Lo spettro del passato

di Alley
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“Ward, pensaci.”
“Aspetta, Ward. Ward!”
 
S’apre una crepa sulla tua maschera, una ferita che brucia e stilla sangue e lacrime – quelle che ti sei imposto di non versare. Il pianto è dei deboli ed è passata una vita da quando tu hai cessato di esserlo.
 
Ne sei sicuro, Grant?

Le bugie sono un’abitudine difficile da dismettere.
 
“Ok, aspetta, aspetta!”
“Un attimo!”
 
Ti volti affinché non la vedano e, tra gli strilli ed il rimorso, s’insinua lo spettro di quel passato che è un marchio indelebile sulla tua pelle.
 
“Aspetta, aspetta! Ok, ok, ok! Gua...Ward, guardami!”
“Pensaci bene!”
 
Torna a risuonare il crepitio delle fiamme, lingue d’oro e d’arancio che si levano a ingoiare un’infanzia rubata, annerendo e abbattendo mura che erano prigione più che casa.
 
“Ward, girati! Non farlo! Non farlo, Ward! Ok, non devi farlo!” 
“Ward!”
 
Riecheggiano lo scroscio della pioggia, il fruscio delle fronde smosse dal vento, lo scricchiolio delle sterpaglie bagnate; sono i rumori di notti fatte di paura e solitudine, trascorse a maledire il presente e a temere il futuro.

Il freddo punge come allora, ma l’Inverno, adesso, viene da dentro.

“Non sei costretto! Puoi scegliere! Ward! Ward, guardami! So che ti importa di noi, Ward!”
 
Rimbombano i latrati di Buddy e la preghiera muta sussurrata dai suoi occhi, poi lo scoppio di uno sparo ammantato di pietà.
 
Non sarà una tua debolezza per caso, eh?

“Hai ragione. Mi importa.” La tua maschera si sfalda e svela il volto – sfigurato, straziato, vero - che, nonostante gli sforzi, non sei riuscito a cambiare. “Ed è una debolezza.”
 
“Ward! Ward! Ward!”
 
E poi, il silenzio. 













Note
Flash modesta e di dubbia utilità, ma avevo bisogno di sfogare i feels T^T 
Le battute, naturalmente, sono tratte dalla scena finale di "Ragtag", e gli sprazzi del passato di Ward si rifanno a quanto mostrato e raccontato dall'episodio. 




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