A baby's journey
Disclaimer: I personaggi
non mi appartengono e non ho scopo di lucro. Vanto un diritto
unicamente sul
piccolo Cloude.
I diritti della canzone
You’ll be in my heart appartengono a Phil Collins, per la
traduzione andate a
fine storia.
Come
stop your crying
It will be all right
Just take my hand Hold it tight
Da quando Cloude era nato,
non era passato giorn\o senza che Edward lo avesse portato al parco,
distante
appena un paio di isolati dalla residenza Mustang-Elric, godendosi,
così,
quelle occasioni di rara solitudine che a casa non riusciva mai a
trovare,
colpa del terrore paranoico di Roy che aveva insistito
affinché un servizio di
sorveglianza fosse sempre presente e attivo; ventiquattro ore su
ventiquattro.
Per Ed, abituato ad essere
indipendente fin dalla più tenera età, ritrovarsi
un gorilla appiccicato ad
ogni suo respiro era una tortura senza pari.
E se non ce la faceva lui,
che era un uomo adulto, a sopportare quella situazione, come poteva
Cloude
sperare di resistervi?
Ed non giudicava sano per
il suo bambino tutta quella pressione esterna: non voleva crescere un
bambino
ansioso. Per questo, minacciando continuamente il marito, era riuscito
ad
impedire al gorilla di seguirlo pure al parco.
Era un Alchimista, per
Diana!
Aveva salvato le proprie
chiappe da situazione ad alto tasso di pericolo di morte, eppure Roy lo
vedeva
ancora come un ragazzino incapace di fare qualcosa senza la sua
protezione? No, glielo avrebbe
provato.
Ad ogni
costo.
I
will protect you
from all around you
I will be here
Don't you cry
Quindi, giorno dopo giorno,
mese dopo mese, quel parco aveva assistito alla graduale crescita del
piccolo
Cloude Mustang; da rumoroso infante con bisogni e necessità
impellenti, a
quieto bambino di cinque anni - da compiere -.
La vasca con la sabbia non
suscitava più alcuna attrattiva per lui, ripiegando
saggiamente sull'altalena,
stando bene attento, questa volta, a non
avvicinarsi troppo agli altri
bambini che vi ci si dondolavano.
Edward, una volta superata
la diffidenza iniziale - e c'era voluto davvero molto tempo; come
dimenticarsi
dei diti puntati contro il suo bambino o delle chiacchiere che
continuavano a
resistere? - aveva stretto una sorta di "amicizia" con alcune donne,
che, come lui, portavano i propri figli al parco.
La semplice passeggiata era
diventata anche un'occasione per raccogliere preziosi consigli
sull'allevamento
della prole; non che fosse completamente a digiuno di nozioni di
puericultura,
tutt'altro!
Da quando aveva intrapreso
il lungo viaggio che lo aveva portato a decidere di sottoporsi alla
trasmutazione, aveva spulciato tutti i libri possibili ed immaginabili
che
trattassero l'argomento gravidanza-parto-crescita.
La bibliotecaria aveva
addirittura pensato che fosse un futuro padre eccessivamente ansioso o
spaventato. Evidentemente non doveva averlo riconosciuto, dato che alla
quinta
volta in cui aveva messo piede in biblioteca, aveva chiesto come
procedesse la
gravidanza di sua moglie; inutile dire che Edward era scoppiato a
ridere,
pagando e lasciandola attonita per qualche istante.
No, la sua testa era piena
di informazioni, ma da bravo scienziato qual'era, sapeva benissimo che
il modo
migliore per affrontare qualcosa era quello di avere un confronto con
persone
che avessero avuto un bagaglio di esperienza sul campo.
Quali candidati migliori se
non le mamme?
Nonostante ciò,
spesso
preferiva la compagnia del suo piccolo alle chiacchiere, giocando
insieme a lui
o spronandolo ad interagire con gli altri bambini.
For
one so small,
you seem so strong
My arms will hold you,
keep you safe and warm
Sorrise al pensiero che il
suo Cloude era molto timido quando si trattava di fare amicizia,
nascondendosi
quasi sempre dietro le gambe del padre, stringendo fra le piccole
manine
delicate la stoffa leggermente ruvida dei pantaloni di questi.
Cloude amava molto giocare
in quel parco, diventato ormai così familiare da
considerarlo come una seconda
casa, un posto speciale, un luogo che diventava magico nelle occasioni
in cui
il suo Otou-san riusciva a sgattaiolare dai suoi assillanti doveri di
rendere
Amestris una democrazia, per poter stare in loro compagnia, prima
dell'arrivo
di zia Riza il cui ingrato compito era quello di trascinarlo via per un
orecchio e riportarlo ai suoi impegni.
Proprio
perché in quel parco si sentiva al sicuro, il dolore del
tradimento celato
dalle ombre degli alberi, fu più difficile da sopportare.
>Non rivolgere la
parola
agli estranei.
Non accettare caramelle
dagli sconosciuti.
Non allontanarti senza
prima avermi avvertito.<
Ammonimenti del genere,
Edward li aveva ripetuti fino alla nausea al piccolo Cloude, conscio
del
proprio dovere di genitore che reclamava a gran voce, poteva
sentirlo
gridare dal profondo della propria anima, il bisogno di
proteggere il
proprio cucciolo.
Ad ogni costo.
Se necessario tirando fuori
l'artiglieria pesante, che nel caso di Ed consisteva in trasmutazioni
alchemiche atte a mettere in fuga anche il più pericoloso
dei criminali.
