L’una del mattino.
A New York la gente non
dormiva anzi, sembrava che la notte fosse il sorgere del sole a
quell’ora.
Migliaia di persone in
giro per la città per partecipare a qualsiasi tipo di
divertimento:
Cinema, Discoteche,
Feste, Concerti ecc.
Anche Il Metropolitan
Museum di New York era
aperto a quell’ora. D’altronde moltissimi personaggi importanti arrivavano da
tutto il mondo per vedere gli splendidi gioielli esposti nel museo.
Pietre
di svariate grandezze, lavorazione, colore e
tipo.
Pietre
come il quarzo lavorate e incastonate in catene d’oro bianco e zirconi dal
valore inestimabile, diamanti di infiniti tipi
ecc.
Un
magnifico gioco di luci colori brillantezza e
meraviglia.
Quella
sera poi, in particolar modo, avevano circondato oppure oserei dire “invaso” il
museo di guardie, poliziotti e soldati, perché proprio quella sera era esposto
al centro della sala principale il diamante nero più grande del mondo “Il
diamante Corvino”, inoltre, una nuova minaccia per la polizia era comparsa dopo
Lupin e i suoi compagni …
Da
qualche mese, aveva fatto colpo una nuova ladra che aveva già derubato diversi
gioielli di grande valore e anche molto famosi per la loro rarità, tra cui: una
piccola meteora incastonata in una spilla insieme a due topazi, un colie di
rubini e diamanti, ecc.
Non
si conosceva, al contrario di Lupin, la sua identità, si sapeva solo che era una
donna e girava voce che fosse molto ma davvero molto
bella.
Il
suo primo colpo fu una preziosa ambra conservata in un antico museo dell’Olanda,
inoltre era rapidissima sia nei movimenti sia a spostarsi da una nazione
all’altra o addirittura da un continente all’altro … i giornalisti avevano
formulato e cerato il nome più strano da appiopparle, alla fine fu battezzata
col nome di “Ambra” cioè col primo colpo che compì prima di diventare famosa
nella sua carriera.
Molti,
tra cui l’ispettore Zenigata, temevano che quella notte non avrebbe esitato a
presentarsi, o lei o Lupin … o magari chissà,
entrambi.
Si
erano organizzati affinché se uno di loro fosse comparso loro lo avrebbero
subito avvistato, intrappolato e dopo catturato. Eppure sul tetto, qualcuno stava
tramando già da un bel pezzo …
-Mancano
otto minuti e diciassette secondi.-
-Ricordati
del segnale Jigen, appena lo vedi devi tirare su la corda, Goemon, tu penserai a
distruggere le telecamere invece. -
-D’accordo.-
La
gente conversava e osservava i gioielli tranquillamente senza immaginare gli
sgraditi ospiti che sarebbero giunti quella sera dal tetto
dell’edificio.
-Mio
Dio caro guarda!... è bellissimo!-
-Quello
è il diamante Corvino!-
-Santo
cielo Marisa vieni a vedere com’è bello non ci sono
parole!-
Il
diamante aveva richiamato l’attenzione di tutto il pubblico, mentre le forze
dell’ordine giravano per tutto l’edificio scrutando attentamente ogni angolo,
quando ad un certo punto Zenigata ricevette una chiamata da uno dei suoi uomini:
“Ispettor Zenigata, ho visto passare di sfuggita un ombra che somigliava molto
ad uno dei compagni di Lupin, quindi ci sarà anche
lui”
“Maledetto
Lupin! Lo sapevo che non se la sarebbe lasciata scappare questa occasione! Ma
questa volta sarò io… a non lasciarmelo scappare!” –AL PIANO 16
PRESTO!-.
La
gente era così presa ad osservare i gioielli che nemmeno si accorgeva del via
vai dei poliziotti e dei soldati.
Solo
dopo un po’ se ne accorsero, così cominciarono a domandare a quelli sul posto
cosa stesse succedendo, mentre loro cercavano di riferire il meno possibile per
evitare di diffondere il panico e mandare a monte la
serata.
Ma
qualcos’altro li precedette.
