secondchances
*Entrando quatta quatta in EFP*
Scusate, scusate, scusate...Ci ho
messo un'eternità lo so, ma sono successe talmente tante cose
nella mia vita che il tempo di scrivere è diminuito molto, senza
contare che ogni volta che scrivevo qualcosa non mi piaceva e
ricominciavo da capo!
A luglio vado in Australia per un
anno! Questa è la mia novità, ma non preoccupatevi,
continuerò a scrivere e speriamo di non fare errori grammaticali
per il troppo parlare inglese XP
Comunque, ora vi lascio al
capitolo che è lungo lungo, per questo l'ho diviso in due parti
che anche se prese singolarmente sono lunghe comunque!
Buona lettura e mi raccomando fatemi sapere se vi è piaciuto!
HALF TRUTHS
(parte prima)
Mezze Verità
La fastidiosa sensazione allo stomaco che lo aveva perseguitato nelle ultime ore se ne stava finalmente andando.
Harry era quasi sicuro che Hermione non avesse scoperto nulla sulla sua
vera identità; in tre giorni la castana non aveva fatto parola
dell'accaduto e non si era comportata in modo sospetto, anzi sembrava
che non nutrisse nessun tipo di dubbio su di lui.
Nonostante una vocina nella sua testa continuasse a dirgli che doveva
stare più attento e che Hermione era sempre più vicina
alla verità, lui non ci voleva credere; se fosse riuscita a
scoprire chi era vermanete sapeva che sarebbe stato in brutti guai,
perchè avrebbe messo Hermione in una spiacevole situazione e non
voleva affatto creare problemi all'amica.
Dopo la sua curiosa e spericolata avventura con i Mangiamorte, si era
ripreso totalmente già il giorno dopo esser tornato a Potter
Manor, anche se la sua famiglia tendeva ancora a trattarlo come se
fosse mortalmente malato.
Lily continuva a preparargli da mangiare, dicendo che doveva rimettersi
in forze; Remus lo costringeva in una poltrona a leggere, dicendo che
il riposo fisico e lo sforzo mentale lo avrebbero aiutato; Sirius e
James invece si comportavano come due mamme chiocce: non gli facevano
sollevare alcun tipo di peso, lo obbligavano ad andare a letto alle 9
di sera, ma soprattutto non lo volevano far volare.
Era da ormai qualche giorno che Harry desiderava prendere in mano una
scopa e potersi rilassare nel caldo cielo dell'estate, oppure
intraprendere qualche sfida con i suoi parenti, ma non c'era verso di
convincerli.
" Dai, vi prego, sono TOTALMENTE guarito, la testa ha ormai smesso di farmi male da giorni
e il braccio è da ieri mattina che riesco a muoverlo senza
nessun tipo di sforzo o dolore! " Cercò di spiegare Harry,
esasperato, esagerando il tutto con un movimento molto ampio dell'arto
precedentemente ferito, senza avvertire nessun problema.
Madama Chips lo aveva guarito totalmente, peccato che quegli zucconi di suo padre e del suo padrino non riuscissero a capirlo!
Si era aspettato un comportamento simile dalla madre, o al massimo da
Remus, che erano più propensi per quel tipo di ruolo, invece
si era sbagliato, James e Sirius erano proprio iperprotettivi sotto
quel punto di vista.
" NO! Non se ne parla, signorino. " James disse con voce risoluta, incrociando le braccia con fare deciso.
" Lo hai detto tu stesso proprio ora, sei guarito solo da un giorno,
non possiamo permetterci che tu ti faccia male un'altra volta! " Sirius
navigava proprio sulla stessa scia del migliore amico ed era
categorico, Harry non avrebbe volato almeno per qualche altro giorno.
Il moro cominciò veramente a spazientirsi, non voleva che
fossero così protettivi nei suoi confronti, non che non gli
facesse piacere sapere che si preoccupavano così per lui, ma
quando era troppo, era troppo.
Le parole che disse nell'istante successivo fecero rimanere di stucco i
due uomini, che lo guardarono con occhi sgranati ed increduli.