Era consapevole che il
mondo in cui aveva fatto nascere Cloude, era tutto meno che rosa e
fiori.
Che Amestris era piena di
sciacalli era cosa nota a tutti, nonostante gli interventi del corpo
preposto
alla sicurezza cittadina e, Edward e Roy, pregavano affinché
non capitasse mai
niente di male alla loro famiglia.
Dio solo sa cosa sarebbero
stati capaci di fare, altrimenti.
Cloude era un miracolo, il
loro miracolo e nessuno gli avrebbe torto un solo capello.
Ma come dice un famoso
detto popolare "ferisce più la lingua che la spada".
This
bond between us
Can't be broken
I will be here
Don't you cry
-Ehi, ometto! sei pronto?-
domandò Edward, una mano poggiata al passamano della
ringhiera della scala, in
attesa che il bimbo scendesse per la loro consueta passeggiata
pomeridiana.
Il rumore di passi
affrettati lungo il pavimento fu la risposta alla sua domanda e, in
meno di un
secondo, il suo piccolo terremoto scese le scale sotto lo sguardo
vigile del
biondo.
-Che cosa ti ho detto a
proposito di scendere le scale di corsa?- lo ammonì
incrociando le braccia al
petto.
Cloude si portò
un dito
alla bocca, con fare pensieroso, sforzandosi di ricordare e con la sua
più
grande arma segreta, sollevò sul suo Chichi-ue i migliori
occhi da cucciolo che
potè esibire.
-Mhhh... che non si fa?-
rispose
innocentemente.
Con me non
attaccano i
tuoi occhioni!
pensò paragonandosi a
Roy, che, al contrario, diventava un ammasso di gelatina una volta
esposto allo
sguardo super coccoloso di Cloude.
-Esatto. Potresti
inciampare e farti molto male, perciò si cammina e non si
corre.-
-Ooook!- sorrise di quel
sorriso bambino che ricordava così tanto quello di Edward
quando aveva la
stessa età.
Sorridendo di rimando, si
premurò di far indossare al bambino il cappotto e
sistemandogli bene sulla
testa il cappello con le orecchie ad orsacchiotto, regalo di zio Havoc,
che Ed
trovava assolutamente adorabile addosso a Cloude.
-Bene, possiamo andare
adesso.- esclamò aprendo la porta e richiudendosela dietro
subito dopo.
'Cause
you'll be in my heart
Prendendo la piccola mano
di Cloude e stringendola in una presa gentile, si incamminarono in
direzione di
Mayflower Street, accompagnati dal gentile vento settembrino.
-Nonna Pinako ha chiamato
stamattina, sai?-
Lo sguardo d'antracite del
bambino si posò su quello del padre, con
curiosità e vivo interesse.
-Ha detto che Den non vede
l'ora di giocare con te!- sorrise divertito.
Il bimbo regalò
un'espressione di pura gioia alla notizia; amava moltissimo gli
animali,
cercava di spenderci più tempo possibile insieme,
incoraggiato da entrambi i
genitori a perseverare nel suo interesse.
-Non vedo l'ora Chichi-ue!
Quando andiamo a trovare lo zio Al, la zia Winry e la nonna?-
-Presto, terremotino.
Presto. Non appena finirò di occuparmi di alcune cose, ti
porterò subito a
Resembool, contento?-
Cloude
annuì, felice.
Yes,
you'll be in my heart
-Anche Otou-san
verrà con
noi?- chiese con gli occhi pieni di speranza.
Edward interruppe il passo
e si chinò quel tanto che bastava per poter essere alla
stessa altezza del piccolo.
-Non lo so, Cloude.-
mormorò con un sorriso amaro e triste sulle labbra, -Davvero
non lo so se potrà
venire con noi...-
Il bambino
annuì,
rattristato.
-Capito...- rispose con una
vocina sottile, sottile, come se stesse cercando di trattenere le
lacrime.
-Ma...-
Cloude posò
nuovamente lo
sguardo su Edward.
-Ma sono sicuro che se
potrà, verrà sicuramente con noi.- sorrise,
scompigliando amorevolmente i capelli
del bimbo nel tentativo di tirarlo su di morale.
From
this day on
Now and forever more
Il bimbo non rispose,
limitandosi ad accettare la consueta risposta di rito che il suo
Chichi-ue
continuava ad offrirgli; infondo, anche un bambino di quattro anni e
mezzo,
capiva che quella era l'unica risposta possibile, ma ciò non
gli impediva di
desiderare, per un attimo, di essere egoista ed avere l'attenzione di
quell'uomo potente, il suo papà, tutte
su di sé.
-Non fare quel faccino
triste, Clou... adesso andiamo e ci prendiamo un bel gelato, ti va?-
Edward non era uno sciocco.
Capiva che il piccolo
soffriva molto per l'attuale situazione e sapeva che l'unica che poteva
fare
era cercare di fargli sentire il meno possibile la mancanza dell'altro
padre,
compito molto difficile e increscioso, ma che altro poteva fare?
Spesso si ritrovava a
pensare che, forse, con un fratellino... ma scacciava subito l'idea,
ritenendola inopportuna e, quanto modo, pericolosa.
Certo, sarebbe stato
fantastico per Cloude, un fratellino da proteggere, così
come erano stati lui
ed Alphonse, ma la realtà non perdeva occasione per
prenderlo a schiaffi in
faccia.
Fantastico, si.
Ma quante
possibilità
esistevano a prova del fatto che una nuova gravidanza sarebbe andata a
finire
bene quanto la prima?
