Pieces

di imperfectjosie
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WHAT ARE YOU SMILING AT?
NaruKarin


 


Si è posta il problema un sacco di volte, del perché agli interrogatori deve assistere pure quell'assurdo biondino. E il fatto che non perda occasione per fissarla in quel modo, incurante dei suoi rimproveri, la mette in reale imbarazzo. Karin Uzumaki non si imbarazza facilmente, ma quel sorriso disarmante manda al diavolo ogni buono proposito.
« Che diavolo hai da guardare? »
Il tono le esce acido, non è in grado di abbassare quel muro di diffidenza che con gli anni si è costruita intorno. Per proteggersi. Perchè per lei il suo mondo è fatto solo di morsi e sangue. Un'arma, come Sasuke stesso le ha sempre fatto notare. Ma lui la osserva come un essere umano. Come una donna. E si ritrova ad arrossire a quell'enorme sorriso luminoso di risposta. Non si è arrabbiato, non l'ha aggredita a sua volta. Le sorride. E Karin si sta chiedendo il perché.
Le si siede di fronte, incurante degli altri jonin che appostati poco lontano da loro, si scambiano opinioni in merito a quello che dovrà essere il suo destino.
« Quanti morsi! Devono far male 'ttebayo! »
Poggiando il mento sul palmo della mano la osserva. E Karin può notare un sincero moto di preoccupazione in quegli occhi chiari e attenti. Perchè gliene importa? A nessuno è mai importato.
« Non fa niente, sai? Sei lo stesso molto bella! »
Un complimento così diretto e bambinesco da farla quasi precipitare sul pavimento. L'azzurro di quelle iridi è limpido ed invitante. Lo fissa ad occhi sgranati, mentre la guancia resa un po' più gonfia per il peso della mano, gli si allarga in un sorriso. Karin finalmente si scioglie. Gliene concede uno silenzioso, colmo di imbarazzo e gratitudine. Quello strano ragazzo è davvero singolare. Ma il suo chakra caldo e invitante la invoglia ad essere una persona migliore. Lui la guarda come un essere umano e dei segni che le deturpano la pelle non gli importa niente. Non è un'arma, è una donna. Naruto Uzumaki è il primo ad accorgersene e a Karin tanto basta per aumentare i battiti di quel cuore assopito ormai da tempo.



END.





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