Distraction
Se c'era una cosa che
Shikamaru Nara non sopportava, a parte le donne, era non riuscire a
venire a
capo di qualcosa. Certo, c'era da dire che quando questo accadeva, la
maggior
parte delle volte, era dovuto proprio a loro. Ma non era quello il
caso, no. Da
quando Tsunade gli aveva dato quel codice lasciato da Jiraya, il suo
cervello
non si era fermato un attimo per poterne decifrare il significato... ma
senza
successo. Non aveva fatto nessun progresso, tutte le sue ipotesi non lo
portavano a nulla, gli sembrava di vagare nel vuoto, alla ricerca di
qualcosa
di cui non aveva la minima idea. Erano passate soltanto poche settimane
da
quando era entrato in possesso di quei numeri, li aveva studiati
attentamente,
esaminati in tutti i modi possibili e inimmaginabili... era andato in
giro a
raccogliere più informazioni che aveva potuto
sull'Ero-sennin, dalle sue
abitudini, alle missioni... ma niente. Buio totale.
L'Hokage aveva poi
deciso di dargli una camera del palazzo, affinché gli
permettesse di avere più
tranquillità, non affidandogli più missioni, e
richiedendo la sua consulenza
sul piano tattico solo nei casi veramente estremi. Voleva che Shikamaru
scoprisse quel codice, e voleva che lo facesse il più presto
possibile. Da
qualche giorno, quindi, il Chunin continuava lì i suoi
studi, e le sue
ricerche, senza distrazioni. Stranamente, non si era lamentato della
decisione
di Tsunade, anzi... passare un pò di tempo lontano da casa
non gli dispiaceva
affatto, gli sarebbe servito sicuramente, dato che la famiglia
Nara, era
tutt'altro che tranquilla. Per non parlare di quando si riuniva con
quelle di
Choji e Ino.
E adesso eccolo lì,
si ritrovava in quella specie di mini appartamento, immerso in letture
e
calcoli, circondato da libri, rotoli, appunti...
"Nove, trentuno,
otto, centosei... " cantilenò, sottovoce.
Il gruppo che di
solito si occupava di decifrare i codici per Konoha se ne era lavato le
mani,
dicendo che quei numeri erano legati a qualcosa di personale di Jiraya,
e
quindi, loro non potevano fare nulla.
Tsk, che seccatura...
"Sette,
duecentosette, quindici... " continuò, chiudendo gli occhi
qualche istante
per riposarli.
Che cosa vuole dirci,
eh, Jiraya-sama?
"Shikamaru!"
una voce femminile, -fin troppo conosciuta, lo richiamò alle
sue spalle.
"Mh? Ciao Ino...
come hai fatto ad entrare?" le chiese distrattamente, senza nemmeno
girarsi. Osservava di nuovo quei numeri, come se all'improvviso
potessero
indicargli qualcosa, o dargli un indizio.
"Hai lasciato la
porta aperta, genietto! Ho saputo dai tuoi che stai qui da qualche
giorno... é
successo qualcosa?" gli domandò con una punta di
preoccupazione nella
voce, osservando il caos che regnava ovunque in quella stanza.
"Mh... "
mugugnò soltanto, ipnotizzato da quel codice.
"Mh?"
"Cosa?"
"Come sarebbe a
dire 'cosa'? Ti ho chiesto se é successo qualcosa!"
sbottò Ino, non
capendoci niente.
