Cielo.
.:C'è
uno spettacolo più grande del mare, ed è il
cielo. C'è uno spettacolo più grande del cielo,
ed è l'interno di un'anima. -Victor Hugo.
.
Cielo.
Con questa parola le
persone intendono quell'enorme distesa solitamente vista dai terrestri
di color celeste, sfumata dalle bianche e soffici nuvole. Ma cos'era il
cielo? Si poteva toccare? Perché appariva di quel colore? Di
cos'era fatto? Come faceva a cambiare colore in base all'ora o al
tempo? Queste erano alcune domande che si poneva Aki, come altri,
incuriosita da quell'enorme distesa azzurra. Il cielo cambiava spesso
colore, ma la sua tinta preferita era quella che lo rivestiva di notte;
tutte quelle piccole luci bianche che da lontano possono sembrare tutte
uguali, ma guardandole da vicino si può notare la differenza
per ognuna di loro; ognuna di loro aveva una grandezza differente, dava
una luce propria diversa dalle altre. E così era anche
l'universo. Lei amava molto sia il cielo che il mare; il cielo le
lasciava una sensazione di calma dentro, le nuvole si muovevano sempre
con lentezza, con calma. Persino durante i temporali. Il mare invece
era spesso agitato, ai suoi occhi era una grandissima potenza
quell'enorme distesa blu, quelle onde che andavano a sbattere sulle
rocce per poi ritirarsi e ricominciare da capo. Erano dettagli a cui
nessuno prestava mai attenzione.
Il cielo era stato
testimone di milioni di battaglie, non solo di calcio, era stato
testimone di numerose sconfitte e vittorie. Il cielo era sempre
lì. Aki si alzò dagli scalini di pietra e
osservò il suo giardino; un leggero venticello cullava
dolcemente le foglie degli alberi e quelle cadute a terra. Quella notte
era piena di stelle, sembrava quasi di essere nelle settimane di
ferragosto. Aki rimase a fissare il cielo per un po', poi sorrise
dolcemente e fece per entrare in casa.
< Buonanotte,
Ichinose-kun >
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