Naruto2-37
Dedicato a Hipatya per i suoi diciotto anni!
So che non è molto, ma spero che sia comunque un regalo piacevole!
Il miglior ninja del villaggio della Foglia!
- Trentasette -
Le visite a Chiharu furono centellinate
e somministrate con il contagocce, nei primi tempi.
C’era così tanta gente che
premeva per incontrarla subito, e tutti erano tanto insistenti, che
Kakashi decise di restare per ultimo, e ponderare con calma la sua
mossa.
Avrebbe dovuto fare un discorso lungo e
ben articolato, presentare a Chiharu tutte le opzioni e offrirle
tutto ciò che aveva da darle… dopodiché avrebbe
dovuto attendere.
Non sarebbe stata una scelta facile,
per lei.
Sarebbe stata la scelta più
difficile della sua vita, forse.
Ma avrebbe dovuto compierla da sola.
E lui era convinto che ne fosse in
grado.
Le prime persone che ottennero
l’accesso alla sua stanza furono, ovviamente, Temari e Shikamaru.
Haru non li vedeva insieme senza che
litigassero da anni, probabilmente, e nonostante fosse parecchio
debole e assonnata, riuscì a sorprendersi.
«Com’è che non vi state
tirando dietro padelle?» chiese con un minuscolo ghigno.
«Perché non si possono
portare in ospedale» spiegò Temari sedendosi sull’unica
sedia accanto al letto e accavallando le gambe. Assunse
un’espressione severa. «Avanti, rinfrescami la memoria. Cosa
ti avevo detto?» chiese minacciosa.
Shikamaru, alle sue spalle, levò
gli occhi al soffitto.
«Quando avevo tre anni mi hai
detto di picchiare chiunque mi prendesse in giro» rispose
Chiharu, pronta. «Ed è quello che ho fatto. Quei ninja
non credevano che ce l’avrei fatta, perché sono solo una
ragazzina…»
«Non è questo il punto,
miseriaccia!» la interruppe Temari. «Hai rischiato di
morire! Quando io ti avevo espressamente ordinato di non muoverti di
casa! Questo dovrebbe insegnarti qualcosa!»
«Che devo imparare a disobbedire
meglio?» provò Haru.
«Shikamaru, dille qualcosa!»
abbaiò la madre esasperata.
«Uhm… Le trappole che hai messo
erano davvero ben fatte, mi dicono» fu il sorridente commento
del Nara.
«Grazie papà»
«Voglio il divorzio!»
sbottò Temari, fulminandolo con lo sguardo.
«Non è vero, tesoro»
Shikamaru batté una pacca leggera sulla spalla della moglie.
«Non ora che Chiharu è così debilitata»
Haru distolse lo sguardo, e il sorriso
scemò rapido.
«Voi lo sapete?» chiese in
tono forzatamente neutro, fissando il soffitto. «Del mio cuore,
intendo»
Nella stanza scese il silenzio.
«Me lo ha detto la mamma di
Hitoshi» spiegò lei, come se fosse stato importante.
«Beh, non mi sembra una cosa così
grave» borbottò Shikamaru grattandosi la nuca. «Insomma,
non dovrai stare in un letto per il resto della tua vita, giusto? E
poi potrai ancora essere ninja, almeno in via teorica»
Chiharu annuì, sempre senza
guardarli.
«Allora vuoi tornare ad esserlo?»
chiese Temari ansiosamente. In quel momento non riusciva a capire se
sua figlia lo desiderasse o meno, e non sapeva fino a che punto
avrebbe potuto premere in una direzione o nell’altra.
«Ci devo pensare...»
rispose lei, piano. «Ora sono un po’ stanca»
I suoi genitori la fissarono per un
lungo e penoso istante di silenzio.
«Forse è meglio se
andiamo» mormorò Shikamaru alla fine.
«No, aspetta. C’è una
cosa che devo dirle» lo fermò Temari, e poi cercò
l’attenzione della figlia. «Riguarda quello che pensi della
tua nascita»
Haru si voltò a guardarla.
Ricordava il loro discorso sul tetto della casa di Naruto, quando si
era detta convinta di essere un incidente di percorso, e ricordava
che allora Temari aveva iniziato una certa spiegazione, ma non aveva
avuto il tempo di finirla.
Shikamaru passò lo sguardo
dall’una all’altra, confuso.
«In effetti non ti avevamo
programmata» confessò Temari, gli occhi grigio-verdi
piantati in quelli della figlia. «Sei capitata in un momento di
distrazione, è vero. Ma dal primo istante in cui ho saputo
della tua esistenza, ho deciso che ti avrei fatta nascere. Non ho
pensato neanche per un istante che tu fossi un incidente. O
qualcosa di sbagliato. Il mio unico problema era convincere quello
scansafatiche di tuo padre a sposarmi e mantenerci»
Shikamaru tossicchiò.
«Ma… hai dovuto rinunciare a un
sacco di cose, per me» sussurrò Chiharu, con un
inspiegabile nodo in gola. «Hai dovuto lasciare il tuo
villaggio, la tua carriera… e non fai che litigare con papà…»
«E meno male. Significa che non
siamo indifferenti l’uno all’altra» sbuffò Temari.
«E tutto quello che ho lasciato, l’ho lasciato
consapevolmente. Avrei potuto benissimo non tenerti. Eliminarti nei
primi mesi di gravidanza. So di essere brutale parlando così,
ma è quello che avrei potuto fare. E invece ho lasciato tutto
senza nemmeno pensarci. Ogni tanto ciò che ho lasciato mi
manca, lo ammetto... Ma poi ci sono i momenti come quelli dell’altro
giorno, in cui devo per forza tornare a combattere, e allora capisco
cosa è davvero importante per me: non essere la prima sul
campo, non uccidere più nemici degli altri. Ma tornare a casa
da mia figlia»
«E tuo marito» le ricordò
Shikamaru.
«Sì, anche lui»
borbottò lei.
Chiharu li guardò.
Lei seduta sulla sedia, lui subito
dietro con una mano sulla sua spalla, entrambi lì, insieme,
senza litigare… per lei.
Deglutì a vuoto.
«Va bene» sussurrò
chiudendo gli occhi. «Ora… ho sonno»
«Okay» sospirò
Temari, alzandosi in piedi. Si chiese se Chiharu avesse davvero
capito ciò che voleva dire, ma non aveva modo di accertarsene.
«Una cosa…» aggiunse la
ragazzina quando lei le ebbe voltato le spalle. Si girò in
fretta.
«Sì?» chiese, suo
malgrado ansiosa.
Haru, con il naso sotto le lenzuola e
la fronte arrossata, borbottò qualcosa di inintelligibile.
«Come?» chiese Temari,
avvicinandosi.
Ascoltò le sue parole appena
bisbigliate, accigliata, e alla fine Shikamaru la vide arrossire come
un palloncino che esplode.
«Non se ne parla nemmeno!»
scattò, raddrizzando la schiena. «Che razza di richieste
fai?»
«Perché? Cosa ha chiesto?»
domandò Shikamaru perplesso.
«N-Niente!» ringhiò
Temari, stranamente... in imbarazzo?
«Non è vero!»
protestò Chiharu corrucciata. «Ho chiesto… soltanto…
un bacio»
«Tu?» fece suo padre
basito.
«Non io. Voi»
Silenzio nella stanza.
«Oh» commentò
Shikamaru, mentre Temari si passava una mano sul viso, chiedendosi
che razza di figlia avesse allevato.
