ASTINENZA
DI MORTE
Maledetto
Tritter.
Figlio
di un cane.
Solo
perché gli ho infilato un termometro su per il fondo schiena
ora deve fare tutte queste scenate.
È
andato a frignare da un superiore.
Ed
ora sono qui senza vicodin.
Porca
vacca non ce la faccio.
O
faccio degli incontri per disintossicarmi oppure vado dietro le
sbarre; quasi quasi ci vado in galera così potrò
avere
il mio vicodin contrabbandato da un barbone qualsiasi.
Ma
non ci vado dietro le sbarre; No!
Non
ci vado perché la Cuddy non me lo permette.
Ora
sono un cagnolino per lei: mi dà il vicodin quando lo dice
lei,mi tiene sotto controllo,ha raccomandato alla farmacia
dell'ospedale di non darmi nemmeno una pillola.
Niente.
Sono
un paio di giorni che vado avanti così.
Io
non ce la faccio a concentrarmi sulle malattie che ha la gente se il
dolore si concentra su di me; è impossibile.
Ma
nessuno lo capisce.
Mi
sono fatto una bella endovena,ma sono ancora qui.
Mi
hanno detto di aver rischiato di conoscere la morte,ma non me ne
frega nulla: meglio la morte senza dolore che una vita sofferente.
La
gamba non mi lascia un secondo di tregua.
Sento
il sangue pulsare forte nelle mie vene,sto sudando come se avessi
fatto una maratona e sono stanco.
Vorrei
tanto dormire,ma se mi sdraio e cerco il sonno la gamba si fa sentire
ancora di più.
Ogni
volta che cerco di dimenticarla lei urla,mi strappa via le forze.
Ho
qui tra le mie mani un caso da risolvere,ma non ce la faccio proprio.
Il
paziente ha cercato di suicidarsi ed ora è in una camera;
è
ridotto male,ma non è grave: solo qualche graffio.
Cameron
come al solito è con il paziente e gli altri due sono in
ambulatorio; almeno non sono tra i piedi.
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-
House Alex si rifiuta di
prendere medicinali.-
-
Non sono fatti miei se il tuo
gatto non vuole prendere le medicine.-
-
Ma di che parli? Alex
è il nostro paziente.-
-
Non me ne frega nulla! Io
voglio più pillole!- Questa storia mi sta scocciando
parecchio.
-
Per me se muore non fa
differenza; anzi se muore mi migliora la vita,così non
dovrò pensare al suo caso.-
-
Stai bene?-questa è
una domanda inutile e stupida.
-
No,non sto bene! Tu come
staresti se una parte del tuo corpo richiamasse la tua attenzione senza
farti pensare ad altro?! Come staresti se sentissi il dolore che sento
io?! Risparmia le tue stupide domande,perché peggiori la
situazione.-
-
Scusa.-
-
Le tue scuse non mi fanno
passare il dolore.-le urlo contro- Vai da quello stupido e digli che
passerò da lui più tardi,dopo pranzo,e che lo
aiuterò a portare a termine la sua missione.-
-
Va bene.-
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Sono
qui davanti alla camera del paziente.
Non
so nemmeno quanto ci ho messo per venire qua.
Quello
stupido è lì davanti a me e non fa altro che
frignare e
lamentarsi con le infermiere.
Quando
le infermiere escono dalla stanza entro.
Non
gli parlo nemmeno,perché parlare con uno stupido
è da
stupidi.
Mi
avvicino al suo letto ed estraggo dalla tasca una siringa.
-
Chi è? Cosa vuole?
Cosa vuole fare con quella siringa?-
-
Stai zitto! La tua voce mi
dà i nervi. Le tue domande sono stupide come te. Tu sei un
bimbetto viziato che ha 30 anni! Tu hai la sindrome di Peter Pan ed
ecco perché rompi tanto le p***e. Sei un bimbetto un po'
cresciuto fisicamente. Hai tentato il suicidio perché non
vuoi crescere ed io sono venuto ad aiutarti. Sono venuto per non farti
crescere.-
-
Davvero?-mi chiede con voce
quasi supplichevole.
-
Sì.- tolgo il
tappino dalla siringa e con un colpo deciso lo buco nel petto mentre
con la mano sinistra gli tappo la bocca.
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Spero sia interessante...
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