Un viaggio senza partenza e senza arrivo
Questo viaggio inizia molto tempo fa.
Non si può dargli una data di inizio e di fine, non si può
incanalare in un periodo.
All'inizio dei tempi o forse prima
quando il tempo non esisteva e le stelle rilucevano di luce propria
che sembravano diamanti ebbe tutto inizio e da qui inizia anche la
nostra storia.
Quando la neonata terra aveva i primi
fiori e le prime vite, quando i mari si gonfiavano per la prima volta
di acqua piovana e le onde si infrangevano sulle coste fatte di
vulcani e roccia dura, da quel momento noi possiamo sapere.
Tutto si evolse, gli esseri viventi
cominciarono ad uscire dall'acqua e zampettare sulla terra e quando
incominciarono a volare per la prima volta si poté vedere il
mondo dall'alto cogliendone i particolari.
Dopo l'estinzione dei dinosauri
rimanevano le scimmie, i futuri uomini sapiens sapiens.
Tra di loro, però, si celava
qualcuno che senza farsi notare si mischiava tra di loro, viveva come
loro, era come loro.
Però aveva un dono speciale,
molto speciale che per certi versi può essere fantastico, ma
per molti altri assurdo e insopportabile.
La storia di costui è vecchia
come l'universo, se non di più e mai conosciuta, mai
raccontata. Non ha età e non ha forma, come l'acqua che prende
la forma del contenitore che la contiene; e lui era contenuto dalle
forme umane, incastrato nel nostro mondo.
Non aveva famiglia, né affetti,
né casa, né emozioni.
Era e basta. Esisteva e basta, o, per
essere corretti E' e basta. Esiste e basta.
Costretto a vagare per pianeti alla
ricerca di un posto dove Essere, aveva vagato per interi universi e
infiniti pianeti ignoti a tutto e a tutti, che forse non esistono.
Non si ricordava neanche più il
primo essere che aveva incontrato tra questi infiniti universi, ma
forse non c'era mai stato.
La prima volta che se n'è
sentito parlare sul nostro pianeta è stato durante la
preistoria: sciamani che narravano di questo bambino mandato dagli
dei per proteggere le terre e le nostre vite.
Tutti spariti misteriosamente come ci
narrano alcuni affreschi ritrovati nelle grotte.
E ancora durante i greci e poi nei
romani e ancora nel medioevo dove si parlava di un bambino eretico
mandato dal diavolo e condannato almeno 20 volte alla pensa capitale
che non solo spariva lui, ma faceva sparire anche i boia.
L'ultimo avvistamento è stato
descritto da un filosofo francese del XIX secolo che narra la sua
esperienza nel suo libro “Il bambino senza fine”,
dove possiamo leggere “... sì, l'ho visto con i
miei occhi... era mio figlio... l'avevamo adottato io e mia moglie
15 anni fa....eravamo una bella famiglia....però lui aveva un
dono, oppure come lo chiamano alcuni una maledizione... che non ha
tempo, né spazio....da 15 anni che l'abbiamo adottato è
sempre rimasto un bambino di 5 anni fisicamente, ma psicologicamente
è sempre stato saggio, più di un adulto...non voglio
insinuare niente, ma ritrovo alcuni punti di riferimento nelle storie
narrate dagli uomini preistorici...”.
Il
giorno dopo la pubblicazione del libro, filosofo, moglie e bambino
sono spariti nel nulla, come se non fossero mai esistiti.
Oggi
che siamo nel XXI secolo non abbiamo ancora decifrato il codice che
la storia ha risucchiato prepotentemente dentro sé stessa, il
tempo in cui questo bambino è stato creato, la sua vera
storia, la sua esistenza.
Non siamo sicuri della sua esistenza,
ma possiamo provarla e siamo sicuri che quel bambino che ha
attraversato la notte dei tempi e il prima sia ancora sulla nostra
Terra. E noi vi narreremo la sua storia, quella vera e mai
raccontata.
To be continued...
Essendo
la storia complessa da scrivere, penso che il prossimo capitolo non
verrà pubblicato prima di settimana prossima o della settimana
dopo: mi scuso, ma domenica parto e non avrò molto tempo, anche
se mi sforzerò di finire il prima possibile. Il numero dei
capitoli non è definito e quindi potrebbero essere 3 come
potrebbero diventare 20.
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