Meglio non sfidare la
fortuna.
Quindi l'unica cosa da fare
era aspettare che Alphonse si decidesse a sposare quella ragazza dai
capelli
castani, tanto carina quanto con la testa sulle spalle che, a proposito
di
testa, la stava facendo perdere al suo adorato Nii-chan e mettersi in
attesa
del nuovo compagno di giochi che ne sarebbe nato.
Sperando che il
mio caro
fratellino si dia una mossa. Il suo comportamento è
così ovvio che pure io me
ne sono accorto!
pensò il biondo
alchimista mentre consegnava una manciata di spiccioli al gelataio sul
carretto
ambulante e raggiungeva il figlio seduto su una panchina a pochi metri
da lì.
You'll
be in my heart
-Adesso che mi viene in
mente...- cominciò Edward leccandosi le labbra.
Cloude si voltò
verso di
lui, rifiutandosi, però, di staccare la bocca dal suo gelato.
-Dobbiamo comprarti un
vestito nuovo per quando si sposeranno lo zio Jean e la zia Riza, dato
che tu
ed Elycia sarete i paggetti!- esclamò sorridendo furbamente.
-Paggetto? e cosa devo
fare?- chiese, naturalmente curioso dalla nuova prospettiva.
-Mh, vediamo...
sostanzialmente le porterete il velo, spargerete i petali di rosa per
terra,
cose così, insomma.- rispose un po’ alla rinfusa,
ammettendo con sé stesso, di
non sapere bene nemmeno lui in cosa consistesse il compito di un
paggetto.
Il bambino
ascoltò il tutto
con grande attenzione, immaginando che esperienza divertente dovesse
essere.
-Ci saranno altri bambini?-
-Credo di si, oltre tu ed
Elycia, ma non ne sono sicuro... speriamo, che dici?-
Cloude annuì e
tornò a
concentrarsi sul suo gelato, contento del fatto della possibile
presenza di
altri bambini e dell'importante incarico assegnatogli.
No
matter what they say
You'll be here in my heart, always
-E tu e Otou-san?- chiese
improvvisamente.
-Io sarò tra gli
invitati a
guardare come ti comporti...- scherzò per metà,
-... mentre il tuo Otou-san
farà da testimone allo zio Jean. Lo sai cos'è un
testimone?-
Alla risposta negativa del
figlio, Ed si apprestò a colmare tale lacuna.
-Dunque, il testimone
è
colui che consegna gli anelli allo sposo, quando il prete li
richiederà ed è
colui a cui spetta fare il regalo di maggior valore. In più
deve essere vestito
in maniera impeccabile e...-
-Che vuol dire?-
Edward ghignò.
-Che il tuo Otou-san
sarà
vestito come Mr.Pinguino!- esclamò facendo riferimento al
suo pupazzo
preferito.
Un'immagine del suo
papà
sovrapposta a quella del suo compagno di nanne, provocò lo
scoppio di una
fragorosa risata da parte del piccolo, seguito a ruota dal biondo che
non
avrebbe perso occasione per ridicolizzare il compagno, una volta soli
tra le
mura della camera da letto.
Oh, gioia!
-Eheh, non diciamolo a
Otou-san che abbiamo riso alle sue spalle, ok?- disse porgendo il dito
mignolo
per siglare la promessa.
-Ok!- rispose
energicamente, felice della nuova complicità, stringendo
quel dito col suo, più
piccino.
-Bene, adesso che ne dici
se andiamo finalmente a giocare?-
-Sìììììì!-
esclamò, braccia
in aria e sorrisone stampato in faccia.
Cloude scese dalla panchina
con un salto per correre in direzione degli animali a dondolo, sua
recente
scoperta e nuovo gioco preferito per tutto il mese.
-Aspettami Clou! non
correre!-
-Io vado sul cavalluccio
Chichi-ue, ti aspetto lì!-
Oggi mi sembra
più
vivace del solito... pensò il biondo
alchimista mentre gettava i rimasugli del suo gelato nell'apposito
cestino e,
senza staccare gli occhi di dosso dal figlio che man mano si
allontanava, lo
seguì, senza rendersi conto di essere seguito a
sua volta...
Why
can't they understand
the way we feel
Come promesso, Cloude si
fece trovare sopra il cavalluccio a dondolo, sorridente e tranquillo
come
sempre quando giocava; Ed si permise di rilassarsi e decise di andare a
comprare una copia del Central Times nell'edicola a due passi dall'area
gioco
del parco.
-Clou!- chiamò.
Il bambino si
voltò in
direzione del padre, senza smettere di dondolare, ma prestandogli
comunque
attenzione.
-Vado a comprare il
giornale, tu non muoverti, capito?-
-Si!-
-Guarda che ti controllo,
eh!-
-Ho capito, ho capito!-
sbuffò il piccoletto, cercando di concentrarsi sul
cavalluccio. -Chichi-ue!-
richiamò, un secondo dopo.
Ed si avvicinò
al figlio
per sentire meglio cosa volesse dirgli.
-Mi compreresti un
giornalino con gli animali?- chiese mettendo su un broncio adorabile,
uno di quelli
a cui era difficile rimanere impassibili.
-Va bene... su quale
animaletto ti piacerebbe, questa volta?-
-Le mucche!- rispose
gioviale.
Edward nascose a stento una
smorfia di orrore per quegli esseri abominevoli sforna latte
a tradimento.
