Questa
Flash-fic partecipa al
contest indetto da Aleyiah
Sai lanciare un incantesimo?
[Pagan] Flash Contest.
I prompt a mia
disposizione erano:
Lammas: 1
agosto.
Lughnasadh
(chiamata anche Lammas dai
sassoni) cade il 1° agosto e segnava l’inizio della
stagione dei raccolti.
Tutti
i riti di Lughnasadh
miravano ad assicurare una stagione di frutti generosi, in quanto un
raccolto
abbondante assicurava la sopravvivenza della tribù durante i
freddi e sterili
mesi invernali.
Legamento.
III
secolo a.C. Sassonia,
pressi fiume Weser.
Pianure
si estendevano per
miglia, onde un fiume ne intersecava le sagome.
Sol
un piccolo promontorio, dal
quale una figura ammantata di lino bianco osservava in silenzio i
giovani
amanti ricoprir di fiori piccole capanne, là dove l'acqua
bagnava appena la
terra, nei pressi di otto monoliti disposti in cerchio a tre passi
l'una
dall'altra.
Inesorabile
il sole discendeva
l'orizzonte, da esso delle ombre sembravano sbucar fuori, in una marcia
che
divorava le distanze con i giovani, che si affrettarono ancor
più alla loro
vista, mentre dalla rupe la figura ammantata estrasse lentamente un
piccolo
frutto, che ingerì sol dopo essersi morso lievemente la
lingua.
Osservò
il palesarsi di quelle
ombre che altro non erano che uomini armati di lance, capitanati dal
più
possente fra di essi che batté la lancia a pugno chiuso sul
proprio petto,
intonando un urlo seguito in coro dal proprio seguito. Ed ancor qualche
istante
la figura sulla rupe attese le tenebre, assuefatto da frasi che
riecheggiavano
nella propria mente: Ai giovani amanti il
compito di procreare, ai cacciatori quello di uccidere, e a me che son
solo un
druido, a me il compito di onorare e preservare il legame tra il nostro
ciclo e
quello della madre terra, affinché esso sia un unico ciclo,
e perché questo non
abbia mai fine.
Osservò
a intervalli i giovani
amanti e gli uomini armati, volgendosi solo infine alle proprie spalle,
verso
un immenso querceto dal qual fuoriuscivano vecchi e bambini con vivande
e
vetusti attrezzi musicali. La folla non si attardò a
superare il druido e
discese in fretta e furia la rupe, tramutando l’atmosfera
dell'ambiente stesso
e coinvolgendo giovani e cacciatori in un unica danza che avrebbe
trovato
riposo sol alle prime luci del mattino seguente.
Il
druido discese il promontorio proprio
in quelle luci e giunse al centro degli otto monoliti. Si
ferì volutamente una
mano con dei rovi e disegnò sulle pietre otto rune
rappresentanti le otto stagioni
del proprio credo.
Il
silenzio incombeva quando il suo
verbo prese vita. Osservando i presenti, portò le braccia al
cielo: “Che gli
anziani e i bambini si dispongano nel secondo cerchio,
perché essi detengono
passato e futuro; i giovani amanti si dispongano nel primo cerchio,
perché a
loro è data la procreazione; ed infine si facciano avanti
gli otto cacciatori
migliori, affinché possano restituire la forza di cui si
sono appropriati dalla
nostra madre terra”.
Attese
la disposizione di questi ultimi,
i quali si ferirono entrambi i palmi delle mani e li adagiarono in
terra al
cospetto della pietra che avevano di fronte; lì rimasero,
ascoltando il verbo
del druido che si ispirava alle preghiere: “Abbiamo celebrato
te, Arianrhod, dea
della luna, ed al sorgere del sole onoriamo te, Lug.
Affinché il Lughnasad
possa essere completo, io rivendico il legame con codesta terra,
restituendole
parte di ciò che abbiamo preso”.
Estraendo
una stella a cinque
punte con la manca e raccogliendo un sasso con la destra,
scagliò quest’ultimo
verso la roccia con la runa raffigurante la stagione corrente. Il tonfo
fece vibrar
la roccia, che ispirò a sua volte le altre circostanti;
vibrazioni ed onde che accelerarono
la normale crescita della vegetazione circostante, per miglia e miglia,
la
quale esplose in rigogliosità e bellezza.
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