovono dal cielo frecce e rancori, canarini destinati a bruciare e ragazzini dagli occhi troppo pieni - rabbia delusione colpa.
"Ho provato a lasciarmi tutto alle spalle, ma non ci sono riuscito. E dal cappuccio che indossi ogni notte, nemmeno tu."
È solo Slade, ma non se cura.
Si porta la benda all'occhio sfregiato, coprendo uno stigma indecente e umiliante, ma sono altre le mani che lo fermano.
No.
Sono mani che non ha mai sfiorato, se non per combattere e lottare.
Sono mani che hanno stretto il loro carnefice e ne hanno fatto un guerriero, patetica preda della sorte.
Sono mani che ha accarezzato solo quando erano già fredde e inerti, affondate nel fango e nella delusione.
"L'avrebbe uccisa comunque, Slade. Non avevo scelta."
"Funzionerà."
"Lo so."
"Ti vendicherò."
"Farai di meglio, Slade: mi amerai. Mi amerai nell'unico modo che ormai
ti è possibile. Così vicino al confine da sentirmi sulle
labbra e tra i capelli."
In punta di piedi e ballando con la Morte.
Alza lo sguardo Slade, e Shado lo fissa dal suo stesso riflesso,
bellissima e selvatica, aggrappata al suo braccio come una creatura
irreale eppure così viva.
Sì: lo farò.
Il bacio di Shado ha la stessa consistenza del fiele.
|