Storia scritta per il Pannolini Challenge, grandiosa idea che tira fuori la demenzialità intrinseca delle persone (e con me non ha certo fatto eccezione XD).
Sweet night
Le gambe che si muovevano contro la sua volontà, oltrepassando la
distanza di sicurezza. La mente incredibilmente vuota, priva delle brillanti
strategie con cui era sempre riuscito a cavarsela, forse distratta dagli strilli
insopportabilmente acuti che provenivano dalla culla e s’intensificavano man
mano che si avvicinava ad essa. Poi le sue dita, fin troppo agili per
appartenergli davvero, che sollevavano la bambina e si facevano strada tra i
suoi vestiti, incuranti del pericolo a cui si stavano esponendo, fino a rivelare
l’incarnazione della sua più grande paura
Provò disperatamente a fermarsi, terrorizzato da quel piccolo agglomerato di tessuto bianco
che, per le persone ignare della sua reale minaccia, era solo un pannolino, ma
ormai era troppo tardi: mentre il rivoltante odore del suo contenuto gli
aggrediva l’olfatto, si ritrovò incapace anche solo di pensare, e non gli rimase
che trattenere il respiro, nella speranza di riprendere il controllo
sul proprio corpo prima di morire asfissiato.
Alla fine, com’era inevitabile, il suo bisogno d’ossigeno ebbe la meglio
sulla forza di volontà. Con un’espressione disperata non riuscì a impedirsi
d’inspirare e, per la prima volta nella sua vita da guerriero, comprese il reale
significato della morte.
Shikamaru si svegliò avvolto dal gelido sudore della paura.
Si alzò a sedere di scatto, con il cuore che gli batteva all’impazzata nel
petto, ancora restio a credere di aver sognato tutto. Al suo fianco, Ino
dormiva serenamente; il suo respiro profondo gli trasmise un senso di pace e a
poco a poco cancellò le urla che gli avevano perforato i timpani nella
dimensione onirica e l’agghiacciante sensazione di soffocare lentamente,
sconfitto da un pannolino.
Il suo sguardo s’intenerì nel soffermarsi sul dolce sorriso della moglie.
In un chiaro momento di follia aveva accettato di sposarla e perfino di avere
dei figli, per quanto una simile situazione infrangesse i suoi propositi di una
vita tranquilla, ma era stato chiaro fin dall’inizio, con lei: niente pannolini.
Mai, per nessuna ragione.
Ormai erano trascorsi diversi mesi da quando era diventato padre, eppure
aveva sempre evitato abilmente quest’incombenza, fiero di essere l’unico tra i
suoi amici assurti al rango di genitori che fosse riuscito a evitare una simile
tortura.
Ancora parzialmente turbato dall’incubo, si permise un fremito d’orrore,
prima di stendersi sul materasso per tornare al riposo del giusto.
Era sembrato così reale…
Mentre il marito scivolava nel sonno, Ino aprì gli occhi, accentuando il
sorriso angelico che le accarezzava le labbra. Nella culla a pochi metri da lei, sentì la
bambina agitarsi, inquieta, mentre le avvisaglie del processo di morte che si
stava sviluppando nel suo pannolino cominciavano a invadere la stanza con
un’intensità preoccupante.
Per la seconda volta in quella notte, la kunoichi si mise a sedere sul
letto, ma, invece di alzarsi e raggiungere la figlia che presto avrebbe
cominciato a strillare, si volse verso Shikamaru, notando con soddisfazione i
suoi lineamenti distesi, tipici di chi sta dormendo profondamente.
Le sue labbra si aprirono in un ghigno poco rassicurante.
- Shinranshin no Jutsu*.
*Sconvolgimento Spirituale, tecnica usata dal padre di Ino durante la difesa di Konoha, che permette il controllo del corpo del proprio avversario.
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