" Eh dai, voi siete Prongs e Padfoot, siete la parte divertente dei
Malandrini, dove è finita la vostra indole avventurosa?!?!
Neanche Moony è così responsabile come lo siete voi ora."
Dapprima Harry non si rese conto dell'enorme errore che aveva appena
commesso, ma appena vide le facce dei due, capì di essere
veramente nella merda, anzi letteralmente nella merda, poichè
avrebbe tanto voluto sprofondarvi!
" Ma come...? "
Sirius non riusciva nemmeno ad esprimere la propria sorpresa, quella frase lo aveva totalmente spiazzato.
" Harrison, che cosa hai appena detto? " Chiese James, che fu il primo
a riprendersi e a riuscire a dire una frase di senso compiuto.
Il fatto che avesse utilizzato per intero il falso nome del ragazzo,
faceva presagire qualcosa di veramente serio, di fatti erano ormai
abituati a chiamarlo solamente 'Harry'.
L'aria attorno a loro si fece pesante, un silenzio di tomba li avvolse,
gli unici rumori che potevano essere percepiti erano il cinguettio
degli uccelli e il rumore del vento.
Harry era mortificato, si era lasciato prendere dalla situazione e come
al solito non aveva contato fino a dieci prima di sparare una stupidata
che avrebbe potuto smascherarlo in neanche mezzo minuto.
Cercò invano di sistemare la situazione, o almeno di
migliorarla, dato che padre e padrino sembravano in procinto di
diventare statue di pietra.
" Che ho detto di male scusate? "
Sapeva benissimo che la voce ora gli stava uscendo insicura e un poco
tremante, non era riuscito a controllarla, una scarica di adrenalina e
paura lo stava attraversando da capo a piedi.
" Come che cosa hai detto di male? Padfoot, Prongs, Malandrini e...Moony..."
Suo padre aggiunse l'ultimo nome con voce strozzata, come se non riuscisse neanche a pronunciarlo se non in privato.
Harry avrebbe tanto voluto spezzare un ramo bello grosso da un albero
nel giardino e poi sbatterselo violentemente sulla testa, magari la
prossima volta sarebbe stato più attento a quello che la sua
maledetta boccaccia voleva dire.
" Come fai a sapere queste cose? Noi non...non lo abbiamo mai detto di
fronte a te." Sirius sembrava aver ripreso coscienza del suo corpo ed
era finalmente riuscito a spiccicare parola.
I due migliori amici non sapevano che fare, non sapevano che pensare.
" Ma come non ne avete mai parlato con me?!? "
Harry stava facendo il finto tonto, non che gli riuscisse
particolarmente bene, anzi stava fallendo miseramente, ma doveva pur
provare a rimediare al danno fatto.
" Certo che me ne avete parlato, e anche più di..."
Questa volta però non riuscì a finire la frase,
perchè venne interrotto da suo padre, che gli si
avvicinò, non con fare minaccioso, ma ad Harry fece quasi paura.
" Harrison, sono sicuro che non ne abbiamo mai parlato! Forse qualche
volta ci hai sentiti dire Prongs e Padfoot, ma mai, e dico mai, abbiamo
detto la parola Malandini e soprattutto..."
"...Moony" Terminò per lui Sirius, che lo aveva affiancato.
Il giovane ragazzo-che-era-sopravvissuto non seppe più che fare, il panico lo stava avvolgendo.
Perchè non riusciva mai a farne una giusta?
Che cosa poteva inventarsi ora?
Non voleva rovinare tutto, non voleva sprecare quello che era riuscito a costruire in quel mese!
Fece l'unica cosa che gli venne in mente in quel momento di panico.
Scappò.
E corse.
****
Hermione chiuse il grosso libro che stava sfogliando con un tonfo.
Per ore aveva cercato qualcosa che potesse rassicurarla riguardo l'identità del ragazzo dagli occhi color smeraldo.
