Dedicata a
Hypatia
TOO LATE
Naruto aveva sempre avuto un obbiettivo
nella vita. Anzi, svariati
obbiettivi.
Non si sarebbe mai arreso, per quanto la strada si facesse sempre
più irta, difficile.
Diventare Hokage.
Diventare sempre più forte.
Conquistare l’amore di Sakura. O quello che lei avrebbe
potuto dargli.
Riportare indietro Sasuke.
Sasuke…
È in piedi, incurante della pioggia che batte lenta sui
capelli fradici.
Stringe le nocche bianche delle mani, la fronte increspata da tante
rughe sottili e dolorose. Segni precoci, molto precoci, del tempo.
C’era chi aveva sempre definito ossessione la sua smania di
riportare indietro Sasuke.
Giudicandolo, a seconda delle circostanze, folle, stupido, ingenuo.
Nessuno riusciva mai a comprenderlo fino in fondo, tranne Sakura. Lei
aveva sempre avuto la medesima ossessione.
Ora anche gli angoli della bocca sono segnati da rughe invisibili. E
gli occhi chiari si riempiono lentamente di lacrime.
«Non doveva andare così...»
Il suo è un roco sussurro che si sperde tra lo scrosciare
fastidioso della pioggia.
Naruto tende la mano, e fa per toccare tremulo quello che ha davanti.
Ma non ci riesce.
Si accascia a terra, la testa tra le mani, la veste che si sporca nel
fango del terreno.
La veste rossa dell’Hokage.
Quello che aveva sempre desiderato, e che ora ha perso qualsiasi
significato. Non ha senso senza Sasuke.
«Vaffanculo Sasuke…»
La mano ora sfiora tremante la lapide, si blocca
sull’incisione nera.
«Sasuke,
ti prego…ti prego non
farlo…non è questo che avrebbe voluto Itachi, e
lo sai!» l’ultimo urlo, l’ultima supplica
stremata.
«Levati dalle palle, Naruto. E non nominare il nome di mio
fratello senza sapere le cose, idiota!»
Lo sguardo freddo, duro, la voce carica d’odio e rancore.
Naruto si era frapposto davanti a lui, scuotendo la testa bionda,
tremante.
«Se vuoi distruggere Konoha, devi distruggere anche
me.»
«E credi che questo mi fermerebbe? Povero
ingenuo…»
Quel tono così sprezzante. Ma al tempo stesso
così disperatamente solo.
Sasuke l’aveva guardato fisso negli occhi, estraendo
lentamente la katana.
«Non mi farò scrupoli a ucciderti, Naruto. Lo
sai.»
Naruto aveva ricacciato le lacrime in gola, il chakra che iniziava a
pulsare e aumentare sempre più vigoroso.
«Lo so. Ma non mi importa. L’importante
è fermarti, Sasuke. E non mi faccio uccidere così
facilmente…né permetterò che tu muoia.
Mai.»
«…Non cambi mai, eh, Naruto?»
«Mai»
«…è sempre stato il tuo pregio
migliore.»
La pioggia è sempre più fitta, i capelli sempre
più pregni d’acqua.
È sempre stato il tuo pregio migliore.
Le ultime parole che Sasuke gli aveva rivolto.
Dopo tre anni, i ricordi del loro ultimo scontro andavano lentamente a
sbiadirsi, quasi che il dolore della memoria fosse troppo forte da
sopportare.
Quasi che solo l’oblio avrebbe potuto attutire il suo
tormento.
Ma Naruto ricordava ancora perfettamente alcune terribili immagini.
Il fuoco. Kyubi.
Quell’enorme esplosione.
La sua gamba squarciata, e accanto a lui Sasuke, cereo, e un rivolo di
sangue che lentamente era iniziato a colare dalla bocca esangue.
Tutt’ intorno, l’inferno.
Da lì in poi i ricordi si facevano sempre più
nebulosi.
Grazie a Dio.
Naruto è ancora sotto la pioggia quando sente la mano
– così sottile, così delicata
– che si posa sulla spalla.
«Sapevo che eri qui.»
«…Già.»
«Kakashi ha già mandato la squadra Anbu a
cercarti. Non dovresti fare queste cose, sei Hokage, Naruto.»
«…Non posso farne a meno. Tu mi capisci,
vero?»
Sakura sospira, e si siede accanto a lui, stringendogli una mano.
«Certo che ti capisco» è la fievole
risposta, mentre le gocce d’acqua iniziando a mischiarsi alle
lacrime.
Sakura non è mai stata brava a trattenere le emozioni.
Né mai lo potrà essere, non quando le immagini
che la tormentano colmano quelle che mancano a Naruto.
Li
aveva trovati entrambi davanti a sé, a terra. Naruto
svenuto, ma vivo. Lei gli aveva subito sanato la ferita, controllato il
polso, e subito aveva capito che non c’era alcun pericolo di
morte.
Sasuke apparentemente non aveva ferite gravi, se non superficiali. Ed
era ancora semi cosciente.
