to the moon
To
the Moon è un capolavoro. Questa fiction non vale un decimo
di quel gioco, non posso consigliarvi che provarlo e, se riuscite a non
piangere ogni cinque minuti... beh, non so se dispiacermi
perché
avete un cuore arido o complimentarmi per l'autocontrollo.
In
ogni caso, questa fiction è basata su quel gioco, almeno in
parte, questo perché... beh, devo confessarvi che la trama
precisa di questo gioco io non la so. Mi spiego meglio: girovagando su
Youtube, ho trovato questo gameplay ma dato che era diviso in diverse
parti ( e dato che non ci speravo molto in quanto ad intrattenimento
perché a prima vista non dice molto... quanto mi
sbagliavo...),
sono saltata direttamente all'ultima.
Che
cavolo, volevo solo passare un po' di tempo.
Solo
che poi, beh, quest'ultima parte l'unica che ho visto, mi ha fatto
piangere come un'assurda fontana rotta, NONOSTANTE la trama la sapessi
solo a spizzichi e bocconi.
Questa
è secondo me la vera validità di un gioco, quando
perfino vederne/giocarne un pezzetto riesce a farti sentire qualcosa.
Quindi
ho deciso di fare una cosa, ovvero di seguire il gameplay solo
DOPO aver finito questa fiction, in modo tale da non farmi influenzare
dalle trovate del gioco. E' questo quello che farò XD Spero
solo
di non aver azzeccato la trama completa, che cavolo, sarei un diavolo
di geniaccio se fosse così.
SPERO
DI NO.
(xD)
Io
sono una seguace del MadaraMei, ma per questa fiction ho scelto la
coppia Hashirama Madara perché... perché la prima
volta
che ho visto questo gioco ho pensato che NIENTE fosse perfetto quanto
usare questi due, che neppure li miei gusti personali potessero
interferire con la perfezione assoluta della coppia associata a questo
titolo. Ci sono cose che vanno oltre anche i gusti personali, e To the
Moon o MadaraHashirama è uno di essi.
Ovviamente
spero che la fiction possa piacervi, ma col cuore vi
consiglio di lasciar perdere la fiction e spendere quattro ore a
giocare questa meraviglia, e poi magari tornare qui, se volete,
perché vorrei davvero che tutti voi possiate commuovermi
come ho
fatto io (ripeto, vedendo SOLO la parte finale mi sono sciolta, e sono
un tipo coriaceo, io).
La
fiction sarà breve, circa quattro capitoli (?), quindi non
vi ruberò tanto tempo.
Questo è solo l'introduzione, comunque :)
[Mini
appunto: in questa storia è presente character death, ovvero
morte di un personaggio. Nel caso in cui qualcuno non avesse voglia di
vedere/non conoscesse To the Moon...]
Buona
lettura.
Dedicata
alla FreebirdGame. Grazie per un simile capolavoro. Davvero, grazie.
Last
Desire.
Based
on To the Moon
-" Oh, no.
Per favore, no."-
-"
Eccolo che si lamenta di nuovo,"- disse Shisui alzando gli occhi al
cielo, mentre gli altri shinigami riuniti nel consiglio lo imitavano.
-"
Chi è a favore di delegare il compito a qualcun altro?"-
Parecchi
cominciarono ad alzare la mano, tramutando quel gesto in una
grattatina di orecchio quando su di loro si posò lo sguardo
del
capo.
-"
Nessun altro può prendere questo compito, lo sappiamo
tutti."- Quando un accenno di protesta giunse alle sue orecchio, il
capo
- che di nome faceva Fugaku - saettò lo sguardo verso
l'impiegato che osava lamentarsi. -" Non ho alcuna intenzione di
discutere con te, Obito. Lo farai e questo è quanto. Cerca
di
portare alto il nome della Sharingan Corp., se ne sei in grado."-
Obito
continuò a borbottare tra sé e sé per
tutta la durata dell'incontro.
___
-"
Ho portato a compimento due soli incarichi, e ho passato quasi tutto
il tempo nelle varie dimensioni, ma sarò comunque impiegato
dell'anno. C'è da chiedersi cosa combinano gli altri che
restano
alla Sharingan corp.,"- disse Shisui allegramente, scartando il suo
pranzo. Sasuke storse il naso, come suo solito (quel ragazzo sembrava
avere perennemente sotto il naso un ricciolo di sterco di cerbero), e
Shisui si vide costretto a rettificare. -" Okay, saremo impiegati
dell'anno. Io e te. Perché siamo i migliori. E se siamo
noi i
migliori, qualche domanda bisogna pur farsela."-
Obito,
che era ancora di malumore per l'imposizione del suo capo, non
riuscì a tenere a freno la lingua. " Non essere
idiota, è
ovvio che Sasuke prenderà la coccarda per il quarto anno di
fila
solo perché è il figlio del capo,"
brontolò.
