Grazie di tutto!
-Ok, lo
ammetto, sono stata io-
Ecco la
celebre frase che pronuncerò alla mia “fine”, si fa per dire. Per farvi capire
però, devo raccontarvi come è iniziato tutto.
E’ buio,
si sente come sottofondo uno strano ronzio, appoggio una mano alla parete
ruvida della stanza, faccio qualche passo e....apro il
tendone della camera di mio fratello, che come un angioletto sta rannicchiato
nel suo letto.
-Ryan?- lo
chiamo sottovoce per evitare che si svegli con il piede sbagliato.
-Ryan?- lo
chiamo più forte, magari sta sognando e non mi sente.
-RYAN!- è
brutto urlare di prima mattina ma a mali estremi, estremi
rimedi.
-Sharpay?
Ma che ore sono?- mi chiede asciugandosi la saliva che gli era
uscita dalla bocca durante la notte.
-Le sei e
mezzo e tu...- lo indico con il dito per fargli capire
il suo errore.
-Si, lo
so, sono in ritardo- aggiunge mentre si gratta la
testa e si infila le pantofole.
-Ryaaaan,
domani è il tuo compleanno e la tua dolce
sorellina...-
-No,
Sharpay lo sai benissimo che non voglio ne
festeggiamenti ne regali e poi...sai, da quando mi sono lasciato con Karen è
tutto più...-
-Triste?-affermo
io con tono smagliante.
-Non ti
offendere ma quest’anno non voglio festeggiare!- mi dice
mentre si dirige lento al bagno.
-Ma non
puoi rovinare il tuo compleanno per lei-
-Ti ho già
detto come la penso- chiude la porta.
E’ vero me
ne ero completamente dimenticata che a causa di quella
Karen (che l’ha lasciato l’anno scorso proprio nel giorno del suo compleanno)
Ryan non vuole festeggiare, ma io non mi arrendo perché i diciotto anni vengono
solo una volta nella vita! Dopo tutto è già passato un
anno dalla loro rottura!
Esco dalla
camera e mi dirigo di soppiatto alla porta della mia stanza, la chiudo con
molta cautela, per non farmi sentire e mi siedo sul letto...prendo in mano il
mio telefono rosa e digito il numero del mio ragazzo e anche se so che
sicuramente starà ancora dormendo sono convinta che capirà...
-Pronto?-mi
risponde il padre.
-Ehm
pronto? Sono Sharpay signore...suo figlio è sveglio?- sono un po’ agitata, è
sicuramente imbarazzante parlare con il padre del tuo ragazzo che non sa che
suo figlio ha una ragazza.
-Veramente no, ma perché lo desideri?-
-Ehm...- e
adesso che mi invento?
-Dato che
ho preso un brutto voto in scienze motorie vorrei che
suo figlio mi dia qualche ripetizione-
-Ah ok! Un
attimo che te lo chiamo...- si sente un rumore come di una cornetta appoggiata
sul tavolo. Il signor Bolton si fa convincere facilmente.
-Arriva!- mi conferma il padre.
-Grazie!-
-Pronto?-
la sua voce è certamente più assonnata del solito.
-Troy? Sei
tu?-
-Si sono io!- segue un grande sbadiglio.
-Meno
male! Sai che imbarazzo ho avuto a parlare con tuo
padre! E’ possibile che tu non gli abbia ancora detto di noi! Però in fondo ti
capisco...e...so che tuo padre non vuole che tu abbia
una ragazza solo perché pensa che comprometterebbe la tua carriera...beh
comunque è colpa mia so che non devo chiamarti a quest’ora ma è urgente!-
Momento di
silenzio alquanto imbarazzante. Sicuramente Troy ha ceduto a quell’attacco di
sonno che viene a tutti quelli che si alzano prematuramente.
-Ok dimmi!- Oh si è risvegliato!
-Si tratta
di Ryan ma...oddio già le sette e un quarto! Ti racconto tutto a scuola! Ok?-
-Va bene
sicuramente con le mie ripetizioni migliorerai!-
-Ciao
amore!- lo saluto io affettuosamente.
