Eccomi con una fan fic su un personaggio di Twilight che non avevo mai
esplorato.
Spero vi piaccia e i commenti sono sempre ben accetti!!!
Ai
miei lettori.
Vi
è mai capitato di perdere un figlio? Spero di no.
E
di tentare il suicidio? A me si, e nonostante tutto non posso
pentirmi di nulla.
Per
caso siete dei vampiri? Se state leggendo queste mie parole allora
suppongo di no.
Mi
chiamo Esme Anne Platt Evenson Cullen e sono nata a Columbus nel
1895.
Sono
una vampira ed una madre di famiglia.
Certo
mi rendo contro che tutto questo possa suonarvi bizzarro, ma,
credetemi, i vampiri esistono ed io ne faccio parte. Dopo aver perso
il mio primo figlio ho tentato di togliermi la vita gettandomi da un
dirupo. Ovviamente ho fallito nel mio intento, questo grazie a
Carlisle.
Carlisle
è mio marito, è un medico esperto
nonché una
persona dal cuore d’oro, tra le altre cose è anche
un
vampiro. Fu lui a trasformarmi nel 1921. Da allora oltre che vampira
sono anche madre. Mio figlio non era un pargolo e non era nemmeno
umano, ma a suo modo era perfetto. Non potei impedirmi di amarlo.
Si
chiama Edward, ovviamente è anche lui vampiro, dimostra
diciassette anni nonostante ne abbia centocinque.
E’
un ragazzo di spiccata bellezza, intelligente e dal buon cuore,
nonché un musicista senza precedenti.
Noi
tre iniziammo a vivere insieme, costretti a trasferirci spesso a
causa del nostro aspetto immutabile. Durante quegli anni mio marito
continuò la sua professione di medico –
dimenticavo: noi
siamo vampiri ‘vegetariani’, infatti ci nutriamo
solo di animali,
non di umani – mentre Edward affrontò le
difficoltà
che comportava la sua crescita. Carlisle ed io assistemmo al suo
periodo di ribellione adolescenziale, durante il quale se ne
andò
di casa e ripudiò il nostro stile di vita andando invece a
caccia di esseri umani. Soffrii molto in quegli anni, trascorsero con
esasperante lentezza, ma per fortuna lui tornò e fummo
nuovamente uniti. Poco dopo, nel 1933, Carlisle mi donò un
altro figlio.
Una
ragazza, per la precisione. Si chiama Rosalie ed è stata
trasformata all’età di diciotto anni. E’
di una bellezza
unica, pari soltanto alla sua testardaggine. Sebbene provi per lei un
profondo affetto, tra noi non vi è mai stato quel rapporto
madre-figlia che tanto sognavo. Ciononostante Carlisle ed io eravamo
entusiasti poiché speravamo che lei potesse diventare la
compagna di Edward. Quest’ultimo infatti soffriva di
solitudine, lo
si vedeva nel suo sguardo, non poteva mentirmi o nascondermelo. Ma
tra loro non ci fu mai nulla di più che affetto fraterno.
Continuammo comunque a sperare fino al 1935, quando Rosalie
portò
tra noi un nuovo membro: Emmett.
Lui
è tanto forte quanto dolce. E’ un ottimo fratello
per Edward
nonché il compagno perfetto per Rose. Perciò le
speranze di Carlisle e mie furono infrante. Ci fu un periodo privo di
cambiamenti notevoli, fino al 1955, quando Alice e Jasper si unirono
a noi.
Trovai
in Alice la complicità che avevo cercato con Rosalie.
E’ una
ragazza talmente piena di energia, di risorse ed amore…
è
davvero unica. Jasper invece è un mistero. E’
calmo e
guardingo ma sembra che si celi sempre qualcosa dietro questo suo
sguardo pacato. L’unica cosa di cui sono certa è
che ami
Alice sinceramente. Lo si capisce da ogni suo gesto. Lo stesso vale
per lei.
Non
si aggiunsero alla famiglia altri membri fino al 2005, quando Edward
finalmente trovò l’amore della sua vita: Isabella
Swan, per
gli amici Bella. Lei è una ragazza di
bell’aspetto, educata
e sensibile e soprattutto ama profondamente Edward ed è del
tutto ricambiata. Vedere la gioia dell’amore negli occhi di
lui
dopo così tanti anni mi riempie il cuore di
felicità.
Ma purtroppo vi è un problema: lei è umana. Vi
starete
chiedendo perché questo sia un ostacolo, ebbene il punto
è
che Edward non vuole tuttora trasformala in vampira mentre lei sembra
essere di tutt’ altra opinione. La questione è
ancora
irrisolta, nonostante stiano insieme da quasi due anni.
Da
quando Bella ha incontrato Edward la vita in casa Cullen è
diventata molto movimentata. E’ per questo motivo che ho
deciso di
scrivere questo romanzo. Vedo mio figlio e non posso impedirmi di
figurarmelo come l’eroe dannato di un libro. Penso a Bella
come la
perfetta protagonista disposta a tutto, persino a perdere
l’anima,
per amore. Non posso fare a meno di chiedermi: come andrà a
finire il racconto? Quanto ancora mi faranno penare prima di prendere
una decisione?
In
questi due anni sono successe cose talmente belle, strane e
struggenti che non posso non condividerle col resto del mondo. Il
loro amore ha qualcosa di unico, è puro e fantastico, tutti
devono farne conoscenza. Ecco perché oggi, 18 giungo 2006,
inizio a scrivere il mio primo romanzo. So che è contro la
legge rivelare agli umani la nostra esistenza, ma quanti di voi
crederanno alle mie parole? Quanti riuscirebbero a rintracciare le
persone che vi sono citate dal momento che pubblicherò la
storia tra qualche secolo? E qualora le trovaste, ciò non
dimostrerebbe nulla. Potrei essere una folle scrittrice che si burla
dei suoi lettori. Ma ora basta indugiare oltre, vi lascio al
racconto.
A
mio marito e a tutti i miei figli,
mi
rendete viva col vostro amore.
Io
vi amo a mia volta, per sempre.
That
Love is all there is
Is all we know of Love.¹
Prefazione
Non
avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei
mesi
precedenti ne avessi avuta più di un'occasione, ma di sicuro
non l'avrei immaginata così.
Con
il fiato sospeso, fissavo gli occhi scuri del cacciatore...
¹.
Emily Dickinson, Poesie.
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