Per giorni aveva sperato che quella sensazione strana, che le diceva
che Harry non era chi fingeva di essere, svanisse e che tutto venisse
smentito da un certificato di nascita, o un albero genealogico o un
semplice nome.
Nulla.
L'assoluto nulla.
Harrison White non esisteva.
Non vi era niente riguardo al giovane, sembrava come apparso all'improvviso senza nessuna spiegazione logica.
Poteva essere chiunque, ma ora era sicura che non fosse chi pretendeva di essere.
Quel ragazzo aveva mentito a tutti loro, a lei, a Ron, alla famiglia che lo aveva così amorevolmente accolto.
Hermione sapeva, nel profondo del proprio cuore, che il ragazzo non era
malvagio, che aveva una motivazione per essersi inventato una falsa
indentità, ma sapeva anche che mentire era sbagliato ed avrebbe
portato solo a molti problemi.
Non poteva permettere che Harrison ferisse la famiglia Potter, non poteva proprio farlo.
Avevano già sofferto così tanto, non era giusto che potesse succedere di nuovo.
Non ora che si erano tutti quanti affezionati così tanto a quello sconosciuto.
Doveva fare qualcosa, anche se non era sicura su come era più giusto procedere.
L'unica persona che avrebbe potuto schiarirle le idee era lui.
Doveva parlare con 'Harrison White'.
****
Corse senza voltarsi indietro.
Si stava inconsapevolmente dirigendo verso l'entrata del Manor, voleva prendere le sue cose ed andarsene.
Aveva già creato troppi problemi.
Doveva pensarci prima, lo sapeva che tutta quella situazione sarebbe stata troppo complicata da gestire!
Sentiva che in lontananza James e Sirius lo stavano chiamando, ma lui aveva troppa paura di fermarsi e di affrontarli.
Aprì la porta e...
....andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, facendo finire entrambi a gambe all'aria.
" Aahh, Harry ma che diavolo...? "
Remus, era proprio lui la persona che aveva stoppato per caso la fuga
del giovane; l'uomo si accorse subito che qualcosa non andava, a
giudicare dallo sguardo terrorizzato dipinto sul volto del ragazzo e
dal suo preoccupante pallore.
Harry non si mosse, rimase completamente immobile, il volto gelato in
un'espressione di puro terrore e tristezza, poi parve come rianimarsi,
si rialzò e prese nuovamente a correre, questa volta verso le
scale, peccato che il corridoio che portava a queste ultime era
occupato da...
...Sbam.
Per la seconda volta in pochi secondi era andato addosso a qualcuno,
questa volta Lily, e la sua corsa era stata nuovamente fermata.
" Ahi " Esclamò Lily, che era atterrata con il sedere a terra in modo piuttosto pesante.
Non si era certo aspettata che Harrison corresse così dentro casa e soprattutto che non guardasse dove andava.
Anche la rossa capì immediatamente che c'era qualcosa di
insolito nel comportamento del ragazzo, i suoi occi verdi, di solito
pieni di vita e di voglia di fare, erano ora cupi, tristi, ma
soprattutto colmi di terrore.
Che cosa lo avesse causato nè lei nè Remus ne avevano la minima idea.
Harry cercò di scappare, di correre via da quella casa, dai suoi
problemi e dalla maledizione che sembrava perseguitarlo anche in quel
mondo, ma Remus e Lily lo stopparono, prendendolo per le braccia,
attenti a non fargli del male, ma consapevoli che dovevano fare
qualcosa.
Dalla porta di ingresso entrarono trafelati James e Sirius, che subito
si precipitarono verso Harry, che come un uccellino impaurito non
sapeva più da che parte andare.
Tutte le sue vie di fuga erano bloccate, la porta da suo padre e dal padrino, le scale da Remus e sua madre.
Era in trappola.
" Harry ti prego calmati, non vogliamo farti niente! " Esclamò James avvicinandosi al ragazzo.
Mossa sbagliata, perchè questi indietreggiò in maniera
improvvisa, per poi andare a sbattere contro il muro; Harry sentiva le
gambe come se fossero state di gelatina e stava tremando da capo a piedi.
