prologo
Era una bellissima giornata nel Regno dei Funghi. Il cielo era di un
rassicurante color turchese che veniva ravvivato da allegre nuvole
bianche che parevano fatte di zucchero filato.
Ma nonostante esse, il sole illuminava il paesaggio, donando ai non
pochi visitatori di Fungopoli, una sensazione di gioia e di allegria.
E intanto era finita un'altra giornata di scuola, per Bowser, che
aspettava le sue guardie seduto sui rossi gradini del grande edificio
guardando i suoi amici che correvano verso chissà dove con
un'espressione radiosa che sembrava rispecchiare il tema di quella
bellissima giornata.
Quando due Goomba vestiti di nero arrivarono, Bowser si alzò in
piedi con un'espressione malinconica, in contrasto con tutto ciò
che accadeva in quel momento. Non voleva che due sconosciuti lo
scortassero intorno a sè! Il suo desiderio era quello di correre
gioiosamente come i suoi compagni di classe, senza regole da dover
seguire, senza essere il principe dei Koopa. Il ragazzo, infatti era il
futuro sovrano di un popolo che non voleva nemmeno governare, che in
quei giorni era guidato dal suo patrigno, l'autoritario Morton II.
Ma si sa, dietro a ogni cosa negativa c'è sempre un
lato positivo. E quello del ritorno da scuola di Bowser era il fatto di
passare vicino a una scuola di musica.
Nonostante la facciata fosse da rimordenare, da ormai due anni, Bowser
si fermava davanti a essa per ascoltare le bellissime note, allegre e
spensierate, come i suoi amici.Ogni giorno, uno strumento diverso. Nel
tempo il principe seppe riconoscere ogni timbro al solo ascolto, seppur
ignorando il nome dello strumento che stava suonando, e anche se
suonava un'orchestra, riusciva a distinguere tutte le parti, anche
quelle più secondarie.
Quel giorno eseguivano il "Bolero" di Maurice Ravel. Sebbene i due temi
si ripetevano quasi alternatamente, ogni volta che si riascoltava,
veniva fuori un nuovo particolare, che avrebbe contribuito a rendere
più magico il brano.
Nel momento in cui Bowser cominciò a sentire la melodia prodotta
da uno strumento dal timbro caldo e rassicurante, il ragazzo si
commosse. Fin dalla prima volta che lo aveva sentito, quasi due anni
prima, lo aveva adorato. Il musicista eseguiva quel passaggio tortuoso
con una briosità e una gioia mai viste. E quando il pezzo
finì, il principe cominciò ad applaudire provocando
perplessità nei Goomba che lo accompagnavano.
"Cosa ci troverà d'interessante in un edificio vecchio e
rovinato?"si chiese uno di essi dall'aria per niente arguta e con una
sensibilità alla musica quasi nulla.
Bowser fece cenno alle due bodyguards di continuare a camminareverso il castello, a pochi metri di distanza.
Nell'edificio, il ragazzo continuò a riflettere alla musica che
aveva ascoltato davanti a quella scuola e allo strumento che lo
affascinava per quasi due anni. Non sapeva come era fatto, ne' il nome.
L'unica cosa di cui aveva informazione era il suo timbro, soffice e
brillante come le nuvole che osservava dalla finestra della sua camera.
A lui non sarebbe dispiaciuto imparare a suonarlo, e magari correndo
allegramente verso casa alla fine di ogni lezione, come i suoi amici
dopo la scuola.
Ma sapeva che al patrigno non sarebbe mai piaciuta l'idea. Lui voleva
un figlio forte e valoroso, come i suoi gloriosi antenati. Voleva un
soldato, non un musicista. Secondo lui un artista non sarebbe servito a
nulla per il castello.
Ma il suo desiderio era diventato talmente forte che in quello stesso
pomeriggio si sarebbe allontanato dal suo castello, a dispetto della
sua famiglia di guerrieri, in modo di non farsi vedere o sentire, e
quando aprì la porta, la chiuse immediatamente. Si
allontanò di corsa dalla sua casa e si diresse verso la scuola
di musica, di cui aveva visto solo la facciata rovinata e da cui aveva
ascoltato così tante melodie.
Ma quando mise la tozza zampa sulla soglia della porta, il suo cuore
cominciò a battere forte e il suo corpo robusto cominciò
a tremare come se si trovasse in una situazione difficoltosa. Ma
nonostante ciò camminò lungo lo stretto, ma curato
corridoio che lo conduceva verso la reception, occupata da una ragazza
alta e snella con un occhio coperto dai capelli talmente biondi che
sembravano bianchi. Indossava un lunghissimo vestito color acqua,
stretto dalla parte del seno e che doveva allargarsi fono alle gambe e
ai piedi coperti dal bancone.