"Ah... no... "
Ino sentì una vena
pulsare sulla sua tempia sinistra, ma si trattenne per evitare di
picchiarlo
dopo giorni che non si vedevano. E poi, il caldo che faceva ultimamente
a
Konoha, toglieva le forze persino a lei... meglio evitare un dispendio
inutile
di energie, sopratutto per Shikamaru Nara, pigro per eccellenza e
strafottente
di natura. All'inizio non capiva, o meglio, non accettava il carattere
del suo
compagno di squadra. Forse perché era l'opposto di lei,
sempre energica e
combattiva, grintosa e solare... avere a che fare con uno che si
divertiva a
guardare nuvole, e che alla prima occasione tirava fuori un "che
seccatura", non era esattamente piacevole. Ma erano amici d'infanzia,
erano cresciuti insieme, in ogni caso si volevano bene e tenevano l'uno
all'altro,
nonostante il loro strano modo di dimostrarlo. Ino aveva imparato, poco
alla
volta, a capire Shikamaru e i suoi comportamenti apatici. Con il tempo,
si era
resa conto che loro due
non
erano poi così diversi da come aveva sempre sostenuto in
quegli anni, ma al
contrario, avevano soltanto due modi di esprimersi differenti. Sapeva,
ad
esempio, che Shikamaru teneva molto all'amicizia, lo aveva dimostrato
già da
piccolo con Choji, con lei. Sapeva che era ligio al dovere, e che
quando si
metteva in testa di fare una cosa, la portava a termine. Nonostante gli
sbuffi
e i "che seccatura".
Sapeva anche che
-nonostante sostenesse di non sopportare il genere femminile,
desiderava in
futuro sposarsi, avere una famiglia.
Sapeva poi, che da
quando lo conosceva, non aveva mai esitato a preoccuparsi per gli altri.
Erano tutte cose che
appartenevano anche a lei, quelle, ma la differenza stava appunto negli
atteggiamenti. Lui si lamentava già di prima mattina, appena
sveglio... mentre
lei, invece, non vedeva l'ora di iniziare la giornata.
Per questo adesso si
arrabbiava un pò meno con lui, anche se a volte finivano per
litigare
ugualmente, alla fine passava a tutti e due in fretta, e amici come
prima. E
forse, anche di più.
La kunoichi fece
qualche passo, avvicinandosi alla piccola scrivania dove Shikamaru
stava
seduto, per capire su cosa fosse così applicato,
osservandolo con il capo
leggermente chino. Si affacciò alla sua spalla, notando una
marea di fogli
sparsi a casaccio, una pila di libri sulla destra, e una piramide di
rotoli a
sinistra. Che cavolo stava combinando? Di solito quando studiava un
piano
tattico non combinava tutto quel macello! Abbassò infine lo
sguardo su quello
che Shikamaru stava osservando fisso, e capì.
"E' il codice
lasciato da Jiraya-sama?" chiese, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Shikamaru sobbalzò
leggermente, rendendosi conto solo in quel momento dell'effettiva
presenza
della ragazza, voltandosi finalmente verso di lei. Rispose alla sua
domanda con
un cenno affermativo della testa, sospirando. Era stanco.
"Non hai una
bella cera caro mio, dovresti riposarti un pò!" gli fece
notare Ino, che
si era messa a raccogliere i fogli sparsi sulla scrivania.
Lui sembrò meditare
sulle sue parole, forse aveva ragione, ma non poteva smettere, non
doveva
distrarsi.
"Che stai
facendo?" decise di cambiare discorso, sperando che Ino non insistesse.
La
ragazza nel frattempo continuava a raccogliere quelle carte, mettendole
in
ordine l'una sopra l'altra. "Riordino, no? Come fai a lavorare con
questa
confusione?"
"Kami, Ino...
sembra di sentire mia madre... " le fece notare lui, mentre cercava di
tornare ai suoi numeri.
Ci mancava solo
questa, pensò, notando che non riusciva più a
concentrarsi. I suoi occhi si
staccarono dalla carta contenente il codice, e presero a vagare per
tutta la
stanza, andando a finire sulla biondina che, stranamente, non aveva
risposto in
nessun modo alla battuta di poco prima, continuando invece a sistemare
i fogli.
Avvertì un pizzico di... fastidio, forse? Era strano che Ino
non si fosse
offesa per averla paragonata a sua madre, e che non avesse cercato di
fargliela
pagare in qualche modo... si aspettava una sfuriata delle sue, e invece
era
diventata serissima non appena aveva visto quei numeri. Era cresciuta,
Ino.
