-DRIN…..DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN…-
Il suono infernale si ripeteva nella testa
del giovane ragazzo o meglio ragazza che tanto saporitamente dormiva nel
suo letto.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIN…DRIIIIIIIIIIN!-
Il suono non aveva
intenzione di cessare e come un tamburo batteva forte il timpano del/la ragazzo/a
che oramai spazientito mugugnò dalle coperte con tono semi ineccepibile:
-Zitta….ti prego..stai zitta!-
-DRIIIIIIIIIIIIIIN- la sveglia non fece in tempo a smettere
di suonare che il/la ragazzo/a buttò giù l’odioso arnese.
Si rigirò tra le coperte, ma oramai il sonno era svanito e
il ragazzo/a scese dal caldo letto che fino poco prima lo ospitava e mettendosi
le pelose ciabatte rosa si alzò e come una fata scivolò verso il bagno ancora
assonnato/a. La camera era piccola e ospitava un letto singolo una scrivania
sopra la quale vi era una finestra e un piccolo bagno. Vicino al letto vi era
un comodino in legno con sopra una
simpatica lampada di Hello Kitty e una
sveglia che oramai si trovava sul pavimento, condanna per aver
disturbato i sogni del suo possessore!
So cosa vi domandate…perché mai parlo di questa persona
dicendo che è un uomo e contemporaneamente una donna? Bhè…per semplice fatto
che lui/lei è entrambe le cose….la storia che
per prestarmi a narrare parla di un amore tra due persone che sono sia
uomo che donna…del loro rapporto così semplice e delicato proprio come il
petalo di un fiore di ciliegio!
Io? Chi sono io che so tutto questo? Io…sono solo l’angelo
custode di questi innamorati che ognuno, tra amici familiari e semplici
estranei, hanno vietato l’amore. Lacrime amare mi solcano il volto a pensare
alla loro tortuosa avventura sentimentale in nome di quel effimero sentimento
chiamato amore!
Ma torniamo alla storia…
Il/la ragazzo/a di cui vi parlo si chiama Naruto Uzumaki.
Fino ad una settima fa era un ragazzo
come molti solo che aveva una brutta malattia. Una malattia che lo ha obbligato a subire un operazione
che lo ha trasformato in donna se non si fosse sottoposto all’intervento
sarebbe morto.
Naruto entrò in bagno …ancora non aveva preso dimestichezza
con il suo corpo. Gli sembrava tutto così strano e diverso, come quando appena
nato, inizi a fare conoscenza del mondo che ti circonda.
Il bagno era costituito da un lavandino con sopra uno
specchio. Accanto si trovava un water ed un bidet(perdonatemi,ma il mio
francese è pessimo n.d.a.), tutto di un candido bianco in marmo.
-SHHHHHHHHHHHHHHHHHHHFRRRRSHHHHHHH-
Naruto aprì il rubinetto del lavandino facendo scorrere la
fresca acqua con la quale si bagnò il volto e con il viso rivolto verso lo
specchi si se lo asciugò. Aveva qualche
ciocca della frangia bionda bagnata. Il suo volto era riflesso nello specchio.
Il viso era lungo con il mento a punta. La pelle era rosea con dei segni simili
a baffi sulle guance, cicatrici, testimonianze che quello che gli era capitato
non era un brutto sogno!
Nessuna imperfezione solcava la sua splendida carnagione. Le
labbra erano rosse e carnose e gli occhi
azzurri, ma di un azzurro intenso e profondo,quasi innaturale…ricordava molto
le profondità marine. I capelli erano lunghi, dorati e leggermente mossi, con
una frangia sbarazzina che cadeva sulla fronte. Era una splendida ragazza, ma
Naruto odiava quel corpo. Non se ne sentiva il padrone. Dove erano finiti i suo
muscoli. La sua forma virile i capelli a spazzola e il suo “cosino” che lo contraddistingueva
da una ragazza. Tutte queste cose avevano lasciato il posto ad un corpo morbido
e sinuoso, fatto di curve e di una cosa a lui estranea in mezzo alle gambe.
Fissava intensamente la figura riflessa nello specchio come
per dire:
-Ma tu chi sei?-
Queste parole rimbombavano nella sua mente, ma non aveva mai
avuto il coraggio di esporle.
