"Non è facile per me
Dire
una cosa proprio a te
Che mi conosci bene come
la tua pelle"
No, io sono
grande, in tutti i
sensi. Non ho paura di ammetterlo, sai?
Un grande artista marziale,
per ora, più forte di molti di quelli che ho incontrato nel
mio
cammino e tu lo sai bene, visto che dopo ogni sfida ti riportavo a
casa con me. Ma non è ancora abbastanza, ho anche una grande
ambizione, un giorno vorrei diventare il più grande di tutti.
Ho un grande corpo, temprato e
scolpito da anni di duro allenamento e lo so che ti piace, vedo come
lo guardi.
Ho un grande orgoglio, un
grande ego, una grande testardaggine.
No, io sono grande.
Ma se c'è una cosa che mi sa
far sentire piccolo, quella sei tu. Ogni volta che ti vedo, ogni
volta che litighiamo, ogni volta che ti salvo, ogni volta che ti
sfioro, vorrei dirti tante cose. Ma, ogni volta, me le rimangio.
Non è facile, per me,
dire una
cosa, proprio a te.
"Questa mattina quando te
Sei uscita prima di me
Sono
rimasto a letto a guardar le stelle
Disteso dalla parte tua
Con
il tuo calore ancora lì
Terra di sogni che non
so
comprendere"
Tutte le
mattine da sempre, tu
mi svegli.
Vieni in camera mia, ancora calda della mia notte e mi
chiami.
La prima volta dolcemente “Ranma...”
La seconda volta,
convinta che io stia ancora dormendo, un po' più forte
“Ranma!!”
La terza volta, del tutto spazientita, mi getti addosso un secchio di
acqua fredda e te ne vai arrabbiata.
Una delle cose che non ti ho
mai detto è che io ti sento dalla prima volta in cui la tua
dolce
vocina pronuncia il mio nome. Anzi, ti sento ancora prima. Il mio
corpo sa
che tu stai arrivando. Ma non mi alzo, resto nel mio futon,
fra le coperte, sperando che prima o poi tu ti decida a toccarmi.
Magari una carezza, sul braccio, o magari sul viso, per svegliarmi.
Ma questa mattina non avevo
voglia di alzarmi, volevo restare da solo con i miei pensieri.
Così
ti ho detto di andare a scuola senza di me, che io non stavo bene.
Quando la casa è rimasta vuota
mi sono alzato e sono venuto qui, in camera tua. Mi sono sdraiato nel
tuo letto ancora sfatto, ancora caldo di te, della tua notte, dei
tuoi sogni, che pagherei tutti gli yen del mondo per conoscere.
Fra le tue coperte gialle ho
chiuso gli occhi.
"Io
trattenevo il respiro
Per
sentire il silenzio
Di una stanza quando non ci sei
Abbracciavo
il cuscino
Per cercare il profumo
Di una notte dai capelli
tuoi…"
Ho chiuso
gli occhi e sono
rimasto lì, in silenzio.
Senza mio padre che grida
qualche insulto o fa sconnessi gesti da panda.
Senza tuo padre
che piange o si trasforma in un oni spaventoso, come fa sempre
quando crede che io ti abbia fatta soffrire.
Senza
Kasumi che cucina, senza il suo canticchiare dolcemente o il rumore
delle pentole smosse dal suo sapiente tocco.
Senza il “click”
della macchina fotografica di Nabiki o lo sfrusciare delle sue
banconote.
Senza di te, che mi gridi
“baka”, o mi dai una martellata, o mi spedisci in
orbita, senza
che io abbia davvero fatto nulla.
Senza nessuno, solo con il
silenzio e il tuo cuscino che ha ancora la forma della tua testolina,
così piccola eppure così cocciuta, con quel bel
caschetto nero che
mi piace tanto.
Con quel profumo di fragola...
E prendo un po' di coraggio.
Forse quando tornerai io.....
No.
"E non ci riuscirò mai…
A dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E
quello che tu sei per me… per me...."
"Sei l'altra parte della
Luna"
Come
quando, sdraiato sul tetto
con le mani dietro la nuca, guardo il cielo stellato.
Con i venticello fresco delle
sere giapponesi che mi muove i capelli e i vestiti, io guardo sopra
di me, quell'infinito spettacolo che ha il potere di calmarmi.
E fra
tutte quelle stelle, belle sì, ma piccole e lontane, e forse
poco
importanti per me, scelgo sempre di guardare la Luna. Così
bella,
tonda, candida. Come te.
E che, come te, ha due lati.
E che, come me, ha due lati.
Il lato che mostra al mondo,
spavaldo, sbruffone, forte, grande.
E l'altro lato, nascosto, che
non va mostrato. Che nessuno vede ma che c'è, ed
è enorme come
l'altro, e risplende come l'altro e grida il tuo nome, come l'altro.
"Il fuoco che non si
consuma"
Oh no, se
c'è una cosa che tu
non fai è consumarti.
È anche questo che amo di te.
Tu lotti,
graffi, combatti. E non ti arrendi mai.
Che sia una sfida, magari con
qualcuna delle mie fidanzate, che sia per la tua libertà,
che sia
per salvare me, tu non ti arrendi mai.
E alla fine, fidati, tu
vinci
sempre.
"Il tuono che precede il
lampo"
Tu sei
esattamente come un
tuono.
Un rumore assordante che ti
avverte che sta per arrivare qualcosa di pericoloso, un lampo il
più
delle volte, un pugno, un calcio o qualcosa di estremamente doloroso,
nel tuo caso.