Si
schiarisce la voce e poi dice – Ehm, si ciao-
Mi vesto
velocemente, indosso una magliettina verde scollata con un coprispalla bianco,
un paio di jeans e un paio di tennis bianche e...i
capelli? Dato che sono in ritardo li lego velocemente in una coda a lato con un
elastico rosso con attaccata una farfalla.
Esco di casa, da sola, mio fratello è già uscito, probabilmente
non vuole affrontare ancora l’argomento “festa di compleanno”.
Prendo la
mia favolosa macchina rosa e guido fino a scuola. Parcheggio con molta cautela,
dato che ci sono un sacco di persone in mezzo che si muovono lentamente, lo so
anche io che il lunedì mattina è un giorno disastroso per uno studente, ma proprio
oggi devono essere così mosci!
Scendo
dalla macchina e con passetti veloci mi avvicino al gruppetto delle mie amiche.
-Ciao
ragazze!-
-Ciao
Sharpay- mi saluta Gabriella dandomi un bacio su ciascuna guancia come fa
Taylor.
-Ho
bisogno del vostro aiuto-
Mentre
parlo si avvicinano Chad seguito da Troy. Chad dopo averci salutato abbraccia
fortemente Taylor, che per rispondere all’affetto del suo ragazzo gli da un
bacio sulla guancia mentre gli scrolla i ricci con la
mano.
Troy
invece, non mi rivolge la parola, sta distante e quando lo guardo fa finta di guardare il telefono.
Non è da
lui, ma quando invece vedo il Signor Bolton capisco che Troy lo fa solo perché
c’è il padre. Infatti dopo che il coach era entrato nella scuola Troy mi si avvicina e mi sussurra
nell’orecchio una cosa.
-Finalmente!
Non ce la facevo più- mi dice lui toccando le punte
dei miei capelli.
Ci
scambiamo un tenero bacio che mi fa arrossire e quasi dimenticare la grave
situazione in cui sono.
Passano
tutte le sei strazianti ore di scuola, io e mio fratello durante la giornata
non ci siamo scambiati neanche una parola. Finalmente
all’uscita della scuola rivedo i miei amici.
-Ehi
Sharpay!- mi chiama la mia amica Gabriella.
-Ma che succede tra te e tuo fratello?-
-E’
proprio di questo che vi devo parlare...- intanto che camminiamo ci avviciniamo
agli altri.
-Voglio
fare una festa a Ryan ma dopo la sua rottura con
Karen, non ha per niente voglia di festeggiare!-
-Non ti
preoccupare ti aiuteremo noi!- mi rassicura Chad
indicando tutti.
-A casa
mia però non si può fare, ultimamente Ryan sta sempre rinchiuso in camera sua!-
-Che
problema c’è? La facciamo a casa mia!- mi dice Troy
appoggiando una mano sul mio fianco.
-E
Gabriella lo terrà occupato mentre noi prepariamo il
tutto- afferma Taylor con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Ma che
dici?- dice Gabriella agitando le braccia in segno di imbarazzo.
-Dai lo
sappiamo tutti che ti piace e che non lo vuoi
ammettere!-
-Taylor!-
sbuffa la mora arrossendo.
-Beh non
c’è da biasimarti, dopo tutto è mio fratello!- le
rispondo io con tono sarcastico.
-Comunque
secondo me non c’è niente di male...Ryan è un ragazzo
carino e se io fossi una ragazza ci proverei spudoratamente!- afferma Chad
sorridendo per sdrammatizzare la situazione.
-Ma
dato che non lo sei...- continua Troy stando al gioco.
-Preferisco le ragazze!- esclama il ricciolo abbracciando Taylor.
-Va beh
non perdiamo tempo...dato che per domani non abbiamo niente, che dite ci
vediamo da te?- chiedo a Troy appoggiando le mie mani su i suoi fianchi.
-Certo!...diciamo alle tre?-
-Perfetto!-
Dopo ciò mi dirigo alla mia macchina.