Sorrise compiaciuto
per quella scoperta, sentendosi un pò stupido per averlo
realizzato soltanto in
quel momento, perché era logico, no, non poteva mica essere
cresciuta d'un
tratto! All'improvviso gli vennero in mente dei piccoli flashback della
loro
infanzia, e ghignò quando ricordò tutte le volte
che avevano litigato per delle
sciocchezze, le marachelle fatte insieme, le risate, ancora litigi, e
riappacificazioni che avvenivano quasi sempre grazie a Chouji, che
poverino,
veniva messo in mezzo e non sapeva mai che pesci pigliare.
Pensò poi, che ad un
certo punto, non c'era più stato bisogno degli interventi
del loro amico,
avevano imparato a cavarsela da soli, nel bene e nel male.
Dalla scomparsa del
loro maestro il loro legame si era saldato fortemente, Ino gli era
rimasta
accanto sempre, dandogli con pochi gesti una forza che non credeva di
possedere.
E adesso era ancora
lì, vicina a lui. Se ne stava in silenzio a riordinare, -era
passata in
un'altra parte della camera, per permettergli di lavorare meglio. Era
un pò
strano, la rimproverava spesso di parlare troppo e adesso voleva
sentirla
persino blaterare qualsiasi cosa.
I numeri,
Shikamaru... non é il momento di distrarti.
Scosse piano la
testa, prendendo il foglio numerato in mano.
"Nove... nove...
nove... " sussurrò fra sé e sé,
cercando di concentrarsi.
"Non potrebbero
essere le code della volpe?" esordì la voce squillante di
Ino, che
riportando alcuni libri raccolti in giro per la stanza, aveva sentito
il numero
che il ragazzo aveva ripetuto. Lui alzò un sopracciglio,
guardandola in modo
sarcastico.
"Ok, ok... era
solo un'idea!" si difese subito lei, alzando le mani in segno di resa.
Shikamaru si lasciò
scappare un mezzo sorriso, prima di tornare al lavoro.
Afferrò di getto un
foglio bianco, scrivendoci sopra qualcosa. Soddisfatto,
conservò il documento
in un cassetto, chiudendolo a chiave. Ino osservò ogni suo
movimento,
avvertendo qualcosa. Era andata lì con l'intento di aiutare
Shikamaru, pensava
di non poter fare poi molto, visto che non ci capiva nulla di quella
roba, ma
si sbagliava. Poteva aiutarlo in un altro modo, tutto suo.
Passò tutto il
pomeriggio a sistemare quella camera, aveva raccolto ogni cosa...
fogli, libri,
rotoli, cartine... non si era resa conto del tempo che passava, non
avevano
nemmeno pranzato. Gettò uno sguardo in direzione di
Shikamaru, che leggeva
assorto uno di quei libri che aveva precedentemente raccolto.
"Ehi Shika, non
hai fame?" domandò al ragazzo, avviandosi alla sua
scrivania.
Lui si limitò a
scuotere la testa in un 'no', guardando con la coda dell'occhio la
figura della
ragazza di fronte a sé. Aveva appoggiato le mani sui
fianchi, pronta a
controbattere.
"Devi mangiare
qualcosa" sentenziò la biondina, decisa.
"Aah... che
seccatura, Ino... non distrarmi."
"Non morirà
nessuno se fai una pausa, sai?" lo informò Ino,
avvicinandosi a lui.
"Devo riuscire a
decifrare questi cosi, é importante." le ricordò
lui, serio.
"Lo so, " ribatté
lei, "ma se continui così, non ce la farai mai. Sei stanco,
lo sai anche
tu... " gli disse, toccandogli la spalla con una mano. "Ti ricordi
quando studiavo per diventare medico? Mi ero buttata sui libri come una
matta e
tu mi ripetevi che in quel modo non avrei imparato nulla, anzi." fece
una
pausa, sorridendo. "Avevi ragione, più leggevo,
più tentavo di
concentrarmi, e meno cose mi entravano in testa!"
Shikamaru alzò lo
sguardo su di lei, ghignando. "Lo ricordo bene, eri diventata ancora
più
ister... ahia!"