-Naruto…NARUTOOOOOOOOOOOO……svegliati razza di caprone…non ti
tratterò coi guanti solo perché ora sei una ragazza….scendi giù da quelle
coperte. ORA!-
Naruto tornò alla realtà e scendendo ancora in pigiama
saltando gli scalini a due a due, si precipitò in cucina dove il caro nonno
Jiraja gli aveva preparato la colazione.
-AAAAAAAAh, Ero-nonno che non sei altro…..mi hai fatto
correre per così poco? Mi aspettavo una colazione più grande e pomposa e
invece…latte e cereali????-
Naruto assunse una faccia da
insoddisfatto imbronciato e a quella vista il nonno scoppiò in una
sonora risata.
-AHAHAHAHAHAH!!!!....Naruto…oggi hai gli allenamenti…non
puoi appesantirti…tra poco ci saranno le gare, devi essere pronto…se vuoi…-
Narutò bloccò il nonno con tono deciso:
-Nonno perché mi parli ancora come se fossi un maschio? E
per di più mi costringi a fare cose da ragazza contro la mia volontà!-la faccia
di Naruto era triste e dispiaciuta. Non sopportava che il nonno lo trattasse
ancora da ragazzo, gli faceva venire ancora più nostalgia.
-Naruto stare con altre ragazze ti farà bene! E poi sei così
bravo, cioè brava col nastro!- Jiraja fece uno sorriso che scaldò il cuore di
Naruto il quale non potè fare altro che ricambiare.
Jiraja stava facendo del suo meglio per fare accettare a
Naruto le sue condizioni. Sin da bambino si era preso lui cura del piccolo
Naruto. I genitori erano morti quando il
piccolo era ancora in fascie, la madre per par partorirlo e il padre si era
suicidato per la disperazione. Minato, il padre di Naruto, era impazzito poco
dopo che la moglie era morta e la pazzia lo portò al suicidio!
-Nonno grazie della colazione, mi cambio ed esco. Torno per
pranzo!-esclamò Naru correndo a cambiarsi-E comunque non approvo questa storia
degli allenamenti di sabato mattina!-urlò dalla sua stanza.
-Quel ragazzo non smette di sorprendermi!- e dicendo questo
Jiraja sparecchiò -Sarà anche una
ragazza ora, ma come prima, dove mangia
lascia un porcile e io che pensavo mi avrebbe diminuito il lavoro in
casa!- sbuffò rassegnato.
Era una splendida giornata. Naruto indossava una tuta blu e
correva a più non posso verso la palestra dove faceva ginnastica artistica. I
lunghi capelli erano legati in due codini.
Era solito usare il nastro che portava nella borsa da
palestra.
Era primavera, la primavera lo ave a sempre messo di buon
umore. Gli piaceva correre sotto gli alberi di ciliegio in fiore.
-SBAM-
Naruto era andato a sbattere contro qualcuno. Quel incontrò
cambierà la sua vita.
-HEI! Stai attenta dove vai razza di tonta. -ringhiò una
ragazza davanti a lui.
-Ahia!!!Scusami non l’ho fatto apposta!-
-Ma smettila di fare la dispiaciuta!-non gli fece finire la
frase che la ragazza aveva subito ribbattuto!-Le persone come, con la testa
sempre per aria non le sopporto! Potevo farmi molto male.
-Hei ti ho chiesto scusa non ti basta?-
-Assolutamente no. E ora
sparisci prima che chiami la polizia per disturbo alla quiete pubblica!-
Dicendo questo la ragazza si alzò e continuò per la sua
strada.
-Ma chi era quella pazza?-si domandò Naruto.
-Comunque era molto bella!-
Naru aveva ancora gli occhi sgranati. Essendo da poco una
ragazza era ancora attratto dalle ragazze e non sdegnava di fare complimenti a
quelle carine. Essere una ragazza aveva anche i suoi pregi: se prima, quando
faceva un complimento ad una ragazza quello lo schiaffeggiava e lo inquadrava
come un maniaco, ora la ringraziavano e
le sorridevano.
Naruto era rimasto imbambolato per terra a fissare il vuoto
nella direzione dove era andata la ragazza di prima. Era mora con i capelli
corti che le cadevano sulle spalle, lisci. Il viso tondo e la carnagione lattea
con labbra rosee e dei penetranti occhi marroni. Il corpo era magro ma poco
formoso.
Si rialzò in piedi e
tornato alla realtà il nostro Naru riprese la sua corsa, gia, ora più veloce di
prima. Perché? Logico era in ritardo!