Ignorando l'occhiata di fuoco che cercò di perforargli la
testa,
aggiunse: " d'altra parte, a lui capitano sempre i ruoli
migliori. Non deve far altro che recitare la parte del demonio,
abbigliarsi secondo l'aspetto che ha il diavolo nella religione di
turno e proporre patti a destra e manca. Tutto qui. Come può
non
avere sempre il cento percento di successo?"
"
Quindi è per questo che puzzi di zolfo?" Chiese Shisui;
Sasuke, che cercava di uccidere Obito con lo sguardo,
annuì. "
Sì, è il tipo di odore che i seguaci di quella
religione si aspettano dal
'loro' diavolo. Quello, e gli occhi rossi," specificò,
scatenando una risatina in Shisui.
"
Già, peccato che non si aspettino che il
diavolo si
sia strofinato in faccia un fiammifero spento prima di presentarsi
avanti a loro."
Sasuke
sospirò, fissando Obito con sufficienza. " Sei
sempre
così tardo, Obito... tardo negli incarichi, tardo nello
sviluppo
cerebrale."
"
Sempre meglio di te, piccolo..."
"
Okay, basta così," li quietò Shisui. "
Oggi devo
visitare altre dodici dimensioni, e non posso fare tardi," gemette,
alzandosi dal tavolo e scimmiottando qualcuno mentre
se ne andava blaterando tra sé e sé,
probabilmente Fugaku.
Shisui
mostrava sempre quell'indole stuffevole, ma Obito sapeva che la
sua era una facciata: Shisui il Fulmineo aveva il migliore e
più
pesante tra i compiti di tutti i dipendenti della Sharingan Corp., e lo
sapeva.
Beh,
no, si
corresse un secondo dopo. Era Itachi a fare il lavoro più
grande
di tutti, e il Fulmineo non faceva altro che viaggiare nelle varie
dimensioni dove Itachi gli diceva di andare (detta così
sembrava quasi che Shisui facesse il turista)... quindi perfino lui era
una stella che brillava di luce riflessa.
D'altra
parte, nella Sharingan Corp. erano davvero pochi gli impiegati
che svolgevano un compito o una missione completamente da soli: era
l'azienda di Relazioni Pubbliche Umane più famosa di tutto
il
regno degli shinigami, e doveva necessariamente mantenere un certo
livello di successi.
C'erano
ovviamente incarichi 'semplici' e ruoli 'semplici', come quello
di Sasuke - che altro non era che lo shinigami Notaio addetto ai
contratti con i mortali, e c'erano ruoli più
complessi come
quello di Obito, che richiedevano un enorme dispendio di Sharingan.
Tutti
loro, ma proprio tutti loro, facevano capo ad una sola persona -
non di certo Fugaku il rompiballe, che aveva il suo bel da fare a
urlare a destra e manca come uno stereotipatissimo capo d'ufficio.
L'unico Shinigami che davvero aveva sulle sue spalle il peso della
Sharingan Corp. era Itachi, l'addetto alla temutissima Gestione degli
Universi: era lui che controllava che nessuna dimensione collidesse con
le altre, cosa che accadeva quando più del settantacinque
percento degli esseri umani dell' universo X prendeva le stesse scelte
delle loro controparti dell'universo Y, Z e così via. Se
accadeva una cosa
simile, Itachi incaricava uno degli impiegati della Sharingan Corp. di
cambiare alcuni destini - ed ecco che un gruppo di umani si trovava di
fronte il demonio (Sasuke) oppure Shisui faceva in modo che tot uomini
si trovassero nelle condizioni necessarie per prendere scelte
completamente diverse rispetto alle controparti dell'altro universo. In
questo modo, il destino dei due mondi era salvo, tutto grazie
alle straordinarie capacità organizzative di Itachi; peccato
che
fosse Shisui quello che
materialmente agiva sul
campo, e fosse lui a
beccarsi gli elogi e la coccarda per l'impiegato dell'anno.
Tsè,
Itachi era troppo buono: una volta Obito gli aveva chiesto
perché non rivendicava il suo giusto premio, quando invece
lasciava che si prendessero altri il merito, e quello che si era
sentito rispondere era che l'unica cosa che contava era
svolgere bene il suo ruolo; d'altra parte se si fossero autodistrutti
troppi universi la Sharingan Corp. sarebbe fallita, no?
