QUESTIONE
DI PUNTI DI VISTA
“Isy!”
Il richiamo
risuonò sulle pareti della piccola casa sulla spiaggia di
Long Island Sound, sovrastando il ritmo assordante della musica e il
pianto di un bambino..
“Isy
corri ti prego!”
La donna dai
lunghi capelli biondi si affacciò alla porta del soggiorno
asciugandosi le mani nello strofinaccio, e non potè fare a
meno di sorridere.
“Quale
catastrofe è mai successa, Tom?”
domandò divertita fissando il marito.
Tom le
lanciò un’occhiata smarrita, poi con un sospiro
cambiò posizione al neonato urlante che teneva tra le
braccia.
“Ho
provato di tutto Isy, ma Will non dorme e continua a piangere
disperato.” piagnucolò “Forse sta
male.”
La donna
inclinò il capo da un lato e sorrise comprensiva.
“Tom,
tesoro, sai quanto ammiri la tua passione per la musica, ma non credi
che far addormentare un bambino al suono degli Slayer sia un
po’ troppo?” disse avvicinandosi allo stereo e
abbassando il volume assordante.
“Io
mi ci rilasso con questa musica.” borbottò
l’uomo risentito, mettendo il broncio.
“Tu
hai trentadue anni, Tom. Will ha solo sei mesi.” disse Isy
prendendo il bambino dalle braccia del marito e cercando di calmarlo
con piccole pacche sulla schiena “ E non credo che suo padre
e sua madre sarebbero molto d’accordo sul farlo addormentare
a suon di metal.” continuò divertita pensando
all’espressione di Rebecca quando fosse venuta a conoscenza
di questa cosa.
“Matt
non si opporrebbe, ne sono convinto.” borbottò di
nuovo Tom, grattandosi un punto al di sopra dell’orecchio.
Isy non
rispose ma continuò a sorridere rivolta al bambino.
“Piccolino,
forse hai bisogno di essere cambiato. Hai fatto pipì?
Vediamo un po’.” disse poi facendolo sdraiare sul
divano e cominciando ad aprire i bottoncini della tutina
“Vediamo se è questo pannolino lurido a darti
fastidio.” continuò poi cantilenando al piccolo,
mentre sfilava le gambine dall’indumento.
“Non
può essere.” disse Tom avvicinandosi e scuotendo
il capo “L’ho cambiato poco tempo fa.”
Isy
tirò indietro la tutina e fece per togliere il pannolino, ma
si bloccò tutto ad un tratto. Rimase un lungo momento a
fissare il bambino sbattendo le palpebre perplessa, poi senza dire una
parola lo voltò su un fianco e gettò
un’occhiata scettica al sederino.
“Tom,
amore, hai detto che hai cambiato tu Will l’ultima volta,
vero?” domandò soffocando una risata.
“Certo.”
rispose lui annuendo orgoglioso.
“E
Will è il primo bambino che cambiavi nella tua
vita?” continuò Isy con una strana voce
trattenuta. Tom aggrottò la fronte confuso.
“No.”
disse cauto “Qualche volta ho fatto da baby sitter alla
bambina dei miei vicini.” disse continuando a fissarla sulla
difensiva. Isabel ridacchiò divertita, poi prese Will in
braccio e, tenendolo sollevato davanti a sé, si
voltò verso il marito.
“Mettevi
i pannolini al contrario anche a lei?” domandò
ridendo senza ritegno.
“Non
è al contrario!” protestò lui
incrociando le braccia sul petto.
“Tom!”
esclamò lei continuando a ridere “Guardalo:
è più largo davanti e più stretto
dietro.” disse incapace di controllare
l’ilarità.
“E’
una questione di punti di vista.” borbottò Tomas
risentito.
“No,
Tom.” continuò lei ridendo “E’
un pannolino, non un perizoma!” disse poi scoppiò
di nuovo a ridere.
L’uomo
fissò il bambino battendo le palpebre, poi si rese conto
dell’ilarità della situazione e scoppiò
a ridere a sua volta.
“Devi
ammettere che sei stato fortunato.” disse Isy dopo qualche
tempo, quando ebbero finito di ridere come due ragazzini.
“In
che senso?” domandò Tom passandole un pannolino
pulito.
“Beh:
avrebbe potuto fare la cacca. Col perizoma sarebbero stati
guai.” disse seria, ma quella frase ebbe solo il potere di
farli scoppiare di nuovo a ridere.
Will aveva
smesso di piangere e ora il suo sguardo passava dall’uno
all’altro con curiosità, poi il suo viso si
aprì in un sorriso felice, forse contagiato
dall’allegria dei due. Ma, tutto ad un tratto, mentre Isy
cercava di rimettere il pannolino al bambino, un getto caldo
partì improvviso sfiorando appena i capelli biondi della
donna e investendo in pieno il viso di Tom.
L’uomo
rimase immobile a fissare il vuoto, mentre il liquido gli colava dalla
fronte al mento.
“Mi
ha fatto la pipì addosso” disse stoico.
“Centrato
in pieno.” asserì Isy portandosi una mano alla
bocca per nascondere la risata che stava per esplodere di nuovo, e che
arrivò infine, inevitabile. A Tom non restò che
unirsi a lei.
Quando tutto
fu finito e Will fu cambiato e tranquillo, Isy si avvicinò a
Tom.
“E’
stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.” disse facendo
scivolare il braccio sotto il suo e accarezzandolo con
l’altra; lui annuì con un sorriso “Bhe:
ti ci dovrai abituare, se sarà maschio ti
succederà in continuazione.” continuò
lei con un’espressione strana sul viso.
“Che
intendi dire?” domandò lui con espressione
perplessa.
Lei non
rispose, ma sempre con la stessa espressione si accarezzò la
pancia piatta.
Tom
spalancò gli occhi mentre la comprensione si faceva strada
nella sua mente offuscata.
Quella
rivelazione era seriamente inquietante, ma lui non era mai stato
così felice.
Storia
ispirata al Pannolini
Challenge
indetto da Makichan.
Questa
breve one shot non è che uno scorcio sul futuro dei
protagonisti di una delle mie storie che amo di più: "Narrami
o Musa".
L'idea
è nata questa mattina mentre andavo al lavoro e in due
minuti mi sono ritrovata con una paginetta di appunti sul blocco... e
devo dire che ne sono molto soddisfatta.
Questa
one shot è, per una volta, dedicata a me, perchè
mi convinca finalmente che, nonostante tutto, posso ancora farcela.
Un
grazie a chiunque leggerà e uno più grande ancora
a chi vorrà lasciare un commento.
Zia
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