Feeling
you
Il
suono delle pistole e delle spade che cozzano tra di loro sembra come
attutito.
Non
sento più quei rumori, solo l'assordante e frenetico battito
del mio cuore. Il tempo sembra andare a rilento e l'aria afosa di cui
mi lamentavo non appena eravamo sbarcati, sembra essere scomparsa.
Dei malsani brividi freddi attraversano il mio corpo, rendendomi
quasi apatica.
È
una sensazione strana, mai provata.
Dovrei
sentire calore, scoppiare di vita nell'essere tra le tue braccia, ma
non ci riesco.
Vedo
le tue labbra che convulse, scandiscono bene il mio nome.
Non
sento la tua voce, non riesco a sentire niente.
I
tuoi occhi che tanto amo sembrano così preoccupati...tu sembri
preoccupato, quasi distrutto.
Non
capisco, non ne ho la forza.
Vorrei
riuscire a smuovere le labbra e parlarti, dirti “Zoro, alza la
voce”, ma tutto sembra costarmi un dispendio di energie enorme.
Anche
il solo sbattere gli occhi è difficoltoso per me.
L'unica
cosa che posso fare è vederti, osservarti e cercare di capire.
Le
tue spade sono gettate a terra, sporche di sangue e fango. Avrai un
gran da fare dopo nel pulirle e lucidarle alla perfezione.
Ti
vedo sai, ti osservo, so
quanto per te siano preziose. Un tesoro, una promessa, qualcosa di
più forse.
Ti
avvicini, digrigni i denti e cauto, mi passi una mano tra i capelli
accarezzandomi con delicatezza la nuca. Non è da te, tutto
questo, non è sicuramente da te.
Quanto
vorrei riuscire a zittire le tue labbra unendole alle mie.
Qualcosa
non va, non sei lo Zoro di sempre, sei diverso. Se non ti avessi
davanti a me, direi che sei sull'orlo di una crisi di pianto.
Alzi
la mano libera e la posi sul mio petto.
Se
ne avessi le forze, ti prenderei a sberle, ma nemmeno quel contatto
così intimo riesce a infondermi calore. Qualcosa di
appiccicoso imbratta le tue mani, tingendole di un rosso scuro. Ti
guardi attorno, muovi ancora le labbra e finalmente, riesco a
comprendere i tuoi gesti: sto morendo...e tu, stai cercando ancora
una volta di salvarmi.
Con
questa consapevolezza, sento gli occhi riempirsi di lacrime e il
petto, iniziare a dolermi.
Ho
così paura...
Non
voglio morire...
Ho
ancora tante cose da fare, il mio sogno da realizzare...
Ti
chini con il volto stampandomi dei leggeri baci sulla fronte. Parli
ancora e io, non riesco a sentirti.
Che
cosa starai dicendo?
Non
so che darei per saperlo...
-Non
lasciarmi-Ripeto come una nenia ormai da un paio di minuti. Ti
stringo forte a me, sentendomi inutile per la prima volta in vita
mia.
Non
è vero quello che sta accadendo.
È
tutta una bugia, una menzogna.
Una
terribile fandonia!
Non
può essere capitato a te. Perchè non a me? Perchè?!
Non
sai cosa darei Nami, per invertire le nostre posizioni. Sarei onorato
di dare la vita per la tua salvezza. Per quanto il mio sogno sia
grande, tu sei ancora più importante.
Sono
stato stupido, un emerito idiota.
Mi
sono accorto solo ora di questi sentimenti quando potrebbe essere
troppo tardi.
-Nami!-
Ti vedo piangere e le lacrime, si mischiano al sangue che lento,
scende dalla tua bocca.
Hai
paura, lo posso comprendere. Molte volte ho visto questa espressione
sul volto della gente che hanno visto la fine per mano mia.
-Nami-
Non lasciarmi.
Non
abbandonarmi... Non ora.
Ti
bacio la fronte più e più volte cercando di nascondere
le lacrime che senza controllo scendono crudeli dai miei occhi.
Chopper
è troppo lontano, tutti sono troppo lontani. Non sentono la
mia voce, nessuno la ode più.
Non
puoi morire Nami...
Non
così, non tra le mie braccia.
Sento
il calore del tuo corpo abbandonarmi, raffreddarsi poco a poco e la
tua vita scorrere via.
Non
posso sopportare un dolore così grande di nuovo.
Non
senza di te.
La
mia guida.
La
mia meta.
La
donna che amo...
-Zo...-
-Zo...-Dischiudo
le labbra. È doloroso, terribile, una vera agonia.
Ma
non posso non farlo.
Non
posso privarmi di un tale sollievo. Lo ripeto mentalmente: Zoro,
Zoro, Zoro!
Voglio
che mi guardi, che tu sia con me.
Ormai
è giunta la mia fine, non posso più rimandarla. Lo
capisco, lo comprendo.
Sono
felice che tu sia con me, non ho il rimpianto di non averti visto un
ultima volta. Ho così tante cose da dirti: il classico “ti
amo”, molte raccomandazioni e l'essere forte.
Lo
sei stato per anni, sei la mia colonna portante. Quella colonna che
non mi faceva piegare, che mi rendeva sicura, perchè sapevo
che eri con me.
Prenditi
cura di Rufy, guidalo. Realizza il suo sogno e...anche il mio.
Raggiungi
il tesoro.
Mi
fissi e in quello sguardo colgo mille parole.
Sentimenti
ricambiati, parole non dette.
Mi
odio, mi detesto.
Avrei
voluto capirlo prima.
Con
dolore, ti osservo andartene, librarti in cielo tra le mie braccia.
I
tuoi occhi si chiudono, il tuo corpo si raffredda e i rumori
tutt'attorno tornano assordanti.
Rimango
immobile a osservarti: hai un espressione serena.
Nami...oh
Nami!
Ti
stringo con forza tra le mie braccia e urlo.
Urlo
come una bestia assetata di sangue.
Urlo
di dolore della perdita a me più grande.
Urlo.
E
tutti finalmente, riescono a sentirmi.
Non
ho mai pianto per una storia da me scritta.
Questa
idea mi è sorta prima di spegnere il pc e cogliendo
l'ispirazione, l'ho trascritta immediatamente.
Non
è un capolavoro, ma sono sorpresa che il mio cervello possa
partorire idee così alle 11 di sera.
Il
tema della morte di uno dei due è stato già scritto più
e più volte, ma volevo renderlo un po' differente. Ho giocato
molto sulla parola “sentire” sia per l'udire, che nel
comprendere i sentimenti.
Insomma...lo
zonami non è morto ( anche se detto in questa fic fa ridere!)
La
dedico a Place.
Non
scoraggiarti.
Una zonami lo resta per
sempre.
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