«Piccolo piccolo» insisté
Haru, dicendosi che aveva fatto trenta, e tanto valeva fare trentuno.
«Non vi ho mai visti scambiarvi un segno di affetto da che ho
memoria»
«Beh, potremmo anche
concederglielo…» borbottò Shikamaru guardando altrove,
quasi annoiato.
«Sei pazzo?» scattò
Temari. «Non esiste! Non siamo due galletti da esposizione!»
«Ahh, che donna problematica…»
sbuffò lui.
La guardò. Lei inarcò un
sopracciglio.
«Non ti avvicinare» lo
minacciò mentre quello faceva un passo avanti. «Giuro
che ti stendo!» esclamò alla fine appiattendosi contro
il muro, aggressiva come un gatto in trappola.
Shikamaru appoggiò l’avambraccio
sopra la sua testa, sogghignando.
«Ma dai. E dire che una volta i
ruoli erano invertiti» commentò leggero.
«Ti arriva un calcio nel…»
sibilò Temari, e poi lui le sfiorò le labbra per un
microsecondo.
«Wow» sussurrò
Chiharu dal letto, con appena gli occhi che spuntavano dalle coperte.
«E che ci voleva?» fece
Shikamaru, riprendendo una delle tipiche frasi di lei.
Temari lo fissò allibita.
Poi il calcio promesso arrivò a
destinazione.
«Ho sposato un idiota!»
sbraitò uscendo dalla stanza, e lasciando uno Shikamaru
piegato in due dal dolore e con le lacrime agli occhi.
«Tutto bene, ‘pà?»
chiese Chiharu ansiosamente, sentendosi un po’ in colpa.
«Ahi… sì…»
rispose lui, mentendo spudoratamente. «Anche se temo che non
avrai mai più fratellini. Ora vado anche io… argh… là
fuori c’è la coda per vederti, chi mando? O hai ancora
sonno?»
«Credo che vedrò ancora
qualcuno… Fai entrare un po’ chi vuoi» si strinse nelle
spalle lei, di umore inspiegabilmente migliore.
Mentre Shikamaru arrancava
faticosamente fino all’uscita, per un attimo la mente di Haru fu
sfiorata dal pensiero di Sai.
Che sciocchezza. Sicuramente non era lì
fuori.
Quando la porta si aprì di nuovo
fecero il loro ingresso Kotaro, Hitoshi e Jin.
E i primi due iniziarono a parlare
insieme, sovrapponendosi e quasi saltandole sul letto.
«Basta!» li zittì
lei, già esasperata. «Sono malata, andateci piano! Uno
per volta»
«Sei stata grandiosa!»
esclamò Kotaro, con gli occhi che brillavano. «Ci hanno
raccontato delle trappole, e del terremoto, di tutto!»
«No, è stata stupida!»
rettificò Hitoshi. «Ci stava per lasciare la pelle!»
«Non è vero!»
«Ma stai zitto, che fino
all’altro giorno singhiozzavi e la davi per morta!»
Kotaro avvampò. «Non è
vero!» ripeté, più forte. «E allora tu?
Non sei riuscito a lanciare neanche uno shuriken finché non si
è svegliata!»
«Vuoi botte?!»
«Qui?! Va bene!»
«Ehi!» intervenne
Haru. «Non siamo qua per voi!»
I due genin sbatterono le palpebre e
abbassarono lentamente le braccia, umiliati.
«Scusa…» borbottò
Kotaro a testa china.
«Oh. Bene» sbuffò
lei. «Ho capito. Eravate preoccupati. Grazie per i complimenti
e vai al diavolo per gli insulti»
«Ehi!» protestò
Hitoshi, ma Haru non lo degnò più di uno sguardo.
«Allora? Voi come vi siete
comportati in battaglia?» chiese a Jin, ignorando l’offesissimo
Uchiha.
«Tutti e tre bene» rispose
lui, tralasciando che gli altri due avevano soltanto distratto gli
avversari, mentre lui ne aveva eliminati almeno una ventina. «Ma
il grosso del lavoro lo ha fatto Naruto»
«Ah sì…» Haru
ghignò. «Quel chakra rosso, eh?»
«Tu sai cos’è?»
indagò Kotaro, preoccupato. Ricordava ancora il terrore che
aveva provato nel vederlo la prima volta.
«No» rispose lei, ma
sembrava gongolante. «Non lo so, però ho intenzione di
scoprirlo. Era grandioso, vero?»
«Ehm…» fecero i tre
genin, scettici.
«Grandioso non è il
termine che userei io» la contraddisse Jin dopo un attimo.
«Però… Ha avuto il suo effetto, sì»
Haru sospirò soddisfatta.
«Va bene, chi c’è dopo
di voi?» chiese rapida.
«Ci mandi già via?»
ribatté Hitoshi indignato. «Noi siamo i tuoi compagni di
squadra!»
«Tecnicamente non sono ancora
tornata ninja…»
«Ma vuoi farlo, no?» la
interruppe Kotaro ansioso.
«Ci devo pensare» borbottò
lei vaga, così come aveva detto ai suoi genitori.
I due genin le lanciarono occhiate
offese.
«Cosa cavolo vuol dire?»
chiese il piccolo Uchiha, risentito.
«Non è tanto difficile,
impegnati e capisci la frase. E intanto che ci pensi fai entrare
qualcun altro» Haru sbadigliò. «Inizio ad essere
stanca»
«Dai, andiamo» consigliò
Jin diplomaticamente. «Non siamo gli unici che vogliono
vederla»
Di malavoglia, Kotaro e Hitoshi si
diressero verso la porta, mogi.
Che diavolo voleva dire che doveva
pensarci?
Non c’era niente da pensare!
Uscirono, e per dieci secondi Haru
prese fiato, cercando di prepararsi psicologicamente al prossimo
ingresso.
Per sua fortuna il nuovo visitatore fu
molto gradito: Shikaku.
«Nonno!» esclamò
vedendolo, e poi notò le stampelle. «Che ti è
successo?»
«Un soffitto in testa»
rispose lui con un ghigno. «Ma neanche tu sei messa tanto
meglio. Guarda che occhio… una donna dovrebbe curare di più
l’aspetto fisico»
«Lascia perdere» sospirò
Haru, sfiorando il sopracciglio sinistro. Sospettava che le sarebbe
rimasta la cicatrice, e che sarebbe stata molto antiestetica. «Sto
prematuramente diventando troppo simile a te»
«Allora?» chiese Shikaku,
sedendosi con cautela sulla sedia già occupata da Temari.
«Farai di nuovo un giro nel laboratorio tanto presto?»
«Non saprei… forse, se voglio
sballarmi…» rispose lei, mantenendosi sul leggero e
sorridente.
Suo nonno smorzò appena i toni.
«Scherzi a parte… la prossima volta stai più attenta.
Hai rischiato grosso. Già sei una ninja, e quindi la tua vita
è sul filo di un rasoio… se poi sbagli anche là dove
dovresti essere aiutata, sei finita»
«Lo so» rispose Haru, a
malapena mogia. «Però alla fine è andato tutto
bene, no?»
«Perché sei fortunata»
tese una mano, e la posò sui suoi capelli. «E perché
sei figlia dei tuoi genitori, ed è quasi impossibile
spezzarti»
Haru sorrise.
«Quasi» sottolineò
suo nonno, perché se ne ricordasse.
«Senti, ma cos’è che ho
preso, invece dell’anestetico?» chiese lei tutta interessata.
