Sorriso sepolto

di holls
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Sorriso sepolto
 

 
Ti guardo da lontano, mentre sorridi a un tuo compagno di università, incontrato per caso. Vi scambiate risate, aneddoti, novità.
E io intanto ti guardo.
Ti guardo perché vorrei rapire quel sorriso e tenerlo per i momenti in cui ti sfioro, in cui faccio scorrere le mie dita sulla tua pelle, quei momenti in cui ti irrigidisci e io non posso far altro che tacere.
E taccio perché il tuo sorriso è nascosto, sepolto sotto cumuli di cicatrici che non riesco a rimarginare; e scavo, scavo con le unghie, scalfisco ogni grammo di terra, ma il tuo sorriso rimane là, protetto da un muro invalicabile.
E allora tasto un pompelmo, mentre tu continui a sorridere, lo giro tra le mani, con un occhio ti guardo, lo stringo, abbasso lo sguardo, lo rimetto a posto.
Non è ancora maturo.
Arriverà il tempo in cui si lascerà mangiare con gusto, morbido e succoso.
Ma non adesso.
Vi salutate e mi vieni incontro, con le labbra appena schiuse in un sorriso di serenità.
Ma tu, la vera felicità, l’hai nascosta lontana da tutti, lontana da me, in un luogo che non riesco a raggiungere.
E mentre mi chiedi se abbiamo preso tutto, mentre sbirci con occhi curiosi la frutta nel carrello della spesa, io sbircio te, con il tuo stesso, finto sorriso.
 
Dove l’hai sepolta, Nathan? Dove hai sepolto la tua felicità?





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