Ringrazio anche solo chi legge.
Remake di Remember
Me This Way scritta sull'omonima canzone di Jordan Hill.
Dedicata a che avevano recensito l'originale:
lunadistruggi; Flora_; Fre.
Partecipante
alla fanfiction challenge II:
NamixRufy:
era tutta una questione di... rotte.
Amore segreto
Rufy
teneva le braccia aperte, gli occhi chiusi e il
sorriso gli prendeva tre-quarti del viso. Nami si piegò in
avanti e osservò la
sua pelle ricoperta di graffi, ematomi e sporca di terra. Il vento
scompigliava
i corti capelli neri di cappello di paglia. Si girò e
osservò il resto della
ciurma avviarsi verso la fine della scogliera, in lontananza vedeva le
vele
della propria nave. Si girò dall’altra parte e
osservò la luce dell’alba. Si
tenne ferme le ciocche di capelli arancioni con la mano ed
ispirò, sentendo l’odore
di salsedine.
“Oggi
ci hai salvato, come al solito, capitano Mugiwara”
disse la navigatrice.
“Siete
i miei nakama”
rispose Rufy. Riaprì gli occhi e alcune rughe di espressione
si formarono
intorno alla cicatrice sotto l’occhio. La giovane
abbassò lo sguardo e le sue
iridi castano spento si rifletterono in quelle nere liquide del
capitano
pirata.
“E
un giorno voi sarete il re dei pirati. Il vostro
nome coprirà quello di ogni altro”
sussurrò con voce rauca. Rufy ridacchiò, si
alzò seduto in piedi di scatto e strofinò le mani
di gomma tra loro.
“Ognuno
realizzerà il tuo sogno. E tu con il One
piece sarai ricchissima!” annunciò gridando con
voce stridula. Scoppiò a ridere
allargando le braccia. Nami sbuffò, tirò un pugno
in testa al giovane
facendogli apparire un bernoccolo. Gonfiò le guance, gli
diede la schiena e
incrociò le braccia.
“Non
intendevo questo, baka!”
urlò. Rufy sporse il labbro inferiore, sbatté un
paio di
volte gli occhi e piegò di lato il capo. Allungò
il collo quattro volte il
normale e guardò il viso della giovane che
avvampò.
“Allora
cosa Nami-chan?”
chiese.
“Niente,
la polena della nave ti aspetta” ribatté.
Avanzò di un paio di passi, tenendo il capo chino. Rufy
tirò indietro la testa,
saltò e riatterrò in piedi. Si tenne con una mano
il cappello e si mise a
correre dietro la navigatrice che aveva accelerato il passo, le sue
infradito
sbatterono ripetutamente contro il terreno.
“Non
abbandonerò i miei nakama solo
perché sarò il Kaizoku-ō”
rispose. Il battito cardiaco di Nami accelerò e la
giovane sorrise.
“Sarò
io a lasciarvi,
mi godrò la mia montagna di soldi e ne farò molti
altri vendendo la mia
perfetta cartina del globo” ribatté secca.
Ghignò, lasciando vedere i canini
leggermente appuntiti. Rufy le si mise davanti e sorrise, sporse la
testa e l’appoggiò
su quella di lei.
“Se
è per i vostri
sogni, vi lascio andare, come ho fatto con Bibi. Però tu non
mi lasceresti
solo, io starei come stava il barone di quest’isola senza di
voi” sussurrò. Nami
gli accarezzò la guancia, sorrise e gli baciò la
punta del naso.
“E’
tutta una questione
di … rotte e tu non puoi capire dove andrebbe la
mia” sussurrò. Rufy sbatté un
paio di volte gli occhi.
“Gli
amici pirati si
baciano sul naso per fare la rotta?” domandò. Nami
avvertì una fitta al petto e
negò con la testa.
“Appunto”
borbottò.
Rufy sbuffò, incrociò le braccia sulla pancia e
saltellò indietro.
“Tu,
Ace, Sanji e Zoro
siete uguali. Non capisco alle volte che farfugliate! Andiamo a
mangiare”
brontolò. Nami s’irrigidì,
alzò il capo e annuì.
“Agli
ordini capitano”
rispose. Rufy sorrise, si voltò e si mise a correre.
“Così
mi piaci!” gridò,
alzando un pugno. Le iridi di Nami divennero liquide e la navigatrice
avanzò a
passi cadenzati brevi.
-Ricordami
così, come
la guida delle tue avventure, amore mio. Non voglio che tu mi veda come
la ragazzina
che piangeva per Arlong. Ti amerò in segreto, come il mio
più grande tesoro-
pensò.
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