Forse per noi non è ancora finita.

di Sakura3
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TOBIAS

 
Che cosa diamine vogliono da me?
E’ tutta la mattina che questa domanda mi tormenta e la risposta è sempre la stessa: non ne ho idea.

Sono passati ormai tre anni da quando sono tornato nella mia vecchia città, quella che tutti chiamano Chicago, ma che io fatico ancora a considerare come tale: per me resterà la città all’interno della recinzione.
Quella stessa città in cui vivevamo divisi in fazioni, ognuno con un compito ben preciso da svolgere, con obblighi e leggi da seguire.
Io facevo parte degli Intrepidi, la fazione dei coraggiosi, o degli stolti secondo alcuni, dal momento che ogni occasione era buona per mettere in pericolo la nostra vita, come salire su un treno in corsa o gettarsi da un grattacielo.
Dovevamo garantire la sicurezza della città: supervisionarla tramite dei computer o assicurarci che nessuno oltrepassasse la recinzione.
Oltre a noi esistevano gli Eruditi, gli amanti del sapere, i Candidi, i persecutori della verità contro ogni menzogna, i Pacifici, che rifiutavano qualsiasi conflitto, e gli Abneganti, gli altruisti.
Abnegante. Ero questo prima di cambiare fazione e passare agli Intrepidi. Quando ancora vivevo con lui, Marcus Eaton, mio padre. E il mio peggior incubo.

Ma tutto questo ora mi sembra così lontano, come se fosse un passato che non appartiene più a me.
Tutto questo prima che Jeanine Matthews, capo degli Eruditi, stringesse un patto con gli Intrepidi per sterminare gli Abneganti ed impedire alla città di conoscere la verità.

La verità.

Sapere che in realtà siamo stati solo un esperimento compiuto dal Dipartimento di Sanità Genetica per purificare il nostro DNA corrotto a causa di test compiuti da loro stessi per creare un’umanità perfetta.
Che per tutto questo tempo siamo stati rinchiusi come delle cavie, spiati continuamente, manovrati o uccisi solo per aspettare il raggiungimento di un buon numero di Divergenti, cioè di persone Geneticamente Pure: il simbolo di una razza umana ormai pura da ogni contaminazione.

La verità non sempre dà vantaggi, non sempre migliora la situazione: questa nostra verità ci è costata fatica, sangue, e affetti.
Mi è costata lei. L’unica persona che ha dato un senso alla mia vita, che ha portato luce e calore là dove per me c’era solo freddo e solitudine.
Ogni giorno lotto contro il dolore e il vuoto che ho dentro da quando Tris Prior, la persona più forte e determinata che abbia mai conosciuto, è morta.

L’unica che abbia mai amato.

E ora, quando ormai ero sul punto di andare davvero avanti con la mia vita, di lasciarmi tutto alle spalle, ricevo una telefonata dal Dipartimento in cui mi chiedono di recarmi da loro a mezzogiorno per una questione molto importante e riservata.

Ero sul punto di chiudere il telefono senza troppi complimenti, ma alla fine un qualcosa mi ha spinto ad accettare.
Non so perché, non so cosa vogliano né tantomeno cosa sia questa faccenda riservata, ed è tutta la mattina che il dubbio mi tormenta. Ma sento che devo andare.
Il Dipartimento è solo dolore, rabbia…odio per me.
Ho cercato di dimenticarlo, di dimenticare tutto il male che ho provocato a causa sua e che mi ha provocato.

Forse il passato non ci abbandona mai, nemmeno quando cerchiamo con tutte le nostre forze di dimenticarlo.
Forse delle volte il passato ritorna e non possiamo far altro che accoglierlo.
Con tutte le sue conseguenze.
 
 




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