Ino non gli aveva
permesso di finire la frase, tirandogli un orecchio. Sorrise divertita,
approfittando della sua distrazione per sottrargli il libro sul quale
stava
studiando.
"Ah - ah, ti sei
distratto!" urlò vittoriosa, mostrandogli la lingua.
"Comunque, se
vuoi un consiglio... " gli schiaffeggiò una mano, che
tentava di
riprendersi il libro, "dovresti cercare di pensare anche con la testa
di
Jiraya-sama, non soltanto con la tua."
"Che?"
"Sì, insomma...
se vuoi entrare nel cervello di un pervertito, devi... pensare come un
pervertito!"
"Ino!"
"Andiamo, lo sai
che lo era... Ad esempio... " poggiò il dito indice sotto il
mento,
sorridendogli maliziosamente. "Se adesso mi sbottonassi la camicetta,
cosa
penseresti?"
"Che sei
pazza." affermò Shikamaru, inarcando un sopracciglio.
"Sbagliato."
lo corresse lei, dandogli uno schiaffetto sulla testa. "Dovresti
pensare a
che taglia porto di reggiseno!"
"Ino, tutto
questo é assurdo. TU sei assurda." sbottò il
ragazzo, alzandosi dalla
sedia da cui stava seduto da ore. "Mendokuse... ridammi quel libro... "
"Non ci penso
nemmeno, hai bisogno di distrarti!" rise lei, cercando di scappare via.
Stava ottenendo esattamente ciò che voleva senza che
Shikamaru se ne rendesse
conto.
"Sei matta? Sono
giorni che mi ripeto di non distrarmi, e ora arrivi tu dicendomi
l'esatto
contrario!"
Presero a girare
intorno alla scrivania per qualche secondo, prima che Ino scattasse
verso la
porta per uscire. Ma Shikamaru la precedette, bloccandole l'uscita
mettendosi
davanti ad essa, sbadigliando fortemente quando si ritrovò
la ragazza di
fronte.
"Yawn... sei
arrivata, finalmente... " la sbeffeggiò divertito,
afferrandole i polsi e
portandola contro la porta. Ino
cercò di liberarsi dalla sua stretta, dimenandosi e
tirando calci che finivano nel vuoto. Mentre cercava di tirarne un
altro, perse
l'equilibrio, cadendo a terra, trascinando con sé anche
Shikamaru, che
ovviamente le finì addosso. Rimasero fermi qualche istante,
con Ino che aveva
le guance leggermente arrossate, e Shikamaru che non sapeva
più dove guardare.
Visibilmente imbarazzati, si alzarono contemporaneamente,
allontanandosi in
fretta.
Ma Shikamaru non
aveva ancora ottenuto il suo libro, e un'idea gli illuminò
la mente.
Afferrò la mano di
Ino, intrecciandola nella sua, avanzando verso la compagna, che aveva
preso ad
indietreggiare inconsciamente.
"S-Shika?"
lo chiamò lei, confusa.
"Sai, Ino... "
un ghigno gli apparse sul volto, "... stavo pensando, che... hai
ragione,
ho bisogno di distrarmi... " concluse lui, cercando di non ridere.
La Yamanaka non ci
capiva nulla... che gli era preso? Capì quello che lui stava
intendendo
soltanto quando sbatté piano contro i piedi del letto. Si
sentì spingere
leggermente, cadendo sul materasso con lui sopra, rimbalzando un
pò a causa
dell'impatto.
Ino sentì il respiro
di lui farsi sempre più vicino, e chiuse gli occhi
istintivamente, schiudendo
le labbra rosee, lasciandosi andare completamente. Shikamaru
andò a
sussurrargli qualcosa all'orecchio, mentre con una mano le accarezzava
un
braccio.
"Ah - ah, ti sei
distratta, Ino."
Si alzò rapidamente,
tornando in un attimo alla sua scrivania, mentre Ino rimase immobile
sul letto,
realizzando solo qualche attimo dopo che non aveva più il
libro con sé. Si tirò
su rabbiosamente, dandosi della stupida per quella debolezza.
