A Collection of Truths

di Miss Mysty
(/viewuser.php?uid=153451)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Questa fanfiction è una traduzione che io sto effettuando con il permesso dell’autrice, Miss Mysty.
Qui potete trovare la sua risposta alla mia richiesta;
Qui il link al capitolo originale;
Qui il link all’account dell’autrice.






A collection of Truths


di

Miss Mysty



The Observed Truth.





Nobuhiro gironzolò intorno alla coppia per tutta la giornata, restando per lo più accanto a sua moglie con la scusa del compleanno di lei. Toko non aveva motivo di lamentarsene, ovviamente, ma più volte lo sorprese a osservare Hiroki come nel tentativo di carpire qualcosa.

Quando la festa finì, anche se gran parte dei loro parenti erano ancora lì, Toko si decise a chiederglielo. “C’è qualcosa che non va? È tutto il giorno che sei silenzioso.”

Nobuhiro scosse la testa, riuscendo finalmente a togliere gli occhi di dosso a suo figlio. Hiroki era seduto sul prato, a guardare Nowaki che prendeva uno dei bambini sulle spalle. Il piccoletto continuava a gridare di voler essere un gigante, e un po’ tutti erano stupiti dall’altezza di Nowaki.

Toko sorrise e gli diede una leggera pacca sulla schiena. “Hiroki mi ha detto che stanno insieme da sette anni. Mi sento quasi in colpa per non essermene mai accorta prima.”

“Quasi?” fece Nobuhiro, inarcando le sopracciglia.

“Beh! Se i conti tornano, si sono messi insieme quando Hiroki era al quarto anno di università, e sai quanto poco ci parlasse in quel periodo.” La donna si portò le mani sui fianchi e sospirò. “In tutta onestà, se Kusama-san non fosse stato lì a prendersi cura di lui, a quest’ora nostro figlio avrebbe potuto anche essere morto. Cucina, pulisce, lo sveglia ogni mattina. O almeno così dice lui. Hiroki non lo ammetterebbe mai.”

“Hiro-chan, portami a cavalluccio!” gli chiese una bimba, quando vide che il suo turno sulle spalle di Nowaki tardava ad arrivare. Non batté ciglio quando Hiroki le riservò una di quelle occhiatacce in grado di far scappare i suoi studenti a gambe levate.

Nowaki, però, spostò il bambino che aveva appena preso in braccio, in modo da poterne portare uno su ogni spalla, e i piccoli risero felici mentre lui correva su e giù per il prato sorridendo e imitando gli aeroplani.

Guardando il volto di Hiroki, Nobuhiro dovette ammettere di non aver mai visto suo figlio sorridere così.






Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2622261