The Twilight Saga - Dark Sunset

di Brokenhearted Bitch
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Erano le cinque di una domenica pomeriggio e io ero in camera mia a prepararmi: zia Alice doveva portarmi in giro a Port Angeles per comprare un vestito elegante e degli accessori in occasione dell’ottavo anniversario del matrimonio dei miei.
- Tesoro, io sono pronta, sbrigati o si farà tardi!
- Ok zia Alice sto arrivando
Alice è la mia zia preferita, nonché una delle persone a cui mi sono più affezionata nella mia famiglia. E’ un’ottima confidente, è paziente, allegra, gentile e premurosa. Ha tutte le qualità che una persona dovrebbe avere per considerarsi perfetta. Dice sempre che sono una ragazza speciale e fortunata, soprattutto perché sono circondata da persone che mi vogliono bene e si prendono cura di me, il che è vero. Anch’io ho sempre voluto bene e stimato tutti: a partire da zia Alice, mamma Bella, papà Edward, nonno Carlisle e nonna Esme, zio Emmett, e poi zia Rose e zio Jasper. Solo che questi ultimi sono più seri e distaccati rispetto agli altri, e sinceramente anche papà lo è a volte. Ma forse sta tutto nella sua natura. E comunque, non a caso sono dei vampiri; chissà se il loro carattere freddo ha a che fare con la loro pelle fredda. E poi c’è lui, Jacob, il mio migliore amico da sempre, che considero come un fratello.
- Allora, cosa ne pensi di questo?- chiese zia Alice mostrandomi un abito nero luccicante. Lei è sempre andata matta per gli abiti eleganti e molto vistosi.
- Beh…è…è proprio elegante. Forse fin troppo…
- Dici, eh? – zia Alice fece una smorfia – sì, hai ragione, è troppo appariscente – affermò rimettendolo a posto in mezzo agli altri.
- Magari questo: il rosso è il mio colore preferito.
- Eh no, è troppo scollato per te! E poi è anche molto corto per una ragazzina di sette anni! – sbottò prendendo in mano il vestito rosso di tessuto lucido.
- Oh, ti prego, non cominciare anche tu a fare come mamma! E comunque di anni ne dimostro quattordici, quindi…
- Quindi niente! Sei lo stesso troppo giovane. Dai lascia stare, ce ne sono centinaia di abiti più belli.
- Ok …Ehi! Guarda quello! – esclamai alla vista di un vestito turchese molto elaborato con un grande fiore sulla spallina – non è fantastico?!
- Uao! Certo questa sì che è un’ottima scelta! – dichiarò contenta – Su, provatelo. Voglio vedere come ti sta. Aspettare altri due giorni per vedertelo addosso mi farà morire di curiosità.
Quando uscii dal camerino zia Alice approvò a comprarlo. – Vedrai, farai un figurone alla cerimonia!
Entrammo in un altro negozio per le scarpe, dopodiché tornammo a casa. Al nostro ritorno mamma era sdraiata sul divano a leggere. – Oh, bentornate! Com’è andato il vostro pomeriggio di shopping?
- Benone – risposi – però il vestito lo vedrai alla festa: voglio che sia una sorpresa per te.
- Ok, va bene – disse sorridendo – Ah, Alice, Edward, Emmett e Jasper sono andati a caccia. Pare che le provviste stiano scarseggiando.
- Meno male, comincio ad avere fame! – m’intromisi.
- Beh, se vuoi c’è una torta al cioccolato che Esme ha fatto proprio per te. E’ in cucina.
- Ovvio che l’ha fatta apposta per me, per chi sennò? Comunque vado a mangiarla subito, i dolci di nonna Esme sono sempre squisiti.
Il cioccolato è l’unica cosa veramente buona del cibo umano. Infatti preferisco di gran lunga bere sangue, tenendo conto che sono mezza umana e mezza vampira.
- Credo che farò un pisolino, mi sento un po’ stanca, ma prima è meglio che ripassi matematica. Nonno Carlisle ha detto che m’interroga domani – annunciai tornando in salotto.
- Beata te che ogni tanto dormi. Io, da quando mi sono trasformata e non dormo più non faccio che annoiarmi. Insomma, le otto ore quotidiane che da umana usavo per dormire, adesso non so più come trascorrerle.
- Hai nostalgia della tua vecchia vita? O ti sei pentita della trasformazione?
- No, pentita certo che no! Però un po’ di nostalgia ce l’ho lo stesso…. mi sembra normale.
Quando andai in camera mia notai che zia Alice mi aveva conservato l’abito e le scarpe nell’armadio.
E’ vero, a differenza dei vampiri sono capace di dormire, cosa che faccio quando sono stanca, ovvero circa ogni tre-quattro giorni. E poi bastano poche ore per “ricaricarmi”.
Non vado neanche a scuola a causa della mia crescita veloce: ci sarebbero dei problemi e poi qualcuno si insospettirebbe… a meno che non raccontassi in giro di avere chissà quale stramba malattia! Perciò ci pensa nonno a insegnarmi a casa e a volte anche papà e mamma. Non dico di provare un grande amore verso lo studio, ma conosco i miei doveri e conosco la mia ammirazione verso la professione di nonno Carlisle. Non a caso, mi è stato sempre insegnato che la cultura nella nostra famiglia è un bene prezioso che deve essere tramandato di generazione in generazione.
Ho un altro motivo per stare attaccata ai libri....ed è il lato buffo di me: vado pazza per il loro odore! Innanzitutto, da mezza vampira che mi ritrovo ho un olfatto ben sviluppato, e a parte questo ...beh non saprei come spiegarlo ma eppure è così, mi piace l'odore dei libri, dei nuovi libri, quelli appena stampati, la carta liscia, l'inchiostro lucido...ogni libro nuovo profuma di nuovo ma ogni profumo è un profumo diverso.
 