-Ugh... non lo preferiresti
sui cavalli o qualunque altro mammifero quadrupede ad eccezione di loro?-
Cloude
sghignazzò: sapeva
che il suo Chichi-ue e il latte erano nemici mortali da tempi immemori.
Aveva
scelto apposta le mucche come nuovo argomento zoologico di studio.
Fosse stato per Edward,
Cloude non avrebbe saputo cosa fosse il latte fino ai trent'anni,
fortuna che
ci pensava il suo Otou-san la mattina a prepararglielo...
-No, no. Loro.-
Tale e quale a
quel
disgraziato che ho la sfortuna di chiamare marito... pensò imbronciandosi a
sua volta.
-E va bene, piccolo
ingrato! questa complicità tra te e tuo padre sta
cominciando a darmi sui
nervi, sai?- disse fingendosi offeso.
-Ti voglio tanto, taaaaaaaanto
bene Chichi-ue!-
-Lo so, Clou.- rispose
scompigliandoli teneramente la zazzera corvina per poi allontanarsi.
Il bambino tornò
a
dedicarsi al suo piccolo svago, chiedendosi se oggi il suo Otou-san
sarebbe
riuscito a raggiungerli, anche solo per pochi minuti; si divertiva
sempre a
prenderlo sulle spalle e a correre, gridando "Vola, vola!",
spaventando a morte Edward, che già li vedeva entrambi a
terra pieni di graffi
e sbucciature.
Infondo è della
mamma il
compito di preoccuparsi, no? (questa non potevo non metterla XD)
-Trotta, trotta cavallino!-
Occupato com'era, nel suo
regno immaginario in cui era un abile cow-boy alle prese con un
inseguimento di
ladri, non si era accorto dell'uomo che si stava avvicinando con passo
deciso,
fino a quando la sua ombra non lo ricoprì interamente.
Confuso, alzò lo
sguardo
pentendosene quasi subito: davanti a lui vi era un uomo sui quaranta,
occhi
scuri quanto i lunghi capelli, tenuti fermi da una coda mossa dal vento
e
divisa da veterano di un blu sporco e malconcio.
L'unica cosa che trattenne
Cloude dal gridare in cerca di protezione da suo padre, fu proprio
quella
divisa, così simile a quella che il padre moro era abituato
ad indossare ogni
mattina per andare a lavoro.
-Ciao
piccolo...-
They
just don't trust
what they can't explain
-Buongiorno Signor Elric,
bella giornata non è vero?- domandò gentilmente
l'edicolante, sorridendo sotto
i suoi baffoni curati sempre alla perfezione.
Perché
quando qualcuno
non sa cosa dire, attacca con la solita solfa del tempo? si chiese il giovane, leggermente
annoiato.
-Si, peccato che abbia
sentito che il tempo si guasterà nel fine settimana.- Oh
beh... almeno non è
uno di quelli che non appena possono si mettono a cianciare di politica
come se
avessero seduto davvero su una di quelle dannate poltrone in Parlamento.
-Un peccato davvero. Il
solito?-
Edward annuì.
-Mio figlio vorrebbe una
rivista di animali, ne avete non è vero?-
L'uomo baffuto
annuì e,
dopo aver afferrato una copia del CT e averlo piegato a
metà, indicò al biondo
una sezione specializzata in riviste zoologiche.
-Era interessato ad una in
particolare?-
-Si.- Purtroppo.
-A quale?-
-A una in cui parlano di
quegli esseri pezzati, bianchi e neri, a volte con le corna e che
producono una
sostanza biancastra assolutamente orrida!-
L'uomo lo guardò
come se al
giovane Elric fosse improvvisamente spuntata una seconda testa.
Ed lo notò ed
ebbe
l'accortezza di arrossire.
-Mucche.-
-Ah, ecco... ehm non credo
che ce ne sia una che tratti unicamente di questo tipo di animale.
Forse una
sui bovini in generale?-
Edward annuì e
pagò
entrambe le riviste, pronto ad andarsene quando improvvisamente un
pianto
giunse alle sue orecchie.
Un pianto di
bambino.
Del suo bambino!
-Cloude!!-
I
know we're different but,
deep inside us
-Ciao piccolo...-
Cloude lo
osservò, insicuro
se ricambiare il saluto o meno. Chichi-ue gli diceva sempre di non
parlare con
gli estranei, ma questo signore lavorava con il suo Otou-san quindi non
era un
estraneo, giusto?
-Ciao...-
-Che ci fa un piccoletto
come te tutto da solo?-
-Non sono piccolo! e non
sono da solo, il mio Chichi-ue è andato a comprare il
giornale e tra poco
tornerà.- esclamò con forte convinzione.
-Che caratterino.... uguale
a tuo padre, vedo.- disse sorridendo appena.
Questo catturò
l'attenzione
del bambino.
-Conosci il mio Otou-san?-
L'uomo annuì.
-Non solo lui...-
Si inginocchiò
davanti al
bambino in modo da essere al suo stesso livello.
-Conosco anche quel mostro
che ti ha fatto nascere.-
Cloude spalancò
gli occhi,
confuso come non mai e con una nuova sensazione di paura che lentamente
prendeva possesso della sua mente.
Chichi-ue diceva sempre che
i mostri non esistono e che comunque erano creature malvagie, nate
dalle menti
degli inventori di favole per spaventare i bambini e farli comportare
bene; Chichi-ue
era la persona più buona e bella dell'intero universo,
quindi perché quest'uomo
lo aveva appena chiamato mostro?
-I mostri non esistono... e
il mio Chichi-ue non è uno di loro.-
-Oh si invece, piccoletto.