«Una specie di droga. La stiamo
ancora studiando, e a dire il vero tu ci hai portato via l’ultimo
campione… speriamo che non provochi assuefazione»
«Aspetta, forse ne ho avanzato un
po’»
Haru si tese verso il comodino,
lasciando che i tubicini che scomparivano sotto le sue coperte
tirassero, e afferrò il marsupio che qualcuno le aveva
lasciato. Lo aprì, frugò dentro per qualche attimo, e
poi tirò fuori una foglia verdastra e carnosa, un po’
ammaccata.
«Potete ancora usarla?»
chiese.
«Sì, per i test principali
sì» rispose Shikaku prendendola. «Meno male,
possiamo anche controllare che non sia velenosa »
«Se sono ancora viva, non ha un
veleno molto forte» sdrammatizzò Chiharu, con uno
sbadiglio.
«Speriamo. Comunque, ora è
meglio che vada. Siamo entrambi stanchi»
«Sì, mi sa di sì»
approvò lei, chiudendo gli occhi.
Shikaku si aggrappò alle
stampelle e si alzò faticosamente, con una leggera smorfia.
Tutti quelli che ancora sostavano fuori
dalla porta, decise, avrebbero aspettato fino al giorno dopo.
E, il giorno dopo, quelli puntualmente
si ripresentarono.
Aumentati di numero.
Kakashi sospirò profondamente
quando vide Hitoshi, Kotaro, Jin, Naruto, Sai, e persino Baka Akeru
davanti alla porta, mentre Temari li fissava come se avesse voluto
divorarli.
«E secondo voi ha l’energia per
vedervi tutti?!» sbottò, piazzata davanti alla porta a
gambe larghe.
«Se facciamo in fretta sì»
ribatté Kotaro con una buona dose d’ottimismo.
«Voi l’avete già vista!»
scattò Temari irosa. «Fuori dai piedi!»
«Ma è una nostra
compagna!» esclamarono lui e Hitoshi indignati.
«Beh, se c’è tempo…»
intervenne Shikamaru con diplomazia, spuntando dalla stanza di
Shikaku. «Prima lasciate passare chi non l’ha ancora vista,
però»
«Esatto» approvò Sai
facendo un passo avanti.
«Tu no» dissero in fretta
entrambi i genitori.
«E perché?» chiese
il jonin con un sorriso neutro.
Temari e Shikamaru si guardarono, e poi
guardarono gli altri che li fissavano perplessi.
«Perché, ehm, tu la fai
incazzare facilmente» buttò lì Temari.
“E perché sei pericoloso”
aggiunse mentalmente.
Sai rise appena. «Sarò
buono, lo giuro» promise con il falso sorriso di Satana.
«L’importante è che si
muova!» saltò su Naruto sbuffando. «Deve chiederle
scusa, non è così?» minacciò.
«Assolutamente» garantì
Sai.
Temari e Shikamaru non poterono fare a
meno di farlo passare, nonostante la loro espressione tradisse il più
completo disappunto. Il jonin chinò appena la testa in un
gesto beffardo e li oltrepassò silenzioso. La porta si
richiuse sulle sue spalle.
Temari e Shikamaru sperarono che la
stanza non saltasse in aria.
Dentro, Haru fissò il nuovo
arrivato senza sapere neanche che espressione avere.
Con un misto di indignata offesa,
incertezza, indifferenza e vaga felicità, coordinate da un
rossore diffuso e non omogeneo, sbatté le palpebre senza
sapere cosa dire.
Poi, all’improvviso, lo seppe.
«Che diavolo vuoi?» se ne
uscì.
Sai sorrise imperturbabile, e andò
a occupare la sedia accanto al letto.
«Sono qui per visitare un’ex
allieva» annunciò tranquillo.
«Bene. Mi hai vista. Ciao»
ribatté lei distogliendo lo sguardo.
«Non vedere, ma visitare»
puntualizzò lui, al che Haru lo fulminò con lo sguardo.
«Ti diverti?» sibilò.
«Discretamente»
«Vai al diavolo. Perché
sei qui? Per provocarmi?»
«Qualcuno sostiene che dovrei
chiederti scusa»
Chiharu, inaspettatamente, sorrise e
sbuffò. «Per favore…» mormorò. «Chiedermi
scusa? Ma tu hai mai chiesto scusa in vita tua? E per cosa dovresti
farlo oggi?»
«Non l’ho ben capito, in
effetti» Sai sorrise sornione.
«Non hai mai ben capito niente,
in effetti» lo corresse lei, e finalmente lo guardò.
Sembrò studiarlo per un attimo, la testa inclinata e le
palpebre socchiuse, e alla fine sbuffò ancora. «Tu sai
che mi sono presa una cotta per te, no?» chiese, arrossendo
leggermente.
Il sorriso non scomparve dalle labbra
di Sai. «Lo sospettavo» si limitò a dire.
«Brutto bastardo» rognò
lei. «Lo sapevi da un bel po’, e non era solo un sospetto. Ti
sei divertito, hai giocherellato con me come e quanto ti pareva… e
non hai pensato che a tredici anni una è più
influenzabile delle donne che ti fai di solito»
«Che linguaggio»
«Ma stai zitto. Non hai mai
sentito mia madre che insulta mio padre. Lei lo ha obbligato a
sposarla, lo sai? E io e lei ci assomigliamo tantissimo, o così
dicono»
«Stai cercando di obbligarmi a
sposarti?»
«No» Chiharu sogghignò.
«Non subito, almeno»
Il sorriso di Sai lasciò il
posto a un’educata perplessità. «Come?» chiese.
«Dammi tempo» rispose lei,
sfoderando gli occhi di Shikamaru a cui Temari non sapeva resistere.
«Qualche annetto, facciamo cinque. Lasciami arrivare ai
diciotto anni, così diventa anche legale… e poi ti farò
perdere la testa»
Sai inarcò le sopracciglia.
«Davvero?» chiese, quasi interessato.
«Ci puoi giurare» garantì
lei.
Lui sorrise, e si alzò dalla
sedia, pensando che tutti i tredicenni fanno promesse più
grandi di loro.
«Va bene. Allora aspetto,
giusto?» chiese.
«Sì. E cerca di non
impegnarti nel frattempo» rispose lei, sfacciatamente sicura.
«Bene. Guarda che ci conto»
ribatté lui, mascherando l’ironia.
Sorridente e scettico, Sai raggiunse la
porta. Prima di abbassare la maniglia si girò ancora una volta
a guardarla. Che razza di ragazzina.
La seconda visita fu annunciata da un
discreto tumulto al di là del muro. Mentre Haru si chiedeva
quale mostro stesse per comparire, e cercava di cancellare dalla
mente l’inebriante sensazione lasciatale dall’incontro con Sai,
la porta si aprì e svelò… Baka Akeru. Profondamente
imbarazzato.
Questa volta non ci fu confusione, né
incertezza, offesa o felicità. Solo la più pura
sorpresa, mescolata a un pizzico di fastidio.
«E tu che ci fai qui?»
chiese prima ancora che Akeru chiudesse. Lui arrossì.
«Sono, ehm, venuto a trovarti»
disse poi sollevando il mento in un impeto d’orgoglio.
«Perché?» insisté
lei, con la strana sensazione di ripetere un copione troppo noto.