"La cassaforte del mio tempo"
La mia
cassaforte. Colei che
custodisce ogni minima parte di me, forse senza saperlo o forse senza
conoscere la combinazione.
"Io ti amo.. e mi
vergogno anche un po'
Come un bambino io continuo a dirtelo"
Alla fine
l'ho detto. Ti amo.
E quanto ti amo.
E mi vergogno tantissimo, di
non avertelo mai detto, ma mi vergognerei anche di dirtelo e mi
vergogno che, ora che l'ho ammesso, non riesco a smettere di
pensarlo, e ripeterlo, e sognarlo.
Ti
amo, ti amo, ti amo....
"E non ci riuscirò mai
A dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E
quello che tu sei per me… per me...."
"Fedele non
sarò mai
Ma
non ti tradirò mai
Sai che fedele io non
sono a niente.
Io
non lo sono con me
Io non lo sono con te
Neanche con Dio,
nemmeno con la gente"
Non sono
mai stato fedele in
vita mia. Non ho mai avuto un punto fisso. Una casa, un cagnolino,
una madre, un vero letto.
Non ho mai avuto niente e
adesso ho tutto, anche troppo.
Quattro splendide ragazze che
vogliono me, me! Quello che non ha neanche una cosa che può
dire
“sua”, nemmeno un corpo.
E non arrabbiarti se non le
mando via che forse, una
cosa, io ce l'ho.
"Non ti amerò come
vuoi
Perché non so
dire noi
Però lo sai
che posso darti il Sole"
Ti amo, ormai lo sai, l'ho
ripetuto un'infinità di volte. Forse i muri se ne saranno
impregnati.
Ti amo ma
non nel mondo in cui
tu vorresti. Io non sono Ryoga o Kuno o Shinnosuke. Io non
andrò in
giro ad urlare il mio amore ai quattro venti, probabilmente non lo
dirò nemmeno a te.
Ma tu lo sai, lo devi
sapere.
Ti amo
perché ti sopporto.
Ti amo perché mi sopporti.
Ti amo perché ti salvo,
sempre.
Ti amo perché mi salvi,
sempre.
Ti amo perché non sono come
gli altri.
Ti amo perché non sei come le
altre.
Ti amo e
basta.
"È solo insieme a te
Che io
ho capito perché
È
così bella la parola amore"
Ma....
"E non ci
riuscirò mai
A
dirti quanto bella sei
Quanta vita mi dai…
E quello
che tu sei per me… per me...."
"Tu sei la cima
dell'Olimpo"
La mia sfida
più difficile
"La pioggia che ravviva il campo"
Tu sei per
me una manna dal
cielo, Akane.
Ogni volta che mi guardi, ogni
volta che mi sorridi, ogni volta che sei gelosa, ogni volta.
Ogni volta sei come
quando la pioggiarellina estiva, quella leggera e fresca, cade sul
mio corpo sudato dopo un allenamento particolarmente duro.
Tu mi
scorri dappertutto e mi curi, mi fai risposare, rilassare.
"La madre che non mi
somiglia"
Lo sai che
io una madre non
l'ho mai avuta.
Le attenzioni, le cure, l'amore
di una madre.
Nessuno mi ha mai curato, se mi
sbucciavo un ginocchio. Nessuno ha mai asciugato le mie lacrime.
Nessuno ha mai cucinato per me.
Finché non sei arrivata tu.
Tu, che
sei un uragano.
Tu che sei goffa e tremendamente maldestra. Tu che
ogni volta che vuoi mettermi un cerotto, mi fai ancora più
male. Tu
che non sai proprio cucinare.
Però
lo fai.
Per
me.
"Il battito delle mie ciglia"
Ci hai mai
fatto caso che a
volte facciamo le cose nello stesso momento?
Ci giriamo, sorridiamo, ci
guardiamo.
Respiriamo, mangiamo, dormiamo,
camminiamo, guardiamo.
A volte io e te facciamo le
cose nello stesso, identico, momento.
Come sbattere le ciglia, io sul
blu, tu sul nero.
Oppure
amare.
"La notte dove addormentarmi
E l'ala dove ripararmi"
Te l'ho
già detto, io sono
grande e forte. Non ho bisogno di farmi proteggere, ci penso da solo.
Ma se dovessi scegliere un
posto, uno solo, nel quale addormentarmi e sentirmi, per una volta,
protetto, quel posto saresti tu.
Sempre tu.
Ecco perché, alla fine, torno
sempre da te.
"Tu
sei il pericolo costante
La mia miniera di diamante"
Non serve
aggiungere altro
Akane, vero?
"Ma,
Non ci riuscirò mai
A dirti quanto bella sei
E quanta vita mi dai
E quello che tu sei per me."
O forse un giorno, chissà...
***
Buongiorno
a tutti!
Sì,
sono ancora io, salve!
Questa song
fic mi girava in
testa da un po'.
Di solito,
come qualcuno di voi
sa, non sento musica italiana, ma questa canzone ha un significato
particolare per me...
E' venuta
di getto, davvero,
invece di studiare ho acceso il pc e ho scritto, quindi perdonate
eventuali errori, perdonate tutto e spero vivamente che vi piaccia.
Come al
solito, grazie a chi
leggerà e a chi recensirà.
Vi
abbraccio tutti :)
Scusate l'idiozia! Non mi sono accorta di non avervi detto che canzone è! Perdono! La canzone è "Per me" di Jovanotti. Sentitela che è bellissima!
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