"Shikamaru Nara,
sei un'idiota!" gli urlò fuori di sé. Si
avviò con passo furente e spedito
verso di lui, ma si fermò a metà strada, notando
che lui aveva ripreso il
foglio dal cassetto chiudo a chiave tempo prima. Stava scrivendo ancora
qualcosa, e quando finì lo rimise al proprio posto,
assicurandosi di aver
chiuso bene. Lo sentì sospirare, massaggiandosi gli occhi
con una mano, mentre
con l'altra tirava fuori il suo pacchetto di sigarette. Non lo aveva
visto
fumare per tutto il giorno, pensò, se aveva deciso di farlo
adesso voleva dire
che aveva capito che doveva rilassarsi un pò. La ragazza
tirò uno sbuffo, fatto
di delusione e di stanchezza, tornando verso il letto, decidendo di
riposare
anche lei qualche minuto.
*******************************
Ino aprì lentamente
gli occhi, sbattendo piano le palpebre, cercando di mettere a fuoco la vista. Si
tirò su
velocemente, chiedendosi che ora fosse.
"Bentornata tra
noi, seccatura"
La ragazza si voltò
alla sua destra, Shikamaru se ne stava sdraiato vicino a lei, con le
braccia
incrociate dietro la testa e la sigaretta tra le labbra.
"Che ora
é?" chiese la ragazza, sorpresa di vederlo lì.
"Mezzanotte e un
quarto." fece lui tranquillo, spegnendo la sigaretta ormai finita.
La Yamanaka sbarrò
gli occhi, allarmata. Suo padre l'avrebbe uccisa veramente, stavolta!
Si fiondò
fuori dal letto, mentre Shikamaru ghignava divertito. La vide sparire
nell'altra parte della camera, -probabilmente per guardare l'orologio,
per poi
tornare con la stessa velocità che aveva usato prima.
"Adesso-io-ti-uccido!"
sillabò per fargli capire bene ogni singola parola.
"Quanto sei
chiassosa, Ino... yawn... " disse per tutta risposta il ragazzo,
prendendola in giro.
"Maledetto, sono
appena le nove!" lo rimproverò lei, afferrando un cuscino e
tirandoglielo
dritto in faccia. Shikamaru non aveva avuto il tempo di scansarsi, ma
non ci
pensò due volte a ricambiare l'attacco della Yamanaka.
Iniziò così
una vera
e propria guerra a colpi di cuscini, dove la povera Ino
stava avendo
la peggio, essendo Shikamaru più forte e veloce di lei.
L'aveva trascinata sul
letto, la lasciava attaccare di tanto in tanto, e adesso la teneva
ferma
esattamente come aveva fatto quando le aveva sottratto il libro... con
la
differenza che stavolta si era soffermato di più a
guardarla, e quegli occhioni
azzurri lo avevano intrappolato. Non avrebbe mai pensato che un giorno
si
sarebbe ritrovato ad ammettere che Ino gli piacesse, eppure aveva
dovuto farlo,
e con sua grande sorpresa, non era stato così seccante come
si era ripetuto
spesso. Ma sarebbe stata una bella seccatura dirlo alla ragazza,
sopratutto
perchè si era accorto che lei cercava di dirgli qualcosa. E
sapeva anche di
cosa si trattasse, si era soltanto preso un pò di tempo per
realizzare bene.
Insomma, non é cosa da tutti i giorni che Ino Yamanaka ti
faccia capire che le
piaci! E poi, c'erano state di mezzo le missioni, lui era stato lontano
dal
villaggio per qualche tempo, avevano perso il loro maestro, e adesso si
era
presentata quella faccenda del codice di Jiraya.
Era indeciso sul da
farsi, non era quello il momento adatto, aveva ancora una cosa in
sospeso e non
sapeva esattamente quanto tempo gli sarebbe ancora servito. Per non
parlare del
fatto che dopo aver decifrato il codice, sarebbe dovuto tornare a Suna
per
riprendere la missione che aveva dovuto interrompere non appena Tsunade
l'aveva
richiamato al villaggio. Non era assolutamente il momento di distrarsi
quello,
no.