«Perché ho contribuito a
salvare quella tua pellaccia ingrata, ecco perché!»
insorse lui, indignato. «Mi sei quasi morta tra le mani, ho
dovuto lottare con i tuoi due tirapiedi per passare, e tu mi tratti
così?»
«Ehi, io e te ci odiamo,
ricordi?» sbottò lei. «Cosa te ne esci con queste
sciocchezze all’improvviso?»
«M-ma» balbettò
Akeru, spiazzato. «Io pensavo che… insomma, quello che
abbiamo fatto insieme… quello che è successo…»
«Pensavi che due ore di
simil-collaborazione avrebbero cancellato anni di rancore?»
completò lei secca.
Lui avvampò.
«No» ringhiò.
“Sì” pensò
simultaneamente.
«Va bene. Spero che schiatti. Di
nuovo» sibilò acido, dandole le spalle bruscamente.
Afferrò la maniglia come se le avesse fatto un torto
personale, la abbassò ferocemente e uscì sbattendosi la
porta alle spalle.
Chiharu rimase senza parole.
Ma perché tutti impazzivano
improvvisamente? Era l’ospedale che faceva quell’effetto o il
fatto che fosse quasi morta?
Ricadde sui cuscini, esasperata; se
tutte le visite di quel giorno erano così, non sarebbe
arrivata viva alla sera. Forse, per convenienza, poteva quasi tornare
in coma.
Aspettò che qualcun altro
entrasse, magari anche Kotaro e Hitoshi, ma per qualche minuto non
successe niente. Accigliata, si alzò a sedere e fissò
l’ingresso.
“Tutta qua la coda?” si chiese
delusa.
E Naruto non veniva a trovarla?
Fu allora che la porta si aprì
di nuovo.
E questa volta era Jiraya.
Okay. Probabilmente era un virus
nell’aria. Ciò che sapeva di quell’uomo, del suo ex eroe,
era che non la sopportava, giusto? Lei aveva insultato lui, il suo
lavoro e i suoi libri… Forse voleva ucciderla mentre era debole?
«Sono appena arrivato»
annunciò lui con un ghigno. «Scusa se ti ho fatto
aspettare, ho scambiato qualche parola con gli altri, fuori. E ti ho
portato un regalo» sollevò una busta di plastica
apparentemente pesante, e la depositò sul letto, sulle sue
gambe.
«Cos’è?» chiese
Haru perplessa. «E perché lei è qui?»
Jiraya corrugò la fronte e si
sedette sulla sedia, incrociando le braccia sul petto. Chiuse gli
occhi, con aria grave.
«Ho pensato una cosa durante
questi giorni» disse serio. «Insomma, non è giusto
che io me la prenda con te perché le nostre idee sono un
po’ divergenti. Sei ancora giovane, devi essere formata, e il
compito di noi vecchi è fornire tutti gli strumenti che
possono essere necessari ai giovani per questo scopo. Quindi eccoli»
tese una mano verso il sacchetto.
Chiharu lo aprì e ci gettò
un’occhiata dentro.
Sbiancò.
L’intera opera di Jiraya, dalla prima
pomiciata all’ultima, passando per “La violenza della
pomiciata”, “Il paradiso della pomiciata”, “Le
tattiche della pomiciata”… tutto. Più le antologie
complete.
«Sono autografate» le fece
notare lui, particolarmente orgoglioso. «I collezionisti
venderebbero la nonna pur di averle»
“E allora perché non le offri
a loro?” si chiese lei, disperata. “Oddio, ora che me le ha
regalate dovrò anche leggerle?”
«Mh? Non dici niente?»
chiese Jiraya, moderatamente offeso. «Non mi ringrazi?»
«Ehm, sì…» mormorò
Chiharu. «Grazie…»
«Ma ti pare?» rise il
sannin. «Noi due abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ora
metteremo le cose a posto!»
«Ah, bene…» bisbigliò
lei.
«Okay, ora ti lascio agli altri
fan! Mentre entravo mi è parso di vedere all’orizzonte
persino il Kazekage in persona, lo sai? Adesso i Kage fuori dalla tua
porta sono due!»
Nonostante la perplessità
provocata dalla visita di Jiraya, Haru non poté fare a meno di
sentirsi piacevolmente lusingata. E mentre lui usciva, allungò
il collo per sbirciare fuori. Intravide la zazzera bionda di Naruto,
Kotaro e Hitoshi, i capelli bianchi di Jin e… capelli rossi? Non ne
era sicura.
Quando però la porta si riaprì
di nuovo, fu proprio Gaara a fare il suo ingresso. Accompagnato da un
uomo con il viso pesantemente truccato di viola, e vestito di nero.
«Gaara?» chiese Haru al
Kazekage, sempre più sorpresa. Le visite di quel giorno
diventavano sempre più strane e inaspettate.
«Ti fai chiamare per nome da tua
nipote?» ironizzò l’uomo al suo fianco.
«E chi è lui?»
domandò lei accigliandosi, e lo indicò.
«A quanto pare tua nipote invece
non sa nemmeno chi sei, Kankuro» disse Gaara imperturbabile.
Quello, scioccato, si bloccò
qualche passo più indietro.
Naturalmente Haru aveva già
sentito parlare dell’altro suo zio, ma di fronte a una
figura del genere non riuscì a impedirsi di arrossire.
«Scusi» borbottò,
usando istintivamente il lei.
«Va bene così…»
mormorò Kankuro, una mano sul viso. «In fondo ben pochi
si ricordano di me… Fammi solo un favore: non darmi del lei. E
chiamami zio»
«Ci… ci proverò»
disse Haru turbata. Già faticava a chiamare sua madre mamma,
figurarsi se riusciva a dire zio. «Ma perché
siete qui?»
«Siamo venuti a visitare nostra
nipote» disse Gaara con un impercettibile sorriso. «Ci
hanno detto che hai creato un po’ di confusione»
«Beh…» Haru sorrise,
lusingata. Poi ricordò che l’ultima volta il Kazekage le
aveva fatto saltare i cinque minuti. «Ah…» fece,
accigliandosi.
«Qualche problema?» domandò
lui.
Lei lo fissò.
Era il Kazekage.
E si era spostato dal villaggio della
Sabbia solo per lei, una nipote ingrata che vedeva una volta ogni
dieci anni.
E poi era così affascinante.
Esitò, e alla fine sorrise di
nuovo. «No, niente» garantì.
I successivi dieci minuti furono molto
piacevoli, in definitiva. Senza eccessivo calore, con un cortese
Gaara anziché zio, e costellati di chiacchiere
neutre e leggere.
Alla fine il Kazekage disse che
dovevano andare.
«Ah, solo una cosa» si
bloccò a metà strada verso la porta. «Mi hanno
detto che il tuo chakra è di tipo terra» sorrise.
«Nell’improbabile caso che tu volessi un aiuto, io sono
sempre disponibile»
Chiharu stava per fornire la risposta
standard ‘non so ancora se tornerò ninja’, ma all’ultimo
secondo si trattenne. E, arrossendo leggermente, mormorò: «Va
bene… grazie»
Gaara e Kankuro se ne andarono,
lasciandole probabilmente la migliore impressione del giorno.
Haru sospirò, affondando
piacevolmente nei cuscini, e facendo due calcoli giunse alla
conclusione che restavano fuori solo Naruto e il sesto Hokage.
Per fortuna ebbero la felice idea di
entrare insieme.
«Finalmente si riesce a vederti!»
esclamò Naruto allegramente. «Faccio prima a vedere
l’Hokage che te»
«La verità è che
sei impegnato con tuo figlio, no?» insinuò Haru con un
ghignetto.