Le
luci si spensero per esattamente quattro secondi, portando lo scompiglio fra i
presenti.
Quando
si riaccesero, comparve Lupin.
Era
in cima ad una trave sul soffitto sghignazzando con il diamante corvino in mano
–Ihihihih! Scusate l’interruzione ma continuate a godervi la serata! Addio Zaza!
Spero di rincontrarti alla prossima! Ihihih!-
-LUPIN
LO SAPEVO!!!! MALEDETTO!!! SCENDI SUBITO LO SAI DI ESSERE IN
ARRESTO!?!?!?-
Lupin
continuava a sghignazzare e a divertirsi guardando il suo ispettore preferito
sbraitare come un matto contro di lui. Ma subito dopo le luci si spensero di
nuovo ma si riaccesero subito.
-Ihihihih!
A quanto pare il buio vi spaventa! Ma la meravigliosa luce oscura che emana
questo bel diamante nero non vi spaventa per niente! Vero mio meraviglioso
diamante cor…. Cosa!?!?!?!?-
-LUPIN
CHE SUCCEDE?- disse Jigen sbucando in mezzo alla
folla.
-IL
DIAMANTE!!! IL DIAMANTE è SCOMPARSO!!!!-
-CHE
COSA?!?!!?- disse insieme Goemon.
-OH
NO! MA COM’è POTUTO ACCADERE CE L’AVEVO IN MANO FINO A POCO FA NON L’HO LASCIATO
CADERE NE SONO SICURO!!!-
-GUARDATE
LASSù!!!- urlò una donna.
Aveva
visto sul tetto vetrato la sagoma di una persona, che faceva roteare in mano il
diamante nero, osservandone i meravigliosi
luccichii.
-CHI
è QUELLO?!- Chiese Goemon.
-AAAAH!
HA RUBATO IL MIO DAMANTE DOBBIAMO RIPRENDERLO!!!-
-PRESTO
SCENDI DA LÌ LUPIN!- gli urlò Jigen.
I
tre amici si riunirono per un secondo in mezzo alla stanza per poi uscire
all’esterno del palazzo arrampicandosi per l’edificio per raggiungere il tetto,
con Zenigata ed i suoi uomini appresso.
Lupin
raggiunse per primo il tetto e vide il ladro del diamante girato di spalle
vicino al cornicione pronto a scappare che analizzava attentamente il diamante.
Ciò nonostante era troppo buio per capire chi
fosse
-EHI
TU!- gli gridò.
Il
ladro si girò con la testa senza fare alcuna mossa, nel frattempo arrivarono su
Jigen e Goemon pronti ad attaccare.
Il
ladro continuò a rimanere immobile vicino al cornicione, con il diamante chiuso
energicamente nella mano, fissando i tre uomini e senza muoversi di un
millimetro. Dopo poco, dalla posizione di tensione in cui si trovava, si rilassò
tirandosi su bene dritto con la schiena.
-Mi
dispiace amico, ma quel diamante l’avevo preso io prima che arrivassi tu e credo
proprio che sia il caso di ridarmelo indietro, su forza restituiscilo!- gli
disse Lupin sarcasticamente.
Il
ladro non gli diede ascolto e di tutta risposta, si girò leggermente verso
sinistra, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio con molta
tranquillità e mostrando il piercing che portava in alto all’orecchio,
facendogli emanare un piccolo luccichio.
Zenigata
raggiunse il tetto e cominciò a gridare attraverso il megafono –LUPIN SEI IN
ARRESTO ARRENDITI!!!!- da dietro spuntò anche un elicottero pieno di soldati, il
faro che aveva davanti venne puntato dritto contro il ladro che aveva preso il
diamante corvino che per il fastidio che gli dava la forte luce agli occhi si
coprì il volto col braccio celando anche la sua identità, tutto quello che si
riuscì a capire era che quel ladro in realtà era una donna, una donna dai
lunghissimi capelli bruni fino in fondo alla schiena, che svolazzavano
velocemente in aria a causa dell’aria provocata dall’elica
dell’elicottero.