Come spiegare uno scherzo della natura come quello? un uomo che fa
nascere un
bambino dal suo stesso corpo!-
A quel punto la luce di
follia in quegli occhi di tenebra era assolutamente chiara e Cloude da
appena
spaventato qual'era, divenne completamente terrorizzato.
-E questo ti rende come
lui, piccoletto. Un mostro.-
Il bambino si
tappò le
orecchie e strinse forte, forte gli occhi, desiderando che quell'uomo
scomparisse come uno dei suoi tanti incubi che popolavano le sue notti.
-Va via, va via, va via, va
via!- cominciò a cantilenare.
-Mi chiedo come ha fatto il
Comandante Supremo a non essere disgustato da un simile abominio;
perché vi ha
lasciato vivere invece di darvi fuoco come gli ho visto fare mille e
più volte
sui campi di battaglia? perché?!-
-Va viaaaaa!-
gridò
richiamando l'attenzione dei passanti.
Ma soprattutto avvertendo
il suo Chichi-ue del pericolo.
We're
not that different at all
-Cloude!!-
Edward lasciò
cadere a
terra i giornali e il resto che l'edicolante gli aveva appena
consegnato, per
correre in direzione dei giochi a dondolo, dal suo bambino.
Fa che non sia
niente di
grave! ti prego fa che sia solo caduto e si sia sbucciato!
Ciò che vide non
gli
piacque per niente e gli fece ribollire il sangue nelle vene, come ai
tempi di
Scar e della Pietra Filosofale: un uomo, un soldato, stava strattonando
il suo
bambino per un braccio, urlandogli addosso oscenità che le
orecchie di un bambino
di cinque anni non dovrebbero mai sentire. La parola mostro era la
più usata.
Battendo le mani insieme,
trasmutò l'automail in una lama, puntandola alla nuca dello
sconosciuto una
volta arrivato ad un passo da lui.
-Fossi in te, lascerei
subito andare il braccio del mio bambino!- ordinò con voce
fredda dalla
collera.
L'uomo si
irrigidì nella
sua postura, sorpreso dall'arrivo dell'adulto e lasciò
andare Cloude che cadde
a terra, sporcandosi i pantaloni, per poi andare ad attaccarsi alla
gamba del
padre, piangendo forte e singhiozzando.
-Chi diavolo ti credi di
essere per accusarlo di essere quello che invece tu
sei?!-
And
you'll be in my heart
L'uomo si voltò
lentamente,
conscio della lama che sfiorava la sua nuca e lo osservò,
sfidandolo,
squadrandolo. Giudicandolo.
-Io e il marmocchio stavamo
avendo una piacevole conversazione su quanto lui e il padre sono due
mostri,
indegni di respirare la nostra stessa aria... dovrebbero rinchiudervi
entrambi,
o meglio! dovrebbero uccidervi seduta stante!-
Edward giurò che
in quel
momento vide rosso, il desiderio di staccare la testa da quel sudicio
collo era
più forte che mai.
-Maledetto...-
ringhiò.
-Chi...-Chichi-ueeee!-
singhiozzò Cloude aggrappandosi maggiormente alla gamba del
padre.
Il biondo
osservò con la
coda dell'occhio il bambino e decise che, no, Cloude non sarebbe stato
il
testimone innocente di un omicidio; quindi optò per le
maniere più soft.
Lentamente ritrasse la
lama, dando allo sconosciuto l'impressione di ritirarsi dallo scontro,
facendolo cadere in uno stato di falsa sicurezza, prima di colpirlo con
forza
con il gomito dell'automail, rompendogli il setto nasale per certo.
Cloude si lasciò
scappare
un urlo, quando l'uomo cadde a terra, gemendo di dolore, portandosi la
mano al
naso sanguinante.
Edward si
accucciò e con
voce ferma esclamò:
-Mi assicurerò
personalmente che il Comandante Supremo venga informato
dell'aggressione ai
danni di suo figlio. Vedremo chi di noi due finirà
incenerito all'istante...-
terminò con un ghigno.
Yes,
you'll be in my heart
Dopo aver dato istruzioni
ad un paio di soldati di sua conoscenza, che stavano svolgendo il turno
di
ronda proprio in quell'istante, di portare via quella feccia per terra,
si
voltò e prese in braccio Cloude, che non aveva smesso per un
solo secondo di
piangere come quando era un neonato e poteva andare avanti per ore.
-Non piangere piccolo
mio... adesso ci penserà il tuo Otou-san a quell'uomo
cattivo. Non ti dirà più
quelle brutte cose, te lo prometto.- esclamò accarezzando la
schiena del
bambino in un vano tentativo di rassicurarlo.
-Voglio andare a casa!-
-Si... anche io.-
mormorò
il biondo chiudendo gli occhi, continuando ad abbracciare il piccolo,
proteggendolo dagli sguardi indiscreti della folla radunatasi attorno a
loro.
From
this day on
Now and forever more
-E' inaudito!-
-Abbassa la voce. Cloude si
è appena addormentato, non vorrai svegliarlo, dopo la
mattinata che ha
avuto...-
Roy prese un bel respiro
per calmarsi i nervi, spasmodicamente tesi quasi al punto di rottura.