Non riesco
a credere che grazie ai miei amici riuscirò ad organizzare la festa a Ryan...se
fossi stata da sola avrei di certo combinato un
pasticcio! Per fortuna che ci sono loro, per fortuna
che c’è Troy.
Sto per
salire in macchina quando sento una voce che mi
chiama, ma dato che ho nelle orecchie le cuffie del mio lettore al momento non
capisco di chi è.
-Sharpay-
mi chiama Gabriella con voce ansante.
-Si?- le
rispondo togliendomi le cuffie dalle orecchie.
-Scusa,
volevo chiederti di non dire niente a Ryan a proposito di me e...-
-Non ti
preoccupare, con me il tuo segreto è al sicuro...e comunque
mi piacerebbe avere una sorella come migliore amica- le sorrido e le faccio
l’occhiolino. Le voglio veramente bene, dalle elementari è
sempre stata la mia amica del cuore.
-Grazie,
sei un amica!- mi abbraccia e se ne va.
-Ah, prima
che mi dimentichi, oggi è lunedì quindi c’è la mia ora di ripetizione di
matematica con tuo fratello!-
-Uhao
capita proprio a pennello, così mentre io vado da Troy tu vai da lui...perfetto-
-Allora
ok...ciao-
Salgo in
macchina e durante il tragitto continuo a pensare a Gabriella e a Ryan e ai
tanti segni che ha dato lei, in questi anni. E’ vero a lei è sempre piaciuto
mio fratello e io non me ne sono mai accorta! E pure
sono la sua migliore amica, come mai non mi ha mai detto niente...forse si
vergognava!
Tornata a
casa mangio di fretta un panino (non ho mangiato
niente a mensa) e mi fiondo in camera mia a fare i compiti, si lo so, non è da
me e per domani non abbiamo niente ma così mi porto avanti e almeno domani alla
festa mi divertirò di più!
La mia
concentrazione è disturbata da un milione di pensieri che invadono la mia
testa... Ryan che non vuole festeggiare, Gabriella che è cotta di lui, Troy che
non ha ancora detto al padre di noi due....e poi...e
poi basta mi devo concentrare solo su una cosa, che al momento è....RYAN!
Corro in
bagno e mi sciacquo la faccia, devo rinfrescarmi un po’ le idee e proprio
quando apro l’acqua sento squillare il telefono.
-RYAN!
Puoi rispondere tu?-
-NO! Sono
occupato!-
-Dai!-
-Ho detto che sono occupato!-
-Grazie
mille per la collaborazione!-
-Di
niente!-
-Molto
spiritoso!-
Chiudo l’acqua
in un colpo e mi precipito sul mio letto dove è appoggiato il cordles e con
l’indice schiaccio il pulsante con disegnata la cornetta verde.
-Pronto?-
Nessuna
risposta e un secondo dopo il rumore di una cornetta riattaccata, forse ha
sbagliato numero! Odio le persone che fanno così.
-Chi era?- mi chiede Ryan dalla sua camera.
-Ma
che ne so! Mi sono asciugata le mani di fretta e furia e poi non era nessuno! Buah!-
Dato che
sono le due e mezzo, decido di prepararmi per
uscire...mi metto una minigonna di jeans una semplice maglietta a barca rosso
un paio di convers anch’esse rosse. Scendo le scale che mi portano in cucina
dove trovo mio fratello con una strana faccia.
-Che
c’è?- gli chiedo io con tono preoccupato.
-Non è che
stai architettando qualcosa, vero?-
-No! Ma che dici!-
-Allora dove stai andando?-
-Esco con
le mie amiche, non c’è niente di male!-
-Ah, va bene ma ti tengo d’occhio- mi dice puntandomi l’indice e il
medio dopo esserseli appoggiati sugli occhi.
Dopo
averlo salutato esco fuori in cortile e salgo sulla mia macchina. Sul volante
trovo un bigliettino con scritto:
-Ti tengo
d’occhio!-
E’
sicuramente opera di Ryan, ma non mi preoccupo tanto avrà ben altro da fare quando io architetterò la sua festa.
