A luci spente.

di donecadmetam
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A luci spente 



È stato un solo istante, ricor da Efrem, che non scorderà per tutta la sua esistenza: il suo sguardo.
Lo ricorda ancora, come se, in questo istante, lei fosse davanti a lui: straziante.
Dalle sue mani, candide di lei, cadde una tazzina da tè, si ruppe.
Ma cosa si ruppe realmente?
Efrem restò ad osservarla, ma lei non si accorse di nulla, non poteva vederlo, o forse non voleva vedere per paura di essere vista. Lei si chiama Adèle, aveva i capelli rossi che si snodavano in molteplici ricci. Aveva gli occhi verdi. Una serie di nei sparsi ovunque sul corpo, e una manciata di efelidi dipinte sul volto. Non era particolarmente alta, ma dentro di sé sembrava contenere altri due corpi, forse tre, forse quattro, o forse più di quanti un corpo ne possa contenere.
Efrem, aveva i suoi stessi occhi, verdi con alcune sfumature castane. Era alto, e aveva i capelli corti, proprio come piacevano a lei.
Lei che ancora non conosce, lei che aspetta da tutta una vita.
Lei che ha potuto vedere una sola volta.
Lei che forse neppure esiste. 

Note dell'autore. 

Benvenuti, sono Donecadmetam. 
Questa è la prima volta che pubblico qualcosa che ho scritto, mi auguro vi possa piacere. Probabilmente questo prologo non è molto chiaro, ma spero possa avervi suscitato interesse nel seguire questa storia.

Un parere piccolino?

Ai prossimi capitoli, donecadmetam.




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