25- Una risata dopo lo shock
23° Capitolo
Una risata dopo lo shock.
- Va meglio ora? - mi disse Chaz, passandomi un bicchiere di acqua con
zucchero. Il mal di testa era diminuito e avevo ripreso un po' di
forze, ma quella notizia mi aveva ugualmentente ucciso. Aveva deciso
dal nulla di sposarsi. Sposarsi con quel coglione. Lo aveva deciso come
se fosse stata la cosa più facile del mondo. "Mi sposo" aveva
detto lui, urlandolo a tutto il gruppo. Il mio mal di testa non mi
aveva aiutato a riflettere. Ero ceduto verso il suolo, troppo debole
per lasciare che le mie gambe mi sorreggessero.
- Ehi, ci sei? - il mio migliore amico mi divoncolò la mano
davanti al viso e attirò la mia attenzione. Mi ero perso tra i
pensieri senza neanche accorgemene.
- Si si, scusa. Comunque va molto meglio, grazie per aver provato a non
far scoprire nulla - purtroppo non c'era riuscito. Josh mi aveva riso
in faccia, canticchiando la canzoncina "Justin è
un'autolesionista" per circa venti volte. Avevo provato a non
ascoltarlo, ma era davvero fastidioso. Avevo pure provato a colpirlo,
ma la mia debolezza non mi aveva nemmeno permesso di sfiorarlo. Mi ero
reso ridicolo, per chissà quante volte in quel giorno. Avevo
preso in giro il ragazzo che stava per sposare la ragazza di cui mi ero
innamorato. Gli avevo incosciamente mostrato i miei tagli e gli avevo
fatto capire un punto debole, uno che avrebbe sempre usato a suo
favore.
- Mi dispiace che non ci abbiano creduto. Avrei dovuto inventare
qualcosa di più efficace. - borbottò, prendendosi colpe
che non gli appartenevano.
- Non hai colpa Chaz. Lascia stare questo argomento... - annuì,
dato che non voleva venirmi contro e si aggiustò sulla panca. Mi
aveva aiutato ad arrivare fino a lì e mi ci aveva fatto sedere
sopra, dicendo che avevo davvero bisogno di rilassare i nervi. Ma non
avrei voluto fare altre se non infliggere altri tagli sui polsi. Mi
sbarazzai di quel pensiero e concentrai la mia attenzione sul cellulare
che aveva appena vibato.
Da Alex:
Com'è andata la visita?
- Rispondile tu... - lanciai il cellulare a Chaz e lo ripresi al volo
subito dopo che aveva risposto. Prima di posarlo lessi il testo che gli
aveva mandato.
A Alex:
Tutto apposto. Dillo anche a mia madre, grazie del pensiero.
- Avrei dovuto farle qualche cuoricino? - mormorò sarcastico.
- Idiota! - gli diedi un piccolo schiaffo sulla nuca e lo sentii ridere più forte, trascinandomi nella sua risata.
- Posso mandarle un bacino? -
- Ma sei drogato con sti bacini! Non le manderai nulla, stop - non smise di ridere e mi strappò il cellulare di mano.
- Aspetta aspetta. Ho quasi inviato un messaggio -
- Ma a chi lo hai inviato? - domandai terrorizzato, sapendo che non gli avrei mai strappato quel cellulare di mano.
- Bho... è un certo P. Lenno - alzò le spalle e mi ridiede il telefono.
- Tranquillo l'ho mandato con l'anonimo - mantenendo la mia espressione
sconvolta per aver capito a chi lo avesse mandato, lo iniziai a
prendere a parole.
- Deficiente che non sei altro, ma ti rendi conto a chi cazzo hai
mandato un messaggio con scritto: "Succhiamelo, Babe" ? - Urlai,
cercando di non spalancare gli occhi più del dovuto.
- A chi? - disse ridendo. No, non si era capito che la cosa era grave.
- E' Padre Lenno, il parroco della chiesetta vicino casa mia! Ma ti rendi conto della cazzata che hai fatto? -
Si fermò. Mi guardò serio e poi scoppiò nuovamente a ridere non fermandosi nemmeno per respirare.
- Ho detto a un parroco di succhiarmelo - disse tra le risate. Poi
continuò dicendo - Sei fortunato che ho messo l'anonimo -
- No, sei fortunato che non ti uccido! - esclamai, inizio a ridere. La
sua risata era troppo contagioso e la grande figura di merda che aveva
fatto aveva reso il tutto molto più divertente.
- Tu credi che andrò all'inferno? -
- Te lo meriteresti proprio! Ora mi sentitò in colpa - mormorai ancora scioccato.
