Aspettandoti...

di I promise
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Sospirai. Il tè bollente fumava ed un delicato profumo di fiori invase le mie narici. Stavo guardando l’orologio a pendolo da salotto che ticchettava insistentemente a ogni secondo. Tic tac. Tic tac. Chiusi gli occhi; immaginai di trovarmi altrove, in un qualsiasi altro luogo ma lontano da….


La busta gialla trema nelle mie mani ghiacciate; Simon mi chiede qualcosa, ma non percepisco  nemmeno una parola. Il tempo immutabile questa volta pare rallentarsi; la mano tremante stacca il primo pezzo di carta; la seconda la tiene ben salda. Con forza di volontà e con una dose ancor più abbondante di coraggio, apro la busta. Respiro. Estraggo il piccolo cartoncino  leggo la prima frase: Sir Christopher Knight è caduto sotto il piombo tedesco.
Saluti all’ addolorata famiglia. Dipartimento 12° fanteria.”

Muoio. Rileggo più volte quelle frasi salde nella carta che non si possono cancellare, che non si sbiadiscono nemmeno con  le lacrime. Sono lì quasi a fissarmi quasi a ricordarmi il loro peso. Quasi a lapidare il mio cuore vivo, il mio qui a pulsare, il suo lì a marcire. Piango lacrime silenziose e calde.
Simon, vorrebbe dire qualcosa ma non ci riesce; la mia bocca arida lo fa per prima:         “ Simon…” lui si gira, colto dallo sgomento pronto a servire la sua signora; corro incontro al vecchio servitore e mi getto tra le sue braccia rigide e confortevoli. Una mano si posa sul mio capo , delle parole delicate rasserenano la mia crisi di pianto. Andrà tutto bene. Nulla andrà bene. Lui non tornerà, non è qui per farsi amare, non è qui per insegnarmi ad amare, insegnarmi ad essere lady Knight.
Un ultimo spasmo mi stronca il respiro in gola. Lui non tornerà.





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