BITTERSWEET LOVE
Capitolo 1
Mana-Sama amava il silenzio
mistico che regnava nel suo grande appartamento. Ogni tanto, si concedeva di
accendere lo stereo e lasciare che qualche brano di musica classica o di pop francese lo accompagnasse per il poco tempo che
trascorreva in casa.
La casa di Mana era tutt’altro che silenziosa, però, quando con lui c’era Kozi: più o meno tre o quattro
volte a settimana, il chitarrista dai capelli ramati invadeva la casa del
collega all’ora di cena poiché il suo frigo era vuoto, eccezion fatta per
alcolici e dolci. Il più delle volte, con orrore di Mana,
si portava dietro anche quei due odiosi gatti che a detta sua, soffrivano
troppo di solitudine per restare in casa da soli anche la sera, e lui non
voleva che si deprimessero. A Mana, comunque, sin dalla prima volta quei gatti gli avevano dato
l’impressione d’esser tutt’altro che depressi. Così
come aveva subito capito che lui, a Zaku e Lala, non piaceva più di tanto: antipatia del tutto
ricambiata.
Sebbene Mana
grugnisse ogni volta che apriva la porta trovandoselo davanti era segretamente
felice che Kozi gli facesse compagnia per cena. Era
incredibile come riuscisse a sfoderare ogni volta quel sorrisino imbarazzato, e
come ogni volta, vedendolo, Mana non trovasse la forza di chiudergli la porta di casa in faccia.
Anche se il silenzio tanto amato veniva
rotto, anche se doveva sempre cucinare lui, anche se gli metteva in disordine
la casa. Doveva persino sopportare la vista dei gatti sul suo divano, ma era comunque felice che Kozi gli
tenesse compagnia.
Nessun
altro membro dei Malice Mizer aveva mai avuto la possibilità di passare così tanto
tempo a casa di Mana, o di passarvi addirittura la
notte, salvo, una volta e per un’occasione del tutto particolare, Yu-ki. Mana non amava parlare di quell’episodio. Non voleva nemmeno più PENSARCI. Non ora
che aveva finalmente trovato la forza di andare avanti.
Quella sera non era andata diversamente: non aveva fatto in
tempo a iniziare a cucinare che la familiare
scampanellata lo aveva fatto sobbalzare, alzare gli occhi al cielo e,
nonostante tutto, sorridere lievemente.
-Mana-chan!- Kozi lo aveva
tirato in un abbraccio appena lo aveva visto, per una volta sprovvisto delle
due bestiole.
-Sai, avevo…-
-Avevi il frigo vuoto, ti sentivi tanto solo, e hai pensato di venire a
disturbare il sottoscritto- Lo interruppe Mana,
sbuffando piano.
-Mana-chan, sai anche leggere nel pensiero ora??-
Questo, nonostante tutto, li aveva fatti ridere entrambi.
-Dai entra, cosa vuoi che ti prepari stasera?- Mana
si era voltato e senza nemmeno mostrargli dove appendere il cappotto si era
diretto in cucina…d’altronde, si poteva dire che Kozi
conoscesse quella casa anche meglio del suo proprietario. Non sapeva se fosse una cosa buona o meno, però.
-Quello che vuoi, se prepari tu ogni cosa è buonissima!- Gli giunse la
risposta, accompagnata da una risatina.
Sapeva sempre come prenderlo, lui e le sue lodi…alzando le spalle, mise a
bollire l’acqua per fare un po’ di ramen. Non era
serata da grandi pietanze, e Kozi davvero sembrava
apprezzare ogni cosa che cucinava. Senza contare che, per come si era autoinvitato, doveva anche solo provare a lamentarsi!
Non passò molto che udì i passi felpati dell’altro che
attraversavano la cucina e due braccia snelle che si chiudevano sulla sua vita.
-Allora, cosa mi cucini stasera?- La voce gentile di Kozi
si era insinuata nell’orecchio, col suo fiato caldo che gli lambiva la pelle.
Se lo scrollò di dosso non troppo gentilmente, irrigidendosi:
-Ramen. Ed evita di
toccarmi troppo, lo sai che mi dà fastidio- Si sentiva come un paletto di
legno, e sapeva che l’altro se ne sarebbe accorto fin troppo facilmente: Kozi aveva una certa dimestichezza, come dire, con i corpi
altrui.