Ma Sakura aveva capito subito che gli restava pochissimo, il respiro
stava lentamente abbandonandolo.
Il cuore stava fermandosi.
E mentre Naruto veniva portato via, lei si era intestardita, pompando
come una disperata sul petto di Sasuke, che aveva sorriso debolmente.
«Naruto è forte…molto
forte…diventerà Hogake, e chi sa mai che
renderà Konoha un posto migliore. Forse è bene
che mi auguri questo»
«Non parlare Sasuke-kun…»
Non era riuscita a non piangere, Sakura. Non quando si era resa
veramente conto che Sasuke stava realmente morendo.
E lei, ancora una volta, non era riuscita a fare nulla.
«Dì a Naruto che aveva ragione…ma
purtroppo noi Uchiha siamo teste dure. E che a modo mio
lui…lui è stato davvero un fratello per me. E
tu…»
Sasuke aveva tossito, Sakura l’aveva guardato terrorizzata.
«No…no…no…non morire,
Sasuke-kun non morire…» aveva sussurrato
singhiozzando, le forze che abbandonavano anche lei. Lo aveva
abbracciato, aspirando per l’ultima volta il suo profumo, che
non aveva mai dimenticato. Il profumo della persona che non aveva mai
smesso di amare.
Poi Sasuke aveva chiuso gli occhi, dandole una lieve carezza sul viso.
«Sakura…grazie.»
E poi, la fine.
Sakura aveva convissuto con quel dolore a lungo, prima di rivelare a
Naruto le ultime parole di Sasuke.
E Naruto si era chiuso nella sua stanza un’intera settimana,
senza mangiare, senza dormire.
Solo stringendo il vecchio coprifronte di Sasuke tra le dita.
E quando era uscito, si era abbandonato tra le braccia di Sakura,
piangendo senza alcun ritegno.
E le loro lacrime si erano mischiate, uniti in un dolore che forse non
avrebbe mai trovato pace.
Sakura sfiora la lapide, accarezza dolcemente il nome di Sasuke.
Ricorda ancora ogni particolare del suo viso, i tratti spigolosi, gli
occhi allungati, la pelle lattiginosa.
Sa, dentro di sé, che non scorderà mai nessun
tratto.
«Naruto…torniamo a palazzo, prima che Kakashi
faccia partire un’altra squadra Anbu.»
«E se restassimo ancora un po’ qui? Qualche altro
minuto e…»
«Naruto…non possiamo restare ancorati al
passato.»
Il tono di Sakura è carezzevole. Naruto le prende la mano,
pigiando piano le dita sul dorso.
«Hai ragione. Ma non posso dimenticare.»
«Nemmeno io, Naruto. Nemmeno io posso dimenticare.»
«Tu lo hai sempre amato, Sakura…sempre. E sempre
lo amerai, vero?»
La ragazza tira su col naso, un sorriso triste sul viso. Sarebbe
più semplice dire che no, prima o poi il dolore si
attenuerà, prima o poi qualcuno saprà riscaldarle
l’anima come Sasuke. Ma non ha senso, mentire.
«Sì. È sempre stato così. E
tu l’hai sempre considerato come un fratello.»
«Già. E lui, Sakura?»
La domanda che rimane senza risposta, mentre entrambi rimangono
accoccolati l’uno accanto all’altra.
Sakura fissa la tomba.
Sasuke mi avrebbe mai amata?
Naruto incrocia lentamente le gambe.
Sasuke avrebbe potuto imparare a scordare il passato?
Avrebbe potuto mai essere felice?
Naruto dentro di sì conosce la risposta, sa che è
un sì.
Sakura sa che col tempo Sasuke avrebbe imparato ad amarla.
Nessuno avrebbe potuto amarlo come lei lo amava, nessuno avrebbe saputo
renderlo una persona migliore di lei e Naruto.
L’amore, l’amicizia.
Forse è proprio questo che li spinge sempre a rifugiarsi
davanti alla sua tomba, e piangere, piangere, piangere.
Non ce l’hanno fatta.
E quando Sasuke l’aveva capito…era semplicemente
troppo tardi.
Con ritardo di qualche giorno, auguri Ele^^
Non è propriamente una SasuSaku, diciamo che è
più threesome…per fare una SasuSaku come si deve
dovrei mettermi lì per benino!
Ma spero che ti sia comunque piaciuta, tesoro^^ Ovviamente le cose non
devono andare così (la speranza è o non
è sempre l’ultima a morire? XD), però
se così fosse…ci conforteremo a vicenda!
Per il resto, so che molto probabilmente Sasuke è OOC, anche
se ormai capire come reagisce Sasuke è diventato il rebus
del manga.
Diciamo che volevo scrivere una cosa così, e l’ho
fatto. Non è un periodo in cui sono ispiratissima, gli esami
universitari mi hanno uccisa, anche se devo dire che la sessione
è andata davvero bene!
Ad ogni modo, per un po’ non pubblicherò
granchè, se non sporadiche cosucce.
In attesa che la signora Musa torni a ispirarmi XD
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