You go to sleep on your own and you wake each day with your thoughts.

di NotLoved
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Era un momento così perfetto e io quasi non riuscivo a credere che stesse accadendo davvero.
Mi sarei data volentieri un pizzicotto sul braccio – proprio come fanno sempre vedere nei film – se non fossi stata perfettamente consapevole che avrei mandato in frantumi quella calma innaturale tinta di ansia crescente.

Ti osservavo avvicinarti sempre di più a me, avvicinarti fino a quando la distanza tra di noi era così irrisoria da non poter essere nemmeno calcolata.
Ti osservavo avvicinarti così tanto a me da non riuscire più a tenere gli occhi aperti perché tutto il resto aveva perso qualsiasi forma di significato.

Le tue mani sui miei fianchi, il tuo respiro caldo sulla mia pelle, il silenzio irreale che ci circondava.

Non mi aspettavo il piccolo gemito sfuggito al mio ferreo controllo nel momento in cui le tue labbra hanno solo sfiorato le mie, non mi aspettavo la tua stretta possessiva mentre mi avvicinavi di più al tuo corpo e infilavi una mano tra i miei capelli.
Non mi aspettavo di avere il fiato rubato da un singolo bacio, non mi aspettavo l’emozione che avrei provato stando tra le tua braccia.

Non mi aspettavo te.



E poi improvvisamente ho aperto gli occhi sul mondo, svegliandomi.




 
Angolo dell'Autrice.
Il titolo è tratto dal ritornello di una canzone dei Bastille, “Sleepsong”.

La storia è vagamente basata su un sogno che ho fatto tempo fa, quindi la protagonista femminile assomiglia in qualche modo a me mentre il protagonista maschile non esiste se non nella mia fantasia.
Qualsiasi somiglianza con persone reali – a parte me – e con fatti veramente accaduti è una pura coincidenza.




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