Il giovane parve comunque non
accorgersene, o decise di far finta di non averci fatto caso.
-Ok, ok…
nervosetto, stasera, eh Mana-chan?- domandò
sorridendo amabilmente. Mana amava quel sorrisetto. Tuttavia, cercò di mantenere un tono
distaccato.
-Non sei nella posizione di lamentarti, Kouji
Hagino. Dopotutto, ti sei appena autoinvitato
a cena. Come sempre, del resto.- fu quindi la secca risposta del chitarrista,
che continuò a dargli le spalle, intento a cucinare.
Aprì la credenza e prese un piatto e un bicchiere da
aggiungere al tavolo. Kozi accese la televisione su
un canale musicale, giusto in tempo per sentire il nome Malice
Mizer, pronunciato da una presentatrice che sorrideva
amabilmente allo schermo.
-Uaaa! Mana,
Mana! Parlano di noi!-
Sebbene Kozi
fosse un chitarrista che vantava già da anni una certa fama, non si era mai
abituato al successo mediatico. Ancora si stupiva di
sentire una canzone dei Malice alla radio, oppure di
vedere il suo volto in televisione.
Desiderò non aver mai acceso quell’aggeggio
solo quando dagli altoparlanti del televisore
cominciarono a diffondersi malinconiche le prime note di “le Ciel”, accompagnate dalle prime sequenze dell’omonimo video
musicale.
Mana, se possibile, si era
irrigidito ancora di più. Poggiò seccamente piatto e bicchiere sul tavolo, e si
voltò nuovamente a prendere il ramen da versarvi
dentro.
-Potremmo…guardare un film anziché trovare qualcosa di
decente con lo zapping. Vorrei vedere uno di quei tuoi
horror…- Propose Kozi,
sedendosi a quello che ormai era diventato abitualmente il suo posto. Mana sembrò prender per buono quel
tentativo di allontanarsi dal discorso, sorrise in maniera quasi impercettibile
e si sedette a sua volta al tavolo.
-Aspetta, Kozi…prima…vorrei
parlarti di un progetto. Un progetto per i Malice…-
L’altro si fermò, il boccone fumante a qualche centimetro dalla bocca
spalancata:
-…un progetto?-
-Sì…stavo pensando…la nostra immagine è cambiata radicalmente da
quando…quando…- Mana deglutì. Non riusciva davvero a
dire “da quando Gackt ci ha
lasciato e Kami è morto”, semplicemente non ci
riusciva – da quando abbiamo Klaha con noi, quindi
vorrei mostrare a tutti come siamo cambiati esattamente…-
L’altro sorrise, annuendo:
-Beh, e come avresti intenzione di farlo?-
Mana posò le bacchette, si pulì delicatamente la
bocca e replicò serafico:
-Con un film-
Si godette appieno l’espressione sconvolta di Kozi,
che lo guardava come se all’improvviso gli fosse spuntata una seconda testa.
-Un film…sui vampiri- Aggiunse, al colmo del divertimento.
-Mana-chan…credi
ne valga la pena? Voglio dire…un film vero e proprio?- domandò.
Ricordava ancora l’unico cortometraggio realizzato dai Malice
Mizer in precedenza. Nonostante
durasse poco più di venti minuti, realizzarlo era costata non poca fatica.
-Sono convinto che la cosa possa
funzionare. Non ti fidi forse di me, Kozi?-
domandò Mana, osservando l’altro negli occhi.
Sorrideva appena, il mento poggiato ad una mano.
Kozi sorrise.
-Come potrei non fidarmi di te, Mana-chan?
Lo sai che ti seguirei anche fino all’inferno.- asserì, con convinzione. Si
sporse pericolosamente verso l’altro, in equilibrio su due delle quattro gambe
della sua sedia.
-Perché lo sai, vero?- domandò,
constatando che Mana si era nuovamente irrigidito.
Sorrise divertito aspettando il solito
commento infastidito dell’altro che lo spingesse ad allontanarsi.
Mana stava quasi per rispondere per le rime, poi
decise con un ghigno appena accennato di fare di meglio. Allungò una manina
paffuta, poggiandola con tenerezza sul petto di Kozi,
vicino al cuore.
