Finn era
arrivato al punto in cui odiava perfino andare in aula canto con il Glee Club,
che di solito era la sua valvola di sfogo.
La relazione
di sua madre con Burt stava andando troppo velocemente e non riusciva a vederla
con una luce positiva.
Era vero che
sua madre era felice ma non riusciva a vedere quanto lui ci stesse male per
questa storia?
Kurt non lo
aiutava affatto.
Era sempre
intorno a lui.
Andavano
nella stessa scuola.
Condividevano
la stessa stanza.
Doveva
perfino accompagnarlo nella stessa macchina dopo il Glee Club.
Anche quest’ultimo
lo stressava.
Rachel lo
ignorava, passando il tempo con Jessie che si era trasferito al McKinley per la
gioia di tutti.
Santana gli
lanciava frecciatine.
Kurt si
comportava, be, da Kurt.
E Mr Shue non gli dava più assoli.
Il Football
era anche peggio.
Doveva
sopportare Puck, che era andato a letto con la sua ragazza, la cui pancia gli faceva
ricordare tutte le volte quanto era stato stupido, e i suoi compagni di squadra
che lo perseguitavano per via del Glee Club.
Non era mai
solo
Aveva
cercato di spiegarlo alla madre che non era pronto al trasferimento, gli aveva
chiesto di aspettare ma sua madre non aveva voluto ascoltarlo.
Era
innamorata.
Era arrivato
a casa stressato a livelli impensabili.
I compagni
di squadra non erano stati molto cordiali quando aveva cercato di truccarsi per
il compito di Mr. Shue.
Era entrato
in quel seminterrato e aveva visto cosa aveva combinato Kurt con i soldi che
Burt aveva dato a Lui.
Non ci aveva
più visto dalla rabbia.
Aveva
cominciato a urlargli contro, poi era arrivato Burt ed era stata la fine.
“Fuori da
questa casa” Aveva urlato l’uomo e Finn aveva eseguito l’ordine.
Era salita
al piano terra ed era corso al suo Pick-up con lo zaino in spalla.
Il motore
della macchina era ancora caldo.
Finn rimase
immobile con le mani sul volante.
Era tutto
inutile.
Sua madre
non lo ascoltava.
Kurt non lo
ascoltava.
Burt lo
odiava.
Nel Glee
Club era inutile.
La squadra
gli tirava le granitate in faccia.
Non ce la
faceva più.
Accese il
motore e uscì dal vialetto.
Non sapeva
cosa fare.
Tutto era
inutile.
Lui era
inutile.
Non serviva
a nulla.
Non ci pensò
molto a lungo.
Quel tratto
di strada non era molto frequentato.
Premette il
piede sull’acceleratore e puntò un albero li vicino.
Sentì l’impatto,
poi più nulla…
Xxxx
C’è qualcosa
di estremamente sbagliato nella mia mente per farmi partorire queste Flashfic…
Spero vi
piaccia
:)
Xòxò
Agnese