Quando
Hawkeye gli aveva consegnato il rapporto in cui veniva esposto un
tentativo di
aggressione avvenuto in Grand Avenue Park era stato tentato di firmarlo
senza
neanche degnarlo di una lettura superficiale, ma il fatto che quello
fosse il
parco preferito di suo figlio, lo aveva spinto a non trattarla come le
precedenti pratiche. Quasi aveva dato fuoco all'intero ufficio,
sbraitando minacce di morte, insulti e maledizioni,
una volta terminata la lettura.
-Quel bastardo
può
cominciare a contare i minuti che lo separano dalla fucilazione!-
Subito si era attaccato al
telefono, colto dal bisogno frenetico di sentire dalla voce di Edward
il
resoconto dei fatti, di sapere che Cloude stava bene.
-Povero piccolo... speravo
che non dovesse mai arrivare un giorno come questo per lui. Deve essere
stato
uno shock per lui, tutte quelle parole così dure. Non mi
perdono il fatto di
non essere stato lì per impedirlo.-
Edward scosse la testa.
-Doveva capitare prima o
poi... la tua presenza avrebbe solo rimandato l'inevitabile. Dobbiamo
solo
sperare che questo avvenimento non lo cambi e che venga dimenticato al
più
presto.-
Roy si passò una
mano fra i
capelli, rabbia per non essere stato in grado di difendere la sua
famiglia da
un reietto dell'esercito.
Non deve essere
Cloude a
pagare per qualcosa che non ha commesso... quel verme. Ma come ha
osato?
prendersela con un bambino di cinque anni!
-Comunque sia, me ne sto
occupando io personalmente. Quell'uomo non vedrà
più la luce del sole, per quanto
io preferisca avere un cinque minuti da solo con lui e i miei guanti
alchemici,
ma questo non posso farlo senza scavalcare le leggi.-
Ma come si dice:
gli
incidenti capitano... aggiunse tra sè
e sè.
Don't
listen to them
'Cause what do they know
We need each other,
to have, to hold
-L'importante adesso
è
Cloude. Deve essere rassicurato e deve capire che quanto è
stato detto, sono
solo menzogne.-
Il moro annuì,
sedendosi
accanto al compagno, sul divano e avvicinandolo a sè con un
braccio.
-E tu? come stai?-
-Io?-
-Si, tu. Quel cerebroleso ha detto cose parecchio
cattive anche su di te...-
Ed tentò di
scacciar via
l'argomento con un gesto della mano.
-Non preoccuparti... non
è
una novità per me, dopotutto sono un cane
dell'esercito.-
-Non dire così,
Ed...-
mormorò baciandogli la tempia e accarezzandogli i capelli.
-Lo sai che è
così... ci
sei passato anche tu, prima di
diventare Comandante Supremo, senza contare il fatto della
trasmutazione e
tutto.-
Roy posò la mano
sull'automail del più giovane, dolorosa testimonianza di
errori del passato mai
dimenticati.
-Andiamo a letto? sono
stanco e tu hai bisogno delle mie coccole...- disse con un sorrisetto.
Edward annuì
stancamente,
indugiando nelle carezze del marito, permettendosi di rilassarsi, di
sentirsi
al sicuro fra le sue forti braccia.
-Si, ma... vado a prendere
Cloude. Voglio che dorma insieme a noi stanotte...-
-Certo. Ha bisogno di
sentirci vicini; vado a prenderlo io il piccolo terremoto, tu precedici
a
letto.- esclamò accarezzandogli teneramente la guancia.
-Stai diventando
sdolcinato, Colonnello di merda...-
-Solo con te mi permetto di
esserlo appena un pochino.- disse facendo
l'occhiolino e alzandosi dal
divano per andare a prendere il bimbo addormentato, stringerlo fra le
sue braccia
e cullandolo, portarlo nel lettone matrimoniale, attesi da un Ed
già in
pigiama.
They'll
see in time
I know
When destiny calls you
You must be strong
-Fai piano, mi
raccomando...- sussurrò il biondo mentre il marito poggiava
delicatamente il
tenero angioletto addormentato sul materasso, in mezzo ai suoi due
padri.
Roy annuì,
coprendo il
bambino con il leggero piumone autunnale e rimboccandogli amorosamente
le
coperte.
-Ha un'espressione
così
serena quando dorme...-
-Già...-
-Speriamo che domattina
possa
svegliarsi e non ricordare nulla di quanto successo oggi.-
-E' quello che mi auguro
anche io. - mormorò voltando lo sguardo.
-Ed...- chiamò.
Il giovane non
spostò lo
sguardo sul moro, concentrato a rivivere secondo per secondo la scena
della
mattinata, desiderando solo di poter conoscere una qualche
trasmutazione in
grado di far tornare indietro il tempo; non sarebbe andato a comprare
il
giornale, allora. Non avrebbe lasciato Cloude da solo.
-Smettila...-
Sorpreso, Edward
osservò
nel marito l'espressione di chi è arrabbiato con il modo di
pensare altrui,
abituato da sempre a non nascondere le proprie opinioni.
I
may not be with you
But you've got to hold on
They'll see in time
I know
We'll show them together
-Non è stata
colpa tua. Doveva
succedere un giorno o l'altro. Meglio adesso che è
ancora piccolo e non
capisce a pieno quanto contorto sia il mondo esterno, che
più grande e in grado
di comprendere e assimilare, non credi?-
-Si... forse hai ragione
tu.- mormorò piano per non svegliare Cloude.
Il moro annuì,
soddisfatto
di essere riuscito a far prevalere la propria opinione riguardante
l'argomento.