Quattro sguardi preoccupati si incontratono, non sapendo quale fosse la
mossa giusta da fare con il giovane, che sembrava sul punto di avere un
attacco di panico.
Di fatti Harry stava restirando affannosamente, l'adrenalina mista al
puro terrore gli scorrevano nelle vene, aveva la mente vuota e non
sapeva che cosa fare nè che dire.
Non poteva farsi scoprire, non poteva dire loro la verità, non l'avrebbero accettata.
Oppure avrebbero semplicemente pensato che fosse solo un bugiardo, o un
Mangiamorte e lo avrebbero cacciato dal Manor, o nella peggiore delle
ipotesi lo avrebbero consegnato al Ministero e sicuramente dopo ci
sarebbe stata Azkaban.
Non poteva permettere che questo succedesse.
James, Sirius, Remus e Lily lo avrebbero odiato.
Non avrebbe mai potuto sopportare una cosa simile, ne sarebbe rimasto definitivamente spezzato.
" Harry " Iniziò James, ricominciando a chiamare il ragazzo con
il diminutivo, per mostrargli che non era arrabbiato, ma voleva solo
sapere la verità.
" Harry, calmati, non è successo nulla di male, solo che io e
Sirius vogliamo capire come fai a sapere di noi, dei Malandrini..."
Le teste di Remus e Lily scattarono verso i due amici.
" Cosa? Ma si può sapere che diavolo sta succedendo?
Perchè Harry è così spaventato? " Chiese Lily
preoccupata, cercando di avvicinarsi al moro, che però non fece
altro che indietreggiare impaurito, nonostante dietro di sè avesse solo il
muro.
Sirius prese un profondo respiro, cercando di calmare il battito frenetico del suo cuore.
" Eravano in giardino, Harry ci stava dicendo che voleva volare, io e
James ovviamente non abbiamo acconsentito, poi lui ha detto una frase,
nominando i Malandrini, Padfoot, Prongs e....Moony. "
L'ultimo nome veniva sempre aggiunto con un carico di paura, difatti
Remus appena lo sentì, diventò veramente pallido.
" Sappiamo che qualche volta abbiamo detto i nostri soprannomi, ma mai..."
Sirius fece cadere la frase; osservarono tutti Remus e poi Harry.
' Guardate che ci sono anche io nella stanza' avrebbe tanto voluto dire il giovane quasi diciottenne, ma l'ansia non glielo permetteva.
Lily, risaputamente la più calma e logica persona tra i quattro,
prese in mano la situazione, nonostante sentisse una strana sensazione
dentro di sè, come se sapesse che qualcosa di importante stava
per accadere.
Si avvicinò cautamente al giovane, che ormai era nella parte
opposta della stanza; questa volta non venne respinta, anzi Harry la
guardò con occhi speranzosi e un poco meno spaventati.
" Tesoro, non c'è bisogno di essere spaventati, vorremmo solo
sapere come fai ad essere a conoscenza di questa parte della nostra
vita. Qualcuno te lo ha detto? Hai per caso visto qualcosa in casa? "
Disse tranquillamente, sperando che il tono calmo e pacato lo avrebbe
fatto rilassare.
Harry sapeva che ormai non poteva fingere che una cosa così
semplice fosse accaduta, doveva inventarsi una storia credibile che
avrebbe giustificato il suo essere così spaventato, ma non aveva la mianima idea di che cosa dire.
" Io..." Iniziò, ma la voce gli si spezzo e sentì le
lacrime farsi spazio; non poteva dire la verità, non poteva rovinare le loro vite anche in quella dimensione!
" Non devi avere paura, qualsiasi cosa ci dirai, noi l'accetteremo e
non cambierà niente tra di noi. " Questa volta era stato James a
parlare, si poteva avvertire l'ansia anche nella sua voce.
Harry avrebbe tanto voluto credere a quelle parole!