"Benvenuto alla Scuola Privata di Musica di Relasmunde Toadstool" Salutò la giovane donna con un sorriso
"Salve" Contraccambiò Bowser
"Vedo che è la prima volta che entri qui. Hai già in
mente che strumento vuoi imparare? Offriamo una preparazione molto alta
su tutti gli strumenti più possibili e immaginabili, dal
pianoforte al flauto, dal violino al clarinetto, che insegno io,
passando anche per le percussioni come la batteria o la marimba. Hai
l'imbarazzo della scelta. Allora, qual è la tua decisione?"
spiegò minuziosamente la ragazza della reception
Bowser aggrottò la fronte e cominciò a pensare a quale
strumento avrebbe cominciato a imparare. Voleva apprendere quello che
aveva sentito per così tanto tempo, ma si vergognava di dire
alla donna che non conosceva lo strumento che gli interessava.
Intano stava arrivando una ragazza di media statura dai capelli biondi
dello stesso colore del sole e dagli occhi color del cielo sereno di
quella giornata. Indossava un vestito rosa e sul petto indossava un
medaglione dello stesso colore dei suoi occhi. La giovane salutò
allegramente la donna della reception:"Buongiorno Profesoressa
Rosalinda!"
"Ciao Peach. Prepara il tuo strumento e ripassa gli esercizi che ti ho
dato mentre mi occupo di questo visitatore" Spiegò Rosalinda
Poco dopo si cominciò a sentire una scala. Anche se era un
semplice esercizio, il suono era gradevole, caldo e armonioso come il
suono che Bowser aveva ascoltato per tanto tempo
Il Principe dei Koopa chiese curioso alla donna della reception:"Profesoressa! Quello è il suono di un clarinetto?"
La bionda rispose:"Certamente! Vuoi provare a suonarlo?"
Bowser rispose euforico:"Sì, la prego!"
Rosalinda rise e concluse:"Bene, ti faccio provare il clarino, ma se
non ti dovesse piacere, non preoccuparti. Questa prima lezione è
gratis e se non vuoi continuare, puoi anche non presentarti le prossime
volte, ma spero che quella di oggi sia un'esperienza interessante e
gradevole"
E la donna si alzò dal bancone e accompagnò Bowser nella
stanza in cui precedentemente entrò Peach, che si stava
esercitando. Quando la donna dal vestito color acqua aprì la
porta, la ragazza si fermò e si alzò in piedi.
"Sono arrivata" trillò l'insegnante.
"Lui sarà un mio futuro allievo e un tuo compagno... ehm... come ti chiami?" chiese Rosalinda mordendosi il labbro
"Io sono Bowser" rispose il principe
"Ciao Bowser! Io sono Peach. Speriamo di essere dei buoni compagni di
studio. E se avrai dei problemi, non esitare a chiamarmi!" si
presentò la ragazza vestita di rosa stringendo la mano al futuro
sovrano dei Koopa, che la osservava attentamente. Per i suoi gusti era
molto carina
"Peach! Smonta il clarinetto, che illustro a Bowser le sezioni di
questo magnifico strumento" ordinò Rosalinda all'allieva, che
ubbidì senza fare una piega. Lo strumento diventava sempre
più piccolo, che alla fine si ridusse in sei sezioni
apparentemente insignificanti..
L'insegnante prese un pezzo e lo fece toccare delicatamente a
Bowser:"Vedi, questo è il bocchino, la parte in cui appoggerai
la bocca durante le tue esecuzioni. E vedi quella fascia gialla che
c'è lì dietro? Quella è l'ancia. Vibrando, questa
linguetta, riesce a far suonare l'intero strumento!"
Bowser osservò l'ancia e la guardo incredulo. Per lui non era
possibile che da quel pezzo di canna si riuscissero a eseguire tutti
quei pezzi! Successivamente Peach e Rosalinda illustrarono a Bowser
ogni singolo segmento del clarinetto, dal barilotto alla campana
ricurva che stava in fondo. Alla fine della spiegazione, la ragazza
vestita di rosa rimontò lo strumento e l'insegnante chiese al
Principe:"Vuoi provare a suonare lo strumento?"
"Sì!"