-Bene. Adesso stenditi e
dormiamo, siamo entrambi molto stanchi; del resto ce ne occuperemo
domattina,
vuoi?-
Con un "Va bene",
la questione venne archiviata fino a giorno seguente, con la speranza
di essere
in grado di ricucire gli strappi emotivi causati ad un bimbo di cinque
anni,
non ancora pronto per conoscere la cattiveria delle persone che
vivevano al di
fuori del suo porto sicuro, la sua casa.
Dopotutto,
domani è un altro giorno.
“Comandante
Supremo, lei non sa niente riguardo al detenuto
n°85697 ritrovato con delle alquanto sospette tracce di ustioni
e bruciature
sul 70% del corpo?”
“Non
so di cosa stia parlando Hawkeye... gli incidenti, si sa,
capitano!”
'Cause
you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart
Bene, così si
apre la mia,
oramai famosa, raccolta su Cloude. Sono troppo affezionata a questo
bambino per
lasciarlo andare al suo destino tutto da solo. Infondo sono la sua
zietta,
quindi preparatevi ad altre sue avventure alla scoperta della vita in
compagnia
dei suoi fantastici genitori(oddio sembra una puntata di "Allacciate le
cinture, viaggiando si impara!" -__-).
Piccola nota: il soprannome di Cloude,
cioè terremoto, non
è altro che il nome con cui mi chiamava(e lo fa ancora, ogni
tanto) mia nonna
paterna quando ero bambina. Certo non lo diceva con risvolti affettuosi,
dato che mi considerava una bambina terribile, la degna figlia di
Attila o
qualcosa di simile -___- ma nella mia storia, sarà
semplicemente un delizioso
nomignolo dato da due genitori amorevoli - che vorrei avere come propri
- al
loro dolcissimo bambino (cala, cala! quì stai facendo venire
la carie! Nd
Itachi).
Un'ultima cosa: la frase
finale è la celeberrima che chiude il film Via col vento,
pronunciata dalla
protagonista Rossella O'Hara, quando il marito finalmente si scoccia e
la
lascia, facendole capire che è lui l'uomo della sua
vita(film noioso a mio
parere se fatto vedere ad un'età impropria quale i miei
quattordici anni).
Le informazioni sui compiti
di un testimone di nozze sono state prese dal sito
http://www.guidasposiweb.it/argomenti/testimoni.066.t
Risposte
alle
recensioni:
eLiSeTtA: Ciao cara! Ripetere tante volte
gli auguri porta
bene, lo sapevi? lo dice anche quella strega
bionda-lancia-chiavi-inglesi
quando Edo è in ospedale ed è il suo compleanno
^^ sai, l'arroganza è inclusa
nel pacchetto "Essere umano" quindi non c'è da stupirsi se
certa
gente si crede meglio di altra, estremamente più
qualificata, ma visto i
risultati finali.... >___> si ammetto che sono una
pervertita, non a caso
ero in prima fila alle lezioni del maniaco per eccellenza, Jiraiya
Sensei! un
bacione!
lily88: Grazie mille, sono molto contenta
che ti sia
piaciuta. Edo è sempre un grande (mi hai sentito,
fagiolino???) ed è normale
amministrazione che Roy sia premuroso con l'amore della sua vita, no?
Un bacione!
Yumi: Già. Edo è
una povera anima incompresa e le altre
persone se ne approfittano sempre! Roy è un uomo grande e
grosso e ha avuto a
che fare con pettegolezzi e illazioni varie fin da quando è
diventato un
soldato, ma Ed viaggiando di continuo, no. L'idea della vasca
è stata il primo
passo verso la lemon completa (che non vedrete per molto, molto tempo
ancora!)
e un piccolo tributo al fatto che la Roby apprezza l'EdRoy, con Edo
seme ^^ non
lo vedo più molto come seme, ormai, quindi non sono riuscita
a scrivere
qualcosa di più esplicito. Un bacione!
aduah: Demonietta mia! felicissima che la
storia ti sia
piaciuta (anche se ormai è passato un bel pezzo). Ti ho
ripetuto quanto io
apprezzi e ammiri i disegni che hai fatto come regalo per il MIO
compleanno?
*__* tutte le volte che li guardo mi sciolgo come neve al sole, e anche
a mia
madre sono piaciuti! XD se io sono stupenderrima alla decima, tu lo sei
alla
millesima, mia dea! attendi ancora un po’ ed entro dicembre
(si spera ç_ç) mi
vedrai arrivare con la macchinozza di mammà sotto casa tua,
a scarrozzare te e
la Fra! che Vic ce la mandi buona allora! XD un bacione!
Betta90: Eh eh! chissà come mai
TUTTI apprezzano la scena
della vasca >___> eh, mie piccole seguaci pervertite!
>.< lo smut
piace! il loro non
è un rapporto come
gli altri; sempre come cane e gatto ma impossibili da dividere se non
si vuole
creare un disastro esistenziale. E poi essendo due uomini, sono molto
più
avvantaggiati, si capiscono al volo senza inutili giri di parole o
stress allucinanti
del tipo "Mi ami? ma quanto mi ami?" che trovo nauseanti e
insopportabili. Un bacione.
elyxyz: Beh, Sempai...essendo tu a betarmi
le ff so già in
anticipo cosa ne pensi(ma vedermelo ripetere nella sezione commenti non
fa mai
male XD). Trovo anche io che siano come dici tu, altrimenti non
sarebbero i
protagonisti assoluti delle mie ff(anche se c'è una SasuNaru
che sto iniziando
ad abbozzare >.<). Ti auguro di passare una bella
vacanza, divertiti,
abbronzati e mangia una buona paella per me(la fanno buonissima nelle
vicinanze
del mercato di San qualcosa sulla Ramblas se capiti per Barcellona). Un
bacione!