«Ehi tu, non dovresti essere
debole e carina?» protestò lui indignato. E poi sorrise
da un orecchio all’altro. «Sai che è un bambino
bellissimo? Mi assomiglia tutto. Lo dice anche il maestro Iruka,
anche se ormai dovrei smettere di chiamarlo maestro… Va beh, quando
esci di qui te lo faccio vedere, anche perché è in
parte merito tuo se è nato! Solo che, essendo maschio, non
potevamo mica chiamarlo Chiharu. Abbiamo pensato anche a un secondo
nome, ma è sempre da femmina, e poi suonava male, e allora io
e Hinata…»
«Naruto» lo interruppe
Kakashi, mentre Chiharu scuoteva la testa sorridendo. «Basta
così»
«Ah. Certo. E’ che quando parlo
di Micchan perdo la testa!» si scusò lui. «Di
solito sono di poche parole, ma con lui divento logorroico… Ah,
giusto, tu torni ninja, vero?»
Chiharu smise di sorridere.
Guardò Naruto. Guardò
Kakashi.
L’Hokage si avvicinò al letto
e sfilò di tasca il coprifronte che lei gli aveva lasciato in
ufficio qualche giorno prima. Lo posò sul comodino, pulito e
luccicante, accanto al marsupio.
«I medici ti hanno detto tutto,
vero?» chiese. Lei annuì. «La scelta è solo
tua. Conosci i rischi e sai cosa guadagneresti… ora devi solo
capire cosa vuoi. Comprendo che sia difficile. Probabilmente è
la scelta più difficile che possa capitarti in tutta la tua
vita, o almeno lo spero. Vorrei solo farti sapere che…»
«Non ce n’è bisogno»
Kakashi si interruppe a metà,
con la bocca ancora aperta sotto la maschera.
«Come?» chiese,
momentaneamente spiazzato. Aveva perso il filo.
«Non c’è bisogno che mi
dica tutto questo» spiegò Haru, guardandolo. «Io
ho già deciso»
Silenzio.
«Cioè?» chiese dopo
qualche attimo Naruto, impaziente.
Chiharu sorrise. «Sono nata per
essere ninja» disse, allungando la mano per prendere il
coprifronte lucente. «O così dicono. E io devo
dimostrare che è giusto, no?» si fece seria. «Capisco
che ci saranno molti problemi, che avrò nuovi… limiti. Ma i
limiti esistono per essere superati, o così ho sempre creduto.
E avere un obiettivo già in partenza è un ottimo
inizio. Quindi… dovrò solo riprendere da qualche metro più
indietro, e riguadagnare il terreno perso. Insomma, sono un genio,
non mi ci vorrà tanto» ghignò, stringendo la
placca in metallo tra le dita. «E poi volete scherzare? Una
vita intera nella stessa casa dei miei? Uno impara a schivare padelle
e coltelli volanti anche se non vuole»
«Ahah, in effetti Temari fa
davvero paura!» concordò Naruto, di umore più che
ottimo. «Allora, quando riprendi gli allenamenti?»
«Questo lascialo stabilire ai
medici» sospirò Kakashi, rimpiangendo leggermente il
meraviglioso discorso che aveva preparato con tanto impegno. Ma
pazienza, andava bene anche così… In fondo il suo risultato
lo aveva ottenuto.
«Oh sì, giusto»
ritrattò Naruto accigliandosi. «Allora vado a chiedere a
Sakura di farti uscire il prima possibile!»
«Veramente non intendevo quest…»
tentò di dire l’Hokage, ma lui era già praticamente
fuori dalla porta. Lo lasciò andare, ormai abituato ai suoi
colpi di testa. «Ci penserà Sakura a riportarlo con i
piedi per terra» rifletté tra sé.
«Beh, ma è abbastanza
divertente, no?» chiese Haru in tono leggero, il coprifronte
ora posato sulle sue ginocchia, accanto ai libri di Jiraya.
«Stancante, ma divertente. E, a proposito, se chiedo cos’era
il chakra rosso dell’altro giorno posso sperare in una risposta?»
Kakashi la guardò per un attimo,
e poi abbassò l’unica palpebra visibile. «E’ meglio
se chiedi direttamente a lui» consigliò.
«Oh» fece lei con
disappunto. «Beh, forse… immagino di sì»
Ci fu un attimo di silenzio nella
stanza, durante il quale Chiharu e Kakashi riuscirono a sentire le
voci nel corridoio sotto forma di bisbiglio. Poi lei si ricordò
di una cosa.
«Ah sì!» esclamò
afferrando il marsupio. Lo aprì, e frugò al suo interno
per qualche attimo. Alla fine tirò fuori una morbida piuma
scarlatta, ancora perfettamente intatta, e la tese all’Hokage con
un sorriso orgoglioso. «Ci sono riuscita»
Lui la prese, sorpreso. «Davvero?»
chiese inarcando le sopracciglia.
«Già» annuì
Haru. «Due volte. Va beh, la seconda volta era proprio messa
male, volava appena, ma la prima era bellina. Piccola ma perfetta. Le
ho usate per mandare i messaggi a Naruto»
«Hai usato questa tecnica?
Pensavo che avresti preso un uccellino, o qualcosa di simile»
«Più o meno l’ho fatto,
no?» si strinse nelle spalle. «E comunque ci sono
riuscita. Sono brava, eh?»
«Sei una piccola ladra con un
sacco di fortuna. Ma, te lo concedo, sei anche bravina»
Haru si accigliò. «Solo?»
chiese offesa. «Ehi, ho fatto una cosa difficile! Probabilmente
nessuno dei ninja del mio anno ci sarebbe riuscito. Neanche Hitoshi o
Jin»
«Oh, questo è poco ma
sicuro» disse Kakashi distrattamente, facendo ruotare la penna
scarlatta tra le dita. La tese ancora a Chiharu. A onor del vero,
neanche lei avrebbe dovuto riuscirci. Forse era più dotata di
quanto avesse ipotizzato al principio; ma era meglio non dirglielo, o
il suo ego sarebbe esploso. «Tieni. E’ tua» mentre lei
la sistemava nel marsupio, assottigliò gli occhi. «Se
non sbaglio in quel momento con te c’era Baka Akeru… Non gli hai
detto nulla, vero?»
«Certo che no. E comunque non
avrebbe capito un tubo»
«Non sottovalutarlo, Chiharu.
Potrebbe sorprenderti un giorno»
Haru scoppiò a ridere senza
ritegno. «Lui?» chiese incredula. «No. No,
assolutamente impossibile»
«Spesso ci ricrediamo su molte
più cose del previsto…» mormorò lui,
inconsapevole veggente.
Haru smise di sghignazzare. «Forse
è vero» ammise. «Per esempio, quattro mesi fa
pensavo che Naruto Uzumaki fosse un buono a nulla, il peggior
ninja di Konoha… mentre adesso mi sembra che le cose non stiano
così» corrugò la fronte. «Ehi… solo ora
mi viene in mente una cosa…»
«Cioè?» si informò
Kakashi, moderatamente curioso.
Haru alzò gli occhi a incontrare
i suoi.
«Posso farle una domanda che
potrebbe risultare offensiva?»