E intanto, il cuore
perdeva un battito al tocco della mano di Ino, che aveva preso a
picchiarlo
piano non appena lui le aveva lasciato una mano libera.
E intanto, la voglia
di baciarla aumentava sempre di più, mandando al diavolo
tutti i ragionamenti
che aveva fatto fino ad allora.
E intanto, le aveva
sorriso senza accorgersene, quando lei aveva soffiato su una ciocca
ribelle di
capelli che le era finita davanti gli occhi. Non aveva però
ottenuto molto,
quindi la scostò lui, delicatamente. Inconsciamente, aveva
avvicinato il viso a
quello della ragazza, dimenticandosi di tutto.
"Shikamaru Nara!
Ino Yamanaka! Cosa diavolo state combinando?" urlò una voce
autoritaria
davanti la porta d'ingresso.
"Merda... "
commentò Shikamaru, riconoscendo quella voce. "Hokage, non
é come può
sembrare... " tentò lui.
"Ah no?"
chiese Tsunade ironicamente, storcendo un sopracciglio. "Non ti ho dato
una delle camere del palazzo per permetterti di flirtare con la tua
compagna di
squadra, ragazzino!"
Shikamaru sospirò,
con la sua solita aria scocciata. Quella sì, che sarebbe
stata una bella
seccatura.
****************************************************************************
"Ehi Shikamaru,
com'è andata?"
"Che palle... mi
ha tenuto due ore nel suo ufficio..."
Ino ridacchiò,
immaginava la scena con Tsunade che lo rimproverava e lui che guardando
per aria,
pensasse a quanto seccanti fossero le donne e tutta quella situazione.
E in
effetti, non era molto lontana dalla realtà.
"Sei riuscito a
calmarla?" gli chiese, mentre prendevano la strada per tornare a casa.
"Mh... é bastato
poco. Tsk, a saperlo, avrei parlato subito... mi sarei risparmiato una
bella
seccatura." fece lui, infilando le mani in tasca.
Ino non capì, cosa
poteva averle detto per farla calmare con poco? Tsunade in quel periodo
era
sempre tesa e nervosa, non era semplice tenerla a bada...
"Cosa le hai
detto?" chiese curiosa, inclinando la testa da un lato per guardarlo.
Vide
l'ombra di un sorriso sulle labbra del ragazzo, e lo osservò
meglio, credendo
di essersi sbagliata. Era così raro vederlo sorridere che
faticava a crederci
quando succedeva. Era più abituata a vederlo ghignare che
sorridere, ecco.
"Bah, le ho dato
due dei numeri del codice, decifrati." fece leggero lui, come se la
cosa
avesse poca importanza.
"Cosa?" si
fermò improvvisamente lei, sorpresa. "E me lo dici
così? Sei sempre il
solito!" si finse offesa lei, mettendo le mani sui fianchi. "Come ha
reagito?"
"Mi ha soltanto
chiesto come ci fossi riuscito... " rispose tranquillo.
"E come hai
fatto?"
"Mh?"
"Come ci sei
riuscito, intendo!"
"Mi sono
distratto." fece serio lui, probabilmente Ino non avrebbe capito.
Infatti,
la vide corrucciare lo sguardo, perplessa. Scrollò le
spalle, facendole segno
di lasciar perdere. Ino lo raggiunse sorridendo, trattenendolo per un
braccio.
"Sei stato bravo,
sai, Shikamaru... "
Il ragazzo guardò la
mano di lei ferma sul suo braccio, e dopo essere rimasto intrappolato
per
l'ennesima volta nei suoi occhi, catturò lentamente le sue
labbra. Ino rimase
interdetta per qualche secondo, ma si riprese in fretta, rispondendo al
bacio.
Si separarono presto,
entrambi imbarazzati e ancora confusi.
"Mi
sono distratto ancora, mendokuse... " mormorò Shikamaru
ghignando. Ino non
capì ancora, fino a quando il ragazzo non tirò
fuori un libro.
