Du tillhører till meg.

di cormac
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 Du tillhører till meg.



L’aula, quando gli dèi erano impegnati durante le loro lezioni mattutine, era certamente il posto più rumoroso di tutto l’istituto, e non perché gli studenti-spiriti creati da Zeus non avevano il minimo interesse nel fare rumore. Tra gli schiamazzi di Apollo, le grida di Takeru ed lo spensierato ronfare di Dioniso, era ben difficile che Kusanagi riuscisse a riportare la tranquillità. Anche Loki avrebbe normalmente preso parte all’entusiasmo (o forse dire “caos” sarebbe stato più corretto) collettivo, eppure preferiva rimanere stranamente in disparte, con le braccia conserte e il mento poggiato su di esse, intento a fissare in cagnesco Yui e Balder in ogni loro interazione. Eppure aveva avvertito quella donna, la prima volta che si erano incontrati.
“Stagli lontano!” aveva detto, ma in una sorta di innocente ostinazione, Kusanagi era ancora lì, a chiacchierare con il dio della luce, a distrarlo. Era gelosia quella che ardeva in lui? Nah. Voleva solo precisare che a nessuno avrebbe permesso di portare via ciò che gli apparteneva.
A lezione conclusa, erano ancora lì, che ridacchiavano animatamente, quando il dio del fuoco si era alzato e, con un movimento fluido, aveva afferrato il bavero della camicia del biondo, attirandolo a sé, coinvolgendolo in un bacio a stampo, simbolico, eloquente, sotto gli occhi atterriti di Yui.
« Lui è mio, gattina. »

 
 
 




Dedicato alla mia waifu.


220 words



 




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