Setsuka: Innanzitutto complimentoni per il
risultato
dell'esame! sei stata una grande! Si, beh... Roy è
ukè ma solo temporaneamente
^^ come dici tu è un ukè emotivo, ma sotto le
lenzuola... *ç* più che una lemon
questa è una lime appena accennata(si tratta solo di una
"mano
morta") ma piano piano arriverò anche al rapporto completo.
Come vedi,
ecco il primo capitolo della raccolta, Cloude si è fatto
attendere, lo so(o
meglio, diciamo che una certa autrice lavativa si
era un po’ troppo
adagiata sugli allori per continuare a scrivere... Nd Itachi). Un
bacione anche
a te tesoro! tvb!
nemesi06: Sono contenta che ti sia piaciuta
cognatina! amo i
rapporti maturi(sarà per questo che mi prendevo le cotte per
persone più
grandi? o_O) e forti, i piagnistei non li sopporto molto e in fin dei
conti
stiamo parlando di due uomini, due roccie! dei pettegolezzi da comari
non
influiranno per niente nella loro relazione(e dopotutto c'è
Roy che con uno snap
manda in fumo - letteralmente - ogni male lingua!). Spero che stia
andando un
pò meglio, sia a casa che all'università, io ci
sono se ti va di sfogarti(l'hai
fatto tante volte tu per me... touka koukan!) quando mi prende la linea
-___-''
le marmottine salutano la loro zietta con le zampine paffute! Un
bacione!
Bad Girl: La mia BS (Baby Sister)!! anche moi
ti adora! per lo
sterminio dei colleghi idioti credo ci abbia già pensato lo
zietto: l'ho
sentito borbottare qualcosa del tipo "dannati, infangare
così l'onore del
mio fagiolino". Come dire, questi due hanno più mood swings
di una donna
incinta: prima arrabbiati, poi coccolevoli(ma esiste sta parola? o_O Nd
Itachi),
poi eccitati e infine conigli in calore >//< come vedi in
questo Cloude
c'è, anche se piccino, gliela ho fatta penare questa
apparizione! per il
prossimo cercherò di essere più veloce, parola di
mamma marmotta! Da Itachi Per
BG: il ripopolamento del clan è cosa utile e buona e poi se
non lo facciamo io
e tua sorella, chi ci pensa? il mio sciocco fratellino insieme al suo
compagno
Naruto? già Giuls sogna di creare una pillola per rendere
gli uomini in grado
di rimanere incinti, non diamole ulteriore spago O_o'' Io: un bacione
BS!
Hokori: Non scusarti e figurati! capisco
benissimo, io
ultimamente sto avendo problemi di connessione da quando mi sono
trasferita!
davvero adori quello che scrivo? >///< mi lusinghi! sono
contenta che
trovi tutto quanto IC e ben calibrato, ogni volta che pubblico
è un'incognita,
sul serio! davvero ti piacciono le frasi finali allineate a destra? beh
allora
vedrò di inserirle più spesso, o meglio, renderle
uno schema fisso ^^ un
bacione cara!
SHUN DI ANDROMEDA: *in ginocchio* ti chiedo scusa se
non ho risposto
alla tua mail ma me ne sono accorta troppo tardi che m'era finita in
Posta
indesiderata!! quando l'ho notato era ormai tardi e avevi
già pubblicato la tua
ff con i vari figli delle Mpreg RoyEd ç_ç sono
imperdonabile, spero non ti sia
offesa, ma ho avuto tantissimi imprevisti ultimamente(il più
grande e noiosamente
insopportabile il cacchio di trasloco qui in collina col wireless che
c'è e non
c'è come il famoso limoncello -___-). Sono contenta che
anche tu sia una fan delle
mpreg, non siamo moltissime, purtroppo ç_ç di
sicuro non mi offendo se mi
aggiungi ai preferiti o se stampi le mie storie(ma davvero? WOW!). Un
bacione!
Ringrazio chi ha
inserito la storia nei preferiti *inchino*
Campagna
di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l'8‰ del tuo
tempo alla causa pro recensioni.
Farai felici
milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove
meglio crede)
Sarai Nel Mio Cuore
Dai, smetti di piangere,
andrà tutto bene
prendi solo la mia mano, tienila stretta
Ti proteggerò da tutto ciò che ti circonda
Io sarò qui non piangere
Per uno così piccolo, tu sembri così forte
le mie braccia ti stringeranno, ti terranno al sicuro e al caldo
questo legame tra noi non può essere spezzato
io sarò qui non piangere
E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre
Perché non possono capire quello che sentiamo
loro, semplicemente, non possono credere in ciò che non si
può spiegare
io so che siamo diversi ma nel profondo, dentro di noi,
non siamo diversi affatto
E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre
Non ascoltarli, perché quello che sanno -
noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro, di avere e
conservare - lo vedranno col tempo, lo so
Quando il destino ti chiama, devi essere forte
io potrei non essere con te, ma tu devi tener duro
Lo vedranno col tempo, lo so
glielo mostreremo insieme, perché...
Sarai nel mio cuore
io ci credo, tu sarai nel mio cuore
Sarò qui da oggi in poi
ora e per sempre
Sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono loro
Tu sarai sempre qui nel mio cuore
sempre...
io sarò con te
io sarò qui per te, sempre
eternamente
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
io sarò qui, sempre.
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