Siedi in attesa, nella fredda
notte d’inverno. Infinite stelle, come manciate di sabbia, brillano gelide nel
cielo terso. Indifferenti. Ti chiedi quanto andrà avanti questa guerra, quanto
tempo ancora dovrai combattere prima che la morte venga finalmente a liberarti
da ogni angoscia.
Troppi anni hai passato sui
polverosi campi di battaglia, gli occhi ormai stanchi del crudele bagliore
delle spade, e del rosso del sangue che ovunque impregna il terreno.
Un’illusione la tua, riuscire a
proteggere colui che ami, difenderlo dalle lame affilate dei nemici. Per questo
hai lasciato le buie stanze della tua casa, non hai saputo aspettare lontano,
come invece la sua promessa sposa dai lunghi capelli neri, che sempre lo
attende dalle alte finestre di un palazzo di vetro.
Bambina dagli occhi grigi, nulla
è rimasto di quello che eri un tempo, il tuo dolce sorriso cancellato dalle
lacrime amare che hai versato; le tue labbra sottili hanno ora la piega severa
di chi non spera più nel domani, nel tuo sguardo freddo e determinato un
coraggio che niente o nessuno può spezzare.
Sfinita, infine ti addormenti. E
sogni di un futuro che non sai ti appartenga, di una terra lontana che non hai
mai veduto, dove nel tepore dell’estate le foglie dei salici danzano leggere
nel vento. E sulla terrazza di una bianca dimora un uomo che ancora non conosci
ti tende la mano, un tenero sorriso illumina i suoi gentili occhi azzurri.