Mentre
Lupin e gli altri si voltavano verso Zenigata, la ragazza ne approfittò per
scappare, appena si accorsero della sua fuga tutti cominciarono a correrle
dietro, mentre lei fuggiva fra i tetti della città con una velocità ed
un’agilità davvero incredibile.
Jigen
ne approfittò per sparare alcuni colpi all’elicottero dietro di loro che
precipitò subito dopo portandosi dietro anche Zenigata –GIURO CHE UN GIORNO TI
PRENDERò LUPIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!-. intanto i tre ragazzi continuavano ad
inseguire la ladra per i tetti che non esitava a fermarsi ma rallentò
leggermente la sua corsa quando si trovò nella parte più povera e desolata della
città, finché non si fermò sul tetto di una fabbrica piazzandosi davanti a loro,
con i capelli ondeggianti al vento illuminati dai raggi lunari, ciò nonostante
il suo viso rimaneva nascosto dal buio e a lei questa cosa non dispiaceva per
nulla anzi, continuò a celare il suo volto nel buio della
notte.
-Brava
fanciulla, finalmente ti se fermata Ihiiìhihih!- disse Lupin sogghignando
divertito.
-Restituisci
quel diamante.-le disse minacciosamente Goemon con la mano destra protesa verso
la sua katana.
La
ladra esitò un momento poi estrasse il diamante dalla tasca cominciando a
tirarlo energicamente fino a staccarlo completamente dall’anello di diamanti in
cui era incastonato.
Lanciò
a Lupin il diamante nero, tenendosi invece l’anello di diamanti, poi cominciò a
parlargli con voce bassa e cauta:
-Lupin,
ti chiedo solo una cosa, spero tu mi possa
accontentare…-
-Spara
bellezza Ihihih!- le rispose lui ridendo.
-Lascio
a te il diamante come mi hai chiesto prima anche se inizialmente ho rifiutato
l’idea. Ti chiedo solo di lasciarmi l’anello restante con i diamanti
incastonati, non chiedo altro, la parte più importante la lascio a
voi…-
Lupin
ci pensò un momento grattandosi la nuca, poi guardò la ragazza e le rispose –E
va bene, a te l’anello, ma mi spieghi cosa te ne fai di un anello vuoto senza il
diamante principale che l’ha reso così famoso?-
-A
me basta così, l’importante è che mi permetta di mantenermi per un bel po’ di
tempo, avrei preferito avere anche il diamante, ma … lo lascio a te, ci sei
arrivato per primo in fin dei conti è giusto
così…-
-Scommetto
che tu sei la famosa Ambra non è vero?- chiese
Jigen.
La
ragazza rimase muta per un po’, dopodiché annuì –si è giusto, sono io.
-
-Ma
mi spieghi come hai fatto a rubarmi l’anello in così poco tempo senza che io me
ne accorgessi?-
-Ti
basti sapere che al buio si presta più attenzione a ciò che c’è intorno anziché
a quello che si possiede… arrivederci ragazzi.- concluse così il discorso
lanciandosi poi all’indietro dall’edificio.
I
tre amici increduli corsero sul cornicione a vedere, ma Ambra si era ormai
dileguata nel buio.
Rimasero
fermi in silenzio un momento a pensare a ciò che aveva detto fin che Goemon non
ruppe il silenzio: -Ha detto che la cosa importante era riuscire a mantenersi
per un po’, deduco, quindi, che commette dei furti per via della pessima
situazione economica che si ritrova… -
-Lo
credo anch’io. - rispose Jigen con la solita sigaretta in bocca.
-Si
forse avete ragione, ma credo, che ci sia anche qualcos’altro sotto … aveva un
modo di parlare così solenne e allo stesso tempo rassegnato che mi fa pensare a
qualcosa di molto più complicato oltre a una bassa disponibilità economica, per
quello che ne sappiamo noi potrebbe anche essere stata una scusa e poi il vero
motivo dei suoi furti è un altro, ma sento che nasconde qualcosa … e sapete?
Qualcosa mi dice che la rincontreremo.- concluse così sorridendo… ne era certo,
l’avrebbero rivista … molto presto …
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