Dopo una
decina di minuti, arrivo a casa di Troy, di solito quando entro nel cortile di
casa Bolton devo sempre stare attenta a dare una spiegazione plausibile, ma
oggi, dato che saremo solo noi ragazzi, non mi devo
preoccupare.
Scendo
dalla macchina dopo averla parcheggiata vicino a un
grosso albero ombreggiante; mentre mi avvicino alla casa sento dei rumori
provenire da dietro la casa, come se qualcuno stesse giocando a basket, mi
precipito li.
-Ehi
Sharpay!- mi saluta Chad avvicinandosi e poi girandosi di scatto per fare un
passaggio d’effetto a Troy che segna al primo colpo.
-Ciao
campioni! Ma come mai qui in cortile? Sono già le tre
e...- non riesco neanche a finire la frase che Troy mi interrompe.
-Non ti
preoccupare, Taylor e Kelsi sono già dentro ad organizzare il tutto, sono venute qui alle due!-
-Gabriella
è già andata?-
-Si cinque minuti prima che tu arrivassi-
-E
come mai voi non aiutate? Voglio dire...voi siete di estrema
importanza per noi, siete o non siete amici di Ryan?- chiedo io con voce
ironica ma anche seria.
-Ma stiamo
aiutando...sai che noi però rendiamo di più in campo!-
afferma il ricciolo dandomi una leggera pacca sulla spalla.
-Vedo vedo...ma a che cosa state pensando?-
-Un modo
per convincerlo a venire qua!- mi spiega Troy con voce sconsolata.
-Ripetizioni
di matematica da Gabriella!- urla Chad entusiasta.
-Troppo
scontato- lo placo io.
-Uscita
con amici?-
Sguardi
perplessi.
-Naaa!-
diciamo io e Troy scuotendo la testa.
-E se lo
facessimo venire qua per un corso di passi di ballo da inserire nelle nostre
performance?-
-Bella idea amico, ma se non ti ricordi noi giochiamo a basket e non
facciamo i ballerini- gli chiarisce l’amico.
-E’ vero
ci manca solo che il caoah vi cacci dalla squadra per eccessive piroette...ah ah ah!- dico io ridendo, pensando a come sarebbero stati
Troy e Chad con il tu-tu.
-Beh vi
lascio, vado dalle ragazze, sono in cucina?-
-Si vai pure!- mi risponde Troy indicandomi la porta.
Attraverso
il cortiletto e mi avvicino alla porta d’ingresso ma
dietro di me Troy mi tiene la mano.
-Scusa non
ti avevo ancora salutato!- e mi si avvicina
appoggiando le sue labbra sulle mie, stiamo vicini per alcuni secondi.
-A
proposito gliel’ho detto!-
-Come?-
rispondo io perplessa.
-Ma
si, ho detto a mio padre di noi due!-
-Davvero? E come l’ha presa?-
-Beh...si
può dire che all’inizio gli è preso un colpo ma poi
appena ho pronunciato il tuo nome ha fatto un salto di gioia, è davvero felice
che tu sia la mia ragazza, ma mi ha comunque detto di non trascurare lo studio
e il basket!-
-Solite
cose da padre premuroso! Insomma- continua lui.
Io non
riesco a parlare, fino a un momento fa stavo pensando
alla nostra situazione e adesso mi dice di avergli detto tutto!
-Ma
sei contenta? Lo sai che mio padre è fatto così, ma l’ho già informato che tu
non sei quel tipo di ragazza “solo io...niente amici, niente sport...sei solo
mio, stai solo con me...-
-Si si non ti preoccupare, lo so che tu mi conosci a fondo è
solo che mi hai lasciato, diciamo...senza parole!-
-Mi ha
detto di dirti che ci darà tutto il suo aiuto se è
necessario- continua lui sorridendomi.
Per
ringraziarlo gli prendo il viso con le mani e avvicinandomi gli
do un bacio da quasi togliergli il respiro.
