Non voglio più combattere. Sono stanca

di GiuliaGranger
(/viewuser.php?uid=609186)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


pov POV Jocelyn

Il campo di battaglia è muto e silenszioso.
I corpi martoriati di Clary, Jace e tutti gli altri giacciono riversi a terra, morti.
Lacrime amare mi scivolano lungo il viso mentre mi avvicino el corpo muto di mia figlia.
Ho perso tutti, ormai: Clary, Luke, trutti gli shadowhunters dell'istituto. Sono sola, adesso.
Accanto al corpo di Jace, che sembra ancora star cercando Clary con la mano, c'è un pugnale d'argento. Sembra intatto, senza neanche un'ammaccatura, è lucido e riflette la luce del sola coperto da nuvole rosse tinte di sangue.
Lo afferro con la mano non ferita per l'elsa, con l'altra la lama fino a che un rivoletto di sangue non scorre giù per la mano fino ad arrivare al polso, unendosi all'altro sangue raffermo.
So che Clary e che Luke vorrebbero che continuassi a combattere, ma non ci riesco, sono stanca.
Un fascio di luce riesce a farsi strada tra le nuvole illuminando meglio la lama, cosicché io riesca a leggerne delle parole incise sopra: Per Jace. Perché tu possa usare questo pugnale nei momenti di bisogno, anche quando, e se, io non ci sarò più. Sempre tua, Clary.
Quel pugnale glielo aveva regalato Clary a Jace, probabilmente dopo il matrimonio.
-Hey, tu laggiù!- mi sento chiamare da qualche superstite. Ma non me ne curo.
Avvicino la lama alla bocca dello stomaco menter una lacrima mi cade sulla mano.
Spingo il pugnale e vedo Clary alzarsi in piedi. E' ancora viva!
Figlia mia, penso.
Per me però è troppo tardi ormai. Sento Clary chiamarmi, ma la morte è già arrivata...




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2607866