Come 20'000 leghe sotto i mari

di MrsVegeta00
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Prologo.
Erano le sette del mattino, ma quelle sette del mattino erano quelle in cui Jaden si sarebbe dovuto preparare per iniziare nuovamente il primo anno di liceo scientifico. "Chissà con quali dementi avrò a che fare quest'anno..." pensò Jaden, mentre posava i piedi freddi sul caldo e costoso tappeto persiano.
Tolse con lentezza il pigiama che aveva indosso e, con altrettanta lentezza, indossò il solito maglione nero e jeans del medesimo colore con mocassini al seguito. Uscì sospirando dalla sua camera mentre urtava, senza scusarsi, una delle tante cameriere della sua ricca famiglia.
La ricca famiglia che voleva tanto il suo bene, che non venisse più bocciato.
La ricca famiglia che lo calcolava solo durante feste e ricevimenti importati.
Mostrato come un vecchio trofeo.
Iniziò a scendere le scale tappezzate di rosso, e, una volta raggiunto il piano inferiore, senza salutare la sua famiglia, si sedette a fare colazione.
Suo padre alzò lo sguardo dal suo giornale alzando un soparcciglio con fare accusatorio
-Allora Jaden? Non si saluta più?-
Il figlio non rispose di nuovo mentre guardava di sottecchi la sorellina Willow che s'impiastava la faccia con la marmellata.
-Jaden?- Lo richiamò il padre.
- 'Giorno. sospirò annoiatamente il giovane. Il padre avendo perso ogni speranza di far dire qualcosa di più di quella semplice parola al figlio gli fece cenno di muoversi per andare, assieme a sua sorella, dall'autista che li avrebbe accompagnati a scuola. Trey, l'autista che ascoltava i problemi dei fratelli Smith, che dava loro dei consigli per superarli, quei problemi, li aiutava quando poteva con i compiti. Era lui Trey. Non Will. Non loro padre. 
Jaden infilò di corsa il cappotto e, seguito dalla sua sorellina di 8 anni, si diresse di corsa verso l'auto di Trey. Una volta entrato il suo volto fu illuminato da un sorriso sincero, e l'autista commentò :"Mi raccomando Jaden. Se vieni bocciato anche quest'anno ti lascio a piedi e guarda che non scherzo scavezzacollo!" Jaden si permise una risata, anch'essa sincera, Trey anche se avesse voluto davvero lasciarlo a piedi non avrebbe potuto farlo. Ordini del generale.
Trey accompagnò velocemente i ragazzi a scuola, e una volta arrivato all'entrata dell'edificio grigio topo del liceo si lasciò sfuggire un'altro sospiro prima d'essere sommerso da stupide bimbette che erano atratte certamente più dal valore dei suoi abiti che da lui. Riuscì per miracolo a raggiungere la sua classe, dove fu nuovamente sommerso da baby-galline. Notò che tutte le sue nuove compagne di classe rientravano nella categoria, tranne una zazzarea bionda e spettinata che se ne stava all'ultimo banco vicino ad un tizio dai capelli rossi e ricci.





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