-Adesso
vado, devo organizzare una festa!-
Entro in
casa e vedo le ragazze per terra con un mucchio di fogli intorno a loro.
-Ehi! Sommerse
dal lavoro?-
-Ehi ciao
piccioncina- mi dice Taylor ridendo.
-Come scusa?- le faccio io sedendomi vicino a loro.
-Guarda
che la finestra...da sul cortile...- mi spiega kelsi
indicandomi la finestra appena sopra il lavandino.
Arrossisco
per l’imbarazzo che quasi la mia faccia non si distingue dalla maglietta che
indosso.
-Allora...come
si procede?- chiedo io per sviare l’argomento.
-Noi
abbiamo già fatto una lista degli amici comuni da invitare...leggi se va bene-
me la porge.
Leggo
velocemente i nomi di tutti gli invitati.
-E’ perfetta, credo che non manchi nessuno-
-Bene
allora inizio a chiamarli!- afferma Kelsi con voce smagliante.
-Usa il
mio cellulare, ho le chiamate gratis!-
Mentre
Kelsi telefona io mando qualche mail con il portatile di Troy
ma...la mia mente è vuota, sono ancora scioccata da ciò che mi ha detto.
-Sharpay,
cosa ne dici di andare al centro commerciale a prendere qualcosa da mangiare?-
chiede Chad dopo essere entrato di corsa in cucina.
-Va bene,
Taylor, Kelsi abbiamo bisogno di una lista della spesa!-
-Ci
mettiamo a lavoro, ma intanto Chad chiama Troy e digli di venire in casa mi è
venuta in mente una cosa- ordina al ricciolo la brunetta, nonché
sua fidanzata.
Nel
frattempo io e Kelsi iniziamo la lista:
-Patatine?-
-Messe!-
-Salatini?-
-Ok-
-Bibite?-
-Si si Sharpay ho messo tutto!- conferma Kelsi con voce
autoritaria.
Troy
intanto è entrato in cucina tutto sudato, si leva la
maglietta.
-Aspettate
cinque secondi mi asciugo, mi vesto e arrivo!- poi sale le scale di fretta.
Mi si
avvicina Taylor e mi bisbiglia nell’orecchio.
-Devi
insegnare al tuo ragazzo di non denudarsi così all’improvviso, o va a finire
che mi svieni per terra!-
Sorrido
sotto i baffi, ma non serve a niente, tanto lo stanno facendo tutti!
-Bene sono pronto!- si vede che Troy non è una ragazza, se fossi
stata io ci avrei messo il doppio di lui.
-Mi è
venuta in mente questa splendida idea! E se chiediamo a tuo padre di far venire
qui Ryan per fargli firmare dei documenti, magari
troppo importanti per essere firmati nei giorni di scuola!-
-Dico
che è una proposta molto azzeccata, brava Taylor!- e applaude in segno di
felicità, poi vedendo l’amico un po’ sconfortato gli da una pacca sulla spalla.
Lui sorride.
-Non può
certo dire di no a un coach!- afferma Chad sorridendo.
-Giusto!
Adesso possiamo andare allora!- confermo io alla mia
truppa.
-Andiamo
con la tua macchina?-mi chiede Kelsi quasi pregandomi, forse non si rassicura con
gli altri.
-Se sta bene a tutti -
-Per me va
bene, quindi va bene a tutti, giusto?- chiede Taylor guardando il suo ragazzo torva.
-Si, si!-
dalla risposta di Chad, Kelsi sembra sollevata.
Andiamo al
centro commerciale e compriamo tutto il necessario. Poi dopo avere accompagnato
tutti a casa loro mi dirigo a casa di Troy dove lascio
tutte le buste della spesa.
-Ricordati
di dire a tuo padre quella cosa per la festa-
-Non ti
preoccupare...ciao amore ci vediamo domani...-mi da un
bacino sulla guancia.
-Si ciao!-
contraccambio.
