Come tutto è cominciato

di Letisha
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Erano i primi di ottobre, credo.
Frequentavamo entrambi l’oratorio, ma pur essendo così vicini, eravamo ancora distantissimi.
Iniziò tutto il giorno in cui iniziammo a farci quei dispettini idioti, ci stuzzicavamo e forse ci detestavamo anche, ma mai e poi mai nessuno tra i due avrebbe pensato che sarebbe andata a finire così.
Il giorno gli avevo chiesto se mi insegnava a giocare a ping pong. Cercai di essere simpatica, ma lui mi rispose con un freddo ‘no’, e si girò, ridendo.
Andai al bar sotto all’oratorio, a prendermi il thè ( sono una patita dell’estathè alla pesca), comunque, quando risalii tornai in sala giochi e una volta finito, siccome io ho un’animo molto trasgressivo anziché buttare la lattina nel cestino, la buttai dalla finestra, per farmi vedere da Lui. Un’animatrice mi chiamò dalla strada e mi rimproverò, io ero affacciata e strafottevo mezzo ignorandola, sempre per farmi vedere da Lui, che era a fianco a me a vedere la scena. In un’attimo ci voltammo nello stesso istante, ci guardammo negli occhi per forse 3, 4 secondi.. che per me durarono tantissimo. Mi ero persa nei suoi occhi.
Iniziai a massaggiarci su Facebook, e per messaggiarci intendo sembrare una psicopatica perché non uscivo più solo per parlare con lui. Parlavamo ore e ore, in ogni momento.. dopo pranzo, la sera, prima di dormire.. insomma, era una droga, ero dipendente da lui e non me n’ero accorta.
In quel periodo non ammettevo di provare qualcosa per lui, il mio spirito era libero e ‘avventuriero’ quindi volevo divertirmi con le amiche e se mi fidanzavo con qualcuno era quel ‘sentire le farfalle nello stomaco’ per due giorni finchè non morivano.
Non era solo il periodo dei ‘falsi amori’, ma anche quello in cui attraverai un brutto, bruttissimo periodo nella mia vita, in cui rimasi senza amici e finii in depressione. Il ragazzo che mi piaceva all’epoca mi prendeva in giro e a ogni litigio non perdeva l’occasione di dirmi che ero una poco di buono, ma che ne può sapere una 12enne dell’amore?
Io ero troppo presa da lui, insomma diciamo che quelle farfalle si erano riprodotte dentro il mio stomaco. Ma fu grazie a Lui, che mi stette vicino SEMPRE e mi fece capire che forse meritavo qualcosa di più, che trovai il modo di sterminare quelle farfalle.
Iniziai ad accorgermi del fatto che stava diventando più di un amico..lo era sempre stato. Ma il mio carattere estroverso, testardo e permaloso non mi aveva permesso di capirlo, o forse ero solo io troppo orgogliosa per ammetterlo, insomma, lo sapevano tutti, ma io non lo accettavo.
Mi misi con Lui, ero felice. Mia madre lo adorava, e per questo io mi ingelosivo, infatti le ripetevo ‘’Se vuoi più bene a lui, adottalo e lasciami nella strada!’’. 




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