Gli ultimi reduci dalla visita uscirono
dall’ospedale tutti insieme, Gaara compreso. Il suo impegno era
risultato essere un colloquio privato con Kakashi, ma se lui era con
Haru la cosa non si poteva fare, così avevano aspettato. Alla
fine si erano trovati nell’atrio i due Kage, Kankuro, Loria
l’onnipresente segretaria, Kotaro, Hitoshi, Jin, e Shikamaru, che
tornava a casa a farsi una dormita.
«Accidentaccio… però
poteva evitare di sbatterci via così» bofonchiò
Hitoshi risentito. «E’ stanca, lei. Col cavolo!»
«Magari è vero»
tentò Kotaro senza molto successo. Alla fine sospirò.
«Beh. Sappiamo come è fatta, giusto?» sorrise. «E
va bene così. L’importante è che sia tornata nel
gruppo»
«Bah, se lo dici tu»
bofonchiò il piccolo Uchiha. Ma arrossì un po’.
Jin, a qualche passo di distanza, si
sentì improvvisamente posare una mano sulla spalla.
«Io e te dobbiamo fare due
chiacchiere» gli disse la familiare voce di suo padre, a pochi
centimetri dall’orecchio.
«Ho fatto qualcosa?»
domandò lui confuso.
«No, tu no; ma devo metterti in
guardia a proposito di una persona… che forse ti dirà cose
strane su tua madre»
Bastò quel breve accenno perché
gli occhi opachi di Jin si tingessero di vita. Alzò la testa
di scatto, speranzoso e stupito, e di fronte a quell’espressione da
bambino Kakashi si lasciò sfuggire un sorriso. Senza dire
nulla, posò una mano sulla sua testa, su quei capelli uguali
nel colore e ugualmente spettinati, come i suoi. E per un attimo si
perse negli occhi blu che gli ricordavano invece sua madre…
Naruto scelse quel momento per
irrompere nell’atrio sbuffando.
«Non si può!»
esclamò inviperito. «Sakura non la lascia uscire domani!
Che seccante!»
«Chiudi quella bocca,
incosciente!» gridò Sakura sporgendo la testa dal suo
ufficio. Sasuke gettò un’occhiata dietro di lei, e per buona
pace rimandò a Naruto il gesto osceno che lui aveva lanciato
ad entrambi. Bambini.
«Non sarai tu ad essere troppo
esigente?» ipotizzò Gaara. «E’ più
importante la sua salute del tuo allenamento. Tu distraiti con tuo
figlio»
«Ma lo sto già facendo!»
protestò Naruto.
E mentre Kotaro e Hitoshi si chiedevano
che cavolo stesse dicendo, dato che evidentemente non era con
suo figlio ma con loro, la rossa segretaria del Kazekage degnò
il biondo di una lunga e minuziosa occhiata. Sorrise
impercettibilmente, sistemandosi gli occhiali sul naso. Solo Gaara se
ne accorse, e una ruga sottile gli segnò la fronte.
«Su, andiamo» sospirò
Kakashi riconducendo tutti all’ordine. «Abbiamo i nostri
impegni, e chi non li ha deve allenarsi» scoccò
un’occhiata ai piccoli. «Non è mica finita qui»
«See, see…» bofonchiò
Naruto. «Solo io sto qui ad annoiarmi! Non ho mai un tubo da
fare, mi sento quasi inutile!»
L’Hokage lo guardò e sorrise
segretamente.
Inutile.
Che sciocchezza…
«Posso farle una domanda che
potrebbe risultare offensiva?»
Kakashi inarcò le
sopracciglia; questo andava oltre ogni sua possibile previsione,
doveva ammettere: Chiharu Nara che chiedeva il permesso di essere
tagliente?
«Prego» si limitò
a dire, comunque.
«Ecco… L’Hokage non
dovrebbe essere il miglior ninja del villaggio della Foglia? Il più
forte?» indagò Haru. «Ma mi è parso di
capire che tra lei e Naruto… sì, insomma, ho già
detto che avrebbe potuto offendersi… ma mi sembra che il più
forte sia Naruto. Sbaglio?»
L’Hokage sembrò riflettere
un attimo sulle sue parole. Alla fine sospirò
impercettibilmente – quel giorno lo stava facendo davvero troppe
volte.
Ricordava benissimo quando Tsunade
gli aveva offerto la sua poltrona. Jin era ancora piccolo, e lui
faceva fatica a barcamenarsi con le missioni. Allora aveva pensato
che sarebbe stato molto comodo un lavoro di ufficio. Ma anche lui si
era chiesto perché non Naruto.
E alla fine ne aveva capito la
ragione.
«Insomma, vuoi sapere perché
l’Hokage sono io e non Naruto, esatto?» chiese, tanto per
essere sicuro. Chiharu annuì. «In realtà è
molto semplice. Pensa per un attimo alla situazione di Konoha cinque
anni fa: eravamo sull’orlo di una guerra mondiale, il nostro
esercito era in ottime condizioni ma ci mancavano gli strateghi, e
dalla Sabbia iniziavano ad arrivare notizie dei primi problemi, che
poi si sarebbero protratti fino a oggi… in una simile ottica, come
ci vedresti Naruto a dirigere tutto?»
Haru ci pensò.
Fece una smorfia.
«Esattamente» annuì
Kakashi. «Naruto sarebbe un Hokage perfetto… se fosse solo un
po’ più riflessivo. Ma è ancora un adolescente
dentro, e manderebbe al diavolo in due secondi le trattative
diplomatiche che il Paese ha imbastito per anni e anni»
sospirò. «Purtroppo è quasi certo che al prossimo
turno sarà in prima linea, pronto ad uccidere chiunque gli
soffi il posto… Per me prova un briciolo di rispetto, ma se a
sostituirmi fosse tuo padre, o Sakura, o, Dio non voglia, Sasuke
Uchiha, credo che farebbe una strage» sorrise. «Essere
Hokage è sempre stato il suo sogno. E, affiancato da qualcuno
che si occupi delle pratiche più delicate, potrebbe davvero
essere il miglior Hokage che il villaggio abbia mai avuto… migliore
anche di Yondaime»
Chiharu restò suo malgrado
ammirata.
Nel tono di Kakashi riuscì a
leggere un profondo affetto, rispetto, e anche una grande stima.
Tirò le somme nella sua
mente, e scoprì che il pensiero di questo nuovo Naruto non era
poi così sgradevole.
«Insomma, lui è…»
iniziò, e lasciò in sospeso la frase.
Kakashi sorrise sotto la maschera.
«Sì. Naruto è il
miglior ninja del villaggio della Foglia»
FINE
* * *
Spazio autore
...Ho mentito spudoratamente. <3
La volta scorsa vi avevo assicurato che in questo capitolo si sarebbe sistemata ogni cosa,
ma come vedete non è successo nulla di simile!
Sì, sono la figlia segreta di Crudelia Demon.
Ed è carina l'idea del capitolo che riprende il primo, vero? Vero? VERO?
Comunque, a questo punto tutti voi vi starete dicendo: ah, esiste un seguito!
E io vi risponderò... no.
Dovrebbe esistere, ma francamente è più di un anno che sono in ballo con Chiharu, Kotaro, Hitoshi, Jin, Baka...
E credo di essermi stufata.
Sono sempre stata una persona incostante...
Ok, ok, ok, buoni lì! Pensate al lato positivo!
Ora potete immaginare tutti i seguiti e i pairing che volete, senza che io vi angosci con i miei trucchetti!
Sapete che sono il Male.
La mia malvagità è tanta e tale da spaventarmi, sono un
distillato di cattiveria, di marciume, di acredine, e di bugie.