Icha-Icha-Tactics?
"Vai
a pagina trentuno, poi alla otto, alla centosei, alla sette, alla
duecentosette, e infine alla quindici. Se prendi la prima
parola di ognuna
di quelle pagine, e le metti insieme... beh, il messaggio é
tutto lì." spiegò
semplicemente, ghignando. "Quel maledetto nove, non era tale,
bensì un
"TA"... ho pensato che il messaggio doveva essere per Naruto,
ne ero convinto... e non sbagliavo. Quel pervertito ha scritto quel
libro,
l'ultimo, esattamente quando partì insieme a Naruto, per
allenarlo."
Ino era rimasta per tutto il tempo ad ascoltarlo, mentre sfogliava
velocemente
le pagine, mettendo insieme le parole, come aveva detto Shikamaru.
Il ragazzo le si avvicinò, chiudendo il libro, ghignando.
"Avevi ragione
tu, seccatura... dovevo pensare come un pervertito." scosse la testa,
sospirando. "E sopratutto... " cercò ancora le sue labbra,
come se ne
fosse ipnotizzato, "...dovevo distrarmi." concluse, baciandola
nuovamente.
Ino sorrise vittoriosa, ancora un pò incredula, e con le
gambe tremanti.
Era
riuscita ad aiutarlo alla fine, e aveva aiutato anche loro. Aveva
davvero
ottenuto ciò che voleva.
L'aveva
distratto.
Note
dell’autrice (che sta morendo dal sonno XD): Allora, per
prima cosa sento di
dover ringraziare infinitamente Sakurina e Mimi18, per questa splendida
idea
dello Shika/Ino’s day. Seriamente, a causa dei vari impegni
quotidiani avevo
messo da parte la scrittura, ma appena ho saputo
dell’iniziativa mi è tornata
la voglia di mettermi all’opera! Certo, il fatto che poi sia
venuta una
schifezza è un altro discorso, però vi assicuro
che la buona volontà ce l’ho
messa XD Vi basti sapere che avendo il pc rotto in questo momento, ho
scritto
questa storia inizialmente a penna, portandomi il block notes dal
lavoro, alla
spiaggia, rendetevi conto! Ho scritto come una dannata per paura di non
finire
in tempo, e invece poi ero finita con l’essere di anticipo di
più di una settimana
XDDD Tanto che ero ancora ispirata e carica, che pochi giorni fa, (due
o tre)
ho scritto un’altra storia, che pubblicherò
più tardi.
Vabbè,
basta con le ciance, non credo interessi a qualcuno. XD
In
realtà volevo spendere due parole per lo spoiler, in caso
qualcuno non avesse
afferrato, ma credo proprio che non lo farò. Primo
perché non è poi così
importante, quello che si doveva capire si può afferrarlo
anche senza
conoscerlo, secondo perché non sono nelle condizioni di
spiegare niente. Ò_ò
Inoltre,
approfitto per scusarmi del ritardo nell’aggiornamento della
mia raccolta, e
ringrazio tutti quelli che hanno recensito o letto, sperando continuino
a
seguirla quando l’aggiornerò.
Per
concludere, un ringraziamento specialissimo a Selphie86, che essendo
una mosca
nera, ha fatto l’incredibile sforzo di leggere per prima
questa storia, pezzo
dopo pezzo, consigliandomi su alcune cose, e dandomi sempre il suo
parere. Che
sportività ragazzi u__u Grazie sorellina :*
Grazie
anche a Sakura84, la mia beta-reader che corregge i miei orribili
errori!
Specie quando sono di battitura, escono robe allucinanti. XD
Beh,
credo di aver detto tutto, adesso mi fiondo a leggere le vere opere
delle mie
colleghe mosche bianche *g* Questo giorno mi rimarrà nel
cuore per un bel po’!
Auguri a tutte, carissime!
E
ricordate, SHIKAINO
IS ROCK!
The
night is white
Buon
Shika/Ino’s day!
Rinoa81
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