Mi dirigo
a casa. Sono le sei e la macchina di Gabriella non c’è. Entro in casa e mio
fratello al momento non si vede. Saluto i miei genitori e dico di non aver fame in effetti nel tragitto ho trovato un pacco di patatine e
per nascondere le prove le ho mangiate tutte.
Mi chiudo in camera mia e passo tutta la serata a guardare la
televisione, a mandare messaggi a Troy con il telefono e a giocare con il
computer. Poi vado a dormire.
La mattina
mi sveglio presto, entro in camera di Ryan e...gli salto addosso. Anche se devo
nascondergli la festa sarebbe sospettoso non fargli
gli auguri.
-Auguri
fratellone!-
-Grazie
mille sorellina-
-Guarda ho
tenuto fede alla mia promessa niente regalo- di solito
glielo faccio trovare ai piedi del letto.
-Vedo!
Credo che per una volta tu mi abbia ascoltato!- mi sa che se l’è bevuta.
Mi lavo e
mi vesto e mi dirigo in cucina dove faccio colazione. Mentre prendo un
bicchiere di latte Ryan scende dalle scale con aria
sospettosa, crede di trovare qualche palloncino o festone...ma niente, non ce
ne neanche uno.
-Mi hai davvero ascoltato!- sorride sedendosi su uno sgabello.
-Mamma
glielo vuoi dire tu?- mi serve qualcuno che mi regga
il gioco.
-Tesoro,
tua sorella non ha architettato niente l’ho tenuta d’occhio
io! Comunque auguri, tesorino!-
lo abbraccia fortemente.
Dopo aver
finito di mangiare, ci dirigiamo a scuola, dove tutti fanno gli auguri a Ryan ma non accennano niente della festa.
Passate le
sei ore di scuola dico a Ryan di prendere la mia
macchina perché devo parlare di una cosa con il mio fidanzato. Lui annuisce e
se ne va.
-Allora
Troy quando lo chiama tuo padre?-
-Alle due
e mezzo, non ti preoccupare!-
-Ok, ok ma
ti rendi conto che ce l’abbiamo fatta? Se l’è bevuta!-
-Ho visto-
-Beh
adesso andiamo a casa mia così possiamo mettere tutto a posto, gli altri
verranno verso le due...papà ci porti a casa tu?-chiede al padre che si stava
avvicinando.
-Ma
certo che vi porto io!- urla il signor Bolton.
Arrivati a
casa prepariamo il tutto e finalmente arrivano le due e mezzo.
Gli invitati a poco a poco iniziano ad arrivare.
-Papà tocca a te!- Troy gli porge il telefono.
Assoluto
silenzio.
-Ma
squilla?- chiedo io agitata –Non ce la faccio, potrei rovinare tutto, meglio se
mi vado a cambiare...- Mentre salgo le scale per
andare in bagno, il Signor Bolton mette il vivavoce.
-Ma mi lasciate
qui da solo?...- chiede preoccupato il padre di Troy.
-Pronto?-
-Pronto casa Evans?-
-Si sono
Ryan. Lei chi è?-
-Sono il
padre di Troy, il signor Bolton-
-Mi dica-
-Potresti
venire a casa mia, so che magari hai degli impegni ma dovrei
farti firmare un attestato di certificazione che ti indica come lo studente più
approvato nel ballo!-
-Ah...e
come mai proprio io?
-Perché tu
hai dimostrato sempre molto talento, e visto che mi occupo
di arte, si fa per dire, e che la professoressa Darbus è impegnata...-
-Ah, ok...va
bene, ma devo venire subito?-
-Per le
tre va bene?-
-Certo!
Allora ci vediamo alle tre da lei signore!-
Arrivo in
bagno, mi metto il mio vestito rosa corto fino alle ginocchia, le scarpette
bianche e un cerchietto bianco con i brillantini, si
sente come sottofondo un brusio di voci che non riescono proprio a rimanere in
silenzio tutte assieme. Sento bussare.
-Si?-
-Sono io!-
la voce pacata, inconfondibile di Gabriella.
