White as milk, as red as blood.

di tempestadentroquietefuori
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Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto. L’altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto. È una di quelle cose che mettono paura quando le fai. Perché gli occhi sono la vita in miniatura. Bianchi intorno, come il nulla in cui galleggia la vita, l’iride colorata, come la varietà imprevedibile che la caratterizza, sino a tuffarsi nel nero della pupilla che tutto inghiotte, come un pozzo oscuro senza colore e senza fondo.
 
Io scelgo la seconda, e voi? Infondo è risaputo, gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Con uno sguardo puoi capire se tutto va bene, oppure tutto va male, ma non lo dici, no, preferisci avere il sorriso stampato sulle labbra e far credere agli altri che stai bene; ma gli occhi ti tradiscono, si, sono i primi traditori per noi, perché con loro non si può mentire, mai.
 
 
Ops, che sbadata! Non ci siamo ancora presentati, vero?
Bene; mi chiamo Sana Kurata, dal mio cognome potrete capire che sono giapponese, ebbene si, sono nata a Tokyo ed io 18 anni. Frequento il liceo scientifico Jimbo, sono brava a scuola, non una secchiona, ma me la cavo. Per quanto riguarda il mio aspetto esteriore sono una ragazza che non ha la tipica bellezza giapponese: ho lunghi e morbidi capelli rossi che ricadono un po’ più giù delle spalle, perché capelli rossi vi chiederete? In effetti  la maggioranza in Giappone ha capelli neri, io no, perché mia madre è di origine francese e mio padre giapponese, per cui ho lineamenti misti anche se sono più accentuati quelli francesi. Ho grandi occhi color nocciola, un colore molto caldo, talmente caldo che sembrano essere liquidi ed emanano dolcezza al sol vederli, non per vantarmi; piccole ma carnose labbra ed una carnagione, purtroppo,  chiara, forse troppo.
Devo dire che il colore dei miei capelli rispecchia molto il mio carattere: vivace, solare, dolce, spensierato.
Amo molto la vita, non ne avrei mai abbastanza: amo viaggiare, scoprire cose nuove, posti nuovi, gente nuova. Ho sempre desiderato imparare a suonare la chitarra, ma sono davvero negata, quindi parto spiazzata già dal principio.
Però c’è una cosa che mi hanno insegnato e da cui non smetto mai di ricevere lezioni: la vita.
Si, la vita. Perché con la vita non ci sono le istruzioni per l’uso; tu le segui, e se il cellulare non funziona c’è la garanzia; lo riporti indietro e te ne danno uno nuovo.
Con la vita no, se non funziona non te la danno indietro nuova, ti devi tenere quella che hai, usata, sporca e mal funzionante.
 
Per cui, siete pronti  per immedesimarvi nella mia vita?




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