Il pomeriggio seguente andai da sola a fare un giro. Amo fare passeggiate pomeridiane, anche solo per sentire il vento accarezzarmi il viso e mi da la sensazione di libertà e spensieratezza. Di solito vado nel bosco perché nella natura tutto diventa più magico, ma quella volta decisi di andare a Forks. Dopo mezzora di camminata mi fermai in un bar a prendere uno snack e mi sedetti al tavolino a sfogliare un giornale su automobili. Ormai dovevo cominciare a farmi un’idea sulla mia prima auto e non vedevo l’ora di prendere la patente. Ad un certo punto sentii la sedia di fronte a me spostarsi. Automaticamente alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti una ragazza bionda con grandi occhi scuri.
- Scusa, ti dispiace se mi siedo qui con te?
- No, va bene, siediti pure – risposi indifferente.
- Mi chiamo Felicia – si presentò dopo essersi seduta – Non ti ho mai vista da queste parti…
- Io sono Renesmee e… no, effettivamente non vengo spesso qui… abito fuori città, ecco.
- Ah, capisco. E la scuola la frequenti in un altro paese?
- Ehm.. sì, è un po’ distante da qui – buttai sul vago.
- Ah, ecco, perché nella scuola qui a Forks non mi è mai capitato di vederti…
- Mhm.. – abbozzai un sorriso, poi ripresi a leggere il giornale.
- Sei un’appassionata di automobili? – mi chiese con tono annoiato.
- Appassionata no, sto solo fantasticando sulla mia prima auto, tra un anno e mezzo prenderò la patente di guida.
- Io invece la prenderò tra pochi mesi e sono elettrizzata!!! Purtroppo i miei mi daranno inizialmente un furgoncino, non si sa mai vado a sbattere chissà dove e addio macchina nuova…. che guardi? – chiese ancora accorgendosi che guardavo un uomo mentre bevevo un liquido rosso.
- Quel tizio… che beve? Sangue?
- Cosa? No! – disse divertita – E’ vino. Non sai cos’è il vino??! – sulla sua faccia apparve un’espressione di incredulità.
- Sì, cioè.. no.. è..è che non ho mai visto i miei che ne bevevano – risposi sentendomi ingenua.
- Aspetta, te ne faccio portare un po’, così lo assaggi – Felicia chiamò il cameriere – L’importante è che ne bevi poco, altrimenti diventi scema.
- Bleah, non ha un buon sapore – dichiarai dopo averlo assaggiato – Di certo preferirei bere sangue che questa roba!
- Ah sì? Perché? Tu bevi sangue? – mi canzonò ridendo.
- Oh, sì tutti i giorni – scherzai. Tanto non mi avrebbe creduta.
- Certo che sei proprio strana – disse scuotendo la testa.
Ci fu un momento di silenzio, che Felicia ruppe. – Chi è quello? – mi indicò con la testa verso la vetrina. Fuori c’era Jacob che mi salutava e mi faceva cenno di uscire da lui.
- Un mio amico, Jacob – le risposi salutandolo.
- Cavoli! Te li cerchi proprio bene i ragazzi… Anche se mi sembra un po’ più grande rispetto a te…
- Sì lo è…. Più che altro è un amico di famiglia, sai com’è…
- Mmm.. me lo dovresti presentare – ormai i suoi occhi non si scollavano più da lui.
- Sì, come no.. – mormorai tra me – Beh, vado, pare che abbia bisogno.
- Ok ciao, alla prossima, allora… se ci rivedremo.
- Ciao
 




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