" I miei genitori " Iniziò, sperando che il tremolio nella sua
voce venisse attribuito all'emozione del parlare di loro e non al fatto
che stesse dicendo loro una bugia " loro vi conoscevano, eravate
compagni di scuola, mi hanno parlato tanto di voi, perchè vi
ammiravano. "
" Questo però non spiega come..." Disse Sirius per poi ricevere
una gomitata in pieno sterno da Lily, che lo avvertì con lo
sguardo di lasciar parlare Harry.
" Prima di morire mi hanno raccontato che a scuola eravate conosciuti
come i Malandrini, quindi io sapevo già della vostra
identità quando mi avete trovato " Respirò profondamente
per cercare le parole e la bugia giusta " Mentre ero ad Hogwarts ho,
per così dire, curiosato un pò in giro ed ho trovato una
mappa, si chiamava Mappa del Malandrino e su di essa c'erano dei nomi:
Padfoot, che ho subito collegato a Sirius, Prongs che è
sicuramente James, Wormtail che non so chi sia e Moony, che ho dedotto
fosse Remus."
Terminò il proprio racconto con il cuore che batteva a mille
nella cassa toracica, sperando che credessero alla sua farsa.
" Quindi i tuoi genitori ti hanno parlato dei Malandrini, tu poi hai
trovato la mappa e hai collegato i due fatti? " Chiese semplicemente
Sirius, sembrando sorpreso.
" Si. "
" Ma allora perchè ti sei spaventato così? Perchè
sei scappato? " Chiese allora James, cercando di collegare i tasselli
mancanti del puzzle.
Harry si trovò spiazzato, ora che avrebbe risposto?
Optò per una mezza verità.
" Perchè io so. " Disse con quanto più coraggio possibile.
Quattro paia d'occhi lo stavano osservando; Remus ora iniziava ad
essere veramente spaventato, sapeva che cosa stava per dire il ragazzo.
" So di Remus. "
Ecco, l'aveva detto, e probabilmente aveva rovinato tutto, dato il pallore quasi estremo della persona in questione.
Ora puntati su di lui vi erano sguardi scioccati, e allo stesso tempo sconcertati.
" In che senso sai di Remus? " Questa volta fu James a parlare.
" So che è un lupo mannaro...e prima che possiate ribattere, i
miei genitori non lo sapevano, sono io che ho fatto due più due
e negli ultimi giorni l'ho capito, insomma... " E si rivolse vero Remus,
cercando di fargli capire, a parole e anche con gli occhi, che per lui
non cambiava nulla, gli voleva bene lo stesso "sei sempre stanco nelle
parti del mese in cui arriva la luna, settimana scorsa sei scomparso
per un paio di giorni dicendo di avere un impegno, poi hai delle
cicatrici sul volto, molto piccole ma visibili, ho trovato della
Pozione Antilupo nella cantina e in più il tuo soprannome: Moony, mi ha
fatto pensare... "
Remus sembrava sul punto di svenire, infatti venne presto affiancato da
Lily, che gli mise una mano sul braccio, come pronta a sorreggerlo in
caso di bisogno.
James e Sirius guardavano Harry sbalorditi, per la seconda volta in
quella giornata iniziata così tranquillamente ed ora
turbolenta come solo altre poche giornate erano state.
Harry, vedendo che nessuno di loro aveva intenzione di parlare, si
convinse che dopo quella piccola, ma allo stesso enorme rivelazione,
non lo volessero più vedere, perchè si era intromesso nei
loro affari e aveva mentito.
Le lacrime che stava così forzatamente cercando di trattenere
ora fuoriuscivano a fiotti, bagnandogli le guance e finendo salate
sulle labbra; cercava di non pensare a come sarebbe stata ora la sua
vita, una volta che lo avrebbero cacciato fuori di casa, si diresse a
passo spedito verso le scale, sapendo questa volta che nessuno
l'avrebbe fermato.
Ma si sbagliava di grosso, appena viste le lacrime bagnare il
suo volto, i quattro adulti presenti si erano resi conto che forse
avevano sbagliato a premere così tanto per sapere la
verità.
