FF
Probabilmente, se qualcuno ha già letto le altre mie storie,
si stupirà di vedermi pubblicare un ff dedicata a Severus
Piton, un personaggio che, lo ammetto, non ha mai riscosso molto la mia
simpatia. Ora che ci penso, in effetti, questa è la prima
ff che scrivo che non abbia per protagonisti Ron o Hermione...
Mettiamola così, nonostante io non ami Piton in
sè, come personaggio riesco a trovarlo affascinante per la
sua complessità.
Ed è stato proprio questo, assieme ad un fatto che mi
è successo, a far nascere la ff che vi propongo. Perchè, come scrivevo nell'introduzione, certe volte non sei tu a cercarle, le storie. Sono
loro che trovano te, e portano con sè i propri protagonisti.
Fatemi sapere cosa ve ne pare ^_^
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Ombrello Nero
“Come puoi vestirti di nero in una giornata come
questa?”
La sua voce ti giunge inattesa, mentre te ne stai disteso a piedi nudi
sul prato dietro casa e le parole sgradevoli di quel vecchio
pipistrello di tua madre rimbombano ancora fastidiose nella tua testa.
Sollevi un po’ il capo e fai per dire qualcosa, nervoso, ma
Lily ti sorride e tu non puoi che tacere. Guardi altrove, mentre lei si
siede accanto a te, poi si gira su un fianco e infine si sdraia a
pancia in giù sull’erba appena un po’
umida.
E’ vestita d’azzurro, noti con la coda
dell’occhio, un colore che si intona perfettamente con il
cielo luminoso e terso di questa giornata senza nuvole.
Punta i gomiti a terra e appoggia il mento sui palmi delle mani, un
lieve sorriso le arriccia ancora le labbra.
Come faccia ad essere sempre di buonumore non l’hai mai
capito. Di solito cedi volentieri a quell’allegra
spensieratezza che niente sembra essere capace di scalfire, ma oggi sei
arrabbiato col mondo, che è ingiusto, e non hai voglia di
farti contagiare da quel buonumore così poco adatto a te,
così poco adatto a chi nella vita sa che si deve faticare
sodo per raggiungere una qualche posizione.
Qualunque posizione,
purchè ti porti il più lontano possibile da
quella casa che odi, dai mobili cadenti, dall’odore stantio
della povertà.
Lily ti osserva, con quel suo sguardo curioso e fiero insieme. I suoi
occhi verdi ti scrutano e non puoi fare a meno di sentirteli adosso,
come un tocco fastidioso e piacevole insieme. Sembra proprio, e quasi
sorridi al pensiero, che la tua amica nata babbana sia incapace di
accettare un no come risposta. Se vuole qualcosa, che sia anche solo la
tua attenzione, riesce sempre ad ottenerla.
Così lasci un momento da parte il tuo malumore e ricambi lo
sguardo.
“Si può sapere cos’hai contro il
nero?” domandi infine, sostenendo quegli occhi che ti fanno
spesso visita di notte, quando sei solo nel tuo letto tarlato.
“Il nero non è male” risponde lei,
scansando con la mano una lunga ciocca di capelli rossi che le ricade
sul volto. “Può essere elegante, per esempio, e va
bene a scuola dove chissà quale mago un migliaio di anni fa
ha stabilito che i mantelli degli studenti devono essere tutti di un
serissimo nero, ma quando siamo in vacanza, Sev...” e qui
scuote il capo, lanciando uno sguardo alla tua maglietta scura, al
pantalone largo e liso che indossi. “Il mondo è
così luminoso e colorato, è un peccato
intristirlo col nero, no?”
Aggrotti la fronte. Lily non ha mai preso in giro la tua
povertà come fanno i bulletti senza futuro di Hogwarts e sai
che non lo sta facendo neanche adesso, ma ti senti lo stesso a disagio.
Tra gli abiti vecchi e sformati che possiedi, quei capi che hai addosso
sono i tuoi preferiti.
“A me il nero piace” bofonchi e lei,
inaspettatamente, ride di gusto.
“Lo so” dice infine e si rigira su un fianco
mettendosi supina. “Fa parte del tuo carattere essere sempre
così lugubre, anche in una giornata di sole come questa.
Meno male che hai un’amica come me che invece ama i colori.
Immagina che fine faresti, altrimenti...” Poi tace e incrocia
le braccia sotto la testa, mettendosi a fissare il cielo come facevi tu
prima che lei arrivasse, mentre un sorriso compiaciuto le aleggia sul
volto.
Tu non rispondi e dopo qualche secondo distogli lo sguardo cercando di
non pensare a quello che Lily ha appena detto, senza riuscirci.
Perché è vero che sei lugubre, ma non
è colpa tua se non trovi proprio niente da ridere a questo
mondo.
E poi eccola che arriva, quella sensazione. Quel sentimento che cerchi
sempre di dominare quando sei con lei e che tuttavia sempre ti assale.
Perché quando stai con Lily dopo un po’ finisci
sempre per sentirti così, nonostante l’affetto che
lei prova per te e che tu percepisci, sincero, come in questo momento.
Chiudi gli occhi, in attesa, e poi lasci che questa sensazione ti
avvolga. Ed ecco che accade: come ogni dannata volta ti senti
terribilmente inadeguato.
Inutile. Fuori posto.
Come un ombrello nero in una giornata di sole.
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Breve nota di chiusura:
Ecco l'antefatto.
In una bella giornata di maggio camminavo tranquilla sul lunghissimo
ponte dell'università pensando ai fatti miei. Da lontano
vedo un vecchio amico che non incontravo da tempo. Mi si avvicina e la
prima cosa che mi dice, prima ancora di salutarmi è
“Come puoi vestirti di nero in una giornata come
questa?”. Pura casualità, ero davvero vestita
completamente di nero, scarpe comprese.
Dopo un pò ci separiamo e sulla via del ritorno verso casa
quella sua battuta iniziale continuava a venirmi in mente. Forse il
nero era dovuto al fatto che quella mattina mi ero svegliata nervosa,
mi son detta, anche perchè nonostante abbia i miei momenti
di pessimismo fondamentalmente sono una persona positiva. Da qui
all'idea di mettere per iscritto la scena vissuta il passo è
stato breve e ancor più immediato è stato il
pensiero di rendere protagonista della mia storia un giovane mago dagli
abiti sformati e dall'aria arrabbiata...
Spero ne sia valsa la pena...
Colgo infine l'occasione per ringraziare chi ha letto e recensito la mia ultima drabble, parte della raccolta La Good Ship in pillole. Grazie a SiJay, stregs87 e soprattutto a Nunki: il tuo commento mi riempie davvero di gioia ^_^
E' davvero tutto, a presto,
patsan
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