Ho scritto questa storia un anno e mezzo fa per un contest, e mi
è stata completamente smontata... La cosa mi aveva talmente
depressa, che avevo archiviato questo racconto
e cancellato il suo ricordo.
Poi oggi, chissà come, la sua esistenza mi è
tornata alla mente e visto che le critiche di allora sono state un po'
smorzate dal tempo trascorso, ho deciso di dare una
possibilità
a questa storia e ai suoi personaggi.
Sono pochi capitoli e possono risultare approssimativi,
perché le regole del contest prevedevano tantissima carne al
fuoco e un numero abbastanza limitato di parole.
Questo è quello che è saltato fuori. Abbiate
pazienza: è quello che è.
phoenix_esmeralda
PS: dimenticavo. Il genere in realtà è sul
distopico, ma non l'ho trovato da nessuna parte, come avvertimento!
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ALLA LUCE DEL SOLE
1
Il
bigliettino atterra sul suo banco senza preavviso,
producendo un ticchettio delicato; Alyssa getta un’occhiata
cauta alla
professoressa di letteratura, prima di afferrarlo e srotolarlo
rapidamente.
“Sondaggio” trova
scritto in una calligrafia distintamente femminile: “Quanto
ce l’ha lungo Vitor? a) 15cm;
b) 10cm; c)
5cm”
Alyssa alza
lo sguardo perplessa e individua Vitor seduto due
file più avanti a lei, sperando di ricavare qualche indizio
dalla sua figura.
Macché: i pantaloni non rivelano assolutamente nulla!
Lascia
penzolare la penna sopra al foglio, meditando sulla
sua inadeguatezza in una materia che sembra avvincere la maggior parte
delle
sue compagne. Chissà se loro riescono davvero a immaginare
cos’abbia Vitor
sotto i pantaloni!
Alla fine si
risolve a segnare con una crocetta la risposta b:
nell’indecisione la casella di mezzo
è sempre la scelta più sensata.
Quando
lascia cadere il bigliettino sul banco alla sua
destra, avverte la risatina di risposta di Etel; evidentemente trova
quel sondaggio
divertente.
A sedici
anni suonati, Alyssa si ritrova a convivere ogni
giorno in una classe esattamente divisa a metà fra le
compagne che hanno già
fatto sesso e descrivono l’esperienza nei dettagli a chiunque
le voglia
ascoltare, e quelle che invece devono ancora farlo e trascorrono il
tempo
chiedendosi a vicenda come sarà. In mezzo a quei discorsi,
lei non è che un
pesce fuor d’acqua.
Non che i
ragazzi non le interessino, si è già presa
qualche
cotta nel passato, ma la sua idea di romanticismo si ferma alla
condivisione
intima di chiacchiere e segreti, a parole dolci e telefonate, ad
abbracci e
baci. Non riesce a pensare a una vicinanza ancora più
prossima.
Se avere
sedici anni significa desiderare di trovarsi nude
accanto a ragazzi a loro volta senza abiti... beh, Alyssa quei sedici
anni non
se li sente proprio. A volte sospetta di avere l’animo di una
dodicenne.
A questo
pensa, mentre saluta le compagne con parole vaghe
sviando inviti per uscite notturne durante le Vacanze del Sole. Sa che
la porterebbero
in locali rumorosi al solo scopo di cercare ragazzi carini e lei non
riesce
proprio ad abituarsi all’abbigliamento cui la vogliono
convertire: ai tacchi
alti, al trucco vistoso, a quella sensazione bizzarra di essere merce
sul
bancone.
No davvero,
quei sedici anni luminosi e smodati di cui tutti
parlano proprio non se li sente!
Con un balzo
scende dal pullman che la porta fino ai piedi
della collina su cui si abbarbica la sua casa.
La mattina
sta lasciando il posto al primo pomeriggio, un
pomeriggio immerso in un crepuscolo sempre più deciso che
inaugura l’inizio
delle due settimane di Vacanze del Sole, durante le quali non ci
sarà scuola e
la città sarà satura di manifestazioni, eventi,
musica e bancarelle.
Fra pochi
giorni, il sole taglierà definitivamente la linea
dell’orizzonte
sorgendo nel cielo per quell’unica settimana
all’anno in cui è possibile
vederne la luce. Ogni volta, dopo undici mesi e mezzo di
oscurità, la comparsa
di quell’astro incandescente segna l’inizio di un
nuovo anno e la promessa
silenziosa che, sotto tanto splendore, la vita non potrà che
migliorare.
Poi
lentamente la sua corsa torna ad accorciarsi, la luce si
ritrasforma in un vespro sempre più breve e smorzato,
finché la consueta
oscurità torna ad accompagnare la vita quotidiana.
Alyssa sale
di corsa il sentiero che la porta a casa, saluto
Biro, il cane che le corre incontro, e poi Bela, la sua capretta chiusa
nel
recinto con i conigli; dribbla le galline e spalanca la porta di casa,
accolta dal
saluto lamentoso della gatta Estela.
Ha mangiato
un panino in pullman per non perdere nemmeno un
istante: vuole approfittare della penombra offerta dal crepuscolo per
passare
in rassegna i boschi. I cacciatori non fanno che riempire la foresta
dietro
casa, appartenente alla sua famiglia, di tagliole e trappole. I suoi
genitori provvedono
personalmente a perlustrare il territorio, ma durante le Vacanze del
Sole dovrà
essere lei a occuparsene.
Prende lo zainetto
già
carico e sale sulla motoretta di suo padre che ingrana le marce
rumorosamente,
trascinando dietro di sé l’ingombrante rimorchio.
Biro la segue correndo:
spesso le è indispensabile per rintracciare gli animali
feriti e indicarle la
via da seguire. I pochi lampioni attorno al sentiero brillano di luce
tenue,
segno che il crepuscolo durerà per un lasso di tempo ancora
ragionevole. Ha
almeno un paio d’ore davanti a sé.
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