- In colpa? Noi spacciamo Justin e ti dovresti sentire in colpa per un
messaggio? - disse asciugandosi le lacrime che erano scappate dai suoi
occhi.
- Ve bè. Non mi sento più in colpa. - mormorai.
- Ma che avete tanto da ridere? - dissero in coro Rayan e il resto dei ragazzi.
- Chaz ha mandato un messaggio scandaloso al parroco della chiesa
vicino casa mia - subito dopo aver letto il messaggio, i ragazzi
scoppiarono a ridere e presero in giro Chaz che aveva ripreso la sua
risata sfrenata e che non faceva altro che piegarsi in due e buttarsi a
terra.
- Ma quanto sei tragico! Smettila di inscenare morti, tanto andrai
all'inferno comunque! - borbottai, facendo ridere nuovamente i ragazzi.
Sembravano non voler smettere. Volava una mosca? Era un'ottima scusa
per ridere. Sembravano un mix tra drogati e fumati.
- Ti sei ripreso dopo la brutta notizia? - mi chiese Rayan, beccandosi un'occhiata dal resto del gruppo.
- Mi chieso sempre se ci sei o ci fai! Lo stiamo distraendo e arrivi tu
con le tue domande del cazzo! - sbottò furioso Chaz.
- Ehi calma, calma. Voleva solo essere gentile, niente di più.
Comunque non fa niente Rayan, adesso va un pò meglio. E tu cerca
di essere meno permaloso. Mi fa piacere che ti preoccupi per me, ma non
voglio che ti arrabbi anche con i nostri amici - mi riferii a Chaz e lo
vidi sussurrare un "scusa" verso Rayan, che poverino aveva ancora lo
sguardo terrorizzato. Erano pochi quelli che avevano visto Chaz
arrabbiarsi e infuriarsi, eppure nessuno voleva rivedere quello
spettacolino. Le vene del collo di gonfiavano notevolmente, per non
parlare di quelle alle tempie. Diventava tutto rosso e si investiva
chiunque interrompesse il suo cammino o la sua sfuriata. Ero salvo solo
perchè ero il suo migliore amico e mi stava proteggendo, ma se
lo avesse fatto Stefano, si sarebbe già trovato a tre metri
sotto terra, coperto dalla terra e segnato da una lapide.
- Autolesionista, com'è ti sei ripreso o vuoi che ti serva un
pranzo allo 0 Positivo? - mormorò una voce beffarda e
inconfondibile. Poco dopo vidi spuntare Josh, con la mano intrecciata a
quella di Evonne. Quest'ultima mi guardava schifata, come se avesse
davanti un corpo putrefatto. Forse ormai lo ero davvero.
- Chaz puoi portarmi a casa? Non voglio respirare l'aria contaminata
che lascia in giro questo coglione - borbottai, alzandomi e camminando
di fianco a Chaz.
- Coglione? Credi di essere nella posizione adatta per chiamarli
coglione? Nemmneo ti reggi in piedi! - pensavo che stesse ancora sul
suo posto, ma quando mi sentii preso di peso e sbattuto a un muro
lì vicino, capii che la sua intenzione era quella di strozzarmi.
Cercai di allontanare le sue mani dal mio collo, ma l'ossigeno di
affievoliva così come le mie forze. Chaz che si era accorto del
tutto in ritardo, si buttò sopra Josh e mi liberò dalla
sua presa. Annaspai un pò alla ricerca di ossigeno e vidi Chaz
lanciare un pugno sul viso a Josh e venire verso di me. Lo
minacciò dicendogli "Tocca ancora un mio amico e non vedrai
l'alba di domani", poi mi aiutò ad alzarmi e in silenzio mi
portò fino a casa. Lo ringraziai, non volendo altro che
chiudermi in camera. Dissi velocemente a mamma che era andato tutto
bene, salutai il resto delle persone in quella stanza e mi chiusi in
bagno. Mi tolsi giubbotto e maglietta e incisi altri tagli. Se c'era
una cosa che non mi giudicava e non mi deludeva mai, era proprio quella
lametta che mi faceva male.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
BEH QUESTO CAPITOLO NON E' MOLTO CORTO. CERTO NON E' NEMMENO LUNGO, MA
E' MEGLIO DI QUELLO PRECEDENTE AHAHAH GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE
CONTINUANO A SEGUIRE LA STORIA. SE VI VA RECENSITE, COME SI PUO' VEDERE
DALL'ANNUNCIO HO IN MENTE DI CANCELLARLA, MA FINO A QUANDO TROVO
ISPIRAZIONE SCRIVO.
BUONA PASQUA A TUTTI <3
A PRESTO <3
|