Si sporse in avanti, il volto a pochi centimetri da quello del chitarrista, e
soffiò:
-Lo so…-
Dopodichè spinse inaspettatamente, mandando l’altro a gambe all’aria sul
pavimento.
-Ahia!! Mana, che diavolo ti
prende?!-
Kozi si massaggiò la testa, ancora per metà sulla
sedia e per metà a terra.
-Oh, non pensavo bastasse così poco a farti cadere, Kozi…poi
scusa, non avevi detto che mi avresti seguito anche all’inferno? Allora
dovresti accettare qualunque cosa io ti dia…-
Mana si era alzato, portando la propria scodella
vuota nel lavello, senza degnarlo di un altro sguardo. Non poteva fidarsi di
lui, non quando l’altro non faceva nemmeno un
tentativo per dissimulare il fatto che passasse le sue notti a letto con gente
sempre diversa.
E questa era una delle cose di Kozi che più odiava: la facilità con cui l’amico cambiava
partner lo infastidiva non poco, una sensazione sgradevole già inquadrata da
tempo per quello che era: pura e semplice gelosia.
-si…ma mi hai fatto male!!- si
lamentò Kozi, finendo di scompigliarsi i capelli nel
tentativo di massaggiarsi la testa.
-e se mi fossi rotto una mano come
facevi senza chitarrista?- domandò, alzandosi in piedi.
-Un chitarrista così fragile non mi serve. Ti avrei cacciato
dai Malice senza tanti problemi.- Rispose
Mana, ben sapendo, in cuor suo, che non l’avrebbe mai
fatto. I Malice senza Kozi
non sarebbero stati i Malice. Era già difficile…senza
Kami, ecco.
-Ma si può sapere cos’hai stasera? Sei più intrattabile del solito!- chiese l’altro, il tono
piagnucoloso di un bambino indifeso, mentre gli porgeva la sua scodella.
-Hai forse le tue cose?- chiese poi mentre
usciva dalla cucina per dirigersi in sala. Si sedette scompostamente sul divano
che, prima del suo arrivo, era in ordine perfetto con tutti i suoi cuscini a
posto, in attesa del padrone di casa.
Sentiva ancora il cuore martellargli in petto, lì, vicino a
dove Mana lo aveva appena spinto.
Sorrise mestamente. <Sono un povero
illuso.> Pensò. Era un pensiero che faceva spesso, quando era in
compagnia di Mana, ma si guardava bene dal farlo
percepire all’altro.
Era innamorato di Mana da…quanto?
Troppo tempo ormai. Eppure, non era mai riuscito a capire se l’altro
ricambiasse o meno. Un attimo era così dolce con lui,
come non era con nessuno…quello successivo, sembrava che ferire i suoi
sentimenti non gli creasse alcun problema.
Il suo comportamento era semplicemente un enigma.
La voce irritata di Mana lo distrasse dai quei
pensieri tetri:
-COSA avrei esattamente IO?-
-…uh? Nulla, nulla!!- Si affrettò a rispondere, un
sorrisino nervoso sulle labbra.
-Buon per te… allora, mi hai detto
che volevi vedere un film horror? Che genere?-
-Quel che piace a te…e a proposito di film…ne hai parlato agli altri?-
-Klaha non lo sa ancora.- Fu la pronta risposta di Mana, che
stava passando in rassegna con l’indice tutti i suoi film.
-Quindi ne hai parlato prima con Yu-chan
che con me?-
-Kozi…è stata
una sua idea…- sospirò Mana, spazientito.
-Ah…Capisco…-
-Guarda come hai ridotto il MIO divano!!-
Si lamentò Mana, e a ragione. Il copridivano
era una pallottola informe, un cuscino era finito per terra e l’altro era fra
le braccia di Kozi, che lo guardava alla stregua di
un cane bastonato.
-Ma uffa! Sempre a lamentarti! Sei
così pignolo con tutti i tuoi ospiti?-
-Tu non sei un ospite- fu la
risposta seccata dell’altro, che raccolse il cuscino da terra e si sedette in
parte a Kozi.
-Sei un gatto randagio che quando
ha fame si ricorda che ha un padrone.-
-…myah.-
Sorrisero entrambi divertiti, e, seduti uno in parte
all’altra, cominciarono a guardarsi un film che a nessuno dei due interessava
realmente vedere.