Bowser prese lo strumento e lo mise in bocca imitando la posizione che
aveva Rosalinda: le labbra erano tenute in modo stretto, come se
dovessero dare un bacio e il pollice tenuto dal poggiadito. E
così il fiato che faceva uscire il Principe, pronunciò un
sol dal suono allegro e vivace, come se non fosse una nota musicale, ma
un ragazzino dal carattere frizzante.
Peach e Rosalinda guardarono il giovane sbalordite e la bionda
dall'occhio coperto riuscì stentamente a proferire parola:"Ma...
ma questo suono è degno di un professionista! E' chiaro,
brillante e stabile. Sicuro che questa sia la tua prima lezione di
musica?"
"Sì" affermò il ragazzo leggermente imbarazzato dai
complimenti della donna, che entusiasta, gli chiese di inserire
di nuovo l'aria nello strumento, cosa che Bowser fece ottenendo
lo stesso risultato di prima.
"Ma è incredibile! Hai un talento fuori dalla norma! Adesso
provami a fare un fa!"commentò Rosalinda mostrandogli la
diteggiatura. Il ragazzo eseguì l'ordine dell'insegnante, che
eccitata, gli spiegò a suonare le note fino al mi basso, la nota
più grave del clarinetto
"Ha eseguito benissimo anche le note più basse! Di norma, si
hanno molte difficoltà a emettere dei suoni così la prima
volta, è riuscito a suonarlo fluidamente." disse
Rosalinda a Peach, sempre più esterefatta dalle note di Bowser,
che mormorò ripetutamente che per lui fossero semplici.
E dopo poco tempo, la lezione finì. Il Principe salutò
Peach e Rosalinda ringraziandole della bellissima lezione e
tornò a casa di corsa, come aveva sempre sognato. Il tramonto,
intanto, rendeva magico il paesaggio, colorando tutto quanto di un
colore arancione.
Quando si fermò davanti al castello, aprì la porta,
ma un'ombra scura e minacciosa, che si avvicinava sempre più
diventando una figura rassicurante. Bowser, che prima pensò che
il padre lo avesse visto, tirò un sospiro di sollievo notando
che in realtà l'essere inquietante era sua madre
"Bowser! Dove sei stato? Erano ore che ti stavo cercando!"
"Mamma! Cosa ci fai qui?"chiese l'adolescente spaventato
"Te l'ho detto. Ti stavo cercando. Per favore, dimmi dove sei stato!"
implorò sua madre in modo supplichevole che stava per diventare
disperato.
Bowser, che non voleva dire niente, timoroso che il patrigno lo venisse
a sapere, vedendo la preoccupazione di sua madre, parlò:"Mamma,
oggi ho esaudito uno dei miei più grandi desideri: ho cominciato
a studiare musica!"
La reazione della madre fu immediata quanto prevedibile. Rimase
sorpresa e sembrava che per qualche secondo avesse dimenticatata come
si parlava, poi, fece un respiro e aprì bocca:"Davvero? Sono
contenta per te! Studiare musica è una grande soddisfazione, ma
anche un grande impegno! Ma temo che tuo padre si arrabbi!"
"Lo terremo nascosto!" borbottò Bowser diventando rosso per la vergogna "Tu mi aiuterai?" chiese
"Visto che anche io ho studiato pianoforte quando avevo la tua
età, contro quello che dicevano i miei genitori, ti capisco e ti
aiuterò non dicendo niente a tuo padre e ti darò una mano
pagandoti le lezioni e lo strumento, che non so quale sia." rispose la
madre con un sorriso sincero.
Bowser disse:"Suono il clarinetto. Grazie per l'aiuto! Sei la mamma migliore del mondo!"
Abbracciò la madre e corse verso camera sua, accese il computer
e cercò delle immagini di clarinetti, ne selezionò una e
la ingrandì. Osservando la foto, il suo viso era estasiato e
felice, con gli occhi talmente sgranati che sembravano uscire dalle
orbite, e dopo qualche minuto di religioso silenzio raro nel castello
dove abitava il ragazzo, pensò:"Lezioni di clarinetto, sto
arrivando!"
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Prologo finito!
Spero che vi piaccia! Questo capitolo l'ho ricavato da una mia vecchia
one-shot e l'ho adattata per una storia a più capitoli
completamente dedicata al clarinetto, strumento che suono da moltissimo
tempo!
E se ci sono delle cose in cui devo migliorare, segnalatemele pure, cercherò d'impegnarmi ancora di più!
Ci vediamo
Bowser and Peach
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