Videro Harry correre verso le scale e James non si lasciò
scappare la situazione di mano, prima che il ragazzo potesse
raggiungere il primo gradino, lo afferrò per un braccio, con
forza per paura che quel moretto con una strana cicatrice a forma di
saetta sulla fronte pensasse che non era più ben accetto nella
loro famiglia.
Harry cercò di divincolarsi, con il risultato che, usando sia
lui che il padre molta forza, finirono sul pavimeto, James a fare da
cuscinetto a Harry.
La situazione sembrava proprio drammatica, il giovane se ne stava
spalmato sull'inconsapevole padre a piangere come un bambino; James
stava pensando ad un modo per farlo calmare, sentendosi agitato; Lily
era sul punto di scoppiare in lacrime per tutta la situazione creatasi
e Sirius sembrava essersi definitivamente trasformato in una statua di
pietra.
La cosa che sorprese tutti però, fu che dopo la caduta grottesca dei due, una risata risuonò nella stanza.
Era Remus.
Si voltarono tutti scioccati, compreso Harry che alzò il viso
dal petto di suo padre, e osservarono un poco sconcertati -il gentile,
timoroso e sempre pronto ad aiutare gli altri- Remus sghignazzare
tenendosi la pancia.
" Voi...ahahahaha....non avete....ahahaha...idea di quanto siete sembrati ridicoli mentre stavate cadendo ahahahah. "
La sua risata era talmente contagiosa che i restanti Malandrini non
poterono certo non esserne attratti, così iniziarono a ridere di
gusto, proprio come dei ragazzini al liceo, subito seguiti da Lily che
non seppe proprio resistere.
Le lacrime di Harry si bloccarono alla vista di quella scena, stavano
tutti quanti ridendo, quindi voleva dire che lo avevano perdonato?
Sentì le mani di James aiutarlo a mettersi in una posizione
seduta e si rese conto di essere attorniato da tutta la sua famiglia.
" Harry, tu hai scoperto il mio segreto e in questi giorni non mi hai
detto nulla, ti sei comportato normalmente, come se non ti desse
fastidio la cosa..."
Harry allora si rizzò completamente in piedi e ribattè:
" Per me non cambia niente! Io ti voglio bene lo stesso, tu sei sempre
il mio Remus, come potrei cambiare la mia opinione su di te solo
perchè sei stato morso?!?! Non sono così ipocrita! Ti
prego non odiarmi, ti prego! "
Calde braccia lo avvolsero e Harry si rese conto che Remus lo stava
abbracciando come aveva fatto davvero poche volte sia nel suo mondo che
in questo.
Ricambiò, sentendo il profumo di muschio e selvatico dell'uomo e
ricordando che era ancora vivo, lì con lui e che lo stava
perdonando; un sorriso allora si dipinse nuovamente sulle sue labbra.
Sentì altre braccia confortevoli aggiungersi a quell'abbraccio familiare.
" Harry noi non ti lasceremo mai, ora che ti abbiamo trovato! Non ci
importa se qualche volta ci menti " A quelle parole Harry ebbe un
tremito " Se lo fai hai una ragione. Sappiamo che non ci dirai il vero nome
dei tuoi genitori, come non ci hai detto come sei arrivato qui e
perchè eri ferito, noi non lo pretendiamo." Disse James per poi
essere interrotto da Sirius.
" Vogliamo solo che tu sappia che nel momento in cui ti sentirai pronto
per parlare di tutto quello che ci hai taciuto, noi saremo qui, come
allo stesso tempo se c'è qualcosa che vuoi sapere di noi, basta
chiedere! "
" Siamo una famiglia, ci fidiamo di te e vogliamo che tu ti fidi di noi! " Lily aggiunse in tono dolce e amorevole.
" Anche quando si scoprono i segreti più oscuri, la vera
famiglia resta sempre al tuo fianco. " Disse infine Remus, avendo
provato sulla sua pelle tutto quello che era appena stato detto.
