Parlammo a lungo quel pomeriggio, di Finn, del college, del rapporto ritrovato con i suoi genitori.... e di sesso. Ero stata così preoccupata dal suo giudizio da aver perso di vista tutto il resto. Certo un bel muro era stato abbattuto, io ero stata benissimo, sembrava fosse andato tutto bene, ma chissà cosa pensava Finn.
«Oddio Chloe, e se sono stata un completo disastro? Ero così impacciata, secondo te dovrei chiederglielo? Magari potrei
comprare qualche libro, informarmi, Karim ha dei film porno in camera, se dessi un' occhiata???» stavo di nuovo straparlando.
«Rae ma che dici! Che sciocca, calmati, secondo te Finn ha fatto caso alla tua inesperienza?!» chiese quasi pretendendo la risposta più sensata, ma anche con un pizzico di malizia.
Non so esattamente di quale tonalità di rosso si imporporarono le mie guance «che stronza Chloe, non prendermi in giro sono seria!» e scoppiammo a ridere entrambe.
Passai al setaccio l'intera gamma di rossi e vari punti di viola prima di concludere quella conversazione, ma alla fine sentenziammo entrambe che nonostante il ciclone che ci aveva travolte saremmo rimaste le stesse amiche di sempre.
Quello stesso pomeriggio, un paio d'ore dopo la chiacchierata con Chloe, mi chiusi finalmente alle spalle la porta di casa in direzione Finn.
Adesso avevo il cuore più leggero, la mia migliore amica stava bene, io mi sentivo come su una nuvola e stavo andando ad incontrare il ragazzo più sexy e dolce che la storia ricordasse, non avrei potuto desiderare niente di meglio.
Avevo chiesto a Finn di vederci al parco dopo gli allenamenti, ero emozionata, ma anche nervosa, sarebbe stato strano rivedersi? Avevo dato per scontato che dopo la notte passata insieme fossimo tornati automaticamente ad essere una coppia, ma se Finn non l'avesse pensata così? In fin dei conti lo avevo pur sempre lasciato, però era tornato da Leeds per me, avevamo fatto l'amore, e quello diamine se contava.
«Rilassati, rilassati, rilassati, andrà tutto bene, perché non puoi solo godertela per una volta??» parlai da sola ancora una volta sperando che Finn arrivasse in orario e non mi lasciasse sola in balia della mia follia.
Poi lo vidi, Dio se era sexy... qualche ora prima mi aveva vista nuda, per quanto controproducente era un pensiero che non riuscivo a fare a meno di ripetermi e un po' mi imbarazzava. Appena mi vide fece un cenno con il braccio, allungò il passo e mi regalò uno dei suoi soliti,
spiazzanti, sorrisi. Prima che me ne rendessi conto arrivò davanti a me... le sue labbra sulle mie, il bacio più elettrizzante che avessi potuto immaginare.
«Ciao» disse sorridendo maliziosamente un attimo dopo.
«Ciao» risposi col cuore in gola.
«Ricordami perché abbiamo scelto questo posto per vederci, sai, il parco, le altalene, non ci sono esattamente i nostri ricordi migliori qui».
In effetti era stata una mia idea, volevo trasformare uno dei momenti peggiori della nostra storia in qualcosa di
positivo... solo che in quel preciso momento, con il cuore a mille, improvvisamente non riuscii più a ricordare che genere di piani avessi... mi ci volle qualche momento per realizzare...
«Aspetta» presi lo zaino da terra, e sotto lo sguardo curioso di Finn cominciai a cercare. «Ecco, tieni» gli diedi un cd. Quel cd che la mattina di una vita fa mi aveva riconsegnato dopo essere stato lasciato.
«Ma è il cd di Bowie, cosa...» era perplesso, come minimo.
«Voglio regalartelo, è tuo» è sempre stato tuo, pensai, e non solo quello «non dovrai mai ridarmelo indietro, è un nuovo inizio» conclusi.
Finn prese il cd tra le mani e lo fissò per qualche momento, poi mi rivolse uno sguardo indefinibile. Avevo fatto una gaffe? I silenzi con lui, soprattutto quando mi guardava con quegli occhi, avevano il potere di mandarmi completamente in confusione. Perciò feci quello che mi riusciva meglio: investirlo di chiacchiere.
«Beh... se non lo vuoi non fa niente, lo capisco, in effetti è stata un'idea stupida, e poi ormai l'avrai già sentito chissà
quante volte. O magari dopo quello che è successo tra di noi lo odi? Puoi ridarmelo, possiamo comprarne un altro insieme, potremmo andare a fare una passeggiata, o vuoi andare
al pub? Se ci sbrighiamo forse troviamo ancora tutti gli altri, potremmo...» non avevo ancora finito con i deliri quando Finn mi prese delicatamente le mani, e sorridendomi poggiò ancora le sue labbra sulle mie.
«Non è corretto però, avrai sempre il modo per zittirmi tu» gli dissi ricambiando il suo sorriso appena ci allontanammo.
«Grazie, per il cd intendo. Rae non essere così nervosa con me, sai che non ce n'è motivo».
Avrei voluto dirgli quanto lo amavo, quanto fosse diventato indispensabile per me, ma in quel momento perfetto le parole non sarebbero servite, non avrebbero reso l'idea più di quanto già non facessero i miei occhi e i suoi.
Ci baciammo ancora, abbracciati, complici, finalmente sereni, e quando fu evidente a entrambi che le cose tra noi erano indiscutibilmente chiare cominciammo a parlare.
«Rae ci sono tante cose che voglio chiederti, e altrettante che ho il bisogno di spiegarti, ti va?» mi chiese, cauto.
«Certo» gli risposi senza pensarci.
Lì, in quel preciso momento, non c'era niente che potesse anche solo lontanamente preoccuparmi.
O almeno, così credevo...
Eccoci già al terzo capitolo, ho capito che questa storia si trasformerà in un romanzo. Non so ancora con precione quanti capitoli seguiranno (probabilmente altri 4 o 5), però posso assicurare che ho bene in mente il finale fin da ora, questa storia avrà la sua degna conclusione :)
Mi auguro di non avervi annoiato finora :)