Anche
nell'oltretomba era il Dio Denaro a far girare le cose.
"
Non hai niente da fare, oggi?" Chiese Obito, notando che Sasuke si
stava prendendo più tempo del necessario a sbocconcellare il
suo
pranzo.
"
No."
"
Beato te. Io ho una visita a domicilio."
Il
ruolo di Obito era esattamente quello: visite a domicilio per gli
esseri umani che stavano per morire. Nel mondo dell'oltretomba era
tutta una questione di equilibri tra gioie e rancori, equilibri che
dovevano essere perennemente mantenuti. Peccato però che un
numero esorbitante di umani morisse pieno di
odio, piuttosto che col sorriso sulle labbra, e compito di Obito era
quello di visitare queste persone e usare il suo Sharingan per
individuare il motivo del loro rancore.
Ogni
Sharingan di ogni impiegato dell'azienda aveva poteri particolari;
il potere di Obito consisteva nel creare un mondo
illusorio della mente della persona che stava per morire. In questo
modo, la persona poteva veder realizzato il suo desiderio
più
grande (che non era riuscita ad avere per vari motivi) e la maledizione
d'odio veniva estirpata - e, cosa non meno importante, l'equilibrio tra
bene e male veniva ristabilito, portando nell'oltretomba un'anima pura
che poteva raggiungere il Nirvana piuttosto che essere gettata negli
inferi (che erano esageratamente pieni nonostante gli interventi della
Sharingan Corp.)
"
Non sarò nemmeno da solo," brontolò Obito, " mi
hanno affibbiato Kakashi. Kakashi. Tutti
sanno che non possiamo vederci, e mi ritrovo sempre a fare coppia
con... ehi! Mi stai ascoltando?"
Sasuke
alzò gli occhi su di lui, fissandolo da sopra il suo
doppio hellburger con patatine. " Ho ancora le orecchie Obito, ma
no, non ti sto davvero ascoltando. Racconta i tuoi dolori a qualcuno a
cui interessano davvero, " disse seccamente.
Obito
non poté fare altro che raccogliere la sua
dignità
dal pavimento ed alzarsi dal tavolo con tutto lo sdegno di cui era
capace.
___________________
Una
volta usciti dal varco dimensionale, quello che Obito e Kakashi si
trovarono davanti fu... beh, essenzialmente un bosco incolto. Non c'era
altro modo di definirlo, se non 'palude carina'.
"
Non avremo sbagliato luogo?" Chiese Obito, non aspettandosi una vera
risposta da Kakashi, che era un idiota.
Tanto
per dirne una, la prima volta che si erano incontrati per
discutere del primo caso affibbiatogli dalla Sharingan Corp., Kakashi
era cascato dritto dritto nel tranello del cancellino sulla porta, un
trucco che era vecchio quando Obito era ancora uno shinigami in
fasce... ed erano passati millenni umani da
quando Obito era uno shinigami in fasce.
Si
notava che non poteva vederlo minimamente?
Come
per dargli ragione, Kakashi si girò verso di lui, fissandolo
con il solo occhio visibile - che era allegro quasi quanto quello di
una marionetta alla quale erano stati ragliati i fili e ora giaceva
abbandonata sul pavimento. Pavimento di una grossa caverna solitaria.
Molto grossa e molto solitaria.
Obito
si sforzò di mantene la calma: era uno shinigami serio e
professionale, lui. " Itachi non può aver sbagliato. Il
luogo
è questo, anche se non capisco come possa essere questo,
ma...
è
questo. Fine
della storia."
"
Non ho avuto dubbi," disse Kakashi mestamente. Ecco, adesso cercava
di far sapere al mondo che nutriva più fiducia
in Itachi di
quanto ne nutrisse Obito?
Lo
shinigami dai capelli scuri cominciò a camminare con passo
svelto, inoltrandosi nella boscaglia. " Le coordinate sono 3b, 2H...
praticamente qui," disse, alzando lo sguardo, e un secondo
dopo
urlò: " Peccato
che non ci sia proprio niente, qui!"
Pestò un piede a terra per il nervoso, e sentì un
lieve crack.
La
replica di Kakashi si perse nel boato che la terra produsse quando
si aprì sotto i piedi di Obito, inghiottendolo al suo
interno.
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NOTE:
Ordunque, cosa ve ne pare?
Se volete, fatemi sapere!
Grazie per aver letto!
E.
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