Harry si sentì al sicuro, nell'abbraccio confortevole che la sua vera famiglia gli stava donando.
****
Era passata circa mezza giornata dall'avvenimento che li aveva sconvolti inizialmente e poi uniti ancora di più.
Harry era disteso sul letto, emotivamente esausto; stava pensando
initerrottamente a quello che gli avevano detto durante l'abbraccio.
' Se c'è qualcosa che vuoi sapere di noi, basta chiedere! ' Quelle erano state le esatte parole di Sirius e aveva visto gli altri tre annuire, quindi poteva sentirsi libero con loro.
Voleva ardentemente fare una domanda, che lo stava perseguitando da
tutta la sua permanenza in quel nuovo mondo, ma non era facile trovare
il coraggio per farla, perchè sapeva che sarebbe stato molto
duro per loro rispondere.
Ed Harry non voleva intristirli, ma non riusciva più ad aspettare.
Aveva deciso di non cercare in nessun libro o Gazzetta, perchè
voleva che la storia gli venisse raccontata per la prima volta
direttamente da loro.
Si sedette sul letto, un poco ansioso, ma sicuro che una volta avuta la
ripsposta avrebbe saputo molte più informazioni su quel mondo
così simile, ma allo stesso tempo così diverso dal suo.
Uscì dalla sua camera e si diresse in cucina, dove sapeva che tutti e quattro stavano preparando la cena.
Li vide tutti felici e sorridenti, nonostante fossero ancora un
poco scossi dall'avvenimento della mattinata; ad Harry dispiaceva dover
interrompere quel buon umore ritrovato.
"Lily" la chiamò Harry un poco titubante, non sapeva se chiederle una cosa del genere avrebbe giovato o meno, ma lui doveva sapere, voleva capire e desiderata tanto che fosse proprio lei a dirglielo.
"Dimmi tesoro." Rispose la rossa, di spalle, mentre stava cucinando,
non potendo neanche immaginare quello che sarebbe uscito dalla bocca
del giovane pochi secondi dopo.
"Posso farti una domanda?"
La donna sorrise: "Me l'hai appena fatta!"
I Malandrini a questa affermazione sghignazzarono un poco, ormai dopo tutti quegli anni, Lily era una di loro.
Poi, notando il silenzio tombale creatosi, capirono tutti che il
ragazzo era serio e voleva chiedere qualcosa di veramente importante.
"Ok, scusami, ho fatto il James della situazione, chiedi pure." Rispose lei, addocchiando il marito.
Harry prese un profondo respiro e seppe che la voce gli sarebbe tremata un poco.
" Cosa è successo a vostro figlio?"
Quella non era una semplice domanda per Lily.
Per nessuno di loro.
Quella era LA domanda.
Sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma non pensava che avvenisse così presto.
Lasciò cadere il cucchiaio nella pentola e molto lentamente si voltò.
Due paia di occhi, dello stesso color smeraldo, si incontrarono e molte
emozioni diverse e contrastanti si potevano percepire in essi.
Era arrivato il momento di dire la verità riguardo suo figlio.
ANGOLO AUTRICE
Si, lo so, sono proprio una
b******a, nella pagina in facebook vi avevo messo proprio questo ultimo
pezzo come spoiler e poi termino il capitolo con un cliffhanger :)
Ma non vi preoccupate, nel
prossimo capitolo, che prometto che arriverà a breve anche
perchè è già scritto per metà, ci saranno
un bel pò di risposte per tutti voi!
Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Scusate eventuali errori di battitura, cerco sempre di controllare, ma qualcosa sfugge.
Grazie sempre agli angeli che
commentano e alle 200 (200!!!!!!!) persone che stanno seguendo la
storia o l'hanno messa tra le preferite, sono onorata.
Vi ricordo sempre che per spoiler o notizie sulle altre mie storie c'è la mia pagina facebook:
Grazie angeli miei per seguirmi sempre e comunque, la storia va avanti grazie a voi!
Baci Baci
Kiki :)
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