-Entra
pure!-
-Allora? Che ne pensi, troppo elegante?- mi mostra il suo vestito
azzurro senza spalline e con gonna a sbalzo.
-No! Stai
benissimo! Ma una cosa...- mi avvicino a lei e le slego
l’elastico che ha nei capelli che aveva raccolto in una piccola coda.
-Così
molto meglio- le dico mentre le lascio cadere i
capelli sulle spalle.
-Grazie
mille! Non so cosa farei senza di te!-
-Grazie a
te! Senza di te non avrei potuto organizzare tutto questo!-
-Beh ma io
l’ho fatto con piacere...-
-E come
biasimarti anche se io avessi la possibilità di stare con il ragazzo che mi
piace ci starei!-
-Ma
io...ma come...- rimane senza parole e abbassa la testa poi continua – Si vede così tanto?-
-Nooooo!
Solamente quando parli di lui, quando lo vedi...quando
lo pensi-
-Oh mamma
mia che imbarazzo...ma dici che lui se ne è accorto?-
-Credo che
lui abbia capito che brava, bella e gentile ragazza sei e stai tranquilla la
tua dichiarazione andrà benissimo!-
-Come scusa?- spalanca gli occhi la bruna.
-Ma si non vorrai mica presentarti con un semplice regalo,
fidati è questo il regalo che si aspetta!-
-E
Karen?-
-Karen
chi? Chi è questa Karen?- sollevo le spalle per farle capire che quella ragazza
non entrerà mai più nella vita di Ryan.
-Ok, se lo
dici tu!- afferma Gabriella rassegnandosi.
-E poi
finalmente potremo definirci “sorelle”- mi sorride e mi abbraccia.
-Dai
scendiamo sono già le tre meno dieci e Ryan non è mai in ritardo ma se mai...-
si sente suonare il campanello -...sempre in
anticipo!-
Scendiamo
di fretta le scale e mi avvicino al gruppo di invitati
che velocemente esce dalla porta sul retro in giardino. La gente in silenzio,
aspetta tutta rannicchiata vicino al garage. Talmente c’è silenzio si sentono
solo il cinguettare
degli uccellini e il signor Bolton parlare.
-Si vieni di qua in cucina, i fogli sono sul tavolo-
-Ma
qua non ci sono- chiarisce il biondo sospettoso.
-Che
sbadato ho chiesto a Troy di spostarli perché il
tavolo era ricoperto di briciole...aspetta andiamo a chiamarlo- si sente la
maniglia piegarsi.
-Ottima
scusa, ha scelto tuo padre- bisbiglio nell’orecchio di Troy che conferma
muovendo il capo.
Si apre la porta il signor Bolton si sposta e...
-AUGURI!!!- gridiamo
in coro saltando fuori da dietro il garage.
-Ma...avevo
detto- è sicuramente senza parole –Chi è stato a fare tutto questo?-
probabilmente non mi ha vista, pensavo fosse più intelligente basta fare due
più due e vengo fuori io! (ah già lui fa ripetizioni
di matematica).
Ed
ecco qui che siamo arrivati al punto da cui era partito tutto.
-Ok, lo
ammetto, sono stata io- mi faccio avanti e sventolo le mani per farmi vedere.
-Sharpay!
Ti avevo detto che...-
-Non mi interessa niente, diciotto anni si compiono solo una
volta e poi sai come sono io! Tutta festeggiamenti e
allegria, non farti rovinare la vita per una che...ma lasciamo stare!
-Ma
hai fatto tutto da sola?-
-Certo che
no! Non avrei combinato niente senza di loro!- dopodichè indico i miei amici
che ci stanno guardando insieme a tutti gli invitati.
-GRAZIE!
Grazie a tutti mi lasciate senza parole- inizia ad applaudire e tutti lo
seguono.
-Ma allora
le ripetizioni di matematica sono state tutto una
copertura!-
-Si e no!-
afferma Taylor, che sa il fatto suo, e che intanto spinge in avanti Gabriella.
-Ehm, si perché Sharpay non ti voleva tra i piedi, no perché l’ho
fatto anche per stare con te!-
-Non
capisco...-
-Ryan
voglio dire solamente che...tu...mi piaci tantissimo!-
-...- le
parole di Ryan non escono dalla sua bocca.
-E anche
se al momento tu non vuoi fare niente per via di Karen, io ti capisco!-
-Karen?
Karen Chi?- (si vede che siamo sorella e fratello) le
se avvicina e si scambiano un tenero bacio.
Mi dirigo
dal signor Bolton per ringraziarlo, la scena tra mio fratello e Gabriella è quasi commovente. Sono felice però che Ryan si sia
ripreso, non riuscivo più a vederlo “depresso”.
-Ehi
Sharpay- Taylor e Kelsi mi si avvicinano.
-Ehi!
Ragazze, volevo ringraziarvi per quello che avete
fatto-
-Non ti
preoccupare, ma...tuo fratello non era depresso?-mi chiede
Kelsi con un sopracciglio inarcato.
-Non so
che dirti, anche io lo pensavo un attimo fa-
-L’importante
è che si sia ripreso, così finalmente possiamo uscire ognuna con il suo boy!- Taylor si butta sempre sulle battute.
-Già! E
direi anche che si è ripreso alla grande-
Mentre
parlo avvisto Troy e suo padre vicino al tavolo del rinfresco. Mi dirigo subito
da loro, lasciando Taylor, Kelsi e Chad, che era appena
arrivato, ai loro discorsi.
-Signor
Bolton-
-Sharpay-
prende in mano un bicchiere pieno di aranciata e melo
porge. Ringrazio sorridendo.
-Volevo
ringraziarla per la sua disposizione-
-Figurati!
E poi se ti avessi detto di no è come se l’avessi
detto a mio figlio!- A queste parole Troy mi mette una mano su un fianco.
-Sono
felicissima che lei sia d’accordo della nostra storia-
-Si sono
d’accordo su tutto ma non che tu ti ostini ancora a darmi del lei!- mi
rimprovera con il sorriso stampato sulle labbra.
-Scusi!...Ops! Scusa!-
-Beh vi
lascio soli!- si gira e si allontana nella folla di invitati.
-Finalmente
un po’ soli!- la faccia di Troy è diventata sicuramente più
tranquilla, mi si avvicina e mi da un bacino sulle labbra. Io lo
abbraccio fortemente. Senza di lui non avrei proprio combinato niente.
-Ehi
Sharpay!- Ryan mi si avvicina mano per la mano con
Gabriella.
-Come non
detto- sbuffa Troy.
-Ti volevo
ringraziare! Davvero GRAZIE DI TUTTO se non fosse stato per te a quest’ora sarei ancora chiuso in camera mia!- mi abbraccia e mi da
un bacio su una guancia.
-Si è
vero! Grazie! Se non mi avessi incoraggiato io non
avrei ancora un ragazzo-
-Di
niente! Ma comunque dovete anche ringraziare Troy, per
la sua disponibilità, così come Taylor e Kelsi e infine Chad per la sua
creatività nel trovare delle scuse-
-Grazie
amici!- Chad e Troy gli stringono la mano. ( I ragazzi
sono così poco affettuosi tra di loro!)
-D'altronde
siamo o non siamo i migliori? -
-Lo siamo, lo siamo!- dicono in coro i miei amici.
Dopodichè
ci buttiamo nella mischia e passiamo un bel pomeriggio a festeggiare i diciotto
anni di Ryan, il quale continua a ringraziarmi di avergli fatto capire quanto
sia importante avere degli amici e una sorella che gli vogliono bene!
The End
*************
Questa è la seconda shot di High School Musical!! Vi è piaciuta? Fatemi sapere con tante recensioni (a
proposito ringrazio Titty90 (La mia cugiiiii), Herm90
(la cugi acquisita XD) e robyweb
(Grazieee XD) per aver recensito la mia prima shot in
questa sezione!!)
Tanti
baci
Ryna91e