Bugie, sì.
Perché ovviamente sto scherzando!
Il seguito c'è, e al momento ha raggiunto il terzo capitolo + prologo nella mia cartellina sul desktop.
Insomma, i lettori di vecchissima data hanno avuto la pazienza di aspettarlo per praticamente un anno, tradire la loro fiducia sarebbe veramente troppo.
(E poi ormai devo arrivare alla fine di questa storia e scrivere quello che succede nell'ultimo capitolo... è un dovere morale!)
A questo punto, vi garantisco che a settembre vedrete online il primo capitolo di "Piume nella cenere",
unico e vero seguito del Peggior bla bla bla!
Se vorrete restare con me anche il prossimo autunno, io non chiuderò la porta a nessuno.
Dunque, vediamo un po' di farci un minimo di pubblicità! XD
Per tutti coloro che si chiedono ancora qualcosa sulla madre di Jin, e non hanno gettato la spugna;
Per le persone che aspettano di vedere sviluppi sentimentali tra i mocciosi;
Per chi vuole sapere se la gara sul numero di figli tra Naruto e Sasuke avrà fine;
Per chi vuole conoscere i bambini che ora sono troppo piccoli per parlare;
Per chi si domanda "ma Neji resta nubile?";
Per chi pensa che Baka Akeru sarà sempre in seconda fila;
Per chi spera che Naruto diventi Hokage;
Per chi si ricorda di Loria l'ambigua segretaria;
Per chi si è insospettito riguardo alla piuma rossa di Chiharu;
Per chi SA che Tsuda junior non può essere scomparso e basta;
Per chi aspetta la riscossa degli Uchiha;
Per chi vuole farsi del male, ancora, insieme alla mia malvagità;
E per chi, semplicemente, si è affezionato ai personaggi che ho creato;
Se appartenete a una o più delle categorie elencate qua sopra,
allora a settembre ci ritroveremo.
Io sarò qui.
* Settembre - Piume nella cenere *
(imparate già a chiamarlo Penne nel fango, va'! E' il soprannome ufficiale! XD)
Ora, prima di lasciarvi all'ultima serie di risposte ai commenti, ho ancora un'ultima cosa da dirvi.
Dopo questo capitolo ci sarà un piccolo e stupido fuori-serie che mi è stato chiesto con insistenza sei mesi fa.
Io ve lo presento, così potrete vedere un accenno dei mocciosi nel futuro - nello specifico, di Stupido e Jin.
Sarà una mini-anteprima di due personaggi, diciamo.
Più uno, ehm, una, che non dovrete considerare granché. -.-
Se lo leggerete, tranquilli, non faticherete! XD
Ok, era la penultima cosa! XD
Questa è l'ultima:
essendo che mi è stato regalato un forum (indirizzo reperibile nella mia pagina personale),
ed
essendo che è dedicato alle mie fanfic, ho deciso di sfruttarlo per
fare tutto ciò che non posso fare nella pagina personale di efp!
E quindi, dopo il capitolo extra, troverete laggiù il prologo di Piume nella cenere!
Su, su, una visitina vale la pena di farla, no? <3
Topy: mi spiace che tu sia partita per le vacanze proprio oggi! ^^' Su, dai, quando tornerai avrai ben due capitoli da leggere, e la
sorpresa del seguito! XD Ma per adesso ti ringrazio tanto per essere
arrivata fin qui con me. Ho visto anche le recensioni alle one-shot e
mi hanno resa davvero felice! Sarà dura fare a meno di
"chiacchierare" con voi lettori fino a settembre... ç_ç
Kira33: nello scorso capitolo
Naruto si lamentava del momento perché si supponeva che, con la
battaglia finita e il nuovo nato, tutti dovessero essere felici. E
invece Haru va a demolire l'umore generale! Comunque, Natsumi non si
è vista, e nemmeno personaggi come Choji e Ino, a ben vedere!
Sì, questo capitolo non aveva proprio il sapore della fine... XD
Grazie per essere arrivata fin qui, mi ha fatto davvero piacere
scambiare messaggi con te! ^_^
Ino_Chan: il finale è
sempre la parte più difficile di una storia (insieme
all'inizio). Come si fa a scrivere qualcosa che non risulti forzato ma
nemmeno banale? E' ancora un mistero. Ma io ci provo, e tento ogni
volta strade diverse. Chissà mai che mi vada bene! XD Poi
c'è chi apprezza e chi non apprezza, ma nessuno ha detto che
devo mettere d'accordo tutti! Ciò detto, il peggior bla bla bla
finisce qui, ma spero di ritrovarti sul forum durante l'estate! ^_^ Un
bacione!
RedCrossBook: io per prima sto
iniziando a pensare che i miei aggiornamenti siano troppo rapidi... XD
Ma se aggiornassi una volta a settimana ci avrei messo più di un
anno per postare tutto Sinners. E quindi va bene così! U_U La
frase sul Byakugan nello scorso capitolo era per te, esatto! XD Ma
Kakashi non morirà solo per farti felice! Dimenticalo! U_U Certo... magari, nella prossima serie...
slice: sarò scema, ma
sono convinta che siano i dettagli a trasformare una bella trama in una
bella storia. Si può avere l'idea migliore del mondo, ma se non
si costruisce dietro a quest'idea un intero universo, sembrerà
sempre campata per aria! Grazie per essere arrivata fin qui, i tuoi
commenti erano una certezza e mi hanno sempre fatto molto piacere! ^_^
arwen5786: essendo che è qualche giorno che non ci becchiamo via messenger, avevo scordato quanto potevi essere, uhm, ossessionata
da Neji! XD Dai, almeno è uscito di scena con classe e charme,
no? Non era ciò che volevi? (sì. Di' di sì, te lo
ordino!) Ad ogni modo, io ero seria quando parlavo di Fay. Solo che non
ho specificato che parlavo della prossima serie! <3
sammy1987: beh, Haru è
fin troppo Mary Sue. un po' di sofferenza se la merita, diciamocelo!
U_U Cooomunque, dopo aver letto anche l'ultimo capitolo, sei
soddisfatta? Ovviamente ho lasciato tutto in sospeso, ma si sa, sono
perfida... Ed esiste un'altra serie! XD
maninja87: sì, ci vuole molto
di più a rispondere alle recensioni che a scrivere il capitolo,
lo confermo! E per quanto la cosa mi renda molto felice, giuro che
è massacrante! XD Tra parentesi, sì. Siamo praticamente a
metà storia. U_U Comunque, tornando a questa, temo che Sasuke
non abbia fatto una gran figura nell'ultimo capitolo! XD Sakura invece
non è che si stufa del bambino... E' che quando ne fai 7 e sei
un medico, sai cosa puoi e
cosa non puoi fare. Mia madre quando aspettava me sbrinava il freezer!
E in ospedale, prima di partorire, si è messa a sterilizzare i
ferri da sola! (era infermiera, ed io ero la seconda figlia! XD) Le
altre pazienti la fissavano terrorizzate e chiedevano se dovevano farlo
anche loro... Tralasciando la mia biografia, comunque, grazie per
essere arrivata fino a questo punto! ^_^ Ho tutte le intenzioni di
procurarti un degno regalo di compleanno, per cui abbi fede!
lale16: diciamocelo, nessuno si
aspettava davvero che Haru morisse! XD E infatti è viva e
vegeta! Ehm, ok, forse non troppo vegeta, ma il senso è chiaro!
XD Grazie per essere arrivata fin qui insieme a me, mi ha fatto molto
piacere scambiare due chiacchiere!
SuperEllen: ovviamente
un solo capitolo non bastava a sistemare tutto! XD Ma la postilla
riguardante il seguito mi sembra più che sufficiente! E, come
vedi dal mini-angolino pubblicitario poco più su, le domande che
anche tu ti ponevi troveranno una soluzione... Ciò detto, mi
sono quasi commossa quando hai detto di esserti innamorata di questa
fic dal primo capitolo. E' stato... non so, strano e bello insieme.
Grazie, perché penso che queste siano le parole che ogni
scrittore sogna di sentire.
akane_val: psst... Mi sa che
ora ci vuole una nuova sezione nel forum! XD Pensi che sia possibile
crearla? Ebbene sì, la fine è vicina, ma non è una
vera fine. Le cose in sospeso sono tante e tali che ci vuole un'intera
nuova serie, altro che allungare la fic! Quindi bando alla malinconia,
e fatti un sorriso con lo special che pubblicherò fra tre
giorni! Ancora, grazie per aver commentato fino a qui, e - lo so, sono
noiosa - grazie per il forum! >_<
Sky_Shindou: tutto ha una fine,
sì, ma non sempre è vicina quanto si pensa! XD Infatti
esiste un altro sequel - sono ripetitiva, lo so - e sarà sugli
schermi a partire da settembre! Per maggiori dettagli su date e
spoiler, c'è tutto sul forum! ^_^ E... oddio. Ti sei innamorata
di come scrivo, e questo mi manda letteralmente in brodo di giuggiole!
Perché un conto è innamorarsi di una storia, che non si
ripeterà mai più, e un conto è innamorarsi di uno
stile che invece verrà replicato nel futuro. Insomma, mi
inorgoglisce da matti! Un bacione, e arrivederci sul forum! >_<
Killkenny: oooh, finalmente si
può parlare del sequel come Dio comanda! Allora, sai che mi ero
dimenticata dei problemi di cuore di Chiharu? XD Meno male che per
pubblicare il Peggior ho dovuto rileggerlo tutto... e mi sono dovuta
fare un file corposo con gli appunti, ma si può?
thembra: so che è brutto
da dire, ma credo che Hinata sia stata una delusione, per Hiashi. Alla
fine ha sviluppato una sua personalità indipendente in funzione
di Naruto, e non ha mai
capito l'attaccamento al clan del padre. Si è limitata a
prendere le distanze, diciamo, e anche Hanabi non è stata un
esempio di rettitudine e crescita morale! Ma Hiashi è morto e di
lui non ci importa più nulla, amen. U_U Di chi ci importa,
invece, è il piccolo Micchan! Adorabile piccolo pulcioso! <3
Un amore di bimbo, ecco! Nella prossima serie ho intenzione di farlo
apparire sin dal primo capitolo, e, credimi, io lo amo! <3
bambi88: io ho provato a
uccidere Haru, ci ho provato davvero! Ma la fetente si è
ribellata. ç_ç Me tapina, penso di essere dio, ma sono
soltanto una mano che obbedisce ai supremi ordini dei personaggi! Che
amarezza...
Serrua_chan: tutto molto
semplice, mia cara! Per andare a capo nelle recensioni devi scrivere,
alla fine del paragrafo, (con le virgolette). La frase
successiva sarà automaticamente una riga più sotto! E,
per contattarmi, esiste il *magnifico* messenger, e il mio molto poco
originale contatto: ayachan152003@hotmail.com! XD Parlando della fic,
non è che la gente si preoccupa più di Haru-ninja che di
Haru-persona, è che sanno
che quando si sveglierà vorrà dimostrare al mondo intero
quanto è fiera e possente, e se non potrà farlo
sarà piuttosto difficile da gestire! XD Grazie mille per i
complimenti sulla scena ShikaTema, ultimamente sono mosca grigia (a
metà tra la ShikaIno e la ShikaTema), e ho un paio di persone
che continuano a sperare che io torni sulla vecchia, solida, nera via!
XD A risentirci via messenger, allora! ^_^ O, se ti sembra troppo complicato (XD), c'è il forum linkato nella mia pagina personale!
Hipatya: diciamocelo. Se
riuscirò a tenere le vostre idee confuse fino alla riga
precedente la rivelazione, riguardo la madre di Jin, mi potrò
considerare una donna felice! XD Riguardo a tutto il resto, beh, ho
un'intera terza serie per demolire e far risorgere gli Uchiha! Hitoshi
non avrà affatto vita facile! E Neji... diciamo che Cami
avrà di che disidratarsi di bava. U_U Comunque, mi piace
parecchio il mio nuovo nomignolo! Posso adottarlo ufficialmente o dici
che è troppo lungo? XD
muccina89: piega tragica? Ma
dai, pensavi davvero che avrei ucciso Haru? XD Non prendiamoci in
giroooooo... XD Si vedeva da metà fic che non l'avrei ammazzata,
almeno secondo me! Oh, non essere triste! Perché Il peggior bla
bla bla era ben lungi dall'essere l'ultimo capitolo della "saga"! XD
Infatti, ce n'è già un altro. Mi limito a prendere una
pausetta durante le vacanze, così riesco a mettere in cantiere
qualche capitolo, e poi sarò tutta vostra, di nuovo! ^_^
Yume_Tsuki: ma quali lacrime
d'addio? XD Sono lacrime di arrivederci, niente di più! A
settembre sarò di nuovo in prima fila, e anche Kotaro ci
sarà, sebbene non proprio in forma... Ma capirai cosa intendo
quando avrò pubblicato il prologo! E ora, si stappi lo spumante!
Il Peggior bla bla bla è giunto a conclusione! ^_^ Gioia, gaudio
e tripudio! XD
Lily_90: dai, dai, dai, non ti
arrabbiare! Lo so che il bacio è stato minuscolo e concluso nel
peggiore dei modi per Shika, ma almeno c'è stato, su! XD E poi
ho dimostrato che sono ancora molto giovanili! *sorriso maligno* Ah,
comunque anche io adoro Shikaku e Temari a confronto. U_U Quindi ti
capisco benissimo! Uh, ritieni che io abbia maltrattato i Nara a
sufficienza? ^_^ Non hai ancora visto niente.
izayoi007: c'era una
precisa ragione per l'assenza di Naruto, eheh... Per farlo fiereggiare
come si deve nell'ultimo capitolo, doveva passare un po' di pagine in
sordina! Muahahah! Coooomunque, un bel po' di nodi non sono stati
sciolti, e infatti c'è un'intera nuova serie per ingarbugliarli
ancora di più e poi districarli all'improvviso! Ahh, sarà
un'estate divertente!
Reina: ah, spero di essere
arrivata in tempo per la tua partenza, ma se così non fosse ti
auguro comunque buon divertimento! >_< (che senso ha farlo se
leggerai al tuo ritorno?) Ad ogni modo, i tuoi ringraziamenti mi hanno
fatta pentire di concludere la fic. Sì, quando sento che
qualcuno si è emozionato anche solo un pochino, concludere la
cosa che lo ha emozionato mi sembra quasi un crimine... per fortuna ho
ancora un seguito da proporre, e questo stempera molto la malinconia...
Senza contare che, preveggente come sei, ti sei già proposta tra
i lettori del seguito, e mi